Queste sono le funzioni fondamentali di ogni essere Vivente.
Il Nutrirsi ed il Pensare li abbiamo già trattati precedentemente, ma di quest'ultimo
parleremo ancora.
La
respirazione è importante nellessere umano, infatti laria è il primo
alimento ed il primo medicamento fin dalla nascita. Si può vivere per diverso tempo senza
mangiare, mai nessuno ha potuto restare in vita senza respirare anche per breve tempo.
Nella
vita di ogni giorno la maggior parte degli uomini non dà molta importanza allaria e
questo è un grave errore, perché dovremmo adoperarci affinché il progresso non inquini
come fa, il nostro primo alimento vitale: laria. Il corpo respira attraverso la
pelle ed i polmoni.
LEnergia
vitale (E-) ed (E+) permea tutto il Creato, si chiama in Oriente Prana
e/o Yin e Yang, ed in
Occidente Etere; tutta la
Energia/Mater-ia è da essa formata ed essa si rende
evidente sotto forma di materia/energia più o meno densa.
Ogni
forma di vita utilizza questa fonte di Energia per potersi manifestare; luomo è il
meccanismo bio elettronico più complesso che utilizza questa energia,
Etere o Prana, ed attraverso il respiro/espiro dellaria, la introduce nel corpo attraverso i
polmoni, i quali indirizzano i flussi e riflussi energetici attraverso lossigeno ed
il sangue che trasporta lEnergia vitale (E+) ed (E-) fino alla periferia ritornando
in un continuo, inspiro/espiro fino alla morte dellorganismo, alimentato nel suo
battimento fin dal concepimento, dalla corrente di
Vita dellUniverso, il
Campo Psico Elettromagnetico Informato Universale (CEIU).
Praticamente
la respirazione è il meccanismo che permette lutilizzo dellEnergia vitale.
Ricordiamo
che laria pura è lalimento che soddisfa la maggior parte delle nostre
necessità fisiologiche, perciò in montagna, nei boschi ed in tutti quei luoghi dove
possiamo trovare aria la più pura possibile, possiamo dire di vivere principalmente di
aria.
Laria
entra dalle narici del naso il quale provvede a riscaldarla alla giusta temperatura
attraverso i suoi canali, inoltre ha la capacità di filtrarla dalle impurità.
La
respirazione è controllabile dalla volontà mentre le altre funzioni corporee non lo
sono; la volontà può essere esercitata per modificare la frequenza, possiamo respirare
più lentamente o più velocemente a seconda delle necessità. Possiamo variare il ritmo,
cioè effettuare delle lunghe o corte inspirazioni e sospendere per un certo tempo la
funzione respiratoria.
La
superficie dei tessuti polmonari è di circa 130 m2 ed i polmoni mettono in contatto il
nostro più intimo tessuto, il sangue, con laria dellambiente.
Così
come per ottenere delle buone digestioni occorre saper mangiare, per respirare bisogna
saperlo fare.
Come
?
La fase di INSPIRAZIONE, corrisponde ad un approvvigionamento, mentre la fase di
ESPIRAZIONE, corrisponde alla eliminazione.
Una
inspirazione lenta e profonda, permette una maggiore diffusione delle energie in tutto il
corpo.
E
importante insistere sullespirazione, poiché linspirazione si fa
inconsciamente ed automaticamente; dobbiamo avere la massima capacità di svuotamento
polmonare per avere poi la massima possibilità di introdurre nuova aria ossigenata.
Laria
contiene le energie della VITA Universale, (E-) ed (E+) con gli atomi ionizzati
dellaria che noi riceviamo per mezzo dei polmoni, per tutte le cellule del corpo; è
dunque importante saper respirare e respirare bene.
Ordinariamente
respiriamo dalle 12 alle 18 volte al minuto in modo superficiale, in quanto utilizziamo
solo la sesta parte della nostra capacità polmonare.
Una
respirazione profonda e completa non è situata solo a livello toracico, ma utilizzando la
respirazione addominale spingeremo il diaframma verso il basso ed otterremo un profondo e
benefico massaggio sugli intestini. Questo tipo di respirazione ha un ritmo di circa 5/10
respirazioni al minuto, essa è lenta e produce anche un effetto calmante sul soggetto.
Le
energie della VITA Universale contenute nellaria (E-) ed (E+) e sopra tutto gli
Elettroni (negativi) presenti negli atomi, trasformano e rivitalizzano le energie umane;
più si è ricettivi a queste energie, più la nostra carica cresce e meno si ha di
bisogno per esempio, di calorie alimentari.
Per
rendere più chiara ed evidente limportanza della respirazione nellessere
umano, è bene parlare un attimo della circolazione sanguigna e della sua importanza,
poiché sappiamo che il sangue si ossigena attraverso i polmoni, dallaria che
respiriamo.
La
circolazione sanguigna è suddivisa in due parti: la GRANDE e la PICCOLA.
Il
sangue ossigenato parte dal cuore e precisamente dal ventricolo sinistro, tramite
larteria denominata aorta e mediante le sue diramazioni, distribuisce il sangue
arterioso ossigenato, a tutti gli organi e tessuti; infine attraverso le vene, ritorna al
cuore mediante latrio destro, carico di rifiuti e di anidride carbonica; fin qui la
GRANDE circolazione.
Nella
PICCOLA circolazione invece, dallatrio destro il sangue sporco, impuro, passa al
ventricolo destro, arriva ai polmoni dove avviene lo scambio gassoso, ematosi, cioè il
sangue cede lanidride carbonica e si ricarica di ossigeno e di tutti gli altri
elementi vitali, poi ritorna al cuore mediante latrio sinistro per poi tornare in
circolo.
Ne
deriva che tutti gli organi centrali e periferici, le cellule ed i tessuti, assorbono
ossigeno e gli altri elementi vitali per mezzo del sangue; più questo è ricco di
ossigeno e degli altri elementi vitali, maggiore sarà la prestazione di tutte le cellule
e di tutti gli organi in favore dellEssere.
Prendendo
in considerazione il cervello, osserveremo che le sue cellule hanno una autonomia di
ossigeno inferiore a tutte le altre; infatti, se occludiamo anche per brevissimo tempo il
flusso di sangue al cervello, tramite una momentanea compressione della vena
giugolare,
avremo come risultato prima lo svenimento, poi la paralisi ed infine la morte.
Quindi
più ossigeno e gli altri elementi vitali, arrivano al cervello attraverso una buona
respirazione, maggiori potranno essere le capacità intellettuali.
Laltro
aspetto dellimportanza di una giusta respirazione è quello di usare il respiro come
regolatore degli stati mentali, infatti una persona agitata avrà senzaltro in quel
preciso momento, una cattiva respirazione: laffanno.
Un
rimedio utile quindi per tutti gli stati ansiosi può essere quello di CONCENTRARE
lattenzione sul respiro protraendo la fase di espirazione il più possibile, senza
contrarre i muscoli addominali e contemporaneamente pensare a buttare fuori con
laria, laffanno, lansia, la paura ecc.
Provate
per capire il meccanismo, la prima volta che vi sentirete in collera, eccitati,
spaventati, ecc.; respirate profondamente e lentamente, pensando di buttare fuori da voi
le ansie. Starete sicuramente meglio !
Prima
abbiamo usato un termine: concentrarsi, su cosa e come dobbiamo porre la
nostra attenzione per poterci concentrare ? La concentrazione è uno stato mentale
fondamentale per lo sviluppo dellessere umano e significa, porre tutta
lattenzione ad una particolare immagine mentale ad una azione o ad un oggetto, senza
essere per nulla distratti da altre cose o situazioni diverse da quella sulla quale si è
concentrati con la mente/organo e con lIO/Ego. La respirazione e la concentrazione
sono strettamente legate.
Abbiamo
già accennato al fatto che il meccanismo della respirazione non serve solo ad immettere
aria nei polmoni per il nutrimento cellulare corporeo, ma anche per poter fornire energia
elettro magnetica allorganismo in modo che esso possa muoversi; la prova più
semplice è che quando si è in coma, morti o con grosse difficoltà di respirazione NON
ci si può muovere; ciò non dipende solo dal fatto che non arriva, come ci dicono i
medici, ossigeno al cervello, ma perché e sopra tutto non si fornisce la corrente
necessaria al sistema nervoso per mezzo dei meccanismi nervosi/muscolari/ossei adatti alla
trasduzione (trasformazione) della energia (E+ ed E-), di cui il Campo Psico Eletttro
Magnetico Informato (CEIU) dellUniverso è permeato e che opportuni meccanismi
recettori e trasformatori del corpo traducono in correnti (microampere) ed in tensioni
(microvolts) nelle giuste fasi, che fornite al sistema nervoso, vengono
distribuite ai muscoli per ottenere le opportune contrazioni/rilassamenti, onde per cui
riusciamo a correre, camminare, respirare, muovere oggetti, ecc.
Il
principale meccanismo trasduttore è quello di respirazione/deglutizione legato
allosso ioide (sotto la lingua) ed allabbassamento dellepiglottide e
dellugola; questi sono i primi trasduttori dellEnergia Eterica (Eter, il cui
anagramma dà: Rete dellelettromagnetismo sottile) introdotta nei
polmoni per mezzo dellaria, in tensioni di circa 7 volts, necessarie una volta
ripartite ai vari organi motori delegati al movimento, che è coordinato dal cervello per
mantenere lequilibrio necessario alla posizione da assumere in quel dato movimento.
Quando
losso ioide non è in grado di muoversi, le alternanze dellenergia tripolare
si arrestano e quindi i flussi energetici discendenti ed ascendenti nellorganismo
non esistono più, i globi oculari seguiti dai muscoli e da tutto lorganismo vanno
in situazione di riposo; se il processo di quiete rimane per un certo periodo di tempo, la
morte, il riposo definitivo sopraggiunge.
Descrizione
del meccanismo di trasduzione energetica: lenergia che noi traiamo dallaria
durante le fasi di respirazione e di deglutizione si distribuiscono con la stessa
intensità, direzione e giusti apporti sullosso ioide che è avviluppato da fibre
nervose avvolte a spirale su di esso e che si muove in modo alternato in su ed in giù,
determinando nel campo magnetico nel quale tutto il corpo è immerso, un meccanismo
identico al rotore di un motore elettrico, fornendo quindi energia elettrica alternata
allorganismo; questultima viene in seguito trasformata in altri valori
necessarie di tensione (volt) ad altre parti del corpo.
I
moti oscillatori che losso ioide compie, vengono anche trasmessi al triangolo
piramidale: del Trago, Coccige, Ugola, che danno vita al sistema di trasmissione
energetico di ricezione e di distribuzione dellenergia tripolare, ascendente e
discendente, nel loro movimento verticale, lungo la colonna vertebrale seguendo anche le
linee dei meridiani dellagopuntura e lungo i paralleli dellagopuntura per la
distribuzione orizzontale.
Se
lorganismo lavora in situazione di rigidità, cioè di tensione giusta
muscolare quindi in modo adatto, la trasmissione delle forze di movimento è regolare; se
al contrario il corpo è malnutrito per alterazione Psico/termico/nutrizionale e quindi la
struttura è semi bloccata o troppo morbida, lenergia non viene trasmessa a tutti i
livelli dellorganismo, quindi esso NON funziona a dovere.
Questi meccanismi sono
ancora
sconosciuti alla
medicina allopatica e quindi non insegnati nella scuola.
Gli
antichi conoscevano questi meccanismi, ma oggi nelle nostre scuole ciò non viene più
insegnato, nè come si deve respirare nel modo opportuno, occorre perciò rieducarsi e far
in modo che essa sia di tipo addominale la più lenta e completa possibile per aiutare
lorganismo a distribuire ben lenergia.
Nei
momenti cruciali della giornata, quando siamo ansiosi e ci accorgiamo di non essere più
padroni di noi stessi, ma di seguire un particolare stato mentale, ad esempio uno stato
dira o di depressione psichica e così via, in quei momenti, ricordate la giusta
concentrazione e respirazione.
Concentratevi
sul respiro o pensate positivo a qualche situazione piacevole ed espirare i
vostri malesseri.
Mediante
la concentrazione ed il rilassamento possiamo calmare la mente/organo; una respirazione
lenta e controllata rallenterà il battito cardiaco, tutto ciò porterà ad avere una vita
più tranquilla e più lunga, inoltre mediante il respiro conosciamo meglio noi
stessi.
By Roberto Pinciara - Maestro Zen - vedi:
Rebirthing
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il metodo
Buteyko
Le scoperte del medico russo K.P.Buteyko sono
ormai conosciute ed applicate nei paesi dell'ex
Unione Sovietica ed in Australia (dove sono
state confermate da sperimentazioni effettuate
nell'Università
del Queensland) e si stanno ora diffondendo
anche in Inghilterra, Stati Uniti e Canada. Da
noi sono ancora pressoché ignote. (Finora ne
hanno parlato solo i libri "Vivere di più
respirando di meno" e "Attacco all'asma"
di Rosa Maria Chicco e, fino a poco fa, solo
due traduzioni di articoli inglesi apparsi
sulle riviste "Nexus" (nr.26-2000) e "L'Altra
Medicina" (nr.4-2000).
Analizziamo ora il
processo della respirazione, indispensabile per
la vita:
L'aria, attraverso le vie respiratorie, arriva
negli alveoli polmonari, nei quali avviene lo
scambio gassoso con il sangue: attraverso la
membrana che separa l'alveolo dai capillari,
l'ossigeno passa al sangue e l'anidride
carbonica dal sangue all'alveolo. Arrivato nel
sangue, l'ossigeno si combina con l'emoglobina,
componente dei
globuli rossi presenti nel
sangue
che ha il compito di trasportare l'ossigeno in
tutto il corpo.
L'emoglobina
trasporta l'ossigeno nel corpo e lo rilascia
alle cellule. La quantità di ossigeno che
circola nel sangue dipende quindi
dall'emoglobina disponibile e non dalla quantità
d'aria che respiriamo: infatti se raddoppiamo o
triplichiamo la quantità di aria inspirata non
aumenta la quantità di ossigeno che si combina
con l'emoglobina, ma solo quella introdotta ed
espulsa, ed assieme ad essa aumenta anche il
quantitativo di anidride carbonica che viene
eliminato.
Nei tessuti l'ossigeno viene utilizzato nelle
reazioni metaboliche la cui efficienza dipende
dalla quantità di ossigeno presente nelle
cellule, cioè da quanto ossigeno l'emoglobina
cede alle cellule.
Per l'
effetto Bohr a basse concentrazioni di CO2
l'emoglobina rilascia ossigeno ai tessuti con
maggior difficoltà, pertanto tutti i tessuti
risultano scarsamente ossigenati.
Risulta quindi che l'iperventilazione cronica
porta ad una diminuzione della quantità di
anidride carbonica presente nel sangue, e
vediamo ora in che modo la
CO2 interagisce con
il nostro corpo.
Apparato immunitario
L'anidride carbonica è un catalizzatore per le
reazioni chimiche del nostro metabolismo, il che
significa che la reazione chimica avviene solo
in presenza di CO2, anche se tutti gli elementi
della reazione stessa sono presenti in
abbondanza. Risulta pertanto che se c'è poca
anidride carbonica avvengono poche reazioni
chimiche, quindi il nostro metabolismo rallenta
e produce un quantitativo inferiore delle
sostanze utili al nostro corpo. In particolare,
viene prodotto meno cortisolo (il cortisone
prodotto naturalmente dal nostro corpo) e ciò
crea un affaticamento dell'apparato immunitario,
che non solo risulta meno attivo e quindi
combatte di meno contro
virus e
batteri, ma
reagisce anche in maniera anomala riconoscendo
come pericolosi e portando da aggredire anche
elementi del tutto normali: ecco spiegata
l'insorgenza di
ALLERGIE ed
INFIAMMAZIONI
CRONICHE di vario tipo.
Apparato
respiratorio
La carenza di anidride carbonica provoca spasmi
alla muscolatura liscia, che è presente nei
bronchioli, e provoca pertanto il broncospasmo,
una delle forme di ASMA. Il corpo inoltre, per
evitare la fuga di anidride carbonica dal corpo
inizia a produrre del muco allo scopo di ridurre
le dimensioni delle vie respiratorie in modo da
limitare la fuga di CO2.
Ecco i RAFFREDDORI e
RINITI CRONICHE, ASMA, BRONCHITI CRONICHE,
DIFFICOLTA' RESPIRATORIE di vario tipo.
Apparato
circolatorio
La carenza di anidride carbonica provoca spasmi
alla muscolatura liscia, che è presente anche
nei vasi sanguigni e provoca pertanto il
restringimento di vene ed arterie, e quindi
IPERTENSIONE.
Apparato neurologico
La carenza di anidride carbonica provoca un
sovraeccitamento delle cellule del sistema
nervoso a tutti i livelli, quindi le loro
reazioni possono non essere più regolari, da cui
ANSIA, TACHICARDIA, VERTIGINI, FORMICOLIO AGLI
ARTI.
Apparato muscolare
Per controbilanciare gli effetti
dell'iperventilazione il nostro corpo attinge
alle riserve di sali minerali che abbiamo nel
corpo che vengono poi eliminati attraverso i
reni. A lungo andare si ottiene una carenza di
sali minerali che porta i CRAMPI. Inoltre, dal
momento che l'iperventilazione per l'effetto
Bohr porta ad una scarsa ossigenazione dei
tessuti, e quindi anche dei tessuti muscolari,
si ha la
STANCHEZZA CRONICA.
Se alle cellule
arriva poco ossigeno, per richiederne di più il
corpo aumenta la respirazione; in questo modo si
diminuisce ancora di più la quantità di CO2, e
si arriva ad un continuo peggioramento della
situazione entrando in un circolo vizioso.
Partendo da tutti
questi presupposti il dott. Buteyko ha messo a
punto degli esercizi respiratori con i quali il
paziente gradualmente e senza sforzo, diminuisce
la quantità d’aria immessa nei polmoni in un
minuto, in modo da ristabilire il corretto
quantitativo di anidride carbonica nel corpo con
il risultato che scompaiono i disturbi, cioè si
eliminano asma, raffreddori cronici, alta
pressione, bronchiti croniche, allergie,...
A chi è utile ?
E' ormai riconosciuto da tutti che
l'iperventilazione è connessa a molti disturbi.
Come si può vedere nella pagina della teoria
l'iperventilazione porta ad un abbassamento
della percentuale di anidride carbinica nel
sangue. La moderna fisiologia stabilisce che le
varie funzioni del corpo sono regolate oltre che
dal sistema nervoso anche dalla presenza di vari
ormoni e di anidride carbonica, che è l'unica
sostanza prodotta in ogni tessuto del nostro
corpo e che influenza probabilmente la
funzionalità di ogni organo. La CO2 è uno dei
fattori più importanti dell'equilibrio
acido-basico del sangue, è il principale
controllore della respirazione, ed esercita una
essenziale tonicità sul cuore e sul sistema
circolatorio periferico.
Risulta pertanto che
i disturbi imputabili all'iperventilazione sono
di vario tipo:
|
cardiovascolari |
palpitazioni, tachicardia,
vasocostrizione periferica, ipertensione
|
|
|
respiratori
|
broncospasmi, oppressione ai polmoni,
senso di soffocamento, asma, bronchiti
croniche, riniti croniche |
|
|
neurologici
|
sensazione
di vertigine e svenimento, difficoltà di
coordinamento, formicolio agli arti |
|
|
muscolari
|
contrazioni,
crampi, tremore, tetania |
|
|
generali
|
stanchezza,
insonnia, debolezza, mal di testa,
difficoltà di concentrazione, ansia,
attacchi di panico |
|
|
apparato
immunitario |
intolleranze
alimentari, allergie, candidosi
|
|
Il metodo Buteyko è
utile a tutti coloro che respirano più del
normale, ma dal momento che è molto difficile
rendersi conto da soli che si respira più del
normale, vediamo un elenco di malattie e
disturbi che il metodo Buteyko è in grado di
eliminare.
Asma
L'asma è una reazione del fisico alla carenza di
anidride carbonica nel corpo: quando il livello
di CO2 si abbassa troppo, si chiudono le vie
respiratorie o con la creazione di muco o con
delle contrazioni alla muscolatura liscia dei
bronchioli. La persona ha pertanto difficoltà a
respirare, respira con un sibilo continuo per la
presenza di muco, o nei casi più gravi non
riesce a far passare l'aria per la contrattura
dei bronchioli. L'utilità del metodo Buteyko per
l'asmatico è immediata, poiché utilizzando le
tecniche di "pronto soccorso" è in grado di
bloccare un attacco d'asma fin dall'inizio senza
aver bisogno di assumere il broncodilatatore.
Con gli esercizi di cura invece, si innalza
giornalmente il livello di anidride carbonica
nel sangue e nei polmoni, fino a che si arriva
ad un livello tale per cui il corpo non ha più
bisogno di rivestire di muco le vie respiratorie
e la muscolatura liscia dei bronchioli si
rilassa.
Ipertensione
In alcuni individui la carenza di CO2 provocata
dall'iperventilazione cronica induce contrazioni
della muscolatura liscia dei vasi sanguigni
riducendo in tal modo il loro diametro, e di
conseguenza aumenta la pressione del sangue. Con
gli esercizi del metodo Buteyko aumenta la
quantità di CO2 e pertanto la muscolatura liscia
si rilassa, aumenta nuovamente la portata dei
vasi sanguigni e ciò fa sì che la pressione
scende.
Allergie
Come si è visto nella parte della teoria, la CO2
è importante per molti processi chimici, tra i
quali quello della produzione del cortisolo,
cioé del cortisone che il nostro corpo produce
naturalmente. Innalzando la quantità di CO2 nel
corpo (sia con gli esercizi di cura che con
quelli di pronto soccorso), aumenta la
produzione di cortisolo, il sistema immunitario
di riequilibria e le allergie scompaiono.
Rinite cronica
Per limitare la perdita di anidride carbonica in
alcuni individui il fisico adotta la strategia
di chiudere le vie respiratorie: la cosa può
venire realizzata sia tramite la secrezione di
muco e relativa infiammazione delle mucose, che
con contrazioni della muscolatura liscia che
costituisce parte delle vie aeree. Nel caso in
cui la secrezione di muco avviene nelle vie
aeree alte si hanno riniti e raffreddori
cronici. Tipico esempio è il raffreddore che si
ha al mattino appena svegli, e che migliora dopo
un po' che ci si è alzati: durante la notte si
iperventila con molta facilità e di conseguenza
si emette molta CO2, pertanto il nostro fisico
adotta la strategia di ridurre la portata del
naso per limitare la quantità d'aria creando del
muco al naso. Tale strategia purtroppo si rivela
inutile, in quanto di solito si inizia a
respirare con la bocca, alimentando così il
circolo vizioso dell'iperventilazione.
Pressione bassa
La pressione bassa è legata all'attività delle
ghiandole surrenali, che in caso di
iperventilazione cronica come tutte le ghiandole
rallentano la loro attività. Con il metodo
Buteyko, le ghiandole surrenali aumentano la
loro attività e la pressione si ristabilizza.
Enfisema polmonare
I miglioramenti che si hanno in caso di enfisema
polmonare non sono a livello polmonare ma alle
condizioni fisiche generali, in quanto il danno
ai tessuti danneggiati è irreversibile.
Applicando il metodo Buteyko si aumenta la
quantità di CO2 in tutto il corpo: l'aumento di
anidride carbonica nei polmoni provoca
vasodilatazione ai bronchioli e pertanto si
respira meglio, mentre l'aumento di CO2 nel
sangue migliora l'ossigenazione di tutti i
tessuti e quindi migliorano le condizioni
fisiche generali. Il metodo Buteyko, con le
dovute precauzioni e cautele, può venire
praticato anche da coloro che sono in terapia
d'ossigeno: in tal caso però si consiglia di
essere seguiti da un istruttore esperto, poiché
la tecnica da utilizzare e l'intensità degli
esercizi dipendono dal tipo di danno fisico.
Disturbi digestivi
L'abbassamento della quantità di anidride
carbonica nel corpo rallenta il metabolismo e
quindi rallenta l'attività di tutte le
ghiandole, comprese quelle che producono i
succhi gastrici. Ristabilendo la corretta
quantità di CO2 si ricomincia a produrre la
giusta quantità di enzimi e di conseguenza la
digestione migliora.
Apnea notturna
Anche l'apnea notturna è una conseguenza
dell'iperventilazione cronica. Chi soffre di
apnea notturna generalmente di notte respira
pesantemente e ad un certo punto dopo aver
espirato rimane senza respirare a polmoni vuoti
per un po', e quando riprende a respirare
generalmente lo fa con un respiro profondo e
rumoroso. Il dott. Buteyko spiega il fenomeno
come una strategia del corpo per trattenere CO2
durante la fase di apnea, ed una volta fatto il
carico riprende la respirazione. Eliminando con
il metodo Buteyko l'iperventilazione cronica il
corpo non ha più bisogno di trattenere CO2 in
quanto ne ha sufficienza, e così scompare
l'apnea notturna.
Tratto da: buteykoclinic.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
L’IMPORTANZA FONDAMENTALE
del MODO di RESPIRARE per la SALUTE
Respiriamo da 20.000 a 70.000 volte al giorno e
non possiamo sopravvivere più di qualche minuto
senza respirare.
E' chiaro quindi che il fatto di respirare
20.000 anziché 70.000 volte in 24 ore, ed il
modo in cui effettuiamo queste respirazioni
(diaframmatiche ? toraciche ? riempiendo
interamente i polmoni o solo a metà ecc.) ha
conseguenze molto importanti sulla nostra
salute. Se però si chiede ai medici quali siano
queste conseguenze e quale sia il modo migliore
di respirare ci si sente rispondere in uno di
questi due modi:
1) dobbiamo respirare riempiendo bene i polmoni
ed introducendo la maggior possibile quantità di
ossigeno.
2) L'organismo sa da solo come regolare il ritmo
respiratorio, automaticamente, in modo ottimale;
non dobbiamo quindi interferire e provare a
cambiarlo.
La seconda risposta
è quella data in genere dai medici della scuola
ufficiale mentre la prima è quella data da
medici "alternativi" e da maestri di yoga
improvvisati.
La situazione reale
non è invece quella che viene in genere
rappresentata, con l'ossigeno nella parte del
"buono" e l'anidride carbonica nella parte del
"cattivo"; quello che conta è invece il giusto
rapporto tra ossigeno ed anidride carbonica e
tra ossigeno e meccanismi antiossidativi (ci si
riferisce ai danni provocati dai radicali
liberi, prodotto dell'ossidazione, frutto
appunto della presenza d'ossigeno). Come fare
affinché vi sia questo giusto rapporto ?
Occorre evitare la "malattia da eccesso di
respirazione" scoperta dal dr. Buteyko ed
occorre per questo ri-addestrare, con il metodo
Buteyko, i meccanismi respiratori con degli
esercizi pratici; non è vero infatti che il
nostro modo naturale ed automatico di respirare
sia sempre il migliore. Molti fattori possono
intervenire e provocare sfasamenti nei riflessi
respiratori automatici.
La malattia
dell'eccesso di respirazione (iperventilazione)
Il grande merito del dr. Buteyko è stato quello
di raccogliere e collegare in un quadro logico
unitario le varie informazioni, già note alla
scienza medica in modo frammentario, sui danni
prodotti dall'eccesso di respirazione
(iperventilazione), che provoca una perdita
eccessiva di
CO2. In mancanza di CO2 l'ossigeno non può
passare dal sangue ai tessuti (effetto Verigo
Bohr). La scienza già conosceva da tempo i danni
prodotti dagli attacchi di iperventilazione
acuta ma ignorava quelli, molto più insidiosi,
provocati da una iperventilazione più leggera ma
cronica. Iperventilazione significa
semplicemente respirare più del necessario in
relazione al metabolismo ed alle circostanze:
una respirazione che sarebbe adeguata e giusta
se si stesse correndo o svolgendo una faticosa
attività fisica è invece eccessiva se si è
seduti in poltrona o in macchina.
Il dr. Buteyko ha
dimostrato che l'eccesso di respiro è la causa
di circa 150 malattie, comprese alcune forme di
cancro. Pertanto, sulle 30.000 malattie note
all'umanità, 150 sono un risultato diretto della
respirazione eccessiva: malattie come l'asma,
epilessia, ipertensione, stenocardia, infarti,
colpi apoplettici, emorroidi, eczema e molte
altre sono tutte in realtà dei sintomi di
un'unica malattia consistente nell'eccesso di
respirazione, o meglio, sono non tanto delle
malattie quanto piuttosto dei meccanismi
difensivi messi in atto dall'organismo per
impedire che la perdita di CO2 raggiunga livelli
incompatibili con la vita, e come tali questi
meccanismi difensivi rimangono finchè non viene
eliminata la causa (perdita di CO2 provocata
dall'iperventilazione) che li aveva fatti
sorgere.
Il DR. BUTEYKO
(1923-2003). CHI ERA ? COSA ha SCOPERTO e
PROVATO ?
"Konstantin Pavlovich Buteyko, nato in Ucraina,
al suo rientro dalla guerra si iscrisse alla
Facoltà di medicina dell'Università
di Mosca, dove iniziò a lavorare nel gruppo
di terapia clinica guidato dall'Accademico
Evgeniy M. Tareiev.
Nel corso di questo
lavoro gli venne dato l'incarico di controllare
i ritmi respiratori dei pazienti, ed egli passò
centinaia di ore ai loro capezzali, ascoltandone
la respirazione, ed osservò che la morte dei
malati era sempre preceduta, con notevole
anticipo, da un aumento della intensità della
respirazione. Tanto che egli divenne in grado
di predire, con stupefacente precisione,
l'avvicinarsi della morte in base a quest'unico
sintomo, e decise di dedicare i suoi futuri
studi e ricerche a questa tematica.
Nel 1952, dopo la
laurea con lode in medicina, Buteyko continuò a
sperimentare. Egli stesso soffriva da un po' di
tempo di pressione molto elevata e spesso se ne
era chiesto il motivo. Misurò i livelli di
anidride carbonica (CO2) nel suo corpo e notò
che erano più bassi del normale: era noto che
una respirazione eccessiva diminuisce i livelli
di CO2 nel corpo ed egli pensò che se il suo
basso livello di CO2 era causato da un eccesso
di respirazione allora, correggendo il suo ritmo
respiratorio avrebbe potuto correggere anche il
basso livello di CO2.
Buteyko controllò e
ricontrollò la sua teoria sui pazienti.
Misurando i modelli respiratori di persone che
soffrivano di asma, angina ed altre malattie
constatò - a questo punto senza più sorpresa-,
che tutti quanti, senza eccezione, soffrivano di
un eccesso di respirazione (iperventilazione),
che portava ad una mancanza di CO2. Ed ogni
volta, riportando la respirazione a modelli
normali, il livello di CO2 nell'organismo
aumentava e gli attacchi di asma o di altre
malattie svanivano. Quando i pazienti tornavano
ai modelli respiratori precedenti, gli attacchi
riprendevano. Buteyko si rese conto allora di
aver effettuato, in modo quasi casuale, una
scoperta di enorme importanza, in grado di
rivoluzionare il mondo della medicina.
A seguito di
ulteriori ricerche Buteyko pose le basi teoriche
della sua tesi: l'iperventilazione causa un
esaurimento delle riserve di anidride carbonica,
e livelli bassi di anidride carbonica
nell'organismo provocano delle contrazioni dei
vasi sanguigni ed una mancanza di ossigeno nei
tessuti. Ciò provoca tutta una serie di
meccanismi di difesa messi in azione
dall'organismo; questi meccanismi di difesa
vengono capiti male, etichettati come malattie e
combattuti.
In questa ricerca
Buteyko venne peraltro a conoscenza di alcuni
esperimenti i cui risultati sostenevano la
fondatezza della sua tesi. Dopo varie
sperimentazioni, i risultati positivi vennero e
riconosciuti e dal 1980 il metodo Buteyko è
stato ufficialmente usato nell'ex Unione
Sovietica non solo per l'asma e le malattie
respiratorie ma per tutta una serie di altre
patologie.
Nei 6 anni successivi 100.000 ammalati di asma
vennero trattati con il metodo Buteyko. Tra
questi, ben 92.000 non hanno più avuto bisogno
di assumere medicine contro l’asma.
Il dr. Buteyko è improvvisamente morto il 4
maggio 2003 a Mosca. Aveva più di 80 anni e fino
all'ultimo giorno è rimasto in ottima salute e
piena attività.
Il dr. Buteyko ha
dimostrato che l'eccesso di respiro è la causa
di circa 150 malattie. Pertanto, sulle 30.000
malattie note all'umanità, 150 sono un risultato
diretto della respirazione eccessiva: malattie
come l'asma, epilessia, ipertensione,
stenocardia, infarti, colpi apoplettici,
emorroidi, eczema e molte altre sono tutte in
realtà dei sintomi di un'unica malattia
consistente nell'eccesso di respirazione, o
meglio, sono non tanto delle malattie quanto
piuttosto dei meccanismi difensivi messi in atto
dall'organismo per impedire che la perdita di
CO2 raggiunga livelli incompatibili con la vita,
e come tali questi meccanismi difensivi
rimangono finché non viene eliminata la causa
(perdita di CO2 provocata dall'iperventilazione)
che li aveva fatti sorgere. Nelle
sperimentazioni condotte dal dr. Buteyko a
Mosca e San Pietroburgo e dall'università di
Brisbane, Australia, e Calgary,Canada, numerosi
pazienti asmatici sono guariti o molto
migliorati una volta eliminata
l'iperventilazione.
Cosa significa “iperventilare
?”
Più che “respirare troppo” in assoluto,
significa invece respirare in modo non adeguato
ed eccessivo rispetto alle esigenze
dell’organismo impegnato in una determinata
attività. Una respirazione che sarebbe giusta ed
adeguata se si stesse correndo o comunque
svolgendo attività fisica, (e durante
l’attività fisica l’organismo produce una grossa
quantità di CO2, che deve in effetti essere in
parte eliminata) è invece eccessiva e dannosa
se si è seduti al volante o alla scrivania e si
respira affannosamente perché ci si sta
arrabbiando con un automobilista o con il
capoufficio.
In questo caso l'organismo reagisce, in base ad
un istinto primordiale, (cosiddetta “risposta
adrenergica: spavento, combatti o fuggi”) come
se si fosse in presenza di un pericolo che
richiederà un'intensa attività fisica e che
scatena l'impulso a respirare molto, appunto in
previsione dell’attività fisica con accumulo di
CO2 che invece in genere non avviene, perché si
resta seduti. Il frequente ripetersi di questi
episodi di stress quotidiano porta allo
sfasamento del ritmo respiratorio, che diviene
in permanenza, anche quando si dorme, un po’ più
intenso del necessario.
Per vedere un elenco
della grande quantità e qualità di studi e
pubblicazioni scientifiche esistenti
sull'iperventilazione, dai quali purtroppo non
sono tratte le necessarie conclusioni
pratiche-operative è possibile andare al
seguente sito italiano di un medico-istruttore
Buteyko:
www.geocities.com/fiafer
Una domanda sorge a questo punto spontanea: se
la ragione di molte malattie è l'eccesso di
respirazione, questo eccesso di respirazione da
cosa è causato ?
Secondo il dr.
Buteyko la causa più frequente dell'eccesso di
respirazione è la propaganda martellante
sull'utilità della respirazione profonda.
Attualmente si insegna alle persone a respirare
profondamente già prima della nascita, quando la
madre frequenta sessioni di ginnastica e
preparazione al parto in cui le viene insegnato
a respirare profondamente.
Anche il neonato è indotto a respirare
profondamente alzando ed abbassando i suoi
braccini. E si continua all'asilo infantile, a
scuola, durante le lezioni di ginnastica, sport,
ecc.
Anche gli esercizi
di yoga insegnati da maestri non abbastanza
esperti insistono troppo sulla necessità di
riempire al massimo i polmoni , senza mettere
abbastanza in evidenza altri fattori della
massima importanza nella tradizione yoga
autentica, come la necessaria lentezza del ritmo
respiratorio.
Ci sono poi altre circostanze che fanno
aumentare l'intensità del respiro, come il
mangiare troppo,
e soprattutto la mancanza di
movimento, la
mancanza di
lavoro fisico. L'attività fisica
favorisce la formazione ed il rilascio di CO2
dalle cellule, aumentando la sua disponibilità
nell'organismo. Questo è il motivo per cui le
persone che lavorano fisicamente vivono in
genere più a lungo e più sane. In altre parole
l'intensità del respiro aumenta con il riposo a
letto (soprattutto sdraiati sulla schiena) e con
il dormire eccessivo.
La maggior parte degli attacchi di asma,
infarti, paralisi e decessi accadono verso la
fine del sonno, intorno alle 5 di mattina.
Altri fattori che aumentano la respirazione sono
le varie emozioni, positive o negative, lo
stress,
fumo
ed alcool, la permanenza in ambienti troppo
caldi e non aerati,
mentre la calma e il freddo fanno diminuire la
respirazione.
Commento NdR: pur essendo in perfetto
accordo con quanto scoperto da questo attento
ricercatore, occorre ricordare, cosa che egli
non ha scoperto, che anche certi
farmaci e
soprattutto i
danni dei
vaccini
creano
stress ossidativo a livello
cellulare
e
tissutale, determinando una richiesta di
ossigenazione cellulare supplementare, che
l'organismo cerca di ottenere implementando il
quantitativo di atti
respiratori, generando iperventilazione, per
cui occorre oltre a normalizzare la respirazione
eliminare le
cause vaccinali:
intossicazioni,
infiammazioni,
alterazioni del
pH,
rH
e
ro' della
matrice
extracellulare e dell'intestino
che dopo un
vaccino
viene ad essere investito da stress
funzionale per
l'alterazione anche della
flora batterica, del
sistema
enzimatico e quindi dell'eccitazione
= irritazione
della
mucosa dell'apparato
digerente, in special modo quella dell'intestino
tenue, generando quindi
malassorbimento e malnutrizione
cellulare
tissutale ed
organica, vedi il
continuo aumento di
disfunzioni dello sviluppo nei
bambini
super vaccinati.
La ”GIUSTA
RESPIRAZIONE”. QUALE E’ ?
Tutti sanno ormai che per nutrirsi bene non
basta riempire lo stomaco con la maggior
quantità possibile di cibo; occorre invece che
gli elementi nutritivi del cibo - mangiato in
quantità giusta- passino nel sangue e da
questo nei vari tessuti dell'organismo. Se
qualcosa in questi meccanismi di assimilazione
non funziona, si può morire di fame pur
mangiando in quantità. E' questo ad esempio
quello che accadeva ai diabetici prima della
scoperta dell'insulina.
Il loro sangue era pieno di zucchero ma mancava
la chiave d'accesso (l'insulina) che consentiva
allo zucchero di passare dal sangue ai tessuti,
che morivano di fame.
Stranamente invece,
per quanto riguarda la respirazione, quasi tutti
pensano che per godere delle proprietà
vivificanti dell' ossigeno (O2), sia sufficiente
introdurlo in grandi quantità nei polmoni con la
respirazione. Vediamo invece cosa succede una
volta introdotto l'O2 nei polmoni. Innanzitutto,
con dei meccanismi sui quali non ci si sofferma
l'O2 deve passare dai polmoni al sangue (e,
salvo in caso di malattie polmonari o
bronchiali, questo passaggio quasi sempre
funziona bene).
Dal sangue, l'ossigeno deve poi essere
assimilato dalle cellule dei tessuti dei vari
organi (cervello, cuore ecc.). E qui invece si
verificano molto spesso dei problemi. Cosa
succede ?
Succede che le particelle di ossiemoglobina del
sangue (e cioè l’emoglobina che, dopo avere
assimilato l'ossigeno, si è appunto trasformata
in ossiemoglobina) trattengono strettamente
l'ossigeno, rifiutando di cederlo e lasciarlo
passare nei tessuti. Succede quindi che i vari
organi soffrono di carenza di ossigeno, pur in
presenza di un sangue saturo di ossigeno,
esattamente come gli organi dei diabetici
soffrono di mancanza di zucchero pur in presenza
di un sangue saturo di zucchero! Come mai ?
Perché per consentire il passaggio dell'ossigeno
dal sangue ai tessuti è necessaria la presenza
di anidride carbonica in quantità sufficiente.
In assenza di CO2 nella giusta concentrazione,
l'ossiemoglobina nel sangue non può liberare
l'ossigeno e lasciarlo passare nei tessuti in
misura sufficiente.
RUOLO DELL’ ANIDRIDE
CARBONICA E SUA IMPORTANZA NELLA RESPIRAZIONE
INTERNA
La necessità della CO2 per il passaggio dell'O2
dal sangue ai tessuti non è una teoria di
qualche stravagante scienziato "alternativo"; si
tratta invece di una circostanza già scoperta
all'inizio del 1900 e comunemente ammessa e
conosciuta da tutti gli esperti del settore
sotto il nome di "effetto Verigo -Bohr".
Stranamente però questo effetto Verigo- Bohr,
che pure è descritto in tutti i testi di
fisiologia usati nelle università, non era mai
stato approfondito e studiato a fondo nelle sue
conseguenze, finché, nel 1950, il medico russo
K.P. Buteyko non vi si è soffermato,
effettuando- con tutti i crismi del rigore
scientifico, delle scoperte stupefacenti quanto
al ruolo della CO2 nell'organismo umano.
L'atmosfera che ci
circonda contiene una concentrazione di ossigeno
del 21%, mentre alle nostre cellule ne basta una
pari al 13%; le nostre cellule hanno invece
bisogno di una concentrazione di anidride
carbonica al 6,5% e l'atmosfera ne contiene una
pari solamente allo 0,03%. In ambienti chiusi
magari si arriva allo 0,05% ma siamo ancora
molto lontani dal 6,5% presente nell’organismo
dei bambini nel grembo materno e all’interno
delle nostre cellule da adulti. Contrariamente
alla pubblica percezione, la CO2 che espiriamo
non era contenuta nell’aria che inspiriamo ma è
prodotta all’interno dell’organismo. Nel
processo di produzione di energia, le sostanze
nutritive contenute nei cibi che abbiamo
mangiato sono bruciate dall’ ossigeno inspirato
e producono energia (ADN adenosin-trifosfato)
insieme ad acqua ed anidride carbonica.
L'anidride carbonica (CO2) non è soltanto un gas
di scarto (come non lo è l’acqua prodotta in
questo processo) ma è indispensabile per molte
funzioni nell'organismo umano; è tra l'altro
indispensabile per consentire il passaggio
dell'ossigeno dal sangue alle cellule dei
tessuti; in assenza di CO2 questo passaggio non
avviene (effetto Verigo- Bohr scoperto fin dal
1900). E' indispensabile quindi che
nell'organismo vi sia la quantità giusta di CO2.
Una respirazione eccessiva, profonda e rapida,
provoca, con l'espirazione, una perdita
eccessiva di CO2, e questa perdita provoca a sua
volta degli scompensi nell'organismo. Alla
perdita eccessiva di anidride carbonica segue
una serie di meccanismi difensivi con i quali
l'organismo cerca di impedire che la perdita di
CO2 arrivi a livelli incompatibili con la vita.
Questi meccanismi difensivi sono erroneamente
scambiati per malattie da combattere e contro di
essi, anziché sulla causa originaria dello
squilibrio (e cioè la perdita eccessiva di CO2)
viene concentrata la lotta.
Queste scoperte del
medico K.P.Buteyko sono ormai conosciute ed
applicate nei paesi dell'ex Unione Sovietica ed
in Australia (dove sono state confermate da
sperimentazioni effettuate nell'Università del
Queensland) e si stanno ora diffondendo anche in
Inghilterra, Stati Uniti e Canada. Da noi sono
ancora pressoché ignote. (Finora ne hanno
parlato solo i libri "Vivere di più respirando
di meno" e "Attacco all'asma" di Rosa Maria
Chicco., pubblicati da BLU INTERNATIONAL STUDIO
e, fino a poco fa, solo alcuni articoli apparsi
su alcune riviste "Nexus" (nr.26-2000 e numero
di maggio del 2006) e "L'Altra Medicina" (nr.4-2000)
Secondo il dr.
Buteyko, quando si respira in modo sano si
introducono nei polmoni non più di 4-6 litri di
aria al minuto. E' facile introdurne di più
senza rendersene conto e chi ne introduce di più
respira troppo e quindi cade nei pericoli
dell'iperventilazione, magari leggera ma
preoccupante se diviene permanente, di cui si è
detto a proposito dell'iperventilazione.
TEST per il
controllo del volume d’aria inspirato
Per accertare da soli quale sia il volume d'aria
che si introduce nei polmoni non servono
complicate apparecchiature, serve solo un
orologio con la lancetta dei secondi, e si
procede in questo modo.
1. Sedetevi comodi
su una sedia con lo schienale dritto.
2. Rilassatevi ed espirate normalmente.
3. Ripetete una normale inspirazione, esalate
normalmente e dopo l'esalazione chiudete il naso
con le dita e tenetelo chiuso.
4. Tenendo anche la bocca chiusa, contate quanti
secondi potete aspettare senza molto disagio
prima di dover inalare di nuovo.
Non sforzatevi troppo. L'esattezza del test
dipende dal fatto che vi fermiate prima di
raggiungere la soglia di un vero disagio.
Il numero di secondi che trascorre prima che
sentiate la netta esigenza di dover inalare è la
cosiddetta "pausa-controllo"; (abbreviata in
"PC").
E' molto importante
misurare correttamente la pausa-controllo. A
questo proposito va' precisato che con il
termine "senza molto disagio" si intende appunto
questo. Nel momento in cui si inizia ad
avvertire distintamente la sensazione di
disagio, la netta sensazione di mancanza d'aria,
si misura il tempo trascorso da quando, dopo
aver esalato, ci si è tappato il naso; non
bisogna quindi esagerare ed aspettare un disagio
forte (si avrebbe un valore eccessivo ed
illusorio della PC), ma non bisogna nemmeno
interrompere la pausa non appena si avverte la
prima voglia di inalare di nuovo (si avrebbe un
valore della PC troppo breve); bisogna aspettare
la sensazione distinta di mancanza d'aria e di
un netto disagio, e solo allora misurare il
tempo raggiunto.
E' importante anche
tenere presente che non bisogna mai trattenere
il respiro a polmoni pieni; bisogna prima
espirare normalmente e poi trattenere il respiro
per misurare la pausa-controllo.
Una pausa-controllo di 50-60 secondi o più
indica che siete in eccellente salute.
Se invece non superate i 25 secondi, ciò
significa che nella vostra salute c'è qualcosa
da migliorare, anche se non si è ancora
manifestata alcuna malattia. E’ bene adottare
urgentemente delle misure preventive, sotto
forma di un miglioramento della respirazione,
con gli esercizi Buteyko.
Se la pausa-controllo non supera i 10 secondi
avete un serio problema di iperventilazione;
probabilmente soffrite già di asma o di qualche
malattia che si è già manifestata.
La pausa-controllo ideale ha una durata di 60
secondi. Se ora dividete questo numero per la
durata della PC che avete raggiunto saprete per
quante persone respirate; se ad esempio la
vostra PC è 30, ciò vuol dire che respirate per
due persone , e cioè 8-10 litri d'aria invece
dei 4-5 ideali. Se la vostra PC è 20, ciò
significa che respirate tre volte più di quanto
dovreste: che respirate per tre persone. Se
considerate il respirare come una forma di
alimentazione, provate ad immaginare quanto vi
danneggerebbe mangiare costantemente per 2, 3 o
4 persone e avrete un'idea di quanto possa
danneggiarvi anche il respirare per 4 persone.
L'importanza di tenere regolarmente sotto
controllo la vostra salute con la
pausa-controllo non può essere sopravvalutata.
La sua durata rispecchia esattamente il vostro
attuale stato di salute.
Se, a seguito degli
esercizi Buteyko, raggiungete dei valori di
50-60, tutti i vostri sistemi quello
immunitario, metabolico, digestivo,
cardiovascolare- funzioneranno in modo ottimale,
avrete più energia , meno bisogno di sonno,
raggiungerete il vostro peso ideale e sembrerete
ringiovaniti di dieci anni..
Se la vostra PC si
aggira sui 20 dovreste iniziare subito gli
esercizi Buteyko, per sventare il pericolo di
essere colpiti, in un futuro più o meno
prossimo, da qualche serio disturbo. Non è il
caso tuttavia di farsi prendere dal panico. Il
problema in genere si localizza nel punto più
debole di ognuno; tutti abbiamo dei punti
tradizionalmente deboli e questi punti deboli
risentono più degli altri dei fattori negativi,
come gli eccessi di alimentazione , di
respirazione, stress o altri.
Se la vostra PC non
supera i 10-15 secondi è probabile che si sia
già manifestata qualche malattia, anche se forse
non ve ne siete ancora accorti. Malattie come il
diabete, la tubercolosi, il rialzo della
pressione, possono essere presenti già da tempo
senza che l'interessato se ne sia accorto.
Secondo il dr. Buteyko non esistono praticamente
eccezioni nel collegamento tra la durata della
PC e le condizioni di salute di una persona
Questa affermazione, che può sembrare azzardata,
è basata sui controlli effettuate dal dr.
Buteyko in Russia su centinaia di migliaia di
persone.
SPERIMENTAZIONI
CLINICHE EFFETTUATE
Nei trials effettuati nell' ex URSS fin dal 1980
e, in doppio cieco, presso l'Università di
Brisbane,Australia, (1994) l'Ospedale di
Glascow, Gran Bretagna (2003) ed in Nuova Zeland
(2004) è stato ufficialmente sperimentato con
risultati eccezionali, (riduzione del 90%
dell'uso di broncodilatatori ), confermati dalle
constatazioni di centinaia di medici e migliaia
di pazienti,quanto scoperto 40 anni fa dal
medico scienziato ucraino K.Buteyko.
Nella
sperimentazione ufficiale condotta nel 1994-95
presso il Mater Hospital, in Australia, è stato
accertato, con notevole sorpresa di alcuni
specialisti, che tutti i 39 asmatici che
partecipavano alla sperimentazione respiravano
in eccesso anche quando non avevano attacchi
d'asma. La quantità d'aria che respiravano si
aggirava sui 15 litri al minuto, e cioè il
triplo del normale.
La stessa sperimentazione ha
accertato che i pazienti sottoposti al
trattamento Buteyko avevano diminuito
l'iperventilazione da 15 a 9 litri al minuto e,
di conseguenza, avevano potuto ridurre, già nel
corso della sperimentazione, l'uso di
broncodilatatori del 90% e di steroidi del 50%.
Nel gruppo di controllo che aveva continuato ad
iperventilare non si era invece registrato alcun
miglioramento.
Questi
risultati sono stati confermati da un altro
trial in doppio cieco su larga scala, appena
terminato presso l'Ospedale di Glascow, Gran
Bretagna.ormai numerosi medici in Gran Bretagna
e USA applicano il metodo risultante da queste
scoperte, che in Australia è dal 1998
ufficialmente raccomandato dalla Federazione
Nazionale contro l'Asma.
Qui di seguito elenco i riferimenti delle
sperimentazioni cliniche effettuate: per il
metodo Buteyko
- Buteyko breathing techniques in asthma: a
blinded randomized controlled trial.
Bowler S,
Green A, Mitchell CA. Medical Journal of
Australia, Vol 169, 7/21 December 1998:575-578.
- A clinical trial of the Buteyko Breathing
Technique in asthma as taught by a video." Opat
AJ, Cohen MM, Bailey MJ, Abramson MJ. Journal of
Asthma, 37(7), 667-564 (2000).
- "Effect of two breathing exercises (Buteyko
and pranayama) in asthma: a randomized
controlled trial." Cooper S, Osborne J, Newton
S, Harrison V, Thompson Coon J, Lewis S,
Tattersfield A. Thorax August 2003; 58:674-679.
•
"Buteyko Breathing Technique for asthma: an
effective intervention." Patrick McHugh, Fergus
Aitcheson, Bruce Duncan, Frank Houghton: The New
Zealand Medical Journal. 12-December-2003, Vol
116 No 1187.
Direct Access to article through copyright
protected (NZMA) link. (Link to remote site)
- "Health Education: Does the Buteyko Institute
Method make a difference?" Jill McGowan,
Education and training consultant in Asthma
Management. Thorax Vol 58, suppl III, page 28)
December 2003.
Tutte le
sperimentazioni nel mondo di lingua inglese,
sopra citate, sono state effettuate in
relazione all’asma. Vi è poi una serie di trials
effettuati in Russia e non tradotti, di cui
pertanto non sono qui pubblicati gli estremi,
che documentano l’efficacia del metodo Buteyko
contro altre malattie, diverse dall’asma".
By Dr. Fiamma Ferraro - Tratto da:
buteykoitalia.homestead.com
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Sintomi da
Iperventilazione -
Asma
ed iperventilazione
Nella gestione convenzionale dell'asma si
riconosce un ruolo all'iperventilazione
tuttavia, piuttosto che una causa, la si
considera principalmente come un risultato del
restringimento delle vie respiratorie.`, 63 Si
riconosce inoltre che un'iperventilazione acuta
può imitare attacchi d'asma in una percentuale
di asmatici che può arrivare sino al 42%0.64, 65
Tuttavia la teoria di Buteyko sostiene che
l'iperventilazione non è soltanto il risultato
del restringimento delle vie respiratorie ma ne
è in prima istanza la causa, laddove se il
soggetto respirasse normalmente essa non si
presenterebbe.
Esistono due tipi di iperventilazione: acuta e
cronica, altrimenti detta a bassa intensità.
Quella di tipo acuto è riconoscibile in quanto
la respirazione è in genere rapida, rumorosa o
caratterizzata da un manifesto movimento nel
tronco.
Il tipo di iperventilazione rilevata dal Dr.
Buteyko è quella più sottile, a bassa intensità,
che egli ha definito "iperventilazione
nascosta". Questo tipo di iperventilazione venne
individuata per la prima volta durante la Guerra
Civile Americana, quando i soldati stavano male
ma il loro medico curante (il Dr. Da Costa) non
riuscì a rilevare in essi alcunché di
problematico sotto il profilo fisico.
Da allora ha assunto varie denominazioni, fra
cui "sindrome di Da Costa" (o astenia
neurocircolatoria, ndt), "sindrome da
affaticamento", "sindrome da iperventilazione
cronica" ed anche, "sindrome della cartella
piena", quest'ultima in virtù del fatto che il
paziente viene sottoposto ad un numero di test
per vari disturbi così elevato che la sua
cartella clinica si ingrossa oltremodo.
Dato che per la maggior parte del tempo viene
gestita dalla parte primitiva del cervello, la
respirazione passa per lo più inosservata sino a
quando non si presenta qualche problema
connesso; essa può comunque essere
intenzionalmente modificata, come accade quando
si tiene un discorso o ci si tuffa in acqua.
L'iperventilazione viene definita come la prassi
di respirare più aria di quella necessaria a
completare una data attività; non significa
necessariamente respirare in modo eccessivamente
rapido o profondo.
Un adulto sano compie circa 12 cicli di
respirazione al minuto, inalando
approssimativamente cinque litri d'aria.
Un esempio di iperventilazione è compiere 20
cicli di respirazione al minuto, potenzialmente
corrispondenti all'inalazione di circa otto
litri d'aria; se protratta per una settimana,
tale prassi comporterà l'inalazione di circa
30.000 litri di aria extra - sufficienti a
riempire una piscina di piccole dimensioni.
Nessuno si accorge se un individuo respira ogni
tre secondi invece che ogni cinque, a meno che
magari la respirazione non sia rumorosa.
L'organismo comunque ne è consapevole, dato che
respirare in tal modo può essere quasi
incessante; abbassa gradualmente il quantitativo
di anidride carbonica presente nei polmoni,
provocando uno dei seguenti sintomi:
- Apparato respiratorio: respiro affannoso,
senso di oppressione al petto, ipersensibilità
delle vie respiratorie, eccessiva produzione di
muco, starnuti, seni nasali occlusi e che colano
per un tempo prolungato, tosse, eccessivi
sbadigli e sospiri.
- Sistema nervoso: Stordimento, vertigini,
instabilità, scarsa capacità di concentrazione,
torpore, formicolii e freddezza, in particolare
delle mani, dei piedi e del viso. Nei casi
gravi, perdita della memoria o dei sensi.
- Cuore: battito cardiaco accelerato,
martellante o palpitazioni.
- Aspetti psicologici: Vari gradi di ansia,
depressione, tensione, apprensione o sensazioni
di "confusione".
- Aspetti generici: Secchezza delle fauci,
gonfiore addominale, eruttazione, flatulenza,
propensione all'affaticamento, schemi del sonno
scombinati, mani sudate, ripetuti schiarimenti
di gola, pruriti cutanei, dolori al petto (non
connessi al cuore), mal di testa, debolezza
generalizzata e spossatezza cronica.
I sintomi sono molti e di varia natura, poiché
la respirazione influisce sull'intero organismo;
alcuni sperimentano determinati sintomi in
misura maggiore rispetto ad altri.
La maggior parte di coloro che sono affetti da
asma tenta di eliminarne i sintomi evitando di
indurre situazioni a rischio o assumendo
farmaci. Pochi si ritroverebbero a pensare che
stanno inalando troppa aria, in quanto il
sintomo primario è il respiro affannoso e, 'in
genere, si considera qualsiasi aspetto anomalo
dello schema respiratorio un risultato
dell'asma, piuttosto che una sua causa; vi è
inoltre la convinzione tutta occidentale secondo
cui una respirazione profonda è benefica.
Entrambi questi
fattori comportano che l'iperventilazione non
venga riconosciuta o considerata, ti detta a
bassa intensità. Quella di tipo acuto è
riconoscibile in quanto la respirazione è in
genere rapida, rumorosa o caratterizzata da un
manifesto movimento nel tronco.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
PRATICA UTILE per ENERGIZZARE al MATTINO o
per RILASSARE la SERA
Questo esercizio aiuta ad iniziare la giornata
con più energia, e calma e favorisce il sonno la
sera.
Stendersi a terra su un tappeto, con le gambe
piegate a 90 gradi sopra il divano, e' anche un
espediente valido a chi vuole dare sollievo alla
colonna vertebrale.
15 minuti al giorno di
inspirazione-trattenimento-espirazione e
un’apnea adeguata alle proprie capacità
polmonari, consigliamo quattro ritmi diversi per
quelle che sembrano le esigenze basilari, ossia:
2 - 4 - 8 (principianti)
3 - 12 - 6
4 - 16 - 8
5 - 20 -10 (avanzati)
OGNI ESERCIZIO deve DURARE 15 MINUTI
Tutti gli esercizi devono durare circa 15 minuti:
utilizzando il vs telefonino come timer, esso vi
puo' segnalare il tempo trascorso ogni 5 minuti.
In questo modo è possibile l’interruzione
misurata dell’esercizio a proprio piacimento,
per chi volesse eseguirlo in più riprese
giornaliere o decidesse di limitarsi ai 5 o ai
10 minuti soltanto.
Ogni ritmo ha poi 2 versioni. Con musica
tranquilla del vs apparato, oppure con le cuffie,
oppure senza musica.
Se volete, qui sotto, sono indicati i link che
abilitano il download diretto dal server remoto
di condivisione (click con tasto destro >
scarica documento collegato – ci si ritrova poi
il file nella cartella Download del browser).
Ritmo 2-4-8 con musica:
http://dl.dropbox.com/u/900824/2_8_4 con
musica.mp3
Ritmo 3-12-6 con musica:
http://dl.dropbox.com/u/900824/3_12_6 con
musica.mp3
Ritmo 4-16-8 con musica:
http://dl.dropbox.com/u/900824/4_16_8 con
musica.mp3
Ritmo 5-20-10 con musica:
http://dl.dropbox.com/u/900824/5_20_10 con
musica.mp3
Ritmo 2-8-4 solo
voce:
http://dl.dropbox.com/u/900824/2_8_4 solo
voce.mp3
Ritmo 3-12-6 solo voce:
http://dl.dropbox.com/u/900824/3_12_6 solo
voce.mp3
Ritmo 4-16-8 solo voce:
http://dl.dropbox.com/u/900824/4_16_8 solo
voce.mp3
Ritmo 5-20-10 solo voce:
http://dl.dropbox.com/u/900824/5_10_20 solo
voce.mp3
By Adolfo Zizza -
zizzadolfo@libero.it
|