TRASFUSIONI - 1, INTRODUZIONE,
Info sui loro
pericoli
TRASFUSIONI - 2, INDICE,
SOMMARIO
Articoli, Studi, Info
sui loro pericoli
Risarcimento danni da
trasfusioni si sangue infetto:
responsabilità civile
(Italy, Cassazione, sezioni
unite civili, sentenza 11.01.2008 n.
581)
Legge 21.10.2005
n° 219 - Trasfusioni
ed emoderivati
L'Aids
e' la malattia chiamata Sindrome Da Immunodeficienza
Acquisita, ma con che cosa ?
Con le
VACCINAZIONI effettuate negli anni 1970 nelle
nazioni del Centro Africa, si sono indebolite
immunitariamente milioni di persone che successivamente
negli anni 1980 si sono ammalate di Aids, per via della
sommatoria di cofattori ai
Vaccini che sono immunosopressori =
immunodepressione generata dai
vaccini +
malnutrizione +
scarsa
igiene !!
Il virus
HIV (se esiste e
se non esiste lo si crea...)
e' solo un depistaggio dalla realta' dei fatti e per
avere
guadagni dai brevetti sui
test
inaffidabili....e sulla vendita dei successivi
farmaci...
Nel 2006 ormai nel mondo vi sono quasi 50 milioni di
individui ammalati (dati OMS)
ed il 75% e' in Africa......ma altre nazioni dell'africa
+ quelle di altri paesi del sud del mondo (quelle
occidentali sono state gia'
vaccinate – in esse quelli piu' a rischio sono coloro che utilizzano
droghe,
farmaci ecc. - ma la stragrande maggioranza della
popolazione occidentale non ha problemi di
malnutrizione, ne' di scarsa igiene, come le
popolazioni dei paesi del terzo mondo e quindi la
malattia (aids) produce meno casi, invece in Africa e
nei paesi del terzo mondo, si e' propagata nei soggetti per via delle
difese immunitarie rese
labili dai Vaccini
in soggetti malnutriti e con scarsa
igiene.
In quelle stesse nazioni negli anni 1980 - 1990
e’ “nata” anche
Ebola, una malattia degenerativa
MORTALE, ed altre ne
continueranno a nascere..!
Forse
questa guerra batteriologica
contro le popolazioni, che
proliferano troppo rispetto alla razza bianca.....e'
stata studiata a tavolino, per
mantenere i neri sotto il
dominio delle
multinazionali di
Farmaci e
Vaccini
in mano alla razza bianca……gestita
da
BIG
PHARMA ?
SPIRITO e SALUTE =
Mente sana in
Corpo
Sano
PERDONARE
e NON TENERE RANCORE, FA BENE alla
SALUTE
Un
gruppo di ricercatori hanno sperimentato con
successo la terapia del “perdono” di
genitori di vittime di omicidi in Irlanda
del Nord;
i risultati della sperimentazione
su 259 persone, sono stati presentati al
meeting dell’American Psycological
Association a San Francisco (USA) dallo psicologo Carl Thorensen della
Stanford University
in California, che ha tenuto a sottolineare
che il perdono deve essere inteso come
rinuncia al diritto di provare,
esasperazione, rancore, irritazione o
desiderio di vendetta; un carattere
clemente, facilita anche l’amore ed i
rapporti intimi !!
|
|
Prima
di introdurvi nell'argomento qui descritto "Trasfusioni",
sarebbe utile che leggeste queste pagine, per
comprendere successivamente e bene cio' che
esponiamo su questo argomento molto importante !
Come
Nasce la Malattia
?
+
Dove
e perché Nasce la Malattia ?
CONFLITTI
SPIRITUALI IRRISOLTI
+
Piu' Caos = Meno Salute
Infiammazione
(conCausa
delle malattie fisiche) +
Tossiemia
+
ACQUA del CORPO
La
Bugia Pasteuriana
(di
Pasteur) +
Falsita'
della medicina ufficiale
La
Teoria dei germi come causa delle malattie e' FALSA
+
Terrorismo
Mediatico
Dall'INDUSTRIA dei FARMACI
all'industria della MALATTIA....
Vari
Tipi di Terreno
+
DANNI
dei VACCINI
+
Pericolo
Farmaci
Talassemia
- Italy, Cagliari, Gen. 2008
Cure sostitutive grazie alla scoperta di un
gene. Da ieri c’è una speranza in più per i
malati di talassemia.
I ricercatori cagliaritani del CNR hanno
scoperto un gene che potrebbe far archiviare in
futuro il disagio delle trasfusioni.
Negli USA dal 1988
le
vaccinazioni si sono triplicate ed i casi di
Autismo
sono aumentati del 270 % !!
Premessa IMPORTANTE:
Il
sangue di un qualsiasi
donatore contiene
elementi tossici (metalli
pesanti,
farmaci di sintesi,
virus (proteine
complesse tossiche a
DNA)
vaccini,
funghi,
micotossine ecc.), e
quindi patogeni, in grado di
produrre sul ricevente anche
gravi effetti, cioe'
malattie importanti e
persino la morte prematura,
a seguito di uno stress
rilevante, tipo: assunzione
di
farmaci immunosopressori,
vaccini,
operazioni chirurgiche,
traumi da incidente,
stress psichici
importanti,
conflitti spirituali
irrisolti.
Uno dei principali elementi
"regalati"
dai donatori, e' il micro
organismo -
parassita detto
Borrelia burgdorferi (la
medicina ufficiale dice
che esso sia trasmesso solo
dalla
zecca, ma di fatto non
e' cosi, perche' e' stato
rintracciato anche in
zanzare,
pulci, tutti i tipi di
acari,
sperma,
urina,
sangue,
fluido spinale, ecc.),
che e'
con-causa
nella
malattia di Lyme,
malattia che sta
raggiungendo proporzioni
epidemiche a livello
mondiale, anche perche' il
sangue da trasfusione,
NON viene mai
testato
(*)
per quel micro organismo (e'
reperibile nelle lacrime).
Le infezioni da
micoplasma possono
rimanere latenti fino a
quando un stress-trauma
importante, derivante da
cio' che abbiamo gia'
elencato, non provoca la
slatentizzazione della
malattia.
(*)
Attualmente e'
impossibile
diagnosticare accuratamente
il morbo di Lyme, poiche' i
due test migliori, ovvero la
tecnica di Coltura del
sangue della dott.essa Lida
Mattman ed il test
Q-RIBb della dott.essa
JoAnne Whitaker sembra che NON siano piu'
disponibili...
Chirurgia
senza trasfusioni di sangue
www.med.unipi.it/patchir/bloodl/bmr-it.htm
http://www.cjd.ed.ac.uk/vcjdworld.htm
http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/4841078.stm
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/La_variante_di_Creutzfeld-Jacob_trasmessa_con_il_sangue/1286784
Accanimento
Terapeutico - Testamento Biologico
http://www.watchtower.org/languages/italian/library/g/2000/1/8/article_02.htm
Non è difficile trovare
fonti scientifiche che
esaminano i rischi connessi
all’uso terapeutico del
sangue, per il semplice
fatto che nella prassi
medica le trasfusioni di
sangue sono adoperate
tenendo conto che il loro
impiego
non è del tutto
esente da rischi.
Dopo
tutto, alle
emotrasfusioni si
ricorre ormai nei casi in
cui è a rischio la vita del
paziente.
RISCHI delle TRASFUSIONI
di SANGUE
Il sesso è
importante nelle trasfusioni di sangue ?
21/10/2017
Uno studio suggerisce che le trasfusioni di
sangue che non tengono conto del sesso di
donatore e ricevente potrebbero danneggiare
quest’ultimo. Il risultato deve tuttavia essere
confermato da ulteriori ricerche, poiché altri
dati non sono coerenti con questa scopertadi
Karen Weintraub/Scientific American Ogni volta
che gli operatori sanitari prendono in mano una
sacca di sangue per una trasfusione, si
assicurano che il donatore e il ricevente
abbiano gruppi sanguigni compatibili. Ma non
prestano attenzione al sesso del donatore. Un
nuovo studio solleva il dubbio che le cose
dovrebbero cambiare.
Nel primo grande studio dedicato a osservare
come trasfusioni da donne che in precedenza
avevano avuto una gravidanza influiscano sulla
salute dei riceventi, i ricercatori hanno
scoperto che i maschi sotto i 50 anni avevano
1,5 volte più probabilità di morire nei tre anni
successivi alla trasfusione se ricevevano
globuli rossi da una donna donatrice che era
rimasta incinta.
Questo implica un aumento del due per cento
della mortalità complessiva ogni anno. Le
riceventi donne, però, non sembrano correre un
analogo rischio elevato. Lo studio di oltre
42.000 pazienti sottoposti a trasfusione nei
Paesi Bassi è stato pubblicato
su “JAMA, The Journal of the American Medical
Association”.
La Croce Rossa americana, e gli stessi
ricercatori si sono affrettati a dichiarare che
lo studio non offre risultati sufficientemente
definitivi per cambiare l’attuale prassi di
abbinamento donatori-riceventi. Ma se questa
clamorosa ricerca sarà confermata da studi
futuri, potrebbe cambiare il modo in cui il
sangue viene distribuito, e suggerire che
milioni di pazienti sottoposti a trasfusione in
tutto il mondo sono morti prematuramente. "Se
questa risulterà essere la verità, è di estremo
interesse biologico e clinico", dice Gustaf
Edgren, un esperto non coinvolto nello studio,
su cui però ha scritto un editoriale. "Di sicuro
dobbiamo scoprire che cosa sta succedendo."
Edgren, professore associato di epidemiologia al
Karolinska Institutet ed ematologo al Karolinska
University Hospital di Stoccolma, dice che una
sua ricerca suggerisce che il sesso del
donatore non faccia alcuna differenza per il
paziente trasfuso. "I nostri dati non sono in
effetti coerenti con questa scoperta", dice.
Ma il nuovo studio è il quarto lavoro – incluso
uno studio pilota degli stessi autori – che
scopre differenze nei tassi di sopravvivenza dei
riceventi di una trasfusione associati a una
mancata corrispondenza di sesso. E i risultati
indicano che i potenziali problemi si estendono
al di là della questione se le donatrici siano
mai state incinte. Uno degli studi suggerisce
che le donne siano danneggiate quando ricevevano
sangue maschile e viceversa.
Inoltre, i tre gruppi di ricerca provenivano da
paesi diversi, usavano set di dati diversi e
tutti avevano risultati leggermente diversi. La
direzione indicata da ciascuno dei loro
risultati è comunque la stessa: le questioni
relative al sesso biologico, afferma Henrik
Bjursten, professore nel Dipartimento di
chirurgia cardiotoracica, anestesia e terapia
intensiva all'Università di Lund/Skane
University Hospital di Stoccolma. Bjursten, che
ha contribuito allo studio che ha trovato
problematiche anche le trasfusioni da maschio a
femmina, non ha partecipato all'ultimo lavoro
pubblicato su “JAMA”.
Per dimostrare definitivamente che esiste un
problema, Bjursten dice che gli scienziati
dovrebbero trovare un meccanismo biologico
plausibile per spiegare queste differenze e
quindi eseguire due studi controllati
randomizzati per verificare se il sesso del
donatore e la storia gestazionale influenzino il
destinatario. Tuttavia, lo studio olandese
solleva abbastanza interrogativi da indurre
Bjursten ad auspicare che le trasfusioni di
globuli rossi applichino il protocollo
maschio-maschio e femmina-femmina anche prima
della eventuale conferma di una connessione. "Il
mio parere personale è sì... vorrei che ci fosse
attenzione all'abbinamento del sesso", dice
Bjursten, aggiungendo che non sarebbe difficile
attuare un cambiamento di questo tipo. "Ci sono
milioni di vite a rischio. Vogliamo assumercelo
o vogliamo seguire una strada sicura e cercare
di evitare il danno?".
La ricerca di Bjursten ha rilevato rischi per
pazienti maschi e femmine sottoposti a chirurgia
cardiaca che hanno ricevuto sangue da qualcuno
del sesso opposto, suggerendo che le trasfusioni
che incrociano i generi possano costare al
paziente, in media, un anno di vita circa. Con
100 milioni di trasfusioni all'anno in tutto il
mondo, se da 10 milioni a 40 milioni di esse
provocano danni, dice, "i conti sono presto
fatti".
Può essere difficile giungere a una solida
conclusione in merito al fatto che il sesso sia
importante nelle donazioni di globuli rossi.
L'etica di uno studio randomizzato, in cui
alcuni pazienti ricevono emoderivati non
conformi al sesso, può essere discutibile ora
che tanti dubbi sono stati sollevati, osserva
Bjursten. Ma trovare risposte definitive senza
queste sperimentazioni sarà difficile.
Le banche dati attualmente disponibili, come
quelle usate dal gruppo olandese, spesso hanno
lacune. "Non è chiaro se le banche dati
attualmente disponibili potranno rispondere a
queste domande", afferma Ritchard Cable,
direttore scientifico della Croce Rossa
americana, che ha scritto l'editoriale con
Edgren e spera di compilare una banca dati
affidabile. Anche in Francia i ricercatori
stanno pianificando uno studio di follow-up,
afferma Maxime Desmarets, epidemiologo ed
esperto di salute pubblica all’Université de
Franche-Comté a Besançon, in Francia, la cui
ricerca non suggerisce alcuna differenza di
genere nelle trasfusioni di sangue.
Desmarets e Cable, insieme alla Croce Rossa
americana, dicono che la ricerca corrente non
giustifica un cambiamento nel modo di abbinare
donatori e pazienti. Lo studio "ha bisogno di
conferme, dato che esistono anche studi
contrastanti", ha dichiarato Mary O'Neill,
direttore sanitario della Croce Rossa americana,
in un comunicato stampa. "Poiché è necessaria
un'ulteriore ricerca, non si prevede una
modifica dei criteri standard di donazione di
sangue o delle attuali pratiche di trasfusione.
La Croce Rossa esaminerà attentamente i
successivi studi su questo argomento per
garantire la sicurezza e la disponibilità
dell'approvvigionamento di sangue."
Gli scienziati speculano che le donne che sono
state incinte potrebbero avere nei globuli rossi
un certo fattore immunitario che provoca un
rigetto tra i riceventi maschi più giovani. La
teoria che va per la maggiore è che forse le
donne che hanno avuto figli sviluppavano
anticorpi contro le proteine nel cromosoma Y del
DNA maschile, come reazione immunitaria alla
gravidanze. Ma questa è un'ipotesi che il nuovo
studio non ha potuto testare, perché i
ricercatori non avevano informazioni sul sesso
della progenie delle donne. È anche possibile
che i sistemi immunitari maschili e femminili
siano in qualche modo fondamentalmente diversi o
che gli uomini reagiscano a differenze di sesso
nell’RNA presente nel sangue delle donne, dice
Bjursten.
Fino a un precedente piccolo studio sulla non
corrispondenza di sesso condotto dallo stesso
gruppo olandese sei anni fa, nessuno aveva
pensato di esaminare la storia di gravidanze
delle donatrici di globuli rossi, dice Rutger
Middelburg, epidemiologo alla Sanquin Research
nei Paesi Bassi, e uno dei coordinatori, sia di
quello studio pilota, sia di quello pubblicato
di recente.
Le differenze di mortalità sono difficili da
rilevare a meno che i ricercatori non sappiano
che cosa cercare, ha scritto Middelburg via
e-mail. "Anche ora, se nel nostro insieme di
dati guardiamo semplicemente a tutti i pazienti,
l'effetto può essere diluito al punto da
diventare non rilevabile", ha aggiunto. "Abbiamo
dovuto guardare in modo specifico al gruppo di
pazienti giusto." E non sa perché il gruppo di
ricerca abbia rilevato una differenza di
sopravvivenza solo tra gli uomini più giovani.
È possibile, afferma, che gli uomini più giovani
abbiano malattie differenti all’origine della
loro necessità di trasfusioni rispetto agli
uomini più anziani, e questo potrebbe renderli
più vulnerabili ai problemi provocati dai
globuli rossi delle donne.
I dati non erano perfetti, dice Middelburg. I
ricercatori hanno esaminato dati relativi a
pazienti che avevano ricevuto trasfusioni anni
prima, e non erano a conoscenza delle eventuali
precedenti gravidanze di tutte le donatrici. I
ricercatori hanno eliminato i dati dei pazienti
che avevano ricevuto sangue sia da uomini che da
donne, e poiché gli uomini possono donare sangue
più spesso delle donne, il gruppo dei donatori
non era uniforme, osserva. Anche se le donne che
erano rimaste incinte in qualche momento
precedente rappresentavano solo il sei per cento
del gruppo di donatori studiato dai ricercatori,
l'associazione era ancora statisticamente
valida. "Siamo molto sicuri dei nostri
risultati", dice Middelburg.
Middelburg sta continuando la sua ricerca, e
spera di ottenere ulteriori finanziamenti. "Le
mie priorità sono esaminare in modo più
dettagliato le storie di gravidanza e le cause
della morte – dice – ma con risorse sufficienti
si potrebbero condurre molte altre ricerche."
L'originale di questo articolo è
pubblicato su Scientific American il 17 ottobre
2017.
Traduzione ed editing a cura di Le Scienze.
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I pericoli
del sangue "vecchio" nei traumatizzati gravi
Pazienti con gravi
lesioni che richiedono la trasfusione di ingenti
quantitativi di sangue hanno un rischio di morte
doppio se il sangue era stato conservato per un
mese o più.
I pazienti colpiti da gravi lesioni e che
necessitano della trasfusione di ingenti
quantitativi di sangue hanno un rischio di morte
doppio se il sangue loro trasfuso era stato
conservato per un mese o più. E' questo il
risultato di uno studio condotto da Philip
Spinella e Christopher Carroll del
Connecticut Children's Medical Center, ad
Hartford, e pubblicato sulla rivista "Critical
Care".
Lo studio - condotto presso lo Hartford Hospital
su 202 pazienti gravemente traumatizzati che
hanno avuto bisogno di cinque o più unità di
sangue e che sono stato seguiti per controllare
il follow up a sei mesi dall'evento - ha
rivelato in particolare che l'uso di unità di
sangue conservate per oltre 28 giorni raddoppia
l'incidenza di trombosi venosa profonda con
conseguente infarto d'organo multiplo.
Anche se da tempo molti specialisti nutrivano il
sospetto che le sacche di sangue vecchio
provocassero complicazioni, questo è il primo
studio che fornisce dati in grado di confermare
in modo scientifico questa conclusione. Lo
studio differisce da quelli precedenti in
materia poiché le quantità di unità di sangue
trasfuse nei gruppi che avevano fruito di sacche
conservate per un tempo minore e maggiore erano
uguali. Una circostanza di difficile
realizzazione che però ha permesso di eliminare
la maggiore fonte di dubbio sulla validità di
questa correlazione.
Secondo Spinella, "la somministrazione
preferenziale di sangue più recente a pazienti
in condizioni critiche rischia peraltro di
aumentare quello che va scartato per superati
limiti di scadenza. Dato che il sangue è spesso
una risorsa scarsa è necessario sviluppare
metodiche per minimizzare gli sprechi e al
contempo fornire il prodotto ematico più
efficace e sicuro per un certo paziente"
"Questa importante scoperta - concludono i
ricercatori - dovrebbe incoraggiare la ricerca
sugli effetti del sangue meno recente sulla
coagulazione nei pazienti critici.
Considerata
la diffusione dell'uso di trasfusioni multiple
nella terapia dei pazienti gravemente
infortunati, questo studio potrebbe ridurre i
decessi negli ospedali di tutto il mondo." (gg)
Tratto da. lescienze.espresso.repubblica.it
24/09/09
Nuovamente la Suprema Corte con la
sentenza n° 581 dell’11.01.2008 è
intervenuta in tema di
risarcimento
danni da emotrasfusione da sangue
infetto. Nelle ipotesi di infezioni da
HBV, HCV e HIV a seguito di trasfusioni
con sangue infetto, eseguite da
strutture pubbliche o private, non si
configura il reato di epidemia colposa,
per la mancanza dell’elemento della
volontaria diffusione di germi patogeni,
bensì quello di lesioni o di omicidio
colposi.
Il termine prescrizione è quindi di norma
quinquennale, a meno che non sia
intervenuta la morte del trasfuso.
La prescrizione dell’azione di danno nei
confronti del Ministero della Salute per
omessa vigilanza sulla “tracciabilità”
del sangue decorre non dal giorno della
eseguita trasfusione, né da quello in
cui si sono rilevati i primi sintomi
della malattia, bensì dal giorno in cui
il danneggiato abbia avuto
consapevolezza della riconducibilità del
suo stato morboso alla trasfusione
subita.
By Dott.ssa Cesira Cruciani - Tratto da:
laprevidenza.it
Donatore
del seme
trasmette malattia a 9
bimbi: uno è
morto
L'uomo soffriva di una rara
sindrome cardiaca che non ha
sintomi evidenti. Polemiche sui
controlli
Italy, Milano 30 ottobre 2009 -
Nove bambini nati tramite una
donazione di sperma hanno
ereditato una malattia cardiaca
grave e uno di loro è morto,
secondo una notizia pubblicata
dal
Journal of the American Medical
Association e ripresa dal
britannico
Daily Telegraph. Il
donatore, che all'epoca aveva 23
anni e ora ne ha 42, donò lo
sperma alla banca del seme di
San Francisco in America; il
seme è stato poi utilizzato per
la nascita di ben 22 bambini,
oltre ai due figli nati dal
matrimonio del donatore stesso.
Quando un bimbo nato dal seme
dell'uomo è morto all'età di due
anni per problemi cardiaci, sono
stati effettuati test tramite i
quali si è risalito al donatore
di sperma che avrebbe trasmesso
la malattia. Tra gli altri otto
bambini su cui è stata
riscontrata la malattia, due
soffrono di gravi problemi
cardiaci mentre gli
altri sei non hanno sintomi.
POLEMICA sui CONTROLLI - L'uomo
non sapeva di soffrire della
cardiomiopatia ipertrofica, una
condizione cardiaca rara che non
ha sintomi evidenti e che può
causare la morte. Il caso ha
creato polemiche sui controlli
medici attualmente in atto sui
donatori di sperma. Gli esperti
dicono che la condizione poteva
essere individuata tramite
elettrocardiogramma anche se,
ammettono, è difficile
monitorare tutti i difetti
genetici che possono portare a
sviluppare malattie cardiache.
Tratto da: corriere.it
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Trasfusioni e
Vaccini
Articolo 32 della Costituzione italiana: La
Repubblica tutela la salute quale fondamentale
diritto
del cittadino.....
Immagino che vi chiediate chi sia l’Associazione
Politrasfusi Italiani: è un’associazione che
nasce nel 1988, da malati per malati e si
propone di contribuire, secondo i principi
dettati dalla Costituzione, al riconoscimento ed
alla garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo
sia come singolo, sia negli ambienti sociali in
cui vive; limitando, di fatto, la libertà e
l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, sociale ed
economica del Paese.
Perché “partecipanti” a questa manifestazione ad
oltranza sino a recepimento delle modifiche
richieste, a Roma, davanti alla Camera dei
Deputati in P.za Montecitorio avente come
obiettivo quello di sollecitare il Ministero
della Salute, il Governo ed il Parlamento
affinché mantengano gli impegni assunti sulle
transazioni nei confronti delle persone
infettate a causa del sangue infetto.
Cosa chiedono i POLITRASFUSI:
Questione
dell’importo transattivo riguardante i
deceduti
deve essere uguale per tutti. Non esistono morti
di serie A o di serie B.Adeguamento
transattivo per i politrasfusi occasionali
con un aumento che va dal 25% al 31,58%.
Risarcire pure i
politrasfusi occasionali
che non hanno ancora una sentenza favorevole
riconducibili alla 7° e all’8° stessa cosa anche
quelli che hanno “si esiste il nesso causale ma
non ascrivibile a nessuna categoria”.
Deve essere tolto dall’esclusione del diritto
d’indennizzo i cittadini infettatisi negli anni
antecedenti al 1978, anche qua mal si
comprende l’Avvocatura dello Stato la quale da
una cattiva interpretazione a riguardo la
procedura transattiva.
La questione della prescrizione abbiamo
esaminato nel merito in quanto si tratterebbe di
una valutazione strettamente politica. A questo
proposito l’Associazione Politrasfusi Italiani
ha provveduto a presentare una proposta in
merito. Peraltro già inviata agli organi
ministeriali competenti.
Cessione del credito agli aventi diritto alla
transazione, visto che gli importi saranno
rateizzati in 10 anni o nella malaugurata sorte
in 15 anni; è inutile dire di tenere conto della
svalutazione.
Restituzione degli importi che ci sono stati
“tolti” e cioè “la
rivalutazione dell’indennizzo”
indennizzi fermi al lontano 1992. A tal
proposito per l’adeguamento ISTAT partirà una
Class Action per impugnare la sentenza a noi
sfavorevole presso la Corte Europea di
Strasburgo.
Vi informiamo che entro fine ottobre a Napoli si
riaprirà il processo contro il “Gruppo Marcucci”.
Chi ancora non si è costituito, faccia sentire
la sua voce, partecipi al processo, chieda i
danni ai responsabili.
3.109 sono gia' i morti.....
(O per
EPATITI O per
AIDS per
CAUSE da IMPUTARE A
SANGUE
tossico,
VACCINI,
EMODERIVATI)
(dal 1984 al 30 giugno 2010 fonte A.P.I.)
Dobbiamo prendere atto che: mentre lo
Stato temporeggia
ad adeguare gli importi dell’indennizzo così
pure quello transattivo
(peraltro sotto la media europea), per
gli infettati per epatite o per aids per via
trasfusionale o da vaccinazioni.
viceversa l’aids e l’epatite non perdono tempo e
continuano a mietere vittime.
Le
domande
presentate al Ministero della Salute per
l’indennizzo sono
oltre
76.000.
Le
pratiche
“rientranti nelle transazioni” sono circa
6.600
aventi i requisiti
transattivi
richiesti.
TRANSAZIONI per i POLITRASFUSI.
COME FA IL GOVERNO NEGARE UN DIRITTO, NEL
RISPETTO DELLA CARTA COSTITUZIONALE,
GIUSTIFICANDOSI CON la SCUSA della
MANCANZA
di SOLDI.
PARLAMENTARI, Le FERIE SONO FINITE - I SOLDI:
BISOGNA
TROVARLI !
Basta con le promesse !
I ministri: Garavaglia, Costa ed ora Fazio ,
avevano promesso, tramite interventi scritti e
televisivi, l’adeguamento della legge.
Basta con le lungaggini !
Il Governo ha mantenuto in parte le promesse,
curandosi solo parzialmente della copertura
finanziaria dimenticando di dare delle risposte
alle persone infettate.
Basta con il governo !
Se un Governo non riesce a mantenere gli impegni
presi, come può pretendere di governare!
Il Presidente BERLUSCONI prima del Santo Natale
2010, deve assicurare una risposta valida alle
richieste dei POLITRASFUSI infettati ed ai loro
famigliari, avanzate anche dalle associazioni
che tutelano i diritti degli infettati.
Viceversa non gli resterà altra possibilità,
per riacquistare un minimo di credibilità, che
rassegnare le proprie dimissioni per
staccarsi dal groviglio di putridume burocratico
amministrativo-contabile che avvolge in
maniera in districabile il nostro sistema di
governo !
By Angelo Magrini
- già Componente della Commissione: sangue, pari opportunità,
trapianti,malattie emergenti, malattie
sessualmente trasmesse, malattie
trombotiche ed emorraggiche,
Consulta delle Associazioni per la Lotta
all'AIDS del Ministero della Salute, Dipartimento
Prevenzione e Comunicazione, Direzione
Generale della Prevenzione Sanitaria
Componente dei difensori civici
specialisti di Civicrazia
Presidente Associazione Politrasfusi Italiani
Phone: +393389692929 - E-mail:
info@politrasfusi.it - E-mail:
3389692929@tim.it - Sito:
www.politrasfusi.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il
Tribunale di
Caltanissetta, all’esito di un giudizio
civile intrapreso nell’ottobre 2008 da un
cittadino di Gela, che a causa di una
trasfusione di sangue praticata presso
l’Ospedale “S. Camillo” di Roma nel 1977 ha
CONTRATTO l’epatite C, ha
condannato il
Ministero della Salute a
risarcire più di un milione di euro.
- 03 Mar. 2012
La sentenza di condanna arriva al termine di
una battaglia processuale intrapresa da un
danneggiato da sangue infetto contro il
Ministero della Salute, ritenuto
responsabile di non avere adeguatamente
assolto il compito istituzionale di vigilare
sulla raccolta e sulla distribuzione del
sangue e degli emoderivati da destinare alle
trasfusioni.
Il Ministero della Salute,
difeso dall’Avvocatura di Stato, si è difeso
sostenendo che in capo allo stesso non
poteva riconoscersi alcuna colpa nella causazione del danno, in quanto all’epoca
della trasfusione, effettuata nel 1977, il
virus
dell’Epatite C non era stato ancora
classificato; dunque, non essendo ancora
conosciuto dalla Comunità Scientifica non
sarebbe stato possibile prevenirne la
diffusione.
Il Tribunale di
Caltanissetta, accogliendo la diversa tesi
sostenuta dai legali dei danneggiati, Avv.
Angelo Farruggia e Annalisa Russello del Foro di
Agrigento, ha condannato il Ministero
della Salute a risarcire non solo il diretto
danneggiato ma anche i di lui familiari
per il danno morale subito per la malattia del
congiunto.
In particolare il Tribunale, ha condannato il
Ministero a risarcire € 845.360,00 in favore di
G.L, diretto danneggiato; € 50.000,00 in favore
della moglie ed € 30.000,00 in favore di
ciascuno dei figli che in giudizio avevano
chiesto il risarcimento dei danni morali. L’Avv.
Angelo Farruggia, nel commentare la sentenza ed
esprimere la sua soddisfazione per il risultato
conseguito, non manca di evidenziare che in
Italia si contano almeno 1.600.000, contagiati
da HCV ed il costo in termini di vite umane per
le cirrosi da HBV o HCV e le sue complicanze, è
di circa 12.000 persone all’anno, con un
incidenza della infezione molto più elevata al
Sud.
Si tratta, dunque, di un epidemia silenziosa che
spesso, dopo avere inflitto gravi afflizioni in
vita, conduce alla morte. Malgrado le gravi
sofferenze ed i costi per le spese mediche e le
trasferte in centri specializzati, spesso i
danneggiati sono costretti ad aspettare numerosi
anni prima di ricevere l’indennizzo previsto
dalla legge 210/92 da parte dello Stato e,
frequentemente, sia per la lentezza della
giustizia civile che per il ritardo, talora di
anni, con cui il Ministero della Salute
ottempera alla condanna, muoiono senza neppure
riscuotere quelle somme che, se da un lato non
restituiscono al danneggiato la salute,
dall’altro gli rendono giustizia del danno
patito senza loro colpa.
E’ arrivato il momento che lo Stato, gravemente
responsabile dei contagi, nel quadro delle
riforme protese alla stabilità economica, trovi
lo spazio per affrontare anche le questioni
sociali. Occorre che lo stesso dia ascolto alla
voce di una miriade di danneggiati che invocano
l’attuazione del progetto transattivo di cui al
Decreto n. 132 del 28 aprile 2009, relativo alla
chiusura del contenzioso instaurato da tutti i
contagiati per trasfusione di sangue infetto,
allo stato rimasto lettera morta, e che,
comunque, garantisca tempi brevi sia per la
liquidazione dell’indennizzo di cui alla legge
210/92, sia per la celebrazione dei processi ed
il pagamento delle sentenze di condanna.
Tratto da: caniacattiweb.com
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