INFORMAZIONE,
Campo
UNIVERSALE e
Sostanza
vedi: Lo Spirito e' l'InFormAzione + Chi siamo ?
+ Anima cosa e' +
Campo
PSICO-Energetico
+
Campo Toroidale del Cuore
+
Fisica
dell'Intenzione
+
Campi Morfici e DNA
+
Teoria dei Gradienti e delle Onde Portanti
Spirito,
la parola deriva dal
latino "spiritus" (letteralmente:
soffio, respiro, alito, dal verbo latino "spirare"
che significa "soffiare").
Il termine latino a sua volta
deriva dalla
radice indoeuropea *(s)peis-
("soffiare").
Il
Campo Universale
(CEUI) è
InFormAzione
(Spirito) - situata nell'Infinito
( Vuotoquantomeccanico ),
che tende
a divenire
Sostanza (Materia)
e questa
a ridivenire
Campo = Informazione.
L’accumularsi continuo dei legami energetici della Sostanza è la
manifestazione tangibile del processo continuo ed eterno della
trasformazione della componente materiale in componente informatica; il
processo inverso avviene solo quando la sostanza aumenta di densità,
massa o creando un’organizzazione più complessa.
Scopo quindi
dell’Infinito è la
rivelazione della VITA sempre più complessa ed
organizzata per creare altra Informazione da accumulare all’Infinito e
per l’Infinito.
"Il
fenomeno della formazione di campi di Energia di
Informazione nello studio delle nuove proprieta'
della luce (e del Suono)
- vedi:
http://www.wbabin.net/science/manzelli83.pdf
Sotto tutte condizioni di
confinamento i
fotoni (ovvero i
fononi) possono compenetrarsi
(copulare), in tal caso si manifesta il fenomeno di
sovrapposizione degli stati descritti alle coordinate
cartesiane (XYZ,T) che conduce alla creazione
di una nuova forma di energia luminosa (ovvero sonora)
prodotta da una duplice onda piana bidimensionale
nello spazio e nel tempo (X,Y,T1,T2) che contiene la
Energia di Informazione.
Tale fenomeno di generazione
di EI a livello biologico lo troviamo nella struttura
nanometrica a doppia elica del
DNA, che
pertanto va considerato come un contenitore Energia di
Informazione stazionaria, capace pertanto di conservare
la informazione genetica mantenendola in seguito alla
proprieta' di simultaneita' della informazione in tutta
la lunghezza del campo che e' costituito da due
componenti orientate in senso opposto che
nell'insieme si comportano come un nastro di Moebius".
By Paolo Manzelli
"Povero
Einstein, uno
scienziato che non conosceva la realtà non-locale (vedi:
Esperimento
di Lory) perché conosceva soltanto due forme di
energia (EM e EV) ignorando la EI (Energia
Informazione), la forma fondamentale che ha
preceduto la "trasformazione".
Inoltre, Einstein, sebbene padre del relativismo, l'ho
dimenticò nel momento che indossò la maschera del
teologo per ripetere in modo inverso l'errore di quei
teologi che, con la maschera dello scienziato,
affermarono che la terra è al centro, senza muoversi".
By
Sergio Stagnaro
MD
Quindi anche il
DNA che
è presente in ogni cellula del corpo degli
uomini, animali, vegetali, informa (e si informa) ogni minima
parte dell'organismo in cui si trova, sul programma dell’esistenza, ogni “punto”od ente” dell’Infinito e del Finito ha insito il suo
DNA, cioè il
programma informatico dell’UniVerso e dell’organizzazione della Vita e
della Coscienza in Esso.
vedi:
Uomo Psicoelettronico
L’UniVerso
è "dato" dalla scissione dell’Unità
(interazione) sul
piano fisico, della sostanza e dal rafforzamento
dell’Unità sul piano dell’informazione del
e nel Campo
Energetico Informato Universale che lo
immette (con
il suo "Pene") a
sua volta nel
Vuotoquantomeccanico
(Buco nero = la
Vagina
universale)
= Luogo
dello Spirito=InFormAzione.
Esso (UniVerso) nasce quindi dalla
differenzi-azione e da una crescente e continua varietà sul piano fisico
e da una sempre e maggiore Unità sul piano dell’informazione del Campo Psico Elettro Magnetico Informato.
Ad ogni
completamento dei dislivelli fra sostanza informata e Campo Energetico
Informato (CEI), scatta un nuovo processo di riVelazione, una nuova
evoluzione Fisico/Spirituale.
Nell’UniVerso
quindi qualsiasi oggetto deve considerarsi come un
processo e qualunque processo deve considerarsi oggetto
per mezzo dell’oscillazione fra queste
2 fasi=forze.
Conclusione:
L'informazione "agita e/o viene agitata" dall'energia
del
Campo
e quando "scende" dal mondo Spirituale, cioe' dal
Vuotoquantomeccanico,
essa diviene sostanza=materia e viceversa la materia
acquisendo informazione la rende piu' elaborata e
complessa, arricchendo il
Campo
e quindi il
Vuotoquantomeccanico...in
un amplesso che dura all'Infinito.
Teoria R3 - Una semplice Teoria dell'UniVerso
- PDF - dell'Ing. Alberto Angelo Conti
Questo video vi aprira'
gli occhi per vedere la realta' anche da un'altro punto di vista
Michio Kaku assicura di avere scoperto la prova
scientifica che
Dio esiste - 23/03/2014
Uno degli scienziati più rispettati dichiara di aver trovato
la prova dell’azione di una forza che ”governa tutto”. Il
noto Fisico teorico Michio Kaku ha affermato di aver creato
una teoria che potrebbe comprovare l’esistenza di Dio.
L’informazione ha creato molto scalpore nella comunità
scientifica perché Kaku è considerato uno degli scienziati
più importanti dei nostri tempi , uno dei creatori e degli
sviluppatori della rivoluzionaria teoria delle stringhe ed
è quindi molto rispettato in tutto il mondo.
Per raggiungere le sue conclusioni, il fisico ha utilizzato
un “semi – radio primitivo di
tachioni” (particelle teoriche
che sono in grado di ”decollare” la materia dell’UniVerso o
il contatto di vuoto con lei, lasciando tutto libero dalle
influenze dell’universo intorno a loro), nuova tecnologia
creata nel 2005.
Anche se la tecnologia per raggiungere le vere particelle di
tachioni è ben lontano dall’essere una realtà, il semi-radio ha alcune proprietà di queste particelle teoriche, che
sono in grado di creare l’effetto del reale tachyon in una
scala subatomica.
Secondo Michio, viviamo in un ”Matrix”: “Sono arrivato alla
conclusione che ci troviamo in un mondo fatto di regole
create da un’intelligenza, non molto diverso del suo
videogioco preferito, ovviamente, più complesso e
impensabile.
Analizzando il comportamento della materia a scala
subatomica, colpiti dalle primitive tachioni semi-radio,
un piccolo punto nello spazio per la prima volta nella
storia, totalmente libero da ogni influenza dell’universo,
la materia, la forza o la legge, è percepito il caos
assoluto in forma inedita.
“Credetemi, tutto quello che fino a oggi abbiamo chiamato
"caso", non avrà alcun significato. Per me è chiaro che siamo
in un piano governato da
regole create e non determinate
dalle possibilità universali, Dio è un gran matematico.” ha
detto lo scienziato.
“I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento mostra
la sua opera”. (Salmo 19:01 )
Tratto da: evidenzaliena
La
differenziazione Fisica deve strettamente corrispondere all’Unità
Spirituale.
Condizione
inscindibile ed inevitabile che garantisca la continua attuazione di
questo processo, è la presenza di un “terzo” elemento o fase
intermedia che garantisca la presenza non manifesta di ognuno dei 2
opposti nell’altro; questo “ruolo” è svolto dall’Energia-inFormata,
mediatore che manifesta e determina il senso, la direzione l’evoluzione
dell’Universo.
Informazione,
Energia, Sostanza costituiscono un Unicum inscindibile che si manifesta
sempre in ogni punto possibile dell’Infinito; ecco spiegata la TriUnità
(Tre unità in Uno), "Dio" padre (Infinito),
"Dio" figlio (UniVerso, ovvero il
Campo Energetico Elettro Magnetico Informato) e lo "Spirito Santo" (Sacro
Pensiero, ovvero l’InFormAzione Sacra entro contenuta).
La Luce è
energia e questa è vibrazione; la vibrazione è movimento; quindi
l’energia è sempre in movimento, senza movimento essa è
indistinguibile, quindi inesistente; l’energia determina e produce il
Campo, quindi il Campo (curvatura dello spazio/tempo) è energia, essa si
manifesta sotto forma di onde con frequenze ed ampiezze tendenti
all’infinito.
Ogni frequenza è “modulata” o modulabile, quindi è
informata od informabile, cioè supporta o può supportare informazione
sotto forma di modulazione di ampiezza o di frequenza; il Fotone (unità
di Luce) è un movimento di energia che si curva su se stesso, cioè
assume uno spin (+ o -).
L’Atomo è un insieme di energia che può
assumere uno spin (+ o -); ogni aggregato atomico si caratterizza (assume
uno “spin”); ogni aggregato molecolare, biologico si diversificano e
si identificano (assumono uno spin); ogni organismo vivente si identifica
e si differenzia (assume uno spin), quindi assume informazione su tutti i
livelli energetici presenti.
La
Luce inFormata, si memorizza nei corpi viventi, nel substrato che ha alla
base la “terra” fisiologica, cioè nei metalli amorfi a base di
minerali rari.
Le cellule “percepiscono” interagiscono,
assorbono, riflettono anche la radiazione cromatica (intesa come Luce) che
è sempre la solita radiazione elettromagnetica nel campo spettrale da 400
a 700 nanometri. L'assorbimento della luce è un caso particolare e
concettualmente abbastanza secondario della più ampia interazione delle
radiazioni EM con la materia vivente. Le cellule intese come corpuscoli in
sospensione per lo più riflettono e disperdono la luce, “scatter”.
I composti
intra cellulari l'assorbono un poco, se sono cromogeni naturali
(clorofilla, emoglobina, porfirine, ecc.) o artificiali (esempio:
psoraleni).
Le normali
strutture cellulari (esempio: proteine,
DNA, ecc.) non assorbono molto la
luce cromatica, ma sono molto sensibili alla radiazione della luce più
energetica (ultravioletti).
L'acqua
delle cellule assorbe per esempio l'infrarosso scaldandosi, in quel caso
la radiazione non è più "cromatica". L’italiano, prof.
Leonida Santamaria, Patologo generale in Pavia, era famoso per la sua
ricerca sulla fototossicità.
Comunque
occorre ricordare che tutta la materia, corpo umano compreso, è composta
di atomi o campi
atomici, che vibrano secondo determinate lunghezze d’onda. La
malattia
è una alterazione di queste vibrazioni (frequenze); ne abbiamo
dimostrazione anche con le apparecchiature Bio elettroniche di tutti i
tipi.
Qualche
inciso: recenti studi nel laboratorio Europeo di ricerca sulle particelle
sub nucleari hanno confermato che ogni particella sub nucleare è
influenzata dalle variazioni (cioè dalle informazioni) lunari, terrestri
e solari (le loro varie fasi, alterazioni dei loro campi magnetici,
macchie solari, terremoti, quindi dai campi elettromagnetici e di quelli
più sottili, ecc.), per cui abbiamo la dimostrazione che tutta la materia
vivente (anche i corpi umani) è interagente con qualsiasi altra materia a
livello sub atomico fino a quello Spirituale, il Pensiero.
Quest’informazione
è rivelabile negli organismi viventi attraverso il cervello/mente/Spirito
(sensazioni, informazioni) e nell’uomo assume possibilità molto elevate
(CoScienza) e tendenti al sempre più complesso (neghentropia), cioè
segue un processo evolutivo; ma è anche rivelabile con apparecchiature
elettroniche specializzate.
Quindi
l’energia è informata e si informa ad ogni istante ed a TUTTI i livelli
essa è in perenne colloquio con se stessa,
ella genera sistemi CibernEtici, l’UniVerso ed i suoi
oggetti/soggetti/sistemi.
Nella
propria evoluzione ogni “oggetto/soggetto/sistemi” partorito, replica
l’evoluzione dell’Universo stesso.
Pur restando
assolutamente unitario al livello sottile del Campo Energetico Informato,
egli si differenzia sul piano della Sostanza Fisica e per ottenere la
differenzazione è necessario che vi sia un superamento sul piano
Spirituale (finalità Etiche) che garantisca un’elevata consistenza del
processo di differenziazione fisica.
Ciò
significa che la Sostanza, il tempo, lo spazio, sono la forma esteriore;
l’Informazione, lo Spirito, il Pensiero, sono il Contenuto che si
realizza attraverso la Forma che quindi dà impulso spazio/tempo al
Contenuto.
Quindi alla
base di ogni Oggetto/Processo, vi è un movimento oscillatorio, cioè
l’essere è alternativamente orientato verso i processi fisici e quelli
dell’informazione.
Poiché la
Vita Umana è il riflesso delle finalità dell’UniVerso, in essa i
processi di passaggio delle informazioni in sostanza, avvengono molto più
velocemente e più intensamente.
L’Umanità
serve questo scopo: arricchire più velocemente e meglio l’informazione
del Campo UniVerso (CEIU), dimostrandone le finalità per mezzo della
partecipazione del vissuto di ogni ente/soggetto all’acquisizione
dell’informazione stessa; scopo del “sistema” è far sì che il
comportamento di ogni ente o parte corrisponda agli interessi ed alle
finalità dell’insieme, dell’intero.
Quando la
condotta Etica di un Ente/soggetto, Oggetto/processo, si allontanano dal
programma e dalle finalità del Campo Psico Energetico Informato
Universale, il Campo stesso dell’Ente (il singolo CEI), ovvero il corpo
fisico energetico si allontana dalla sua finalità/scopo, egli si
allontana dalla unica sua fonte di energia vitale, quindi a livello degli
esseri viventi, l’Essere si ammala, si crea la malattia (azione del
male) deformando il suo proprio Campo Energetico CEI, che cambia colore e
frequenza, quindi Informazione; in quel momento si instaura un programma
di auto distruzione del livello
di appartenenza e se non intervengono fatti modulatori di inversione di
tendenza, cioè il pentimento, l’auto perdono per mezzo dell’azione
coerente alle sacre
Leggi della Natura, quindi la
guarigione, la
morte, il
trapasso ad altri livelli è sicuro e certo.
Il Campo
Energetico Informato corporeo (CEI) esercita un’azione fondamentale
rispetto al corpo perché esso è in perenne contatto informatico con gli
Elettroni contenuti negli
Atomi dei Geni del
DNA, cioè con
l’inconscio; quindi vi è un intenso e continuo scambio di informazioni
ad ogni pensiero, azione dell’essere; ecco come i comportamenti Etici
sono la base della Salute o della malattia.
Per
sopravvivere nel nostro tempo occorre quindi che ogni essere vivente
reImpari a manifestarsi raccogliendo ed emanando informazioni coerenti con
il programma dell’evoluzione dell’UniVerso, in modo che la raccolta
delle informazioni e la loro messa in opera, coincidano senza annullarsi a
vicenda, cioè occorre che TUTTI diveniamo SANTI nei pensieri e nelle
Azioni, ciò vuol dire che il
PROBLEMA dell’ETICA è in Assoluto il primo problema da risolvere per
TUTTI, risolto il quale i problemi ad uno ad uno scompariranno.
Chi pensa di
potersi sottrarre a tale conversione è un illuso ed è destinato a
soccombere come colui che utilizza i farmaci (veleni) per guarirsi, invece
di cambiare comportamenti e ritornare in sintonia con le Leggi della
Natura.
Questo
inevitabile processo è legato sia alla singola parte della
Manifestazione, sia all’insieme degli aggregati; sia per l’essere
vivente che per i gruppi o le società, nazioni che essi manifestano.
La cultura
rappresenta il processo di unione Spirituale con l’UniVerso e la civiltà
il processo di distacco, di identificazione; la cultura genera civiltà e
la civiltà altra cultura.
La base del
processo di cultura e di civiltà è l’AMORE, la Riflessione,
l’Azione, nell’Informazione giusta.
Come
possiamo vedere da questi assunti abbiamo una rinnovata, completa e
semplice concezione scientifica della Vera Fisica, verificabile da
esperimenti certi e comunque essa ci fornisce una valida spiegazione a
tutti i fenomeni “anomali” che la fisica imperante ha tuttora nei suoi
insegnamenti, senza poterne dare comunque spiegazione.
Infatti al
giorno d’oggi siamo di fronte ad una scienza incapace di risolvere i
problemi che la tecnologia stupido scientista ha creato, questo avviene
perché essa è un connubio di verità frammiste a molti errori.
Come la
“fede” religiosa è irrazionale e mai controllata, quindi illusoria e
falsa, anche la “fede” nella “scienza moderna” non è da meno.
Lo stesso
“principio religioso” di fiducia cieca nei princìpi emanati dai
“presunti titolati”, impone di credere per “fede” a ciò che certi
“scienziati” ben noti affermano, senza mai chiedersi e controllare se
ciò che dicono sia vero o falso. Accettiamo supinamente dei postulati che
dovrebbero essere rimessi in discussione.
Leggetevi il
libro “Relatività, Esposizione
Divulgativa” ediz. Boringhieri.
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Novità all'orizzonte sulle interazioni
mente-materia
Il Fisico Dean Radin autore di un libro di grande
successo negli USA - "Entanglend minds" (Menti
intrecciate") - ci spiega, nella seguente intervista, il
fenomeno dell'entanglement
e di come si stia rendendo possibile dimostrare che tale
fenomeno si applichi anche ai sistemi viventi.
Di seguito, alla mente, e ai suoi poteri; da quello di
proiettare a quello di prevedere. Afferma
l'intervistato: "Capire improvvisamente che le cose
apparentemente separate a un certo livello non lo sono
più, è uno shok, può dare le vertigini. Le cose sono
connesse in senso concreto, non solo astratto". Siete
pronti a farvi schokkare ?
Intanto godetevi la prima parte dell'intreccio, appunto.
Per la seconda resistete fino al n°20 di S. & C.
Per chi non conoscesse il fenomeno dell'entanglement
quantico (l'intreccio quantico, ndt), potresti per
favore riassumere ciò che hai scritto nel tuo libro
Entangled Minds sui rapporti tra l'intreccio quantico e
gli effetti psi (fenomeni paranormali) ?
L'intreccio era stato previsto dalla matematica della
teoria quantica. La teoria quantica considera la materia
non solo sotto forma di particelle, ma anche sotto forma
dì onde di probabilità. La cosa interessante riguardo
un'onda è che può combinarsi e interagire con altre
onde. In base a questa idea, due particelle interagenti
possono essere viste, in termini di onda, come una nuova
e più complessa onda. Non due onde, ma una sola onda,
che d'ora in poi considereremo un sistema a parte. Per
cui, è possibile ritenere che due particelle interagenti
non siano più separate. Questa idea non piaceva a
Einstein, che la chiamava "un'azione spettrale a
distanza".
Ma la matematica prevede che se hai una particella che
si divide in due, o due particelle che interagiscono,
quando esse si separano, non sono davvero separate.
Ognuna trasporta determinati aspetti dell'altra.
Per circa trenta, quaranta anni, questo intreccio è
rimasto una possibilità teorica. Poi negli anni Sessanta
è stato sviluppato un modo per verificarne
l'attendibilità, e negli anni Ottanta si è avuta la
prima conferma importante. Il metodo si basava su un
teorema del fisico irlandese John
Bell. Quindi, ora sappiamo non solo per supposizioni
teoriche, ma per evidenza empirica, che le particelle
apparentemente separate in effetti possono essere
collegate attraverso lo spazio e il tempo in modi
"spettrali".
La cosa importante è che questa non è solo un'idea
teorica interessante, ma un fatto osservabile che
riguarda la trama della realtà. E le conoscenze su
questi intrecci aumentano a ritmi sempre più veloci. Da
quando ho scritto il mio libro a oggi, sono state
pubblicate una mezza dozzina di nuove scoperte sulla
natura dell'entanglement.
Quando stavo scrivendo i capitoli sulla Fisica dell'
entanglement, avveniva una nuova scoperta al mese. E
questo trend continua senza dare segni di sosta. Quello
che chiedo nel mio libro è che dall'intreccio, che oggi
nei laboratori di Fisica viene considerato per lo più al
livello delle particelle elementari, si passi a parlare
di bio-entanglement (bio-intreccio ndt), o intreccio dei
sistemi viventi. Sono
state avanzate ogni genere di argomentazioni per
dimostrare l'impossibilità del bio-intreccio. Ma i fatti
stanno cominciando a contraddire quelle argomentazioni,
come avevo previsto in Entangled Minds. La mia opinione
è che il bio-intreccio esista e che la gente continuerà
a trovare modi sempre più ingegnosi per dimostrarne
l'esistenza. Una volta accettato il bio-intreccio, la
domanda successiva è: se esso opera all'interno dei
sistemi viventi, noi inclusi, a cosa assomiglierà visto
da dentro ? Questo è l'argomento del mio libro.
Parliamo dei nuovi studi sul
bio-entanglement:
Uno studio dell'Università di Milano in cui sono stati
sviluppati neuroni, ovvero
cellule
del cervello
umano, su una piastra per
colture cellulari. Poi una parte di quel
gruppo di cellule è stata fatta crescere su un'altra
piastra. L'idea era che se quei neuroni, venendo dalla
stessa sorgente, erano davvero connessi (anche se
apparentemente si trovavano su piastre diverse),
stimolando gli uni avresti dovuto osservare una reazione
negli altri. Questo è ciò che i ricercatori hanno fatto.
I neuroni sono stati fatti crescere su una piastra che
aveva contatti elettrici sotto di sé, in modo che se i
neuroni cominciavano a eccitarsi, si poteva misurarne
l'attività. Essi sono stati stimolati tramite un laser.
Si è usato un laser perché determinate frequenze di luce
stimolano i neuroni, e perché è facile fare in modo che
la luce del laser non influenzi i neuroni della piastra
non stimolata.
La piastra non stimolata è stata messa in un contenitore
a prova di luce lontana dalla piastra stimolata. Ci si è
assicurati che nemmeno un singolo fotone del laser
potesse colpire la piastra non stimolata. Quindi è stato
stimolato il primo gruppo di neuroni e si è registrata
una notevole reazione nel gruppo non stimolato. Negli
ultimi due anni sono stati fatti molti test simili a
questo, usando tecniche sempre più raffinate, e le
relazioni che ho letto al riguardo sembrano convincenti.
Alla fine altre persone cercheranno di replicare questo
esperimento, e se avranno successo, avremo fatto una
grande scoperta.
Un recente studio su questa ricerca, opera di un
ricercatore della
Naval
Postgraduate School, è d'accordo con me nel
sostenere che questi esperimenti sembrano convincenti, e
se saranno replicati, sono di estrema importanza.
Occorre ammettere di essere una di quelle persone di cui
parli nel libro, quelle che se non restano impressionate
dalle implicazioni in campo psi del teorema e della
disuguaglianza di Bell, vuol dire che non le hanno
capite. È possibile semplificare la spiegazione ?
Capire tutto ciò è una grande sfida per la mente. Ci
sono molti modi per darne una spiegazione, incluso uno
relativamente facile che espongo nel libro. Quando stavo
scrivendo quel capitolo del libro, improvvisamente il
teorema di Bell mi è apparso in una luce nuova e per un
attimo ho avuto davvero le vertigini.
Lo shock di capire improvvisamente che le cose
apparentemente separate a un certo livello non lo sono
più, può dare le vertigini.
Le cose sono connesse in
senso concreto, non solo astratto. È una comprensione
basata sulla logica del teorema di Bell e su studi di
laboratorio che dimostrano come l'entanglement esista
davvero.
Le vertigini vengono perché il senso comune è messo a
dura prova. La maggior parte del tempo mi sento separato
dagli altri e dalle loro cose. Quindi è arduo fare il
salto di fede - e in questo caso il salto riguarda la
realtà vera e propria - che da un altro punto di vista
io non sono isolato, come i sensi continuano a dirmi.
L'altra ragione per cui è difficile afferrare l'idea
dell'intreccio è che non disponiamo delle parole giuste
per concetti così olistici. Il linguaggio si basa
prevalentemente sul senso comune, e qui stiamo parlando
di cose più simili al non-senso comune. Il nostro modo
di pensare, il modo in cui esprimiamo e spieghiamo le
cose, si basa fondamentalmente sull'assunto
dell'isolamento e della separazione. Invece qui stiamo
cercando di descrivere un altro aspetto della realtà,
che è completamente olistico.
E poiché non disponiamo ancora del linguaggio adatto per
queste idee, talvolta è difficile fare chiarezza su
queste cose. Ogni tanto, anche i fisici vanno in
confusione per questo.
Tratto in parte da: Scienza e Conoscenza n. 19
vedi: Fisica
quantistica + Spazio-Tempo +
Forme di
energia +
Il
campo energetico
+
Campo
Energetico
+
Vuotoquantomeccanico +
Etere
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
INFORMAZIONE = InFormAzione (Cio’
che si sta formando) -
Indeterminatezza Quantica e
Campi Morfogenetici
Le teorie di Sheldrake non
hanno avuto finora quell’attenzione che secondo noi
meriterebbero, considerando la mole di dati e
informazioni accumulate. La causa principale di ciò, a
nostro parere, è nell’ostinata resistenza del mondo
scientifico a qualsiasi ontologia diversa dal
materialismo, o a una certa concezione dualista che pone
ogni studio del mondo non-materiale fuori dai confini
della scienza. Un esempio rivelatore di ciò, che
richiama tristemente i tempi dell’inquisizione romana
contro Galileo, è un editoriale della rivista “Nature”
(24 settembre 1981) che definiva il libro di Sheldrake
"A New Science of Life"(Una nuova scienza della vita)
“…il miglior candidato al rogo da molti anni in qua”.
Forse è arrivato il momento
di chiedersi se uno studio serio e approfondito dei
campi morfogenetici e delle loro proprietà possa dare
risultati migliori, nel campo della morfogenesi e della
parapsicologica, delle ricerche basate su una più
classica impostazione materialista. Ma se il mondo
scientifico continua a essere diffidente verso questo
percorso alternativo, chiaramente questi nuovi studi
impiegheranno molto più tempo per svilupparsi, e ciò
avrà un costo sociale e nazionale. Fenomeni simili hanno
impedito il progresso anche in molte aeree della
medicina alternativa. Nel presente articolo non
intendiamo affrontare quest’ultimo punto; ciò che faremo
è commentare l’opera di Sheldrake, soprattutto per
quanto riguarda la stretta affinità tra le sue idee e il
concetto dell’indeterminatezza quantica.
Ci rendiamo conto che molte idee che esponiamo in
“Science Within Consciousness” necessitano di ulteriori
approfondimenti. Non ci scusiamo per questo. Nessuna
scienza è mai completamente in grado di spiegare il
mondo, né viene mai sviluppata fino in fondo. Il massimo
che possiamo fare è indicare quei punti in cui riteniamo
che occorrono chiarimenti e unificazioni, e tentare di
offrirli noi stessi laddove è possibile. Questo è un
altro degli scopi del presente articolo.
Quanto segue è una sintesi delle idee di Sheldrake
contenute nel suo libro A New Science of Life e nei
successivi Seven Experiments that could Change the World
e Dogs that Know When their Masters are Coming Home.
I Campi morfogenetici
La scienza materialista non è un complesso unificato.
Studiando sistemi di complessità sempre maggiore, questi
ultimi sembrano sviluppare un proprio sistema di
proprietà assiomatiche. La scienza materialista, come è
noto, sostiene che dalla meccanica quantistica delle
particelle subatomiche si può derivare la meccanica
quantistica delle strutture atomiche e molecolari, e da
queste ultime le proprietà chimiche delle sostanze, che
a loro volta spiegano i fenomeni vitali e sono alla base
della psicologia, della sociologia, dell’economia e
della cosmologia. Ovunque sia possibile, questi passaggi
sono stati studiati, spesso con risultati soddisfacenti.
Tuttavia, lo studio di alcuni di essi presenta grandi
difficoltà. Nel caso della meccanica quantistica, le
difficoltà sembrano inerenti alla disciplina stessa: la
transizione dallo stato di potenza a quello di attualità
non è spiegabile, ora come ora, all’interno della
meccanica quantica. Le altre transizioni, incluse le
interazioni non-lineari dei costituenti, danno luogo a
insormontabili difficoltà di calcolo, che rendono
necessaria la creazione di nuovi assiomi sulle
macrostrutture emergenti da tali complesse interazioni.
Studiamo la Fisica nucleare, la Fisica atomica, la
Fisica classica (incluse la Fisica ottica e geometrica),
la Fisica molecolare, la Chimica, la Biologia, la
Psicologia, la Sociologia, ognuna come una disciplina a
se stante, con le sue proprie leggi. Ora invece torniamo
a esse, cercando di integrare il nostro sapere con le
teorie di
Rupert Sheldrake.
Come sottolinea Sheldrake, quando si cerca di predire il
comportamento di grandi aggregati in termini di
comportamento dei loro singoli componenti, ci si trova
di fronte al fatto che l’aggregato può presentare molte
configurazioni stabili di energia relativamente minima.
La configurazione che un aggregato può assumere dipende
in larga misura dalle condizioni iniziali imposte al
sistema: la teoria del caos dimostra come mutamenti
infinitesimali di queste condizioni possono produrre
enormi cambiamenti, quindi è praticamente impossibile
predire la configurazione dell’aggregato.
Ciò vale a esempio per i cristalli, gli enzimi, il
comportamento animale o delle società (confrontare
l’analisi di Rene Thom riguardo la "Teoria della
catastrofe"). “… Niente ci autorizza a dire che [le
attuali teorie della Fisica] … possano spiegare il
formarsi di una di queste possibili strutture anziché di
un’altra”. Sheldrake postula che la determinazione di
una struttura dipende da un campo esterno di influenza
associato al processo di formazione della struttura
stessa.
Questo cosiddetto campo morfogenetico porta con sé il
“programma”, per così dire, del processo di formazione.
Sheldrake postula che tale programma si sviluppa nel
campo tramite strutture precedenti formatesi sotto la
guida del campo.
Ciò ricorda molto da vicino il modo in
cui le cellule cerebrali sono all’origine della
consapevolezza individuale nel contesto (ipotizzato da
Goswami) della separazione tra la consapevolezza
individuale e quella universale.
A ogni modo, c’è una grande differenza nei due
meccanismi postulati: quello ipotizzato inizialmente da
Goswami (cioè la transizione dalla consapevolezza
universale a quella individuale) e quello di Sheldrake.
In entrambi i casi, le strutture in questione hanno
proprietà classiche, donde la memoria: nel caso dei
neuroni o delle cellule individuali, essa sorge dal
termine non-lineare dell’equazione many-body
approssimata di Schroedinger; nel caso di Sheldrake
sorge dalla complessità della struttura dell’organismo.
L’indeterminatezza della struttura è meccanico-quantica
nel caso delle cellule, mentre nel caso degli organismi
è dovuto alla natura caotica (nel senso della teoria del
caos) della struttura emergente.
Comunque, tale differenza nel meccanismo del collasso
non deve necessariamente essere fondamentale. Quando
Goswami analizza l’Evoluzione, ascrive il campo
morfogenetico alle cellule individuali, in modo tale che
considerazioni meccanico-quantiche bastano a condurci
all’indeterminatezza. Invece, il campo di Sheldrake
prende in considerazione l’organismo intero, che è più
in linea con il fenomeno morfogenetico da esso spiegato.
Quindi, almeno per la morfogenesi, può essere più
ragionevole postulare che il collasso non avviene al
livello della cellula individuale, ma dell’organismo.
L’indeterminatezza fondamentale è ancora
quanto-meccanica, cioè provocata dalla sensibilità della
struttura a piccoli cambiamenti delle condizioni
iniziali, al livello degli atomi costituenti.
Goswami analizza due fenomeni collegati all’individuo:
la consapevolezza individuale e la morfogenesi
(collegata a quello che egli spesso chiama il Corpo
Vitale: la consapevolezza individuale di cui il Corpo
Mentale è una componente). Parleremo in seguito di un
altro fenomeno da lui studiato, cioè dell’evoluzione.
Per ora, vogliamo solo ricordare che la sua analisi di
quest’ultima tratta soprattutto dell’evoluzione delle
nuove specie e della morfogenesi durante lo sviluppo
dell’embrione. Invece, nel campo morfogenetico di
Sheldrake, l’influenza tra membri delle specie è
studiata attraverso il fenomeno della risonanza morfica,
simile alla telecinesi. Con Sheldrake, la telecinesi
diventa un costrutto teorico. “Science Within
Consciousness”, usando il quadro del collasso quantico
simultaneo, è riuscita a spiegare questo fenomeno in
modo soddisfacente. Sheldrake ha analizzato la relazione
tra l’eredità classica a la risonanza morfica.
L’analisi di Sheldrake della morfogenesi non si limita a
spiegare l’esistenza del campo morfogenetico; include il
meccanismo attraverso cui una struttura biologica
parzialmente formata (il germe morfogenetico) si collega
al campo morfogenetico di una specie, che poi guida la
crescita del resto della forma. Finora, nessuna indagine
è stata condotta per verificare se la spiegazione
quanto-meccanica del corpo vitale può venire estesa a
questo fenomeno.
Il corpo vitale nei sogni
Un altro punto da analizzare riguardo il corpo vitale, a
parte la sua connessione con la morfogenesi, è
l’interpretazione di esso come del portatore di
emozioni, come fa Goswami nella sua interpretazione dei
sogni. Per la nostra mentalità, considerare il corpo
vitale un portatore di morfogenesi e di emozioni lascia
molto a desiderare, a meno che non si facciano ulteriori
supposizioni.
Il quadro di Sheldrake sembra fornire le supposizioni
richieste, a patto che siano uniformabili al quadro
della meccanica quantistica. Sheldrake postula che ogni
struttura trasporta il suo campo morfogenetico. Se una
struttura del tipo di un organismo incorpora
sub-organismi di natura diversa, il campo morfogenetico
dell’organismo incorpora i campi dei sub-organismi.
Ovvero, non esiste un unico campo morfogenetico: i campi
degli individui sono incorporati in quelli della specie,
e campi di aspetti diversi di un individuo
interagiscono. La loro interazione dà origine ad altri
campi. I campi formano quello che si potrebbe descrivere
come un continuum. Da questo punto di vista, si può
ipotizzare che quelle che chiamiamo emozioni sono
determinate in parte dal corpo mentale e in parte dal
corpo vitale, ovvero sono un prodotto della loro
interazione.
Goswami basa la sua interpretazione dei sogni quasi
direttamente sul
Vedanta, i cui concetti di consapevolezza universale
e individuale sembrano sostenere le sue idee. Comunque,
non sembra né necessario né desiderabile attenersi
troppo fedelmente al modello del Vedanta. Quest’ultimo,
dopo tutto, è solo l’inizio di una grande scienza: non
possiamo aspettarci che in esso tutto sia chiaramente
definito. Allo stesso modo, nessuna affermazione di
“Science Within Consciousness” può essere ritenuta la
risposta definitiva. Forse è meglio ritenere i cinque
corpi del Vedanta un’utile approssimazione del continuum
dei corpi (campi), allo stesso modo in cui parole come
blu, rosso, giallo creano utili suddivisioni nello
spettro ottico. Se dobbiamo prendere sul serio una
concezione del genere, occorrono studi molto più
approfonditi sul fenomeno del collasso (meccanico
quantico o all’interno della teoria del caos). Quello
che finora abbiamo delineato è solo l’abbozzo a grandi
linee di un quadro generale; una teoria completa
richiederà molto tempo ancora per venire alla luce.
Perché ciò avvenga, un numero assai più vasto di
scienziati deve cominciare a lavorare su questo quadro.
Un problema evolutivo
“Science Within Consciousness” ha cercato di usare il
concetto di Consapevolezza Universale per superare
alcune difficoltà incontrate dai biologi nello studio
dell’evoluzione da un punto di vista neo-darwiniano. Il
fenomeno dell’equilibrio punteggiato è stato studiato in
modo abbastanza dettagliato. Si è notato spesso che,
dopo un periodo di cambiamenti omeostatici in una specie
attraverso le selezioni naturali, si forma
improvvisamente una nuova specie. Questa specie non può
essere spiegata come il risultato del cambiamento di
alcuni geni nella specie antica: un numero molto grande
di geni cambia simultaneamente. Nessuno di questi
cambiamenti darebbe origine a un mutamento
evolutivamente significativo.
Questo fenomeno si ritiene provocato da molti
cambiamenti potenziali nella struttura avvenuti nel
corso di un lungo arco di tempo, fino alla comparsa di
una significativa struttura potenziale, la cui
consapevolezza a quel punto collassa in stato di
attualità.
Questo quadro attribuisce alla Consapevolezza una
proprietà che non era tra quelle da noi usate per
spiegare altri fenomeni come la consapevolezza
individuale o l’origine del campo morfogenetico. Qui
stiamo immaginando la Consapevolezza dotata di una
specifica struttura “in mente” degna di venire attesa.
Questa proprietà non concorda con il concetto vedantico
dell’unità indifferenziata, che è un importante
principio guida nel nostro modello. È possibile che tali
punteggiature nell’equilibrio si verificano per formare
molte nuove specie, alcune delle quali passano il test
della selezione naturale, altre no. Ma a questo punto ci
si può anche chiedere in che modo i collassi accadono
solo quando una significativa combinazione di geni è
disponibile in potenza. Dobbiamo forse dire che se un
collasso accade prima che tutti i geni siano al loro
posto, le specie corrispondenti non nascono solo perché
le leggi della biologia non permettono a tali specie di
esistere? O forse bisogna fare ricorso a quello
sconcertante concetto del Vedanta secondo cui la
Consapevolezza, essendo senza dualità, ricerca quest’ultima
attraverso determinate creazioni?
Allo stato presente delle conoscenze, possiamo solo dire
che esistono alcune proprietà della consapevolezza che
vanno chiarite, e che allo scheletro della teoria
dell’evoluzione qui abbozzata va aggiunta ancora un po’
di carne.
By Ranan Banerji
Fonte: Science Within Consciousness:
http://www.swcp.com - Traduzione di Daniele Gagan
Pietrini
Tratto da: scienzaeconoscenza.it
Vedi anche:
http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia_operativa
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Risonanza morfica e
coscienza collettiva – By Luca Bertolotti -
09/09/2009
I campi morfici di ogni sistema esercitano la loro
influenza su sistemi successivi mediante un processo
chiamato risonanza morfica.
La risonanza morfica individua l’idea secondo cui ogni
individuo facente parte di una specie, attinge alla
memoria collettiva della specie – o campo morfico della
specie – e si sintonizza con i suoi membri passati, a
sua volta contribuendo all’ulteriore sviluppo della
specie stessa.
Le implicazioni di questa teoria sono di portata
immensa, per esempio in campo sociale, artistico,
scientifico, ecc. Sheldrake ci offre nuovi aspetti degli
istinti e dei comportamenti, ci dà nuove prospettive
delle strutture sociali, in termini di campi morfici,
delle forme culturali e delle idee.
Infatti, secondo la sua ipotesi, i campi morfici si
estendono oltre il cervello, fin nell’ambiente
circostante, legandoci agli oggetti che cadono sotto la
nostra percezione e rendendoci capaci di agire su di
essi attraverso le intenzioni e l’attenzione [Sheldrake
R., 1999].
In campo psicologico questa ipotesi offre un substrato
scientifico al fenomeno della profezia che si
auto-adempie, secondo cui le aspettative di un individuo
influiscono sulla condotta comportamentale di altri
individui.
In campo psicoanalitico permette inoltre una lettura
fisica-biologia della teoria dell’ inconscio collettivo
di Carl Gustav Jung, del tele che emerge nelle dinamiche
di gruppo secondo Moreno, e del concetto di peste
emozionale introdotto da Wilhelm Reich (ossia di quei
contagi psicologici di massa che si manifestano in
gigantesche esplosioni di sadismo e criminalità).
In termini di gruppi sociali infatti, il campo morfico
sottende all’idea che ogni gruppo di persone è
organizzato da un campo, e che questo campo non è solo
una struttura organizzatrice nel presente, ma contiene
anche una memoria di quello che era quel gruppo sociale
nel passato, attraverso cui ogni individuo è collegato
con la risonanza morfica.
Questo processo si determina per tutti i sistemi
riscontrabili in natura e corrisponde a ciò che
Sheldrake ha chiamato causalità formativa, ossia il
meccanismo grazie al quale le cose assumono la loro
forma, o la loro organizzazione.
Tratto da
http://www.spaziomente.com/articoli/Le_informazioni_invisibili_i_campi_morfici.pdf
Vedi:
Cuore emettitore del CEU umano
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La causa formale di Aristotele sotto
una nuova denominazione ?
Il fisiologo britannico Rupert Sheldrake ritiene che i
sistemi siano regolati non solo dalle “leggi” conosciute
dalla scienza, ma anche da campi da lui definiti
morfogenetici, introducendo la nozione di causazione
strutturale o formativa. In base alla sua teoria, quando
emersero per la prima volta, le molecole di proteine
avrebbero potuto ordinarsi in un numero qualsiasi di
modelli strutturali: non esistono, infatti, leggi
conosciute che implichino la produzione di una sola di
queste forme. Tuttavia quando un numero bastevole di
molecole assume una determinata configurazione, tutte le
molecole successive, anche in tempi e spazi diversi,
acquisiscono la medesima forma. Una volta in cui una
molecola si organizza in un pattern, esso sembra
influire sui patterns simili.
InInoltre questi campi
emersero come novità creative della natura, ma in
seguito diventarono abitudini cosmiche in grado di agire
su elementi inanimati ed animati. Questo spiegherebbe la
cristallizzazione sincronica di molecole complesse,
l'apprendimento simultaneo o quasi di nuovi percorsi in
un labirinto per opera delle cavie, ma anche la
coniazione di nuovi termini, l'apprendimento di tecniche
(si consideri il caso della centesima scimmia). La
teoria di Sheldrake suppone che, se l'individuo di una
specie impara un nuovo comportamento, il campo
morfogenetico cambia, mentre la risonanza morfica, con
una sorta di vibrazione, si trasmette all'intera specie.
Lo scienziato distingue anche tra causazione
morfogenetica e causazione energetica: la prima è un
arké che si concreta attraverso un substrato di
materia-energia. Secondo la ricercatrice Maria Caterina
Feole, poiché la vita è coscienza e tutto è collegato,
applicando le idee della Sheldrake allo sviluppo degli
stati di coscienza, si può arguire che anche tali stati
siano connessi ai campi morfogenetici. In tale contesto,
le cosiddette forme-pensiero sarebbero in grado di
fungere da calamita verso altre forme-pensiero simili,
attirando persone con caratteristiche analoghe.
L'elaborazione concettuale concisamente presentata
mostra degli addentellati con la filosofia aristotelica,
in ordine a quelle che lo Stagirita definì causa formale
(campo morfogenetico) e causa materiale: la prima è,
infatti, il modello, il principio generatore, la legge
di una cosa; la seconda è la materia. Anzi pare proprio
che, mutatis mutandis, Sheldrake rivisiti i concetti
aristotelici passibili di stabilire un collegamento tra
un quid immateriale e la sfera energetica. Anche
l'espressione “campo morfogenetico” richiama il pensiero
del “maestro di color che sanno”: il vocabolo greco
“morphé” vale “forma”, intesa in tutta la sua gamma di
possibili significati, anche piuttosto difficili da
concettualizzare. Il nesso tra campo morfogenetico e
campo energetico ricalca il sinolo aristotelico, unione
di elemento formale e materiale. Ancora una volta Nil
novi sub sole.
È comunque significativo che varie ricerche di frontiera
tendano, in questi ultimi decenni, a convergere verso
acquisizioni risalenti all'antichità.
Fonti: Enciclopedia di filosofia, Milano, 2002, s.v.
Aristotele e causa M. C. Feloe,
Dalla fisica dei quanti alla realtà, Macerata, 2007
- R. Sheldrake, A new science of life, 1981 -
Fonte:
Zret - Tratto da: eciplanet.ocm
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