Documenti
desecretati di recente rivelano un piano
dell’amministrazione Bush e del Project for the
New American Century di incutere paura agli
americani “distruggendo la più alta e più
iconica delle Torri del World Trade Center".
Marzo 2015 - Continua in:
11
Settembre - 2
Washington – Dicendo
che si sentivano in dovere di rivelare ciò che è
veramente successo l’11 settembre 2001, diversi
ufficiali federali di alto livello hanno
pubblicamente dichiarato che il governo degli
Stati Uniti è stato responsabile soltanto per la
distruzione della torre Nord del World Trade
Center.
I portavoce della
Central Intelligence Agency, della National
Security Agency, e di un’altra mezza dozzina di
agenzie governative hanno rivelato in una
conferenza stampa di essere stati responsabili
per la progettazione, il finanziamento e
l’esecuzione di un piano per demolire il World
Trade Center 1, nel distretto finanziario di New
York. Descrivendo la loro impresa come un
successo assoluto, questi ufficiali hanno fatto
notare che il completamento della loro missione
è stato seguito, a 17 minuti di distanza, da una
operazione suicida contro il World Trade Center
2, messa in atto in modo indipendente da membri
di Al-Quaeda che pilotavano un aereo dirottato.
[…]
“Il popolo americano
deve sapere che delle due Torri che sono state
abbattute a Manhattan l’11 di settembre,
soltanto una era il bersaglio del governo
federale” ha detto il portavoce della C.I.A. Tom
McLennan, sottolineando che il loro progetto era
stato pianificato in modo completamente
indipendente, e senza nessuna conoscenza di
un’azione simile progettata per lo stesso giorno
dal leader di Al-Quaeda, Osama bin Laden.
“Mentre riconosciamo apertamente la nostra
responsabilità per aver colpito il primo
edificio, vogliamo che sia chiaro che non
abbiamo avuto nulla a che fare con la
distruzione della seconda Torre. Anzi, questo
fatto è risultato tanto sorprendente e
sconvolgente per noi quanto lo è stato per tutti
cittadini americani”.
“A parte la
demolizione controllata della Torre 1 – ha
aggiunto McLennan – possiamo affermare con
certezza che gli attentati dell’11 settembre
sono stati portati a termine da parte di
radicali islamici, all’interno del loro progetto
di guerra contro l’Occidente”.
Secondo diversi
documenti di intelligence desecretati di
recente, a partire dal gennaio 2001 gli agenti
dell’FBI hanno iniziato a trasportare al World
Trade Center migliaia di chilogrammi di
esplosivo RDX, come prima fase di ciò che veniva
definito in ambito governativo “Operazione Torre
Nord”. Planimetrie dettagliate confermano che
gli esplosivi furono collocati all’interno della
Torre numero 1, secondo un progetto di
demolizione del Corpo di Ingegneria Militare che
intendeva demolire il grattacielo di 400 m senza
danneggiare alcuna delle strutture circostanti,
incluso la adiacente Torre 2.
Per avere una buona
copertura logica nel loro progetto di far
crollare una delle Torri Gemelle, i
rappresentanti governativi hanno illustrato la
loro scelta di radiocomandare un aereo
passeggeri fino a farlo schiantare contro
l’edificio. Alti livelli militari hanno voluto
rassicurare i cittadini americani che,
nonostante loro avessero impiegato una squadra
speciale all’aeroporto di Boston, la sera del 10
settembre 2001, per installare un transponder
radiocomandato su un singolo volo diretto alla
West Coast, l’aereo che si è schiantato contro
la Torre 2 il mattino seguente era pilotato
esclusivamente da jihadisti di cui loro non
erano assolutamente a conoscenza.
I leader nazionali
hanno anche voluto sottolineare, nella
conferenza stampa, come gli agenti del Mossad
che avevano inizialmente proposto il progetto
agli Stati Uniti non abbiano avuto nulla a che
fare con l’attacco alla Torre 2.
“Avendo ordinato al
NORAD di deattivare la difesa nazionale l’11 di
settembre – ha detto l’ufficiale della NSA Will
Mason – noi abbiamo potuto aprire la strada
verso Manhattan al nostro aereo, ma questo pare
aver creato una splendida opportunità per cinque
membri di Al-Quaeda che, a quanto pare, sono
partiti con un altro aereo, soltanto pochi
minuti dopo il nostro.” Mason ha aggiunto che i
vertici dell’aviazione civile avevano avuto
istruzioni di ritardare l’annuncio della
deviazione di rotta dell’aereo radiocomandato,
ma che gli stessi vertici sono andati
immediatamente nel panico quando si sono accorti
di un comportamento simile da parte di un
secondo aeroplano. “Nessuno sapeva chi fosse in
controllo del secondo aereo. Stavamo giusto
festeggiando il successo del primo impatto,
quando il secondo impatto ha praticamente
zittito l’intero Centro di Comando del
Pentagono”.
“Ovviamente – ha
aggiunto – se avessimo saputo che la Torre 2
stava per essere colpita, avremmo avvisato tutti
gli impiegati ebrei di stare lontani anche dal
secondo edificio”.
I rappresentanti del
governo hanno poi spiegato come, quel martedì
mattina, il presidente George Bush, che si
trovava in una scuola elementare, sia stato
segretamente informato del pieno successo
dell’operazione, solo per venire a sapere,
alcuni minuti dopo, che “gli Stati Uniti erano
sotto attacco”.
“La sceneggiatura
che avevamo fornito a tutte le grandi reti
televisive – ha detto l’agente della C.I.A.
Donald Macy – è diventata praticamente inutile
dopo il secondo impatto”. Macy ha notato che
l’accurata campagna di disinformazione messa a
punto nei 10 mesi precedenti, avrebbe avuto
senso con un solo edificio colpito. “Dopo il
secondo impatto – ha detto Macy – qualunque tipo
di confusione generata era fuori dal nostro
controllo.”
“Alla fine – ha
aggiunto Macy – direi che la maggior parte del
terrore vissuto dalla nazione quel giorno è
stato causato da qualcuno estraneo al governo
americano. Noi siamo stati responsabili soltanto
di circa la metà di tutto ciò.”
Dopo aver ammesso
che vi furono diversi imprevisti quel giorno, i
responsabili dell’attacco governativo hanno
sostenuto che, al di là di tutte le coincidenze,
sono comunque riusciti ad ottenere i risultati a
lungo termine che desideravano.
Tratto da: The
Onion (The Onion è una pubblicazione
satirica molto conosciuta negli USA).
Traduzione di
Massimo Mazzucco per luogocomune.net
Fonte e discussione: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4656
Dopo 19 anni quegli aerei sono ancora un
tema moooooooooolto scottante ! - anno 2020
Qui di seguito il link da cui sono
tratti i tre video precedentemente
censurati:
Auto attentato dimostrato in 5 minuti !
Video 2017 - il
Presidente TRUMP dichiara che
l'attentato alle Torri è
stato fatto con delle bombe...
VICINI alla
VERITA'
2016 - Donald Trump: “Il Word Trade Canter
fu raso al suolo da bombe gemelle”
Il World Trade Center è stato raso al suolo da
“bombe gemelle” l’undici Settembre, secondo il
presidente Donald Trump – e ora un informatore
si è fatto avanti con informazioni bomba che
supportano le affermazioni del Presidente.
In una intervista in
diretta sul’11 Settembre, al presidente Trump è
stato chiesto il suo parere in merito alla
struttura delle Torri Gemelle. Parlando da
costruttore esperto in grattacieli a New York,
Trump ha detto che la torre nord del WTC era
“una costruzione molto, molto solida” e che egli
ritiene che “bombe gemelle” abbiano provocato il
suo crollo.
Parlando del crollo della torre, ha detto: “Non
è stato un difetto architettonico. Come potrebbe
un aereo, fosse anche un 767 o 747 o qualunque
altro; come avrebbe potuto passare attraverso
l’acciaio ?
Durante l’intervista, Trump dice di aver fatto
un giro intorno alle fondamenta della torre nord
dopo che fu bombardata in un attacco
terroristico precedente, quello del 1993 e di
non credere che la torre possa essere stata rasa
al suolo solamente da aerei, come asserisce il
rapporto ufficiale.
“Mi capita di pensare che fosse stato solo un
aereo, ma anche le bombe – bombe esplose
simultaneamente. Perché non riesco a immaginare
nulla che possa riuscire a passare attraverso
quel muro. ”
L’intervista è stata caricata su YouTube dal
gruppo Pro-Trump “Trump Commission”, che ritiene
che l’ex presidente George W. Bush abbia coperto
la verità e che il quarantacinquesimo presidente
degli Stati Uniti abbia la possibilità di
screditare il suo predecessore:
“Il World Trade Center è venuto giù durante la
gestione di George Bush “, ha detto in un
dibattito a febbraio. “Ci ha tenuti al sicuro ?
Questa non è sicurezza. Questo non significa
essere al sicuro. ”
Voci che Trump riaprirà l’indagine sull’undici
settembre sono circolate online, sulla base di
affermazioni che egli ha fatto durante la
campagna elettorale, inoltre studi accademici di
recente pubblicazione stanno sfatando il
rapporto ufficiale sull’indici settembre e
stanno aggiungendo benzina sul fuoco.
Uno studio condotto dall’ingegnere Dr. J. Leroy
Hulsey della University of Alaska ha scoperto
che gli incendi interni non avrebbero potuto
causare il crollo dell’edificio 7.
Il resoconto ufficiale sostiene che detriti
incendiati siano volati, dalle vicine Torri
Gemelle, dentro l’edificio, provocando incendi
su più piani. Ma il dottor Hulsey afferma che è
“scientificamente impossibile” e dice: “secondo
le nostre conclusioni preliminari, sulla base
del nostro lavoro fino ad oggi, gli incendi non
hanno prodotto il crollo in questo particolare
edificio.”
Informatore: “Trump aveva ragione”
E ora un ex operaio del data center che ha
lavorato nel World Trade Center si è fatto
avanti con informazioni bomba secondo le quali
degli esplosivi sarebbero stati fissati negli
edifici nelle settimane prima degli attacchi
dell’11 settembre 2001.
Scott Forbes era impiegato presso la
Fiduciary Trust Company International,
lavorava al piano 97 ° della Torre Sud del
complesso del WTC. Dice che erano accaduti
alcuni eventi molto strani nelle settimane
precedenti gli attacchi, tra cui serie
interruzioni dell’energia elettrica nella
costruzione per oltre 36 ore e vi erano
misteriosi ingegneri che avevano lavorato nella
nella costruzione, utilizzando bobine di filo,
pochi giorni prima degli attacchi dell’undici
Settembre.
Intellihub riferisce:
“I malfunzionamenti dell’energia elettrica sono
avvenuti il Sabato e la Domenica precedenti
all’11 Settembre, quindi l’8 e 9 settembre,”
Forbes, ha detto, che non ha mai visto o sentito
parlare di un evento simile, a parte l’allarme
bomba del 1993.
Forbes ha detto che i controlli nell’edificio da
parte del New York Port Authority (autorità
portuale di New York) si sono interrotti Sabato
mattina a causa della mancanza di energia
elettrica e sono ripresi di nuovo una trentina
di ore più tardi, lasciando un vuoto di
sicurezza enorme.
Forbes ha
anche raccontato di aver visto a molte persone
che sembravano ‘ingegneri,’ vestiti di tute che
andavano e venivano durante il periodo del
blackout portando cassette e bobine di filo
Forbes ha detto che non era al lavoro Martedì,
il giorno degli attacchi, ha detto di aver
assistito alle torri che si sbriciolavano dal
suo appartamento in lontananza e di essersi
chiesto se tutto quello che stava succedendo
avesse a che fare con lo strano affaccendamento
di operai nei giorni precedenti.
Inoltre un altro ex dipendente del
Fiduciary Trust, di nome Gary Corbett, ha
confermato le dichiarazioni fatte da Forbes nel
corso di una intervista del 2010 su Relity
Report. Tuttavia, Corbett ha anche sottolineato
che le persone che sostenevano di partecipare a
“visite guidate” entravano in “aree protette”
durante il black-out – aree del Fiduciary Trust
in cui erano conservati l’oro e altri oggetti di
valore per
JP Morgan.
Tuttavia, Corbett sostiene che la mancanza di
elettricità “è iniziata Venerdì sera alla
chiusura delle attività”, prima che fosse
ripristinata l’elettricità, circa alle “ore 4 di
Domenica pomeriggio” leggermente differente
dalla storia di Forbes.
I cani degli artificieri, in grado di fiutare
esplosivo, furono portati via dal complesso
Giovedi, nonostante il fatto che il complesso
fosse stato in allerta per settimane prima degli
attacchi, in seguito agli ordini del fratello
minore del presidente degli Stati Uniti George
W. Bush, Marvin Bush che era a capo delle
operazioni di sicurezza per il WTC, al’epoca.
Fino ad oggi la Commissione sull’11 Settembre e
l’Autorità Portuale di New York hanno negato che
il blackout abbia avuto luogo.
La mancanza di energia elettrica è probabilmente
uno degli elementi chiave coperti dagli
organismi competenti insieme con la scomparsa
effettiva dei nastri di sicurezza dal complesso
del WTC.
By Baxter Dmitri - Fonte: yournewswire
Tratto da:
https://www.facebook.com/VoVerita/posts/1082656588509356
La messa in scena del governo US per
far vedere FALSI AEREI nel cielo di New
York l'11 Settembre 2001
Il PIU' CLAMOROSO dei TANTI "ERRORI di
VIDEO EDITING" sull'INGANNO dell' 11
Settembre.
Una scoperta da vedere, giudicate voi
stessi. La prova che nessun aereo ha
colpito le torri gemelle l'11
settembre 2001 è monumentale. Gli
americani ci hanno mentito nel modo più
terribile ma noi possiamo provarlo.
Migliaia di persone (3.500) sono state
assassinate l' 11/09/2001 in modo che
uomini avidi di potere e di soldi
possano continuare ad avere più potere e
controllo sul mondo. Quello che
state per vedere sta per sconvolgere le
vostre menti.
NUOVE RIVELAZIONI CERTE sull'11 Settembre:
La rivista
scientifica "Open Chemical Physics Journal" ha
pubblicato una ricerca che conferma la presenza
di tracce di esplosivo (Termite) nei
campioni raccolti immediatamente dopo la
tragedia del crollo delle 2 torri + 3° palazzo.
Lo studio è firmato
da: Niels H. Harrit, Jeffrey Farrer, Steven E.
Jones, Kevin R. Ryan, Frank M. Legge, Daniel
Farnsworth, Gregg Roberts, James R. Gourley,
Bradley R. Larsen.
Questi i laboratori a cui
fanno riferimento gli scienziati:
- Department of Chemistry, University of
Copenhagen, Denmark Department of Physics and -
Astronomy, Brigham Young University, Provo, UT
84602, USA,
S&J Scientific Co., Provo, UT, 84606, USA 9/11
- Working Group of Bloomington, Bloomington, IN
47401, USA
- Logical Systems Consulting, Perth, Western
Australia Architects & Engineers for 9/11 Truth,
Berkeley, CA 94704, USA
International Center for 9/11 Studies, Dallas,
TX 75231, USA
Lo studio completo è reperibile direttamente
qui:
http://www.bentham-open.org/pages/gen.php?file=7TOCPJ.pdf
vedi:
Cause
legali per scoprire Verita' + Due
TORRI - Twin Towers +
Misteri
e coperture su programmi segreti dei militari USA + Attentati
od operazioni "coperte" ?
La descrizione dell'AUTO Attentato del governo
ombra degli US
Grosse anomalie ed alcune domande senza
risposta:
- le due torri erano state vendute 6
mesi prima dal precedente proprietario;
l'acquirente le copri di assicurazioni
pari al doppio del loro valore, ed dopo
il crollo l'assicurazione pago'
il risarcimento dovuto...dopo una causa che egli
vinse....!
Il giorno prima del crollo, a Wall Stret, degli
"sconosciuti" hanno venduto le quote delle loro
azioni delle due compagnie coinvolte il giorno
dopo negli attentati....
-
la
(TERZA)
TORRE WTC N°7:
Crollata
senza motivo apparente,
come se fosse stata
appositamente
demolita
e
senza creare danni attorno ad essa.....
-
Anche le
2
Torri
infatti NON SONO
crollate dai piani ove sono state colpite dagli
aerei
(come avrebbe dovuto essere),
ma
dalla sommita',
proprio a
conferma
del fatto che erano state
preventivamente
MINATE !
- Le telefonate con i
cellulari dagli aerei nel 2001, NON erano
possibili, qualche minuto DOPO che gli
aerei erano gia' distrutti....per cui anche quelle
telefonate sono state fatte dai "passeggeri" che
DOVEVANO trovarsi altrove e NON negli aerei
dirottati.....
Infatti vedi:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3982
- Perché l’aviazione statunitense,
conosciuta come la più professionale al
mondo, il giorno dell’11 settembre è stata
tenuta praticamente a terra, ed altri
aerei da caccia, sono stati il giorno prima,
dirottati su aeroporti ben lontani.... ?
- Perché i caccia militari
sono stati fatti
partire in ritardo e dalle basi militari più
lontane ?
- Perché il presidente degli Stati Uniti
George Walker Bush junior dopo aver saputo
dell’attacco alle Torri è rimasto per 40
minuti comodamente seduto in classe con i
bambini a leggere la favola della capretta ?
Perché non ha preso immediatamente i comandi
della nazione, visto che è il Capo delle
forze armate ?
- Come mai dopo poche ore dall’attentato si
è puntato il dito subito contro il
terrorista Osama bin Laden e il dittatore
Saddam Hussein ?
- Come mai delle 8 scatole nere, 6 non sono
mai state trovate e 2, del volo 93 caduto in
Pennsylvania, 1 è inutilizzabile e l’atra è
muta? Ogni aereo civile ha in dotazione 2
scatole nere (il cui vero colore è
arancione), e servono a registrate i dati di
volo e le voci della cabina. Esse sono
costruite per resistere agli incidenti più
incredibili: tranne che all’11 Settembre…
- Com’è possibile che dalle macerie del volo
93 è stato recuperato intatto un manoscritto
vergato dal presunto capo dei terroristi
Mohamed Atta ?
- Com’è possibile che a diversi isolati
dalle Torri Gemelle è stato trovato un
passaporto di uno dei dirottatori
- Come mai le Torri Gemelle brevettate e
costruite per supportare anche un impatto
aereo sono crollate su se stesse come un
castello di carte.
- Perché i terroristi avrebbero dovuto
lasciare in una macchina parcheggiata vicino
alle Torri un Corano e un manuale di volo
scritto in arabo ?
- Quali sono i nomi di quei speculatori che
un paio di giorni prima dell’attentato hanno
acquistato azioni migliaia di Opzioni Put
delle due compagnie di linea coinvolte, ben
sapendo che sarebbero crollate ?
- Perché, nonostante il divieto e il blocco
totale dei voli, il 13 settembre 2001 un
aereo militare ha accompagnato fuori
dall’America almeno 20 elementi della
famiglia bin Laden ?
- Perché agli agenti dell’FBI è stato
impedito dal presidente degli Stati Uniti di
interrogare la famiglia Bin Laden ?
- Perché la Torre Sud è crollata per prima
nonostante la Nord che ha bruciato per più
di un’ora era vistosamente più danneggiata ?
- Perché molti affermano di aver udito
esplosioni all’interno degli edifici ?
- Perché il palazzo adiacente alle Torri è
crollato un attimo prima che la Torre
crollasse ?
- Perché vi sono discrepanze tra la lista
dei nomi dei passeggeri e il resoconto
ufficiale dei morti ?
- Perché gli Stati Uniti hanno bombardato
l’Afghanistan nonostante nessuno dei
presunti terroristi era afgano o talebano,
ma erano quasi tutti arabi ?
Visionate
quest'ultimo video (2013) sul tema 11 settembre:
Studio sul
materiale
thermitico ritrovato nelle macerie del WTC,
clicca il seguente link:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3677
Le Misteriose
"morti" dei testimoni dell' 11 settembre:
http://xoomer.virgilio.it/911_subito/misteriose_morti.html
ATTENTATI od OPERAZIONI
COPERTE ?
L'INGANNO GLOBALE
vedi su
Luogocomune.net: "Dove sono le immagini dei
terroristi ?"
Puoi leggere la news cliccando il seguente link:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3963
sulle quote e
velocita' degli aerei:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3978
BIN LADEN non
ha NULLA a che vedere con il crollo
delle 2 Torri
vedi:
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=14473
IMPORTANTE,
visionare anche il filmato che trovate qui:
OLTRE a:
http://www.11settembre.sito.tv/
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=3328
http://video.google.com/videoplay?docid=-82216570068505790&hl=it
(sparito perche' ?)
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=viewdownload&cid=727
http://www.luogocomune.net
http://www.youtube.com/watch?v=tKIL7MwAoTw&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=y__TIsqTnWA&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=v3457-LkdSU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=eVIdkrFXKRQ&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=pvph0urpIAE&feature=related
Documenti non ufficiali:
http://xoomer.alice.it/911_subito/immagini_eloquenti.htm
http://video.google.fr/videoplay?docid=-4049590380102614532
http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=133
http://www.youtube.com/watch?v=DfoP_V9bY-E&feature=related
Aereo al Pentagono, o missile ?
http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1702
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1759
Nuovo video:
http://lc-download.dyndns.org/ig/index.html
(sparito perche' ?)
Come Bush ha ottenuto la presidenza:
http://video.google.it/videoplay?docid=-1124585972623076246
http://video.google.it/videoplay?docid=3228264304077323969&q=press+sottotitoli
Altri Video, filmati, Registrazioni
sull'11 Settembre
Parla
William Rodriguez:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1720
Imperdibile e toccante testimonianza
video, con relativa trascrizione, di
uno dei testimoni chiave dell'11
Settembre, l'eroe William Rodriguez.
Ultimo sopravvissuto ai crolli delle
torri (era il "custode"), vi
racconta la sua incredibile
storia che la Commissione 11-9 ha
ignorato insieme alle deposizioni di
molti
suoi colleghi e amici che sono
miracolosamente sopravvissuti.
World Trade Center 7:
la chiave
dell'11 Settembre:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1722
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1795
Una collezione di testimonianze video
devastanti per la versione ufficiale
del crollo dell'edificio 7, non a caso
neanche nominato nel Rapporto della
Commissione 11-9.
http://www.youtube.com/watch?v=-PCr8CyG1Sg
Il Financial Times:
Cosa accadde all’Edificio 7 ? (il
terzo edificio oltre alle due Torri)
“la BBC riferì il crollo
dell’Edificio 7
mezz’ora PRIMA che
tutto
avvenisse”.
La giornalista Jane Standley stava
apparendo in diretta, alle ore 4,45 PM,
e annuncio il crollo
della terza torre - e dietro di lei,
sullo sfondo, si vedeva che la Torre
7 era ancora in
piedi.
Affondo', crollo solo 26 minuti dopo
le due torri......
continua
su:
http://www.effedieffe.com/content/view/3491/164/
Chi e’ Bin Laden ?
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2223
Video:
|
Gli strani fatti dell'11 settembre....
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3604
PARALLELI
fra l'11 Settembre e Pearl Harborg
Quando lo
scrittore e ricercatore David Ray
Griffin decise di intitolare il suo
primo libro sull’11 settembre “La nuova
Pearl Harbor”, era qualcosa di più di un
suggerimento che ci fosse una certa
analogia fra i due eventi storici.
Più cose si vengono a sapere sull’11
settembre più ci si rende conto che
anche le dinamiche interne dei due
eventi si assomigliano fra di loro in
modo inquietante.
1 - LO SCOPO REALE
Mentre ambedue gli eventi erano
necessari agli Stati Uniti per entrare
in guerra, in ambedue i casi lo scopo
ultimo non era quello inizialmente
dichiarato.
Nel 1941, gli Stati Uniti sapevano che
un attacco a sorpresa dei giapponesi
avrebbe infuriato la popolazione ...
... e messo in moto la macchina da
guerra americana. In questo modo
avrebbero avuto un ingresso di servizio
per raggiungere il loro vero fine: la
guerra con Hitler.
Prima dell’11 settembre, i neocons
sapevano che un attacco a sorpresa, come
una “nuova Pearl Harbor”, avrebbe
infuriato la popolazione e messo in moto
la macchina da guerra americana contro
l’Afghanistan. In questo modo avrebbero
avuto un ingresso di servizio per
raggiungere il loro vero fine: la guerra
con Saddam.
2 - LA MACCHINA DELLA PROPAGANDA
Prima e durante la guerra, la macchina
della propaganda insistette pesantemente
per creare una associazione fra Hitler e
il Giappone. Dopo l'attacco di Pearl
Harbor, il 60% degli americani era
convinto che dietro ci fosse la
Germania.
La macchina della propaganda di Bush e
Cheney fece uno sforzo ancora maggiore,
per creare una associazione fra l’Iraq e
Osama Bin Laden. Alla fine del 2003, il
70 % degli americani credeva che Saddam
fosse stato coinvolto negli attacchi
dell’11 settembre.
3 - C'ERA CHI SAPEVA
Ai livelli più alti dell’
amministrazione Roosevelt si sapeva in
anticipo che Pearl Harbor sarebbe stata
attaccata. Il ministro degli esteri
conosceva addirittura la data esatta
dell’attacco più di una settimana prima
che avvenisse.
Prima dell’11 settembre, molti
all’interno dei servizi di intelligence
sapevano che gli attacchi stavano per
arrivare. Richard Clarke dice che almeno
50 agenti alla CIA sapevano dell’attacco
in preparazione.
4 – INFORMAZIONI TRATTENUTE
Queste importanti informazioni furono
tenute nascoste a coloro che avrebbero
potuto usarle per difendere il porto
della Hawaii e per ridurre al minimo la
perdita di vite americane.
Prima dell’11 settembre importanti
informazioni furono tenute nascoste a
Richard Clarke, il capo
dell’antiterrorismo che avrebbe potuto
organizzare una difesa è forse evitare
addirittura che avvenissero gli
attacchi.
5 - LE DENUNCE DEI PARLAMENTARI
Dopo Pearl Harbor il deputato
repubblicano Harness ha denunciato come
l’amministrazione Roosevelt fosse a
conoscenza degli attacchi prima che
avvenissero.
Dopo l’11 settembre il deputato
repubblicano Curt Weldon ha denunciato
la conoscenza anticipata di informazioni
sugli attacchi da parte
l’amministrazione Bush.
6 - AGENTI ONESTI IGNORATI
Quando degli onesti ufficiali entravano
in possesso di informazioni sull’
attacco imminente, le passavano
immediatamente ai loro superiori, solo
per vederle ignorate, deviate, o
dimenticate del tutto.
Il capo dell’intelligence della marina
aveva informazioni sull’attacco
imminente, ma non gli fu permesso di
informare l’ammiraglio Kimmel, che
comandava il porto di Pearl Harbor.
Nell’agosto del 2001 l’agente dell’FBI
Coleen Rowley ha scoperto delle
informazioni che potevano portare a
rivelare il piano dell’11 settembre. Ma
i suoi rapporti furono bloccati dai suoi
superiori, mentre a lei fu proibito di
proseguire in quelle indagini.
7 - DIFESA INDEBOLITA
Trattenere informazioni però poteva non
essere sufficiente a garantire il pieno
successo della missione giapponese.
Sembra che anche la capacità di risposta
della flotta delle Hawaii sia stata in
qualche modo indebolita. Il secondo in
comando a Pearl Harbor continuava a
chiedere aeri per il pattugliamento a
lungo raggio delle Hawaii, ma non gli
venivano concessi.
L’11 settembre diverse esercitazioni
militari erano programmate fuori dagli
Stati Uniti, facendo il modo che
restassero solo quattro caccia in stato
di allerta per difendere l’intero
settore nord orientale del paese.
8 - ORDINI DI NON INTERVENIRE
Roosevelt emanò ordini diretti perché
nessuno interferisse con l’attacco
imminente di giapponesi.
L’11 settembre il vice presidente Cheney
diede un ordine diretto relativo
all’aereo che si stava avvicinando al
Pentagono che può essere interpretato
solo come un ordine di non interferire
con la sua azione.
9 - E I TELEFONI SUONAVANO
Poche ore prima dell’attacco il
capo-gabinetto di Roosevelt divenne
improvvisamente irrintracciabile,
rallentando ancora di più il meccanismo
di comunicazione all’interno della
catena di comando.
Nelle ore cruciali dell’11 settembre il
ministro della difesa Rumsfeld divenne
improvvisamente irrintracciabile,
ritardando ancora di più le operazioni
di intercettazione e il coordinamento
della difesa nazionale.
10 - FALSE GIUSTIFICAZIONI
Per giustificare in qualche modo la
totale incapacità di difendere Pearl
Harbor, si è sostenuto che la flotta
giapponese abbia mantenuto il silenzio
radio durante tutto il suo avvicinamento
alle Hawaii. Questo è falso, come
dimostrato da diverse trasmissioni radio
captate dagli americani delle
comunicazioni fatte fra gli ammiragli
giapponesi durante l’avvicinamento a
Pearl Harbor.
Per giustificare in qualche modo il
totale fallimento nell’intercettare
anche uno solo dei quattro aerei
dirottati si è sostenuto che spegnendo
il trasponder i terroristi abbiano reso
molto difficile per i controllori di
volo rintracciare gli aerei dirottati.
Questo è falso. Le registrazioni delle
comunicazioni fra i controllori di volo
dimostrano che almeno tre dei quattro
aerei siano stati seguiti sui radar fino
all’ultimo momento, nonostante avessero
spento il transponder.
11 – PROVE DISTRUTTE
Dopo aver sentito le comunicazioni radio
dei giapponesi, l’operatore Lesley
Grogan annotò tutte le informazioni sul
diario di bordo della nave. Ma alcuni
giorni dopo di presentarono degli
ufficiali della marina che requisirono
il diario di bordo della nave e lo
fecero scomparire.
Nel pomeriggio del 11 settembre, i
controllori di volo di New York si sono
seduti davanti ad un registratore e
hanno ricostruito passo per passo tutte
le azioni compiute durante i
dirottamenti. Rendendosi conto
dell’importanza di quegli eventi,
volevano assicurarsi che nemmeno il
minimo dettaglio di quello che era
accaduto potesse venir dimenticato. Ma
in seguito, senza motivo apparente, un
anonimo dipendente dell’aviazione civile
ha recuperato la cassetta, l’ha
distrutta nelle sue mani, ha ridotto il
nastro in mille pezzi, e li ha buttati
nei diversi cestini della spazzatura di
tutto l’edificio.
12 - LE COMMISSIONI UFFICIALI
Poi vennero le commissioni ufficiali,
che in ambedue i casi furono incaricate
di scoprire se ci fosse stato un
complotto dalle stesse entità che erano
sospettate di aver preso parte a quel
complotto.
Ambedue le commissioni conclusero che
gli attacchi subiti non si potevano né
prevedere né evitare, e che furono il
risultato di una “mancanza di
immaginazione” da parte del governo
americano.
By Massimo Mazzucco – Tratto da:
luogocomune.net
vedi:
VIDEO
Il piccolo
segreto delle Torri Gemelle - 26/2/2012
Anche coloro che conoscono bene la storia degli
Stati Uniti, e faticano meno ad accettare l’idea
che l’11 settembre sia stato un autoattentato, a
volte si domandano:
“D’accordo farsi del male, ma perchè andare a
distruggere due dei gioielli più meravigliosi
che l’America abbia mai avuto ? Non si poteva
distruggere qualcos’altro ?”
In realtà, le Torri Gemelle erano di tutto meno
che gioielli meravigliosi.
Per quanto fossero collocate su un terreno fra i
più appetibili e redditizi al mondo, dopo
trent’anni i due edifici erano diventati
decisamente obsoleti. Poichè ciascun piano era
stato costruito come uno spazio aperto di oltre
4.000 metri quadrati, l’aumento dei costi
energetici aveva reso i due edifici estremamente
gravosi da riscaldare d’inverno, ed altrettanto
gravosi da raffreddare d’estate.
Il perimetro
del WTC Plaza, inoltre, rappresentava un vero e
proprio macigno nel mezzo della circolazione di
Downtown Manhattan, una zona della città
costruita all’inizio del secolo scorso, fatta
tutta di strade lunghe e strette. I tassisti
raccontavano che nell’ora di punta ci voleva più
di un’ora solo per aggirare l’intero perimetro
del World Trade Center.
Mai il problema più ingombrante per le Torri
Gemelle era rappresentato dall’enorme quantità
di
amianto che contenevano. Costruite in
un’epoca (1969-1973) in cui l’amianto non era
ancora proibito, questo composto fu usato sia per la protezione
antincendio delle strutture in acciaio sia come
isolante per le condutture dell’aria
condizionata e dell’acqua.
Solo nei primi anni ’70 l’amianto iniziò ad
essere riconosciuto come cancerogeno, ma a quel
punto la costruzione delle Torri Gemelle era
quasi terminata. Non è chiaro fino a che punto
della costruzione sia stato usato, né quale sia
la quantità esatta di amianto utilizzato, ma le
stime variano fra 400 e 5000 tonnellate
complessive di amianto presenti nelle Torri
Gemelle a costruzione ultimata.
Man mano che venivano introdotti i regolamenti
contro l’amianto, la situazione per le Torri
Gemelle si faceva sempre più difficile, finchè
nel 1989 l’amianto fu definitivamente proibito
in tutte le costruzioni civili. A quel punto si
provò una soluzione di fortuna, incapsulando
l’amianto delle Torri Gemelle con un cemento
particolare, per evitare la dispersione
nell’aria delle sue particelle.
Ma verso la metà degli anni ’90 i nuovi
regolamenti prevedevano che dovunque si
intervenisse per fare delle riparazioni o delle
opere di manutenzione, l’amianto presente
venisse rimosso per intero.
Nel frattempo, proprio a causa della sua
pericolosità, il costo per la rimozione
dell’amianto era diventato astronomico, poiché
bisognava prima fare evacuare tutti i piani
interessati, e poi utilizzare solo operatori
specializzati, che dovevano lavorare
esclusivamente con tute ermetiche e bombole di
ossigeno.
Una cosa è chiamare l’idraulico per riparare una
tubatura rotta, ben altra e dover evacuare un
piano intero, con dozzine di società commerciali
che perdono soldi ogni minuto che passa, e poi
chiamare una squadra di astronauti per fare lo
stesso lavoro.
Sul finire degli anni ’90 i preventivi per la
rimozione completa e lo smaltimento dell’amianto
delle Torri Gemelle arrivavano ad un miliardo di
dollari – più o meno la cifra che sarebbe
costato costruire una torre nuova.
Con una mossa disperata la Port Authority,
proprietaria delle Torri Gemelle, denunciò le
compagnie di assicurazione perchè si rifiutavano
di coprire i costi della rimozione, ma alla fine
di una lunga battaglia legale persa la causa.
A quel punto la Port Authority si trovò fra
l’incudine e il martello: non si poteva più
effettuare la manutenzione delle Torri Gemelle,
per il costo della rimozione dell’amianto, ma
non si potevano demolire proprio per le grandi
quantità di amianto che contenevano.
L’unica
soluzione sarebbe stata di smontarle pezzo per
pezzo, ma il costo di una tale operazione era
semplicemente improponibile.
Fortuna volle che nella primavera del 2001 un
imprenditore chiamato Larry Silverstein, già
proprietario del Building 7, si sia offerto per
rilevare la gestione delle Torri Gemelle con un
leasing di 99 anni.
In quel momento il valore sul mercato delle Twin
Towers era di circa 1,2 miliardi di dollari, ma
Silverstein pagò 3,2 miliardi pur di entrare
rapidamente in possesso di quello che lui ha
definito “il sogno della sua vita”.
Nonostante la bomba del ‘93 avesse distrutto
solo qualche piano all’interno della Torre Nord,
nella nuova polizza assicurativa Silverstein
fece aggiungere anche la possibilità di una
distruzione completa delle torri per attacco
terroristico.
Non si sa mai - avrà pensato - metti che invece
di un camioncino pieno di letame ne usano tre o
quattro, e io rischio che venga giù tutto
insieme.
Quello che è successo l’11 di settembre lo
sappiamo tutti.
Il mattino del 12 settembre Silverstein era
talmente abbattuto per la perdita dei suoi
“gioielli”, che andava dicendo a tutti di essere
certo di poter incassare dall’assicurazione il
doppio del massimale previsto – 7 miliardi
invece di 3,5 - “perchè si è trattato di due
attacchi terroristici separati”.
Alla fine della lunga battaglia legale,
Silverstein ha preso 4,5 miliardi di dollari per
le Torri Gemelle, ritrovandosi in
mano più di cento ettari di un terreno edilizio
fra i più ambiti e redditizi al mondo.
Nel frattempo l’amianto delle Torri Gemelle
lo hanno respirato tutto i soccorritori che
hanno lavorato alacremente per sgomberare il suo
terreno dalla macerie, e
che oggi stanno morendo a centinaia,
falciati dal mesotelioma e da altre
malattie respiratorie, nel silenzio più
vergognoso della stampa di tutto il mondo.
By Massimo Mazzucco – Tratto da: luogocomune.net
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Presentato nel
settembre 2015 il dossier di 56 pagine “Oltre la
Disinformazione” sulla demolizione
controllata del WTC di New York l’11
Settembre 2001 - Architetti & Ingegneri
sconvolgono gli USA: “Le tre Torri distrutte da
cariche esplosive”
Sono 2363 i professionisti americani che
chiedono al Congresso una nuova indagine
indipendente dal Governo e dalla politica -
25/10/2015)
Le Torri del World
Trade Center di New York non sarebbero state
distrutte dall’impatto di due aerei di linea,
bensì da un’operazione di demolizione
controllata condotta con esplosivi militari a
base di nano-termite. A muovere questa
pesantissima accusa, che mette in una nuova e
drammatica luce l’attentato dell’11 Settembre
2001, è l’associazione americana non profit
Architects & Engineers for 9/11 Truth
(Architetti & Ingegneri per la verità sull’11
Settembre), costituita dai 2.363 architetti e
ingegneri statunitensi che hanno firmato una
petizione indirizzata al Congresso degli Stati
Uniti per riaprire una vera investigazione
indipendente sulla distruzione del World Trade
Center. A tale scopo, questi professionisti
hanno appena realizzato una pubblicazione di 56
pagine intitolata Beyond Misinformation, What
Science Says About the Destruction of World
Trade Center Buildings 1,2 and 7 (Oltre la
Disinformazione, Ciò che la Scienza Dice Circa
la Distruzione dei Palazzi 1,2 e 7 del World
Trade Center), inviata a oltre 20 mila
professionisti, professori, legislatori e
giornalisti.
L’autore del dossier è Ted Walter, direttore del
settore Strategia e Sviluppo dell’associazione
Architetti & Ingegneri per la Verità sull’11
Settembre, che ha preparato l’opera insieme ad
un Comitato composto da Sarah Chaplin,
architetto e consulente di Sviluppo Urbano, ex
rettore della Scuola di Architettura e Paesaggio
dell’Università di Kingston, a Londra; Dr.
Mohibullah Durrani, professore di Ingegneria e
Fisica presso il Montgomery College del
Maryland, USA; Richard Gage, fondatore e
direttore generale dell’Associazione Architetti
e Ingegneri per la Verità sull’11 Settembre; Dr.
Robert Korol, professore emerito di Ingegneria
Civile presso l’Università McMaster
dell’Ontario; Dr. Graeme MacQueen, professore
emerito di Studi Religiosi e di Studi di Pace
presso l’Università McMaster dell’Ontario;
Roberto McCoy, architetto; Dr. Oswald
Rendon-Herrero, professore emerito di Ingegneria
Civile e Ambientale presso l’Università Statale
del Mississippi.
Le cause della distruzione
Secondo la versione ufficiale rilasciata dal
governo Bush, le Torri Gemelle del World Trade
Center di New York (entrambe di 110 piani per
un’altezza di 415 metri) sono crollate a causa
dell’impatto, e del conseguente incendio,
provocato da due aerei di linea nel corso di un
attentato portato a termine da un gruppo di
terroristi mediorientali. Inoltre, anche la
terza Torre, chiamata WTC 7, un edificio di 47
piani alto 174 metri, sarebbe crollata
simmetricamente su se stessa nel pomeriggio di
quel giorno, in seguito all’incendio provocato
dai detriti della Torre uno. Ebbene, questa
soluzione non viene accettata, in quanto
definita “non scientifica”, da buona parte degli
architetti e degli ingegneri americani. Questi
esperti dell’edilizia dichiarano, infatti, che
le tre Torri siano state fatte crollare in
seguito ad un’accurata operazione di demolizione
controllata provocata dalla disposizione di
esplosivi e altri dispositivi, fatti detonare al
momento opportuno per far crollare le strutture
nel modo desiderato. Non solo. L’associazione
degli Architetti & Ingegneri dice chiaramente
che l’operazione sarebbe stata preparata prima
dell’11 Settembre da specialisti della
demolizione che hanno avuto libero accesso alle
Torri nei giorni precedenti l’attentato. Allo
scopo di dimostrare la loro “ipotesi”, così
viene definita nel testo per porre un termine di
confronto con la tesi ufficiale voluta dal
governo Bush, i professionisti americani passano
ad una precisa analisi dell’evento, da un punto
di vista esclusivamente scientifico.
Formulazione di
un’ipotesi
La storia del crollo di edifici a completa
struttura metallica (come le Torri Gemelle)
comprende circa cento anni. Durante questo
periodo, non si è mai verificato che un edificio
di quel genere fosse crollato a causa di un
incendio. Tutti, infatti, sono stati abbattuti
nel corso di operazioni di demolizione
controllata.
Nonostante questo dato di fatto, il NIST
(National Institute of Standards and Technology),
incaricato dal governo Bush di indagare sul
disastroso attentato, nei risultati della sua
indagine ufficiale ha scritto che ha trovato 22
casi di incendio che tra il 1970 e il 2002 hanno
portato al crollo di altrettanti palazzi.
Di questi 22 casi, 15 furono crolli parziali,
dei quali cinque superavano i 20 piani di
altezza. Analizzando invece ogni singolo caso,
lo studio accertò che soltanto in quattro casi
si verificò un totale crollo dell’edificio
interessato all’incendio, ma nessuno di questi
aveva una struttura metallica e il più alto era
di nove piani.
Vennero fatti anche diversi test presso il
Building Research Establishment (BRE)
Laboratories di Cardington, in Inghliterra, ma
in nessun caso risultò che edifici con una
struttura metallica potessero crollare
completamente a causa di un incendio, per quanto
devastante. La probabilità che un’evenienza di
questo tipo potesse accadere, venne scritto, era
“extremely low” (estremamente bassa)Se poi si
confrontano gli effetti di un crollo dovuto ad
incendio rispetto ad un crollo da demolizione
controllata, le differenze saltano agli occhi.
Nel primo caso, infatti, il collasso
dell’edificio è sempre parziale e si ferma ai
piani inferiori. In una demolizione controllata,
invece, il collasso è totale, avviene in pochi
secondi e la caduta è libera, con una discesa
simmetrica sul proprio asse.
C’è poi il discorso delle esplosioni. Mentre nel
crollo da incendio, se mai si dovesse verificare
un’esplosione, avverrebbe là dove le fiamme si
sono sviluppate, nel crollo da demolizione
controllata le esplosioni si vedono chiaramente
piano per piano, all’esterno dell’edificio. Ed è
quello che è accaduto nelle Torri Gemelle.
In sostanza, quale delle due ipotesi sembra la
più probabile per spiegare il crollo delle Torri
Gemelle ? “Prima di tutto – risponde lo studio
degli Architetti & Ingegneri – la probabilità di
un incendio che possa aver causato il crollo
totale di un edificio molto alto con una
struttura metallica, è estremamente basso.
Un evento di questo genere non è mai accaduto
prima dell’11 Settembre 2001. D’altra parte,
nella storia ogni crollo totale di un edificio
molto alto a struttura metallica, è stato
causato da demolizione controllata. Secondo
punto, un incendio che induce un cedimento delle
strutture, di fatto non mostra alcuna delle
caratteristiche di una demolizione controllata.
Inoltre, come può essere visto in ciò che è
accaduto l’11 Settembre 2001, la distruzione del
WTC 1, WTC 2, e WTC 7 mostra quasi tutte le
caratteristiche della demolizione controllata e
nessuna caratteristica del collasso provocato da
un incendio”. Edward Munyak, un ingegnere
specializzato in misure anti-incendio, afferma:
“Un collasso globale progressivo potrebbe anche
essere straordinario. Ma averne tre in un giorno
va oltre ogni comprensione”.
Le investigazioni
ufficiali
Premesso che per oltre un anno dal disastro il
governo Bush ha impedito qualunque
investigazione su quanto accadde quel giorno,
prima del NIST le indagini ufficiali erano state
condotte dalla FEMA (Federal Emergency
Management Agency).
Il primo a parlare di bombe situate all’interno
delle Torri Gemelle, fu l’ingegner Ronald
Hamburger della ASCE (American Society of Civil
Engineers), che collaborava con la FEMA.
Tuttavia, Hamburger si rimangiò i propri dubbi
quando gli venne detto che nessuno aveva sentito
esplosioni nei pressi delle Torri Gemelle. Non
fu il solo a smentire la propria prima
impressione.
Van Romero, un esperto di esplosivi della New
Mexico Tech, rilasciò un’intervista al
quotidiano Albuquerque Journal sostenendo: “Il
crollo dei palazzi è stato troppo ordinato per
essere il risultato fortuito dell’impatto di
aeroplani contro le strutture.
La mia opinione, basata su quanto ho visto nei
filmati, è che dopo che gli aerei hanno colpito
il World Trade Center, ci siano stati dei
congegni esplosivi dentro i palazzi che hanno
causato il crollo delle Torri”. Il 21 Settembre,
dopo aver parlato con non meglio identificati
“ingegneri strutturali”, Romero ritrattò tutto.
Il fatto è che il fuoco dell’incendio doveva
essere ufficialmente la causa del disastro. I
dubbi, però, non mancavano. Il 29 Novembre del
2001 William Baker, uno degli ingegneri della
FEMA, rilasciò al New York Times la seguente
affermazione: “Noi sappiamo che cosa è accaduto
alle Torri 1 e 2, ma perché la 7 è venuta giù?”.
Certo è che, come scrissero i cronisti James
Ganz e Eric Lipton del New York Times, per mesi
dopo l’11 Settembre gli investigatori non
riuscirono ad ottenere i progetti dettagliati
degli edifici crollati, ad ascoltare i testimoni
del disastro, a fare ispezioni a Ground Zero e
ad ascoltare le voci registrate della gente che
era rimasta intrappolata all’interno delle
Torri. Inoltre la FEMA impedì che gli
investigatori si rivolgessero al pubblico per
ottenere fotografie e video che avrebbero potuto
aiutarli nelle indagini.
Sempre in questo ambito di incomprensibile
comportamento da parte delle autorità di
governo, gli investigatori non riuscirono
neppure a prelevare campioni dei detriti delle
Torri in quanto, con una fretta sospetta, le
migliaia di tonnellate di macerie vennero
prelevate, caricate su alcune navi e inviate in
Cina e in India per essere smaltite.
Così, in data primo Maggio 2002, la FEMA
presentò un dossier intitolato World Trade
Center Building Performance Study: Data
Collection, Preliminary, Observations, and
Reccomandations (Studio sulle prestazioni
edilizie del World Trade Center: raccolta dati,
indagine preventiva, osservazioni e
raccomandazioni) nel quale non forniva una
spiegazione definitiva per la distruzione di
ogni singolo edificio. Invece, dopo aver posto
la questione in termini generali, raccomandava
ulteriori indagini per determinare la ragione
delle cause.
In linea generale, comunque, la FEMA sposava
quella che allora sembrava l’ipotesi più
verosimile, cioè la “teoria pancake”. Spiegata
in termini molto prosaici, vorrebbe dire che le
singole solette di cemento dei vari piani
superiori, colpiti dall’aereo, sarebbero
crollate sul piano inferiore determinando un
effetto domino. Il punto, però, è che il piano
sottostante in condizioni normali avrebbe
resistito all’impatto. Se non lo ha fatto,
chiariscono gli architetti e gli ingegneri
americani, è perché è venuta meno la forza della
sua resistenza. In altre parole, quando un piano
crollava su quello inferiore, alcune cariche
esplosive distruggevano le colonne portanti di
quella seconda soletta, innescando un effetto a
catena.
Intanto, il 21 Agosto 2002 il NIST subentrava
alla FEMA, annunciando nuove investigazioni per
24 mesi. Il NIST ha presentato i suoi rapporti
in data Dicembre 2002, Maggio 2003, Giugno 2004,
Aprile 2005 e Settembre 2005. Per quanto
riguarda le Torri Gemelle, il NIST si è fermato
alla “teoria del pancake”, mentre per il terzo
edificio, il WTC 7, se l’è cavata sostenendo di
non aver notato alcuna “prova che il crollo del
WTC 7 fosse causato da bombe, missili o
demolizione controllata”. A quel punto,
nell’Agosto del 2006 il NIST ha affidato un
nuovo contratto alla Applied Researh Associates
per studiare il crollo della terza Torre.
Il risultato si è avuto nell’Agosto del 2008
quando è stato dichiarato ufficialmente che
l’edificio era crollato a causa del fuoco.
La distruzione delle
Torri Gemelle
Il titolo del libro scritto dai ricercatori
Frank Legge e Anthony Szamboti è molto
esplicito: 9/11 and the Twin Towers: Sudden
Collapse Initiation was Impossible (L’11
Settembre e le Torri Gemelle: l’inizio del
crollo repentino era impossibile). Infatti,
sostengono gli autori, “Un lento, prolungato e
cedevole collasso non è stato osservato… Come si
nota dai video… la sezione più alta
improvvisamente ha iniziato a cadere e a
disintegrarsi”.
Questo punto di vista tecnico è largamente
condiviso nel dossier degli architetti e
ingegneri, i quali contestano altre conclusioni
cui è giunto il NIST. Per esempio, gli esperti
del governo sostengono che le colonne portanti
dei piani delle Torri si siano deformate diversi
minuti prima del crollo.
Di contro, gli architetti e ingegneri fanno
osservare che non si sono visti affatto gli
“inconfondibili segni d’avvertimento” e le
“grandi deformazioni” che ci si aspetterebbe
prima di un crollo.
Se questo processo è avvenuto, scrivono i
professionisti, allora è stato invisibile ed è
avvenuto nel singolo istante in cui le strutture
sono crollate. Secondo Kevin Ryan, un ex
direttore della Underwriters Laboratories, “la
diffusione dell’instabilità avrebbe richiesto
molto più tempo e non risulterebbe nella caduta
libera delle sezioni superiori sulle strutture
inferiori”.
Il NIST afferma che la Torre WTC 1 è crollata in
11 secondi, mentre la WTC 2 in 9 secondi. In un
report di 10mila pagine intitolato Events
Following Collapse Initiation (Gli eventi che
sono seguiti dopo l’inizio del crollo), il NIST
afferma che la caduta libera delle Torri è
dimostrata dai video, in quanto “i piani
inferiori al livello del crollo hanno offerto
una minima resistenza alla tremenda energia
rilasciata dalla massa dell’edificio che stava
cadendo”.
Il NIST, dunque, non ha provato con alcun
calcolo o spiegazione il perché quel crollo sia
avvenuto. Ed è per questo che, in seguito alla
legge Information Quality Act del 2007, un
gruppo di scienziati, un architetto e due
familiari delle vittime hanno presentato una
richiesta di correzione affermando che le
motivazioni del NIST “non erano scientificamente
valide”.
Secondo questo esposto, il NIST non avrebbe
spiegato le cause tecniche, che cosa è realmente
accaduto e perché è successo. In altre parole,
come poi il NIST fu costretto ad ammettere, gli
esperti del governo “non erano in grado di
fornire una spiegazione completa del crollo
totale”.
Un'altra osservazione che mette in forte dubbio
i risultati del NIST, riguarda l’assoluta
mancanza di decelerazione durante il crollo
delle Torri. “Una mancanza di decelerazione –
riporta il dossier – indicherebbe con assoluta
certezza che la struttura inferiore è stata
distrutta da un’altra forza, prima che la parte
superiore la raggiungesse”.
L’argomento ha provocato molte polemiche.
Il primo studio a mettere in dubbio i risultati
del NIST è stato The Missing Jolt: A Simple
Refutation of the NIST-Bazant Collapse
Hypothetis (Il colpo mancante: una semplice
confutazione dell’ipotesi del crollo di
NIST-Bazant) di Anthony Szamboti, ingegnere
meccanico, e Richard Johns, professore di
Filosofia della Scienza.
Questo studio metteva in discussione le teorie
del Dr. Zdenek Bazant e di Jia-Liang Le del NIST,
sostenendo che avevano calcolato male la
resistenza delle colonne all’interno delle Torri
Gemelle. “Semplicemente correggendo quei valori
– dicono Szamboti e Johns – l’analisi di Bazant
e di Le, attualmente prova che la decelerazione
della sezione superiore sarebbe significativa
(se la demolizione non fosse coinvolta) e che il
crollo si sarebbe arrestato in circa tre
secondi”.
Gli esperti del NIST risposero dalle colonne
della rivista Journal of Engineering Mechanics
della ASCE con un articolo intitolato Why the
Observed Motion History of the World Trade
Center Tower is Smooth (Perché la storia del
moto osservato delle Torri del World Trade
Center è regolare). Secondo la risposta fornita
dal dottor Bazant nel 2011, la decelerazione
della parte superiore del WTC 1 era “troppo
piccola per essere percettibile”. La polemica è
ancora in corso, anche se successivi studi hanno
accertato che “la costante accelerazione e la
mancanza di una osservabile decelerazione, per
se stesse, costituiscono una irrefutabile
evidenza che siano stati usati esplosivi per
distruggere le Torri Gemelle”.
Polverizzazione, di
smembramento e espulsione esplosiva dei
materiali !
Una delle caratteristiche più evidenti della
distruzione delle due Torri è stata la quasi
totale polverizzazione del cemento.
L’allora governatore di New York, George Pataki,
scrisse nella sua relazione sul disastro: “Non
c’è cemento. C’è veramente poco cemento. Tutto
quello che si vede è alluminio e acciaio.
Il cemento è stato polverizzato. Ero lì martedì
ed era come essere su un pianeta alieno. Su
tutta la parte bassa di Manhattan – non soltanto
sul posto – da fiume a fiume, c’era polvere, una
finissima polvere spessa cinque, sette
centimetri e mezzo. Il cemento era del tutto
polverizzato”.
Oltre a questo, le strutture d’acciaio delle
Torri erano quasi interamente smembrate.
A parte alcuni muri esterni ancora in piedi alla
base di ogni edificio, virtualmente tutti gli
scheletri d’acciaio erano rotti in diversi
pezzi, con la parte centrale separata dalle
colonne esterne.
Che cosa potrebbe mai spiegare la quasi totale
polverizzazione di circa 3 milioni di metri
quadrati di solette di cemento e il quasi totale
smembramento di 220 piani di struttura
d’acciaio?
Il NIST non fornisce alcuna spiegazione e la
sola forza di gravità non appare plausibile.
Anche perché, viene spiegato nel dossier,
l’energia necessaria per polverizzare il cemento
e smembrare le strutture d’acciaio è calcolabile
in 1.255 gigajoule.
Una misura decisamente lontana dagli stimati 508
gigajoule di potenziale energia gravitazionale
contenuta negli edifici. La quasi totale
polverizzazione del cemento e lo smembramento
delle strutture d’acciaio diventa ancora più
incomprensibile se si pensa che il crollo è
avvenuto “essenzialmente in caduta libera”.
Secondo il dottor Steven Jones, ex professore di
fisica presso la Brigham Young University, “Il
paradosso è facilmente risolvibile con l’ipotesi
della demolizione esplosiva, là dove gli
esplosivi facilmente rimuovono i materiali dei
piani inferiori, incluse le colonne portanti,
permettendo di fatto un crollo in caduta
libera”.
Un altro fattore inspiegabile è il lancio di
materiali verso l’alto e lateralmente, piuttosto
distanti dal perimetro degli edifici. Secondo
l’analisi Building Performance Study (Studio
delle caratteristiche strutturali del palazzo)
della FEMA, i materiali dei due edifici sono
stati lanciati fino a oltre 150 metri dalla base
di ogni Torre.
Nel video intitolato North Tower Exploding
(L’esplosione della Torre Nord), prodotto dal
docente di fisica David Chandler, il professore
fa osservare l’espulsione esplosiva di materiali
dalla WTC 1: “Sotto la cappa di detriti cadenti,
vedete la rapida sequenza di espulsioni
esplosive di materiali? Alcuni di questi getti
sono stati misurati in oltre 170 km/h… Essi sono
continui e molto estesi. Si muovono
progressivamente verso il basso dell’edificio,
andando allo stesso ritmo dei detriti cadenti…
Il palazzo è stato progressivamente distrutto, a
partire dalla cima, da ondate di esplosioni che
hanno creato una spessa coltre di detriti”.
E continua: “Notate che insieme alla nuvola di
polvere vi sono pesanti travi e intere sezioni
di frammenti d’acciaio che sono stati lanciati
fuori dal palazzo… Alcuni sono finiti così
lontano, come due campi di football dalla base
della Torre”.
Rispondendo a coloro che hanno spiegato
l’espulsione esplosiva di questi frammenti degli
edifici come il prodotto del crollo, il
professor Chandler risponde: “Alcuni
suggeriscono che il peso della Torre che
crollava sulle travi, le abbia fatte flettere e
quindi espellere a causa del conseguente moto.
Ma noi non abbiamo visto isolate travi lanciate
all’esterno. Noi abbiamo visto la maggior parte
della massa dell’edificio… ridotta in piccoli
pezzi di pietrisco e polvere fina, espulsa
esplosivamente in tutte le direzioni”.
Le cariche esplosive
della demolizione
Secondo lo scienziato Kevin Ryan, l’espulsione
esplosiva dei materiali dalle Torri è spiegabile
soltanto come “scoppi ad alta velocità di
detriti espulsi da precisi punti degli edifici”.
“L’ipotesi della demolizione – afferma Ryan –
suggerisce che questi scoppi di detriti siano il
risultato della detonazione di cariche esplosive
piazzate in punti chiave della struttura, per
facilitare la rimozione della resistenza”.
Inoltre: “Nei video possiamo vedere questi getti
essere espulsi dai lati delle Torri a circa 30
piani sotto il fronte del crollo… Ognuno di
questi scoppi era costituito da un’improvvisa e
secca emissione che appariva provenire da un
preciso punto, espellendo approssimativamente
tra i 15 e i 30 metri dal lato del palazzo, in
una frazione di secondo.
Dai fotogrammi estratti da un video della KTLA,
possiamo stimare che uno di questi scoppi è
durato complessivamente 0,45 secondi. Questo ci
fornisce una velocità media di circa 52 metri al
secondo”.
E’ significativo che il NIST non abbia nemmeno
parlato di questi scoppi nella sua relazione
finale, mentre nelle sue FAQs (Frequently Asked
Questions, cioè le domande più gettonate della
relazione stessa) citi gli scoppi come “sbuffi
di fumo”, sostenendo che “la massa crollante del
palazzo aveva compresso l’aria sottostante –
quasi come l’azione di un pistone – forzando il
fumo e i detriti fuori dalle finestre mentre i
piani inferiori crollavano sequenzialmente”.
Secondo Ryan, la spiegazione del NIST non è
valida. “I piani delle Torri – sostiene lo
scienziato – non erano containers chiusi e
altamente pressurizzati in grado di generare
alte pressioni abbastanza forti da far scoppiare
le finestre.
La massa crollante avrebbe dovuto agire come un
disco piatto che esercita una pressione uniforme
su tutti i punti. Ma le sezioni superiori, esse
stesse disintegrate come si vede nei video, non
possono esercitare una pressione uniforme. Anche
prendendo in considerazione un ipotetico
perfetto container e una pressione uniforme,
usando la Legge del Gas Ideale per calcolare il
cambiamento della pressione, noi possiamo
determinare che la pressione dell’aria non
potrebbe aumentare abbastanza per far scoppiare
le finestre.
Gli scoppi contenevano detriti polverizzati, non
fumo e polvere. Inoltre i detriti del palazzo da
20 a 30 piani sotto la zona del crollo, non
potevano essere polverizzati ed espulsi
lateralmente dalla pressione dell’aria”.
I racconti dei
testimoni delle esplosioni
Oltre al ricco materiale fotografico e
televisivo riguardante la distruzione delle
Torri Gemelle, bisogna considerare anche il
numero delle testimonianze raccolte dal New York
Fire Department (FDNY) nella sua relazione World
Trade Center Task Force Interviews che comprende
da 10.000 a 12.000 pagine di dichiarazioni
giurate di oltre 500 dipendenti dello stesso
FDNY. Non solo.
Il dottor Graeme MacQueen, professore emerito
di Studi Religiosi alla McMaster University, ha
documentato al capitolo 8 del suo The 9/11
Toronto Report, 156 testimoni oculari che hanno
parlato esplicitamente delle esplosioni che
hanno visto e sentito durante il crollo delle
Torri.
Di questi 156, 121 appartengono al FDNY e 14
alla Port Authority Police Department. Altri 13
sono giornalisti presenti sul posto. Il
professor MacQueen riporta che, in caso di
incendio di edifici, si registrano quattro tipi
di esplosioni: da vapore, da impianti elettrici,
da fumo e da combustione.
I vigili del fuoco del FDNY sanno riconoscere
questi fenomeni, anche perché sono irregolari e
certamente non sincronizzati. Invece, nel caso
delle Torri Gemelle, i testimoni hanno parlato
di esplosioni precise e distanziate di pochi
secondi l’una dall’altra, tanto che alcuni si
sono spinti ad affermare che “le Torri Gemelle
sono state distrutte dalle esplosioni”. “Si è
arrivati al punto – spiega Cristopher Fenyo
nell’intervista che ha rilasciato al WTC Task
Force – che è infuriata una discussione sulla
percezione che abbiamo avuto circa il fatto che
il palazzo sembrava fosse stato fatto saltare in
aria con delle cariche”. “In effetti, ho pensato
che stava esplodendo – ricorda John Coyle, un
altro testimone – Questo è ciò che ho pensato in
seguito per diverse ore… Penso che chiunque a
quel punto pensasse che quei palazzi fossero
esplosi”.
Nonostante il NIST si ostini ad ignorare le
testimonianze, sostenendo invece che non ci
siano prove di esplosioni nelle Torri Gemelle,
il professor MacQueen, riferendosi alla
relazione dei vigili del fuoco di New York,
afferma: “Abbiamo avuto 118 testimoni su 503
intervistati.
Circa il 23 per cento del gruppo sono testimoni
delle esplosioni. A mio avviso, questa è un’alta
percentuale di testimoni, specialmente
considerando che a queste persone non sono state
rivolte domande circa le esplosioni e, nella
maggior parte dei casi, neanche sono state poste
domande circa il crollo delle Torri. I testimoni
che abbiamo sentito sono stati volontari e, di
conseguenza la loro quantità rappresenta non il
massimo numero delle testimonianze, ma il
minimo”.
In conclusione, il dossier sostiene che il NIST,
decidendo di non indagare a fondo su quelle che
sono state le vere cause del crollo delle Torri
Gemelle, ha condotto una “piccola analisi” sul
comportamento tenuto dalle strutture edilizie,
ignorando volutamente qualunque prova ne potesse
derivare. Di conseguenza, il NIST è giunto a
conclusioni di carattere speculativo e non
scientifico. D’altra parte, l’ipotesi della
demolizione controllata spiega largamente tutto
ciò che è effettivamente accaduto.
La distruzione della
terza Torre (WTC 7)
La terza Torre è crollata su se stessa intorno
alle 17 dell’11 settembre, senza essere stata
colpita da nessun jet o comunque coinvolta nel
crollo delle altre due Torri. Per il NIST,
l’evento è normale e rientra nella logica delle
cose. L’incendio si sarebbe esteso anche al
terzo edificio del complesso, indebolendone le
strutture e facendolo crollare. Oltre alla
spiegazione verbale, il NIST non ha fornito
alcuna motivazione strutturale o scientifica.
Secondo David Chandler, docente di fisica che ha
studiato a fondo il comportamento del WTC 7,
tale spiegazione è del tutto inconsistente. “La
terza legge di Newton – afferma il professor
Chandler nel suo articolo Free Fall and Building
7 on 9/11 (Caduta libera e il palazzo 7 il 9/11)
– spiega che quando gli oggetti interagiscono,
essi esercitano sempre una forza uguale ed
opposta l’uno verso l’altro. Di conseguenza,
mentre un oggetto è in caduta libera, se esso
esercita una qualunque forza durante il suo
percorso, incontrerà degli oggetti che lo
spingeranno indietro, rallentandone la caduta.
Se dunque un oggetto è osservato essere in
caduta libera, possiamo concludere che nulla su
quel sentiero esercita una forza per farlo
rallentare...”.
E continua: “La caduta libera non è compatibile
con qualunque scenario naturale che abbia a che
fare con la debolezza, la deformazione o la
frantumazione delle strutture, in quanto in
ognuno di questi scenari ci sarebbero grandi
forze di interazione con le sottostanti
strutture, che avrebbero fatto rallentare la
caduta… Il crollo naturale risultante da caduta
libera, semplicemente non è plausibile…”.
Il professor Chandler giunge dunque alla
conclusione che la caduta libera del WTC 7 è la
prova lampante della demolizione controllata.
Per confutare questo risultato, il NIST
interviene sostenendo che, nel caso del WTC 7,
non vi fu caduta libera poiché 18 piani
dell’edificio sono crollati in 5,4 secondi, cioè
con un margine del 40% più lungo (circa 1,5
secondi) rispetto al tempo stimato della caduta
libera. Nonostante questa divergenza di vedute
(anche perché pare che l’edificio per circa un
secondo sia rimasto fermo, prima di crollare su
se stesso), il professor Chandler ha fatto
notare che “il crollo non è avvenuto per il
cedimento di una colonna, o di alcune colonne o
di una sequenza di colonne. Tutte le 24 colonne
interne e le 58 perimetrali sono state rimosse
simultaneamente nell’arco di otto piani e in una
frazione di secondo. In questo modo la metà
superiore dell’edificio è rimasta intatta”.
Dismembramento strutturale in un cumulo di
rifiuti
Così come le Torri Gemelle, anche la struttura
metallica del WTC 7 è stata completamente
smembrata e i detriti hanno formato un compatto
cumulo di rifiuti nell’ambito del perimetro
dell’edificio. E anche in questo caso lo
smembramento dell’edificio si può spiegare
soltanto con la demolizione controllata.
Del resto, come spiegava nel corso di
un’intervista del 1996 Stacey Loizeaux della
Controlled Demolition Inc., i demolitori
agiscono da due a sei piani, a seconda
dell’altezza del palazzo, per colpire le colonne
portanti e far crollare l’edificio su se stesso,
riducendo anche la grandezza degli eventuali
detriti. Inoltre, più che di “esplosione” si
dovrebbe parlare di “implosione”, in quanto il
palazzo deve crollare senza uscire dal proprio
perimetro. Come, appunto, è accaduto nel caso
del WTC 7.
C’è poi il discorso delle esplosioni. Il NIST,
sempre per confutare l’ipotesi della demolizione
controllata, afferma che i testimoni presenti
sul posto non hanno udito alcuna esplosione.
Invece, come dimostrano i video e le
testimonianze, i botti ci furono e in molti li
sentirono prima e durante la distruzione.
“Improvvisamente ho guardato verso l’alto e ho
visto che il palazzo crollava su se stesso –
afferma Craig Bartmer, ex agente di polizia di
New York – Ho cominciato a correre e per tutto
il tempo ho sentito thum, thum, thum, thum, thum.
Credo di riconoscere un’esplosione, quando la
sento”.
“Abbiamo sentito delle esplosioni – dice il
volontario Kevin McPadden – Come BA–BOOOOOM! ...
ed era come un suono distinto BA–BOOOOOM. Si
poteva sentire un rombo nel terreno, come se ci
si volesse aggrappare a qualcosa”.
Tra le altre testimonianze, c’è anche quella
della cronista televisiva Ashleigh Banfield
della MSNBC, che si trovava proprio nei pressi
del WTC 7 quando è crollato. Nel servizio
televisivo che lei stava realizzando, ad un
certo punto si sente una forte esplosione e lei
dice: “O mio Dio… Ci siamo”. Circa sette secondi
dopo che lei aveva sentito la forte esplosione,
il WTC 7 è crollato.
Preconoscenza della
distruzione del WTC 7
Circa un’ora dopo la distruzione delle Torri
Gemelle, le autorità hanno cominciato a parlare
del crollo del WTC 7 con un alto grado di
sicurezza e di precisione. Le loro anticipazioni
erano talmente certe che alcuni giornali hanno
scritto del crollo del WTC 7 ancora prima che
avvenisse. Di primo acchito verrebbe da dire che
la previsione fosse basata sulla deduzione di
quanto era accaduto alle Torri Gemelle.
Tuttavia, quando i filmati video furono
esaminati con calma, ci si accorse che la
notizia era basata su una precisa conoscenza dei
fatti. Dal momento che gli ingegneri si
definivano sbalorditi per quanto era accaduto al
WTC 7, come facevano le autorità a predire un
evento che neanche gli ingegneri sapevano
spiegarsi quattro anni e mezzo dopo ?
Del resto, ci sono prove inconfutabili di
esplosioni avvenute nell’edificio: durante una
ripresa televisiva, la CNN ha registrato
l’inconfondibile suono di un’esplosione
proveniente dal WTC 7 e l’urlo di un operaio
che avvertiva come il WTC 7 “stava esplodendo”,
pochi secondi prima del crollo. Nonostante tutto
questo, il NIST si è rifiutato di prendere in
considerazione qualunque prova.
Le reazioni ad alta
temperatura della termite
Secondo la NFPA 921, cioè la guida ufficiale
americana le cui norme devono essere seguite in
caso di indagini inerenti eventuali incendi o
esplosioni, è necessario valutare tutte le
possibili fonti per accertare le cause dei
disastri sui quali si indaga. Una di queste
fonti, da prendere in considerazione
nell’eventualità di fusione dell’acciaio, è la
termite. Si tratta di una miscela esplosiva
altamente incendiaria, a base di polvere di
alluminio e triossido di ferro, in grado di
sciogliere istantaneamente l’acciaio.
Normalmente, la termite viene usata per saldare
i binari e per usi militari (all’interno delle
granate). Ebbene, per evitare di parlare della
termite nel caso dell’11 Settembre, il NIST si è
rifiutato di adottare la consueta procedura
della NFPA 921 “negando, ignorando o accampando
spiegazioni di carattere speculativo, non basate
su analisi di tipo scientifico”. E questo,
afferma il dossier, “in quanto non esiste alcuna
plausibile e logica spiegazione della presenza
di reazioni chimiche ad alta temperatura, se non
quella di una demolizione controllata, usando
meccanismi a base di termite”.
Secondo il NIST, i rivoli di metallo fuso che
fuoriuscivano già dalla Torre 2 prima del crollo
totale, erano di alluminio fuso. C’è un
problema, però.
Come si vede distintamente dai video sul
disastro di New York, i rivoli di metallo fuso
che fuoriuscivano dalle Torri Gemelle erano di
un giallo-fuoco brillante, mentre l’alluminio
fuso è di colore argenteo. Come spiega il dottor
Steven Jones nel suo Why Indeed Did the WTC
Buildings Completely Collapse (Perché davvero
gli edifici del WTC sono completamente
crollati), “Il color giallo implica un metallo
fuso con una temperatura approssimativa di 1000
°C, evidentemente al di sopra di quella che
l’incendio da idrocarburi avvenuto all’interno
delle Torri avrebbe potuto produrre. Inoltre, il
fatto che il metallo liquido tendesse ad una
sfumatura color arancio in prossimità del
terreno… esclude ulteriormente la presenza di
alluminio”.
Il NIST, non appena si è reso conto che la sua
posizione era indifendibile, ha cercato di
correre ai ripari sostenendo che “il color
arancio era dovuto al fatto che l’alluminio
liquido si era mescolato con solidi materiali
organici, cambiando colore”. Tuttavia il NIST
non si è premurato di verificare se questa
affermazione corrispondesse alla realtà. Lo ha
fatto, invece, il dottor Jones accertando che,
anche in quel caso, “l’alluminio fuso non altera
affatto il suo colore”.
Metallo fuso tra i
detriti
A complicare la situazione del NIST, che
palesemente cercava di “vendere” soluzioni
diverse dalla realtà oggettiva, c’erano le
testimonianze in loco. Leslie Robertson, uno dei
progettisti delle Torri Gemelle, ha raccontato:
“Eravamo al livello B-1 e uno dei vigili del
fuoco ha detto: ‘Credo che questo dovrebbe
interessarvi’. E ci ha mostrato un grosso blocco
di cemento sul quale scorreva un piccolo rivo di
acciaio fuso”.
Ma non fu l’unico testimone. Il capitano Philip
Ruvolo ricorda la scena a cui assistette insieme
ad altri vigili del fuoco: “Se guardavi sotto,
vedevi acciaio fuso, acciaio fuso che scorreva
giù, lungo i canali delle inferriate, come se
fossimo stati in una fonderia, come lava”.
Secondo il NIST, il più alto grado di
temperatura raggiunto dagli incendi nelle Torri,
è stato di 1.100 °C. Tuttavia, l’acciaio delle
strutture non comincia a fondere con meno di
1.482 °C. Come si spiega, dunque, la presenza
del metallo fuso? Il NIST semplicemente non
risponde, ignorando il problema.
Acciaio solforato
nel WTC 7
Ben presto un altro importante dettaglio metteva
in grosse difficoltà il NIST e i suoi
investigatori. Come hanno scritto James Glanz e
Eric Lipton sul New York Times nel febbraio del
2002, parlando di alcuni pezzi di acciaio
provenienti dal WTC 7, “Un’analisi preliminare
del Worcester Polytechnic Institute… suggerisce
che zolfo rilasciato durante gli incendi -
nessuno sa da dove – possono essersi combinati
con atomi dell’acciaio formando un composto che
si scioglie a temperature più basse”.
Pare che i docenti del WPI fossero scioccati
dall’apparenza di “formaggio svizzero” assunta
dai frammenti di acciaio. Come era potuto
accadere? La risposta è venuta dal dottor Steven
Jones che nel suo “Revisiting 9/11 – Applying
the Scientific Method” (Rivisitare l’11
Settembre – Applicando il Metodo Scientifico)
afferma: “Una semplice spiegazione per l’origine
dello zolfo, così come per la corrosione e
l’erosione da alta temperatura, è la termate,
che viene prodotta quando lo zolfo è aggiunto
alla termite. Quando si aggiunge lo zolfo alla
termite, si fa in modo che l’acciaio fonda ad
una temperatura molto più bassa e più
velocemente. Per cui, invece di avere un grado
di fusione a 1.538 °C, fonde a circa 988 °C e si
ottengono la solforazione e l’ossidazione
dell’acciaio attaccato…”.
Ancora una volta il NIST ha ignorato l’evidenza,
rispondendo che di fatto non era possibile
analizzare un pezzo di acciaio proveniente dal
WTC 7, in quanto tutti i detriti erano stati
portati via da un pezzo, quando le indagini sono
iniziate.
In seguito, ricevendo ulteriori pressioni, il
NIST ha ammesso di aver fatto analizzare un
pezzo di acciaio proveniente dal WTC 7 (prima ne
aveva negato l’esistenza), ma dagli esami non
era risultato nulla.
Sfere di ferro e
altre particelle nella polvere del WTC
Tre diversi studi scientifici hanno accertato la
presenza di altissime temperature durante la
distruzione delle Torri Gemelle. Il primo, The
RJ Lee Report, presentato nel maggio 2004, era
intitolato WTC Dust Signature (WTC La firma
della polvere) e aveva identificato nella
polvere del WTC “sfere di ferro e sfere o
vescicole di particelle di silicio, che
risultano essere prodotte dall’esposizione ad
alte temperature”. Nel dettaglio, era spiegato
che mentre nella normale polvere di un edificio
le particelle di ferro costituiscono fino allo
0,4 per cento, in quella del WTC la percentuale
era del 5,87 per cento. Inoltre, molto alta era
anche la percentuale di ossido di piombo,
prodotto quando il piombo raggiunge il suo punto
di ebollizione a 1.749 °C.
Il secondo documento era The USGS Report,
presentato nel 2005 come studio dell’US
Geological Survey con il titolo Particle Atlas
of World Trade Center Dust (Atlante delle
particelle nella polvere del World Trade
Center). Questo studio rivelava nella polvere
particelle ricche di sfere di ferro.
Il terzo studio è stato pubblicato dal dottor
Steven Jones e altri sette scienziati nel 2008
con il titolo Extremely High Temperatures during
the World Trade Center Destruction (Temperature
estremamente alte durante la distruzione del
World Trade Center). In questo caso sono state
rintracciate nella polvere del WTC sfere di
ferro e silicati, oltre ad altre di molibdeno.
Tutto questo materiale è stato vaporizzato
nell’aria a causa di altissime temperature. Nel
caso del molibdeno, il suo punto di fusione è a
2.623 °C.
Nano-termite nella
polvere del WTC. Ma le sorprese non sono finite
qui.
Nell’aprile del 2009 un gruppo di scienziati
guidati dal dottor Niels Harrit, un esperto di
nano-chimica che ha insegnato per oltre 40 anni
all’Università di Copenaghen, ha pubblicato
sulla rivista internazionale Open Chemical
Physics Journal, un articolo intitolato Active
Thermitic Materials Discovered in Dust from 9/11
World Trade Center Catastrophe (Materiali
termitici attivi scoperti nella polvere della
catastrofe dell’11 Settembre al World Trade
Center).
Questo studio ha rivelato la presenza di
nano-termite (e cioè una specie di termite
esplosiva progettata a livello di
nano-particelle) nella polvere seguita al
disastro. I campioni da analizzare furono
prelevati in due riprese: il primo venti minuti
dopo il crollo del WTC 1, gli altri due nel
giorno successivo. Lo studio giunse alla
conclusione che WTC 1, WTC 2 e WTC 7 furono
tutti distrutti da demolizione controllata e
altri materiali incendiari. Inutile dire che,
anche questa volta, il NIST ha ignorato la
richiesta dei ricercatori indipendenti sulle
cause che hanno portato alla distruzione del WTC.
Le prove del NIST
per il fallimento dell’incendio indotto
Premesso che il NIST riuscì ad ottenere 236
pezzi dell’acciaio del WTC, il risultato delle
sue analisi è sempre stato in aperta polemica
con i sostenitori della demolizione controllata.
In tutti i modi il NIST ha provato a ribattere
alla pioggia di critiche di chi portava prove e
fatti a dimostrazione che le tre Torri siano
state intenzionalmente distrutte con esplosivi.
Il problema è che, in realtà, non ci sono prove
a supporto della teoria che gli incendi abbiano
fatto crollare edifici a struttura metallica
come quelli. Il NIST ha provato anche a
costruire modelli digitali per dimostrare le
proprie tesi, ma sono sempre mancate le prove
scientifiche per poter affermare senza
possibilità di dubbio che, in effetti, siano
proprio stati gli incendi ad abbattere quei
giganti della moderna edilizia e ad uccidere
quasi tremila persone. L’unica possibilità per
accertare la verità resta dunque quella di una
nuova indagine parlamentare, libera dal
controllo governativo e dalla supervisione
politica. Intanto, gli Architetti & Ingegneri
per la verità sull’11 Settembre hanno presentato
un esposto internazionale affinché l’AIA
Convention 2016 appoggi una nuova indagine su
quanto accadde quel giorno a New York. Di certo
anche l’attuale governo degli USA non ha alcun
interesse a mettere in piazza eventuali
responsabilità governative sull’11 Settembre.
L’americano medio non può e non vuole accettare
l’idea che il proprio governo sia implicato in
un atto criminale di quelle proporzioni. Che
fine farebbe la fiducia degli americani verso le
proprie istituzioni ? Dunque, al momento, tutto
resta vago e indefinito.
L’unica cosa certa è che le 2974 vittime degli
attentati al WTC di New York (2999 se si
calcolano anche quelle morte in seguito) restano
sempre in attesa di giustizia.
Se il tempo sarà galantuomo, prima o poi i
colpevoli di questa immane strage avranno un
nome e un cognome, additati al pubblico
disprezzo dall’umanità intera.
Tratto da: rinodistefano.com
Continua in:
11
Settembre - 2