Scoperta dell’Albero
delle Vite,
per mezzo della
Semantica del linguaggio e
delle analogie fra organi del
corpo e realtà Materiale/Spirituale.
vedi:
Tempio-Tabernacolo +
SIMBOLI = SCRITTURA
+
Simbolismo del sesso +
Uomo
PsicoElettronico
In uno
degli scritti più antichi ed ermetici, leggiamo che nella tavola della
mandorla e il frutto del mandorlo, (albero con fiore “maschio e
femmina”, cioè ermafrodita, che si feconda da solo), è stata
suggellata una “Chiave d’oro” per aprire la porta della comprensione
ed imparare ad unire gli apparenti “opposti”; cercheremo di
riappropriarci di questa “chiave” per tentare di penetrare uno dei
misteri che ci pare il più essenziale: il mistero dell’UOMO, specie
Omminale, attraverso lo studio delle parole, la
SEM-ANTICA del linguaggio
(studio del seme Antico di una parola).
Essa
è un ramo della linguistica che si occupa dei significati delle parole,
dei loro mutamenti nel tempo, che inoltre è parte della logica, che
tratta della funzione significante dei segni linguistici, cioè del loro
rapporto con gli oggetti a cui si riferiscono prescindendo dalle
circostanze psicologiche, sociologiche e storiche del comportamento
linguistico.
Con
questo approccio, ci siamo accorti che si poteva trovare la soluzione (la
chiave d’oro) alla comprensione di un grande problema dell’uomo:
quello delle incomprensioni tra i vari modi di pensare e tra i modi
diversi di espressione dei concetti pensati.
Infatti
anche tutta la MitoLogia (studio del Mito - dal
greco mythos e logein;
letteralmente: discorrere in maniera
razionale del racconto poetico è il termine
con cui si indica lo studio ) per poter essere compresa
completamente, deve essere seguita dall’eTimoLogia (quest’ultima
parola è l'anagramma di MitoLogia e significa scoprire i significati
delle parole, anche attraverso l’etimo antico).
Non
seguendo questa strada impediremo alla Conoscenza di nascere in noi, cioè
di capire la MitoLogia o scienza delle parole.
La
parola greca Mytos, nel senso più antico del termine, significa
“parola” non nel senso del pensato, ma del reale, per cui è evidente
che la realtà sta nella parola del Mito, ecco perché è fondamentale
ricorrere all’eTimoLogia per comprendere la MitoLogia; essa non è una
“favola”, ma una realtà nascosta nei significati delle parole usate
nel racconto mitologico.
La
parola Mytos è una parola composta da due radici: Myt+Os, esse
significano
secondo il suono in ebraico antico, rispettivamente
Myt = Energia, Materia cristallizzata ovvero
la Forma (la parola energia significa anche Generare); Os = l’oro, la
Luce, l’Informazione, cioè il simbolo luminoso; ciò significa che la
parola Mito indica il concetto che la Conoscenza è nella forma della
parola.
Abbiamo
anche effettuato degli studi comparati sulle varie Religioni della Terra
per trovare la Chiave di unione tra di esse e fra esse e la Vera Scienza,
cioè la conoscenza; il segreto è cosi semplice che sembra incredibile
che non lo si abbia compreso fino ad ora.
Ora
“TRASCENDEREMO”, supereremo, andremo nell’al di là, oltre i limiti
che gli uomini nella loro “ignoranza” si sono posti con i loro schemi
mentali errati e troveremo delle semplici VERITÀ.
Ogni
corrente di pensiero, religione, filosofia, quando vuole porgersi ai non
appartenenti il proprio gruppo di pensiero, usa un linguaggio con termini,
parole proprie, non sforzandosi di “tradurre” i propri significati nei
“linguaggi” che siano facilmente comprensibili dagli altri; non
immettono le DEFINIZIONI delle loro parole usate per certi concetti
Essenziali del proprio modo di pensare, che è sempre concretizzato
nell’espressione orale o scritta.
In
questo modo essi si rendono incomprensibili agli altri, quelli al di fuori
della propria ideologia, mantenendo così un “dialogo” fra sordi e non
riuscendo a comunicare con il proprio prossimo.
Questa
pratica porta alla “divisione”, all’allontanamento tra gli uomini e
fra i gruppi, tribù, etnie, popoli. Prendiamo come modello i colori, dal
Rosso fino al Viola; essi sono contenuti nell’Insieme “Arcobaleno”,
che in verità, è formato
solo dai 3 colori fondamentali: Rosso, Giallo, Azzurro.
Essi
stessi (tutti i vari colori) sono anche contenuti nel colore Nero e/o nel
Bianco; ma è solamente quando essi si rendono visibili, attraverso un
prisma o nell’atmosfera dopo un temporale, che si possono
“distinguere”.
La
teoria matematica degli “Insiemi” può aiutarvi a comprendere meglio
il Tutto.
L’insieme
“arcobaleno” a sua volta, appartiene all’Insieme LUCE e questa
diffondendosi, permette che si possa distinguere tutti i colori
dell’arcobaleno; quindi nessuno di essi (i singoli colori) può
arrogarsi il diritto di essere Tutta la Luce; l’esempio può calzare
perfettamente anche per le differenze fra gli Umani: tutti fanno parte di
un “insieme” e nessuno di essi può pretendere di poter
“sopprimere” l’altro.
È
solamente nel “confronto”, con la Comunicazione, non certo quello con
le armi, ma quello del Dialogo Linguistico, della Sperimentazione Pratica
nelle o delle idee del “diverso”, che ognuno possa posizionarsi, con
una scelta responsabile, nel gruppo, popolo, colore nel quale meglio si
identifica; è solo così che si può arrivare a comprendere ed a farsi
capire, vivendo assieme al diverso, l’altro, cioè “distinguendolo”.
Ecco
che in quel momento lo avremo “ri-conosciuto”, “distinto” e non
“separato”, nel senso di allontanarlo da se stessi, senza prima averlo
compreso; se al contrario, lo allontaniamo da noi e cerchiamo magari di
distruggerlo fisicamente e spiritualmente, è solamente perché ci incute
paura in quanto non lo conosciamo bene.
Solamente
quando avremo conosciuto più completamente l’altro, il diverso, potremo
al limite separarlo ed allontanarlo, non condividendo il suo parere, in
quanto non adatto al nostro attuale livello spirituale.
A
questo punto non vi sarà più volontà di distruggere l’altro, ma
volontà di attesa che l’esempio reciproco, sia il seme di una futura
riaggregazione o partecipazione all’ideale Unificante, ognuno con la
propria funzione, proprio come il singolo colore partecipa all’Insieme
dei colori per essere Luce, cioè InFormAzione.
Anche
gli uomini (gli Omminali o Forma Umana) fanno parte di un “insieme”
come tutti i regni, Spirituale, Energetico, Minerale, Vegetale, Animale,
le varie dimensioni, gli Universi; tutti devono imparare a distinguersi
cioè a conoscersi, senza entrare nella divisione fisica che porta verso
la distruzione e l’odio, ma utilizzando la separazione, per imparare che
A è potenzialmente = a B ed a C……., e che l’insieme ABC……..,
formano l’alfabeto e questo insieme le parole e quindi il linguaggio, la
comunicazione, in modo che ognuno possa svolgere la propria “missione”
senza timori, all’interno delle proprie possibilità.
La
divisione con la non ComunicAzione esistono fino a quando una delle 2
parti non riuscirà a distinguere cioè capire il senso dell’altra; fino
a quel momento è ovvio che non vi sarà reale scambio di informazioni fra
le parti e la divisione fisica si manifesterà perché essa è di utilità
per l’evoluzione di una o delle due parti.
Imparare
a vivere, cioè a conoscere e comprendere i vari “diversi” od i vari
gruppi, è cosa assai importante per la propria evoluzione, sempre che le
parti si lascino compenetrare dalla reciproca Conoscenza; la tolleranza è
l’inizio di questa Conoscenza, ma deve terminare con la Partecipazione
solidale.
Per
fare bene all’Amore bisogna essere più di uno e sopra tutto di diverso
sesso, occorre essere il massimo del diverso l’uno rispetto all’altro
(maschio e femmina), altrimenti il prodotto del rapporto, la filiazione
fisica e spirituale non avviene perché quest’Amore è “sterile”, è
monco.
Purtroppo
molti di questi “gruppi”, magari “religiosi” credono di essere i
soli depositari della verità, non riuscendo a scorgere altre verità nei
termini, delle parole usate dagli altri gruppi; essi si fermano davanti
alle parole “mal comprese”, come uno studente si ferma nello studio
quando non capisce le parole od i termini letti o sentiti.
Siamo
ancora al tempo della “torre di Babele” termine che significa
costruzione di confusione, cioè di non distinzione, una società
confusionaria; i linguaggi sono confusi anche all’interno della stessa
lingua, nello stesso gruppo, nella stessa tribù, popolo, nazione, Umanità.
L’uomo
non capisce l’altro uomo e la divisione, la separazione senza la
Conoscenza dell’altro e l’odio si manifestano senza la
“distinzione”, “luogo”, ove invece appaiono le caratteristiche ed
i compiti di ognuno; se diamo invece le giuste definizioni alle parole
usate, anche se molto diverse come suono o come segno grafico, scopriremo
le Verità racchiuse nelle definizioni che esse contengono; questo
permetterà di comprendere l’altro e pur magari non condividendone il
pensiero completamente, riuscire a collaborare, lavorare con lui senza
allontanarlo da noi totalmente; ovviamente occorre che anch’egli sia
animato da uno spirito di ricerca dell’Unione, altrimenti tutti i nostri
sforzi saranno bloccati a metà strada, senza giungere ad una conclusione
concreta che è quella della collaborazione della partecipazione fra i
vari compiti dei vari gruppi.
Il
Vero “saggio” DEVE saper scendere al livello Spirituale,
intellettuale, di colui che non ha la saggezza per comprendere, per
aiutarlo ad avvicinarsi sempre più alla Conoscenza, egli lo deve fare con
il linguaggio più semplice possibile e spiegando i simboli che si usano
nella comunicazione, utilizzando il più possibile, il livello del
linguaggio del suo interlocutore, altrimenti che maestro è ?
Solo
così facendo nel tempo, riusciremo come uomini, a parlare la stessa
“lingua” ed otterremo così la Vera CONOSCENZA dei fenomeni della
Manifestazione dell’UniVerso e di tutti i suoi perché.
La
CoScienza, ovvero l’Ego/
IO
SONO , otterrà Consapevolezza delle Verità sulle
definizioni di quei termini e distruggerà gli schemi mentali che dividono
gli uomini che si fermano davanti a suoni e parole mal comprese.
Solo
allora in quello “stato Spirituale”, in quel “luogo”, in quel
“Regno dei cieli dello Spirito”, l’Umanità sarà il “Nuovo
Adamo” di cui parlano anche gli scritti Sacri delle varie religioni del
mondo; solo allora l’uomo potrà “amare
il suo prossimo come Se stesso”, perché non vedrà più
nell’altro il “demone” portatore di eresia e disinformazione, ma un
altro “angelo” portatore di un’altra “buona novella” in un
linguaggio diverso nella forma, ma identico nella sostanza; per inciso
anche la parola Demone nel suo etimo antico, significa
“intermediario”, tra il Divino e l’uomo, portatore di
Luce/Informazione.
Una
Conoscenza (InFormAzione) non è “vera”, nell’ordine dell'intelleggibile,
se non è “versata in terra”, ovvero finché non diviene Linguaggio di
parole Giuste animate di azione (verbo) od oggetto (nome) che prendono
Forma.
Solo
allora sapremo se quell’idea era fonte di ordine e di giustizia oppure
del suo contrario, a seconda delle risultanze che otterremo, con e
dall’azione, oggetto.
Le
Informazioni, la Conoscenza, i dati che trarremo dall’osservazione di
questo UniVerso in continua trasformazione, permetterà di accrescere la
nostra Coscienza verso l’Infinita Perfezione.
Per
ben comprendere quanto diremo in seguito, bisogna ricordare alcune
premesse: nei linguaggi antichi: Sumerico Akkadico, Pelasgico, Eblaita,
Fenicio, Egizio, Ebraico, Arabo ed altri alfabeti medio orientali, i
significati delle lettere corrispondevano tra di loro (nei vari
alfabeti),
ma cambiavano alcune volte il suono ed i loro segni grafici, ma il più
delle volte esse mantenevano delle similitudini.
In
quegli alfabeti ogni lettera corrispondeva esattamente a delle idee e
concetti, per cui il compositore delle parole le assemblava tenendo conto
del significato delle singole lettere; è come dire che quegli alfabeti
erano simili alle note musicali, le quali tutte singolarmente esprimono un
suono e singole sensazioni in chi ode od in chi produce quel suono; nella
musica il compositore assembla le singole note tenendo conto delle
sensazioni tradotte in suoni che esse esprimono, onde creare armonia o
disarmonia; da questo concetto nasce la musica; lo stesso si può dire per
il linguaggio degli antichi in Medio Oriente.
Nel
caso del linguaggio, quando si iniziò a comunicare attraverso di esso,
ogni sensazione si esprimeva in suoni e forme corporee che colui che li
formulava, cioè il compositore, riscontava nell’osservazione di sé e
dei fenomeni della Natura; egli scopriva così le FUNZIONI: i VERBI; le
COSE: i NOMI; le QUALITÀ: gli
AGGETTIVI e le RELAZIONI fra le lettere e
le parole.
Questi
suoni divennero SEGNI GRAFICI quando gli uomini, avendo sensazioni, suoni,
osservando, distinguendo, qualificando la manifestazione nell’UniVerso,
desiderarono fissarle nel tempo per comunicare con altri attraverso
simboli disegnati; essi impararono anche a mettere in RELAZIONE le lettere
fra di loro creando le radici; poi le radici con altre lettere in modo da
modificare i significati primari delle radici per meglio definire i
concetti; le parole con altre parole; in seguito questa relazione fra le
lettere e le parole si chiamò “sintassi”; dovettero anche inserire la
“grammatica” la quale permise loro di risparmiare sui termini, sulla
quantità delle parole usate nella comunicazione.
Sensazione:
Suono + Segno = Comunicazione con il proprio simile, ecco a grandi linee
come il linguaggio iniziò a formarsi.
Noi
chiamiamo questi antichi SEGNI degli Alfabeti: gli AUTIUT = ARCHETIPI;
purtroppo nei nostri linguaggi ed alfabeti moderni si è persa questa
verginità del segno, suono, sensazione; ecco perché le lingue di quegli
alfabeti possiamo chiamarle LINGUE VERE e VIVE, mentre al giorno d’oggi
formuliamo dei suoni e scriviamo dei segni che sono MORTI.
Fin
dall’antichità, i vari “miti” nei popoli della terra hanno sempre
contenuto profondi verità nascoste sotto forma di “allegorie”
simboliche; pochi hanno avuto la cura di scoprirne i significati.
Pensiamo
sia utile prenderne in esame qualche d’una, per vedere di capire come
fare per “uscire dal Labirinto” e ritrovare la strada giusta.
Parleremo soprattutto della Bibbia, in quanto questo libro è stato da noi
ben studiato, scoprendo che gli stessi linguaggi, racconti e miti di
questo libro, si ritrovano come concetti anche in tutti i miti od in tutti
gli altri libri detti “Sacri”.
La
Bibbia contiene anche molti miti o narrazioni simboliche ed è stata
scritta in Ebraico, lingua alla quale dobbiamo rifarci ogni qualvolta
desideriamo comprendere bene i versi nei vari libri che la compongono;
purtroppo le Bibbie oggi in commercio, contengono cattive traduzioni e le
varie religioni litigano sui diversi significati che questi versi mal
tradotti possono avere, tradendo il significato stesso della parola
Religione che significa “religere”, rilegare assieme idee che sembrano
opposte. Con
questi “principi” iniziamo a percorrere la strada dell’unificazione,
quella della vera ed UNICA religione Spiritual/Razionale.
In
Egitto da decine di migliaia di anni vi sono le Piramidi, a testimoniare,
quali sacri “simboli”, (dal greco sim-bolein e dal latino
simbolum - contrassegno) dei “concetti” che solo gli “iniziati”
sanno comprendere.
La
parola “simbolo”, dal dizionario significa: segno
corrispondente a contenuti o valori particolari o universali
Come
tutti sanno, le varie religioni della Terra hanno i loro simboli sacri:
a) gli
egizi avevano la Piramide.
b) la
cristiana ha la Croce.
c) quella
musulmana ha il Cubo sacro, (vedi a La Mecca – Arabia Saudita
- Al Kaaba).
d) gli
ebrei hanno i due triangoli invertiti che si intersecano, la
stella di
David.
Questo
per citare solo quelle più vicine alla nostra civiltà occidentale.
Vediamo
ora di “penetrare” con il pene dell’intelletto addentro ai misteri del
regno dei cieli dello Spirito (pensiero mentale) attraverso la logica
deduttiva con il metodo “dia-bolein” (dal greco: passare attraverso il segno).
La croce
è formata da un insieme di 6 quadrati
Il cubo è formato da un insieme di 6 facce
ed esso contiene 6 piramidi con vertice al
centro del cubo
la stella di David e' formata da 6 linee
La
stella
di David è rappresentata con 2 triangoli contra-opposti, ma
complementari, essa è di fatto formata da 6 lati, 3+3;
rappresenta anche la visione della piramide vista da un lato +
quella superiore ma immaginaria, contra-opposta.
Come mai
si ritrova il numero 6 in tutti i simboli, diversi fra di loro, ma aventi
un comune denominatore: il numero 6 ?
Perché
questi simboli rappresentano il concetto della Vita che si forma solo se
basata sul carbonio, guarda caso l’atomo di carbonio ha 6 elettroni che
ruotano attorno al nucleo…..
Inoltre
gli atomi quando si strutturano per formare un’insieme, la loro forma
fondamentale primaria è solo quella della piramide; con la
nanotecnologia
(tecnologia dell’infinitamente piccolo) sono riusciti a scoprire questa
“strana” ma ben conosciuta, fin dall’antichità, proprietà intrinseca della materia a livello atomico.
I
musulmani hanno come dovere di recarsi almeno una volta nella vita per
girare attorno al Cubo Sacro de La Mecca, ma quanto di essi girando
attorno a questo cubo sacro, comprendono il sacro e nascosto significato
che esso rappresenta ?
Gli ebrei
utilizzano la stella di David come ciondolo legato al collo e sulla
bandiera dello stato di Israele e sulle tombe dei loro morti; però quanti
di loro comprendono i profondi significati che i loro antichi progenitori
hanno inserito in quel simbolo sacro ?
I
cristiani utilizzano la croce come ciondolo legato al collo e nelle loro
chiese, persino sulle tombe dei loro morti; ma quanti di loro comprendono
i sacri significati che questo simbolo ha insito in sé ?
Ciò significa che queste 3 religioni pur avendo gli stessi simboli
si fronteggiano non per onorare assieme la Vita, ma per mettersi in
contra-opposizione ed uccidersi, dividersi, odiarsi ecc…..proprio il
contrario di cio’ che indicano i loro simboli sacri !
Vediamo
di aiutarli ad uscire dal tunnel dell’ignoranza, del non sapere, del non
conoscere, nel quale sono caduti per non aver compreso questi sacri
simboli che al contrario li invitavano fin dall’inizio per imparare ad
unirsi per lodare, benedire, amare la Vita a TUTTI i livelli !
Ecco
come si può ottenere la quadratura del cerchio, ovvero far quadrare le
cose…attraverso i simboli….sacri, nascosti….ma profondamente Veri.
vedi: Sintesi
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