Tonsilliti: molti
i
sintomi, altrettante le terapie
Le tonsille sono
organi linfatici posti nella parte posteriore
della gola e devono proteggere l'organismo dalla
penetrazione dei germi. Facile quindi,
soprattutto nei cambi di stagione, che si
infiammino causando sintomi come dolore, rossore
e la formazione di membrane fibrinose sulla loro
superficie.
Tra i principali rimedi
omeopatici delle
tonsilliti si segnala Belladonna, quando il mal
di gola è scatenato da un'esposizione al freddo
e il dolore è accompagnato da bruciore,
secchezza delle mucose e febbre. Se le tonsille
si presentano infiammate, molto ingrossate,
gonfie, e il dolore è pungente e bruciante, e
migliora con le bevande fredde, si prescrive Apis mellifica.
Invece Phytolacca è indicato se il mal di gola
prevale sul lato destro e si irradia
all'orecchio; sono di solito presenti membrane
biancastre sulle tonsille e il dolore si aggrava
assumendo bevande calde mentre quelle fredde
sono sopportate meglio.
Sintomi associati sono
raucedine e tosse secca, "di gola". Nei casi in
cui sono presenti una spessa patina sulla
lingua, alitosi marcata, salivazione abbondante,
membrane bianco-giallastre diffuse, linfonodi
ingrossati, il rimedio più indicato, e tra i più
prescritti in caso di tonsillite, è Mercurius
solubilis. Ci sono varie tipologie di questo
rimedio, che presentano indicazioni specifiche.
Per esempio la localizzazione a destra della
tonsillite indica Mercurius protoiodatus, mentre
se la patologia è localizzata a sinistra si usa
preferibilmente Mercurius bi-iodatus; Mercurius
cyanatus è utilizzato quando il dolore è simile
a quello di una piaga o di una ferita aperta e
sono presenti membrane bianco-giallastre diffuse
in tutto il cavo orale.
Hepar sulphur è indicato quando il dolore è
puntorio, con la sensazione di avere una lisca
di pesce in gola, e il dolore migliora assumendo
bevande calde. Si utilizza Nitric acidum se il
dolore si diffonde all'orecchio e la
deglutizione, anche solo di un cucchiaino
d'acqua, provoca l'aggravamento del dolore.
Infine Iodum, un rimedio utile nei casi di
tonsillite che si manifestano con il clima caldo
umido. Il dolore migliora uscendo all'aperto,
dopo aver mangiato, mentre gli sforzi causano
debolezza e una copiosa sudorazione.
By Elio Rossi - Tratto da repubblica.it
Commento NdR
questo medico si è dimenticato delle cose più
importanti e cioè: pulire l’intestino con il
clistere
casalingo + assumere
Fior di zolfo +
alimentarsi con
verdure e frutta cruda e secondo i
dettami dell'Emodieta, da 3 a 7 giorni +
Cloruro di Magnesio +
fermenti lattici
+ bicarbonato e limone
Togliere le
tonsille: a chi conviene ? .....ai
medici della chirurgia ed agli ospedali che
ospitano i malati.....per
l'asportazione....il tutto rende molto $$,
eppure guarire dalle tonsilliti
è
facilissimo
e costa
pochissimo.
Come ti curo le tonsille
- 13/09/2018

Esorto, caldamente, di leggere
per intero le righe che seguono.
Esse sono un brillante esempio che dimostra il
senso di una intera esistenza dedicata alla
verità, ma necessitano, dall’altra parte,
dell’umiltà di sapersi fermare e dedicare la
propria attenzione all’esperienza degli altri.
Questo è il senso della relazione fra gli esseri
umani, ed è la ricchezza autentica della vita.
Buona lettura!
Questo scritto corrisponde al mio impegno di
raccontare quello che un essere umano può
capire, lasciandone traccia, con propria
testimonianza, perché altri possano comprendere
aspetti così importanti, da essere un vero
spartiacque tra la menzogna e la verità.
Inoltre, per sottolineare come ciò sia di
fondamentale importanza, vorrei spiegare che le
ore destinate a questa attività descrittoria,
che segue, sono state sottratte ad altre
attività che sarebbero state più amene. Amenità:
tra l’arguto e il faceto.
Così come, gli anni impiegati in un certo modo,
per consentire di poter scrivere in poche ore
quello che ho scritto, sono un vero patrimonio
dell’umanità, che io offro al cuore di tutti.
Tutti hanno diritto all’amenità, ma solo alcuni
capiscono quando è il momento di fare un
sacrificio, per potere espandere il respiro
successivamente.
Molte delle tappe più imponenti del sapere
dipendono da questo sacrificio, che alcuni
esseri umani hanno accettato di voler compiere.
Altrimenti, forse, saremmo privi di alcune perle
del sapere e dell’esperienza globale dell’Uomo
nell’Universo.
Sono convinto che le righe successive, di cui
attesto la assoluta autenticità, siano parte del
grande scrigno del progresso delle scienze e
della qualità del vivere, cui sono dedicate.
Per caso, sono incorso nella
notizia della morte di un bambino morto per
emorragia dopo una tonsillectomia.
Ne sono rimasto addolorato, ma è scattato in me
il bisogno di riscatto della verità, che
assolvo, raccontandovi quello che so sulle
tonsille.
E’ una battuta, perché, anche se parlo di
tonsille, in effetti, sto aprendo il sipario su
un panorama incantato molto più ampio.
La storia dell’umanità si è attestata, per
sapere medico, sull’abitudine di togliere le
tonsille nei casi in cui queste diventano molto
grandi e vanno incontro a processi ripetuti di
infiammazione, motivo per cui si ritiene che
questi due organi debbano essere estirpati dal
corpo che potrebbe riceverne nocumento.
Vorrei tanto che anche coloro che impegnati in
un cammino di Fede, e quindi intendono
rispettare la bellezza della vita, riflettano,
come dovrebbe fare l’intera Chiesa, che non può
tacere su certi aspetti o addirittura
contrastarli, perché amalgamata col potere del
sistema centrale, che non tollera certi tipi di
intelligenza.
Le tonsille sono quelle palatine, due specie di
mandorle, disposte in fondo alla gola, dietro i
pilastri palatini ai lati della radice della
lingua.
L’asportazione tonsillare si realizza tramite
vari strumenti, bisturi, dissettori,
radiofrequenze, laser, ma fondamentalmente si
tratta della rimozione dei due organi, che
vengono strappati dalla sede in cui alloggiano.
Vediamo meglio e comprendiamo che le tonsille
sono agglomerati linfoidi nello spessore della
sottomucosa dell’orofaringe, che si continuano
con le adenoidi, che sono disposte più in alto
dietro al naso, e con le tonsille linguali, che
sono disposte sulla V linguale posteriore, in
collegamento con la rete linfatica globale, che
in quella sede, di accesso principale
all’organismo tramite trachea ed esofago,
rappresentano il noto anello linfatico di
Waldeyer, dallo scienziato che lo descrisse.
Le tonsille sono vicinissime all’arteria
carotide con i suoi vari rami.
Esse rappresentano una così detta rete mirabile
linfatica, cioè una ramificazione
multidicotomica del circolo linfatico che, in
quella sede si specializza per riconoscere gli
antigeni provenienti dall’esterno e allertare il
sistema immune.
Il collegamento con l’immunità serve anche a
fornire interventi di attenuazione dei possibili
insulti all’organismo, proprio in quella sede
che fa da guardiano all’ingresso delle prime vie
aerodigestive.
Per svolgere meglio il proprio compito, le
tonsille non hanno una superficie liscia, ma
appaiono increspate e dotate di lacune chiamate
cripte, che servono ad aumentare la superficie
di contatto fra sistema linfoimmunologico ed
ambiente esterno.
Infatti, le cripte, quando le tonsille diventano
ipertrofiche, si approfondano e divengono come
piccoli cul di sac, cunicoli, che arrecano
anche l’inconveniente del ristagno di cibo al
proprio interno.
Anche per tale motivo, le tonsille si infiammano
e tendono a perpetuare le loro condizioni che
vengono definite patologiche.
Immaginate la complessità dei meccanismi in
gioco all’interno delle tonsille: tantissimi
linfociti, specializzati nelle loro varie forme,
macrofagi, mediatori dell’immunità e della
flogosi, tutti pronti come tanti soldati che
possono intervenire da un momento all’altro per
sorvegliare le mura della città.
Immaginate le fiorenti strutture vascolari,
arteriose, venose e linfatiche, che approntano i
canali per una rapida comunicazione fra le
tonsille e il resto dell’organismo.
Pensate che le tonsille sono tutt’uno con tutti
i linfonodi del corpo, la milza, le strutture
linfatiche di tutto il sistema viscerale.
Un network specializzato, efficientissimo, che
affiora in quel punto con questi speciali
sensori, le tonsille, che svolgono anche una
funzione effettrice di difesa di portata
eccezionale.
Quello che sto dicendo si evince dagli studi di
anatomia e fisiologia, che sono il corpo e
l’anima della natura dell’organismo.
Tutti i Medici, quando si preparano ad esserlo,
studiano, più o meno approfonditamente, la
meraviglia del corpo umano, realizzando il sogno
che li accarezzava da bambini, quando leggevano
qualche riga sulle meraviglie della vita o
quando giocavano al “Piccolo Medico”.
La profondità degli studi di tal genere è tale
che sembra un miracolo poter disporre di tanti
libri e di tanto materiale descrittivo su tutto
ciò di cui parlo.
Quando una persona, spesso un bambino, inizia ad
avere problemi tonsillari, si inizia a cercare
di rimediare a tali disagi, con vari mezzi.
Gli antinfiammatori, i disinfettanti, gli
antibiotici, il cortisone, i vaccini orali, i
vaccini veri e propri, pillole, compresse,
aerosol, spray, iniezioni, e tanti altri
presìdii.
Consulenze mediche, chirurgiche,
otorinolaringoiatriche, infettivologiche,
immunologiche e via di seguito.
Fondamentalmente, il soggetto con problemi
tonsillari viene investito da una marea di
prodotti, somministrati in tutti i modi.
Nei casi ribelli, in cui si documenta anche una
certa attività reattiva dell’organismo, tramite
analisi del sangue, è facile anche giungere alla
tonsillectomia.
Spesso le tonsille si muovono assieme alle
adenoidi, dato che sono praticamente tutt’uno.
All’intervento chirurgico, spesso segue una
certa ricrescita del tessuto asportato, perché è
come tagliare l’erba in un prato, prima che
ricresca.
In alcuni casi si ripete l’intervento, spesso si
soprassiede, ma vi è da chiedersi perché è stata
effettuata l’asportazione di questi organi.
Tenete presente che le tonsille, anche in
condizioni normali, sono diverse da una persona
all’altra e nelle diverse epoche della vita,
potendo essere invisibili e nascoste dietro ai
pilastri palatini, oppure anche abbastanza
pronunciate.
Le tonsille possono apparire rosee, oppure
rosse, sino ad essere anche molto infiammate e
tendenti al viola.
L’aspetto in superficie può essere liscio,
oppure con molti fori, che sono l’ingresso dei
cul di sacco criptici, all’interno dei quali può
apparire un induito mucoso, che tende a
solidificare se non defluisce all’esterno,
oppure che può assumere l’aspetto del pus, ma
raramente lo è.
In base alle condizioni globali del soggetto, la
sua immunità, lo stato nutrizionale, le
abitudini di vita, le tonsille possono assumere
moltissime livree, che sono collegate alla
totalità della persona.
Siccome le tonsille sono classicamente sede di
ispessimenti mucosi di aspetto biancastro,
tendenti ad affiorare dal lume delle cripte, che
ricordano le così dette “placche”, aspetto di
gravi tonsilliti, allora medici e pazienti,
pediatri e genitori, tendono in automatico a
descrivere placche e ad associare
l’indispensabilità dei vari farmaci del caso.
Effettivamente, quasi mai, queste formazioni
sono placche, e meno male, perché si tratta solo
di formazioni superficiali e di poco conto che
nulla hanno a che fare con le vere placche.
Le vere placche appartengono a capitoli gravi
della patologia, sono densi infiltrati dello
spessore mucoso e sottomucoso, in preda a
fenomeni colliquativi, necrotici,
microemorragici, purulenti, spesso con febbre
alta di tipo settico, alternante, e con una
gravità del quadro di coinvolgimento globale
dell’organismo.
Uno di questi quadri è la nota angina
(tonsillite) necrotico emorragica, sostenuta da
diversi germi molto virulenti, e poi la
difterite, che rappresenta l’emblema di queste
forme patologiche maligne.
Nel corso della mia
professione, finché ero un Medico normale, con
la formazione standard dell’Università, nei casi
rilevanti di tonsillite, ho somministrato i
normali presidii del caso.
Però, non ho prescritto a nessuna persona la
tonsillectomia.
Voglio però parlare di che cosa è accaduto da
quando ho imparato ad usare la medicina
omeopatica.
E’ frequentissimo essere consultati da persone
che hanno storia di tonsilliti recidivanti, come
anche di otiti e diversi altri disturbi.
La presa del caso, nel corso della prima visita
omeopatica, valorizzando la totalità della
persona, con stile omeopatico, individua un
rimedio da prescrivere.
Non ricordo nemmeno un soggetto, che, dopo aver
utilizzato l’omeopatia, abbia conservato
l’abitudine delle sue patologie recidivanti.
La vita di tutte le persone, con l’omeopatia,
cambia definitivamente, e in modo radicale.
Non ho alcun dubbio sull’argomento, come,
ovviamente, non ha dubbi nessuno dei pazienti
che abbia provato.
Questa realtà è talmente importante, da doversi
chiedere se le certezze ostentate, in direzione
contraria, non debbano essere seriamente
riviste.
Non serve pubblicare evidenze numeriche, per
evidenziare l’esito dell’esperienza di cui
parlo.
Sarebbe come pubblicare le percentuali
statistiche dell’accaduto a tavola dopo una
buona mangiata all’insegna delle buone regole di
gastronomia.
Una parte di scienza, oggi, una scienza molto
frettolosa, si vanta di numerificare gli esiti
degli studi, ma ignora le profonde trappole
della statistica, che nulla può avere a
pretendere dalla stratificazione consolidata
dell’esperienza, che è una forma speciale di
statistica, meno ingannevole.
I rimedi omeopatici cambiano la storia delle
persone e modificano il loro terreno
costituzionale, in modo evidentissimo, senza
tema di smentita alcuna.
Sono gli osservatori esterni, che peccano di
presunzione e non vogliono vedere la realtà.
Vi è poi una prova schiacciante a sostegno
dell’omeopatia, che viene fornita dalla
prescrizione di rimedi speciali in situazioni
speciali.
Molte volte, sono stato consultato da persone,
che avevano tonsilliti talmente gravi, da non
riuscire nemmeno ad aprire la bocca.
L’alito cadaverico, febbre oltre 40°,
debilitazione della persona, quadri molto gravi.
In questi casi, le tonsille apparivano come
masse di materiale in corso di putrefazione, con
colori violacei, tanto pus, linfonodi satelliti
ingrossati e dolenti.
Questi soggetti erano, per lo più, in
trattamento, da giorni, con potenti farmaci del
caso, nelle mani di altri medici.
La situazione era evoluta in quel modo, senza il
minimo segno di risposta del paziente.
In questi casi, a seconda delle caratteristiche
della tonsillite, che in omeopatia fanno corpo
integrante con la totalità dell’individuo, ci
sono rimedi che non si prescrivono tutti i
giorni, ma che hanno indotto una immediata
guarigione, come se il soggetto fosse andato a
Lourdes.
Tale esperienza è talmente ripetuta, e senza
eccezioni, da non poter essere sottovalutata.
La Scienza ufficiale non vuole saperne niente.
Questa non è scienza.
Questo è un grosso problema, ma è legato alla
continua azione di disturbo, operata dagli
interessi industriali, sulla formazione del
Medico e sull’esercizio della pratica
professionale.
Mi rendo conto che la formazione di base
universitaria, quando scrupolosa, è
assolutamente proficua per la formazione
omeopatica.
Poi, nel corso degli anni, il Medico dimentica
le nozioni sacre della sua formazione e diviene
uno strumento nelle mani di protocolli imposti
da individui con scarsa o nulla formazione
medica, umana ed etica.
Le Università si prestano a tutto ciò, perché ne
ricevono un tornaconto.
Le pressioni continuano lungo tutta la vita del
Medico, che si perde ed opera contro natura,
gonfiando il proprio ego in procedure senza
senso e persino violente.
Come è possibile che le
tonsille si riducano in quelle condizioni, e
quali sono le dinamiche sulle quali agire per
prevenire tutte le problematiche, le
distorsioni, sino alle tragedie, come quella
della morte per emorragia dopo una
tonsillectomia?
A tal proposito, voglio far notare che le
terapie antinfiammatorie intensive, che in
questi casi vengono propinate prima e dopo
l’intervento chirurgico, intaccano anche la
capacità riparativa dei tessuti, dato che le
cellule dell’immunità e quelle fibroblastiche,
come gli aspetti umorali, dell’infiammazione
sono molto intercalati con quelli della
ricostruzione.
Ciò può favorire decorsi drammatici, come la
morte per emorragia, anche dopo diversi giorni
dall’intervento riuscito.
Le tonsille, come le adenoidi, sono messe lì per
svolgere la loro funzione, sorvegliare la
situazione microbiologica del cavo orale.
L’embriogenesi le colloca nel divenire
topografico e funzionale della specializzazione
tissutale, a seconda dell’argomento che investe
particolare importanza per tutto l’organismo e
le sue funzioni nel tempo.
Quando una persona introduce del cibo, se non
pulisce la sua bocca subito dopo, nelle ore
successive va incontro agli effetti della
putrefazione delle proteine e della
fermentazione dei carboidrati, rimasti
intrappolati nei mille angoli della bocca.
La saliva non è sufficiente a eliminare questi
residui, anche perché capita che restino
ancorati meccanicamente fra i denti e negli
anfratti anche patologici, dentali e
gengivodentali, che si creano per il perpetuarsi
dell’abitudine.
Poi vi è da considerare la vita sedentaria e in
ambienti chiusi, oppure esposti a polveri
malsane, le abitudini alimentari sbagliate, i
deficit vitaminici conseguenti, le incongruenze
di vita, come il sesso orale senza buone regole
di cautela, il tabagismo e via di seguito.
Insomma, una serie di fattori svariati incide.
Il bambino che mangia continuamente, e non lava
i denti, va incontro a ipertrofia tonsillare.
Io dico il bambino, ma s’intende che l’essere
umano inizia a patire quando è bambino.
Attenzione: a nulla servono le gomme per
eliminare l’alitosi, dato che quando siamo
arrivati all’alito sgradevole, già sono in corso
da tempo fenomeni di deterioramento della
salute.
Le tonsille si ingrandiscono per assolvere
meglio la loro funzione immunologica, poi non ce
la fanno, si infiammano, ma anche questo è un
tentativo di rendere più efficiente la loro
funzione.
Nell’aumentare di volume, le cripte divengono
più profonde e lasciano intravvedere un
contenuto al proprio interno.
Questo contenuto è quasi sempre mucoso, tipico
dei soggetti sovralimentati, che eccedono con
alcuni cibi, come gli zuccheri e le proteine
animali. Si tratta di una via di sfogo, un
troppopieno, collegato alla rete linfatica
globale, ma il pediatra parla di placche e
prescrive farmaci, così intossica ancor più il
bambino, vale, comunque, anche per gli adulti.
Se arriva la febbre, insieme alla tonsillite,
vuol dire che l’organismo, in difficoltà per il
perdurare delle anomalie, magari anche per la
soppressione indebita dei fenomeni tonsillari,
non adeguatamente evitati, cerca di attivarsi
maggiormente.
In questi casi, si danno gli antipiretici, che
infastidiscono l’immunità, ponendo in maggiore
difficoltà la persona.
E’ ovvio che tonsille che continuano a ricevere
stimoli abnormi, e vengono anche placate con i
vari farmaci, non possono fare altro che
ingrandirsi, nel tentativo di riuscire a
svolgere le funzioni per le quali vengono anche
inibite.
Il processo è automantenentesi, nessuno
comprende i meccanismi, si scatena la corsa ai
farmaci, non si rimuovono le cause.
Si arriva anche alla tonsillectomia, con tutti i
rischi, anche la morte per emorragia, ma
specialmente con l’incongruenza della rimozione
di organi che tentavano di svolgere una funzione
della quale poi l’organismo resta privo.
La tonsillectomia è gravata intrinsecamente dal
rischio di lesione immediata o anche secondaria
dei grossi vasi arteriosi del collo, con rischio
di morte improvvisa.
In questi casi, un Medico Legale coscienzioso
deve spiegare i motivi dell’accaduto e sollevare
il medico dalle accuse dei parenti dello
sfortunato paziente.
Piuttosto, bisognerebbe ripercorrere la logica
di tutte le manovre precedenti alla
tonsillectomia, ma in questo caso il processo
penale è da farsi non al singolo medico e ai
genitori, che hanno assecondato la decisione, ma
a tutta la Medicina così come è praticata ancora
oggi.
Altro che prendersela con i Medici omeopati,
che, in tutte queste storie, giocano un ruolo
soltanto positivo.
L’esempio delle tonsille,
considerato come paradigma, per allenarsi a
valutare le cose in un modo diverso da quello
scontato, è la strada per entrare nella realtà
da un’altra parte.
Tutte le tonsille patologiche, con le mie cure,
hanno lasciato il posto a tonsille normali, e
che non hanno mai più dato problemi.
La Medicina va rivista, ma, anche chi può farlo,
come un Preside di Facoltà, non riesce a farlo,
tale è la mole di condizionamenti cui è
sottoposto.
Ancora una volta, è un problema globale, che
investe la intera società, e che richiede un
cambio deciso e coraggioso delle regole
dell’economia e della finanza.
Queste ultime dimensioni hanno distorto quella
della conoscenza, dell’etica e della
deontologia.
L’aspetto molto grave, contro il quale mi
esprimo seriamente, è la deriva che ammala
persino il prestigio degli Ordini dei Medici,
che dovrebbero essere il baluardo fermo e
intoccabile, scrigno della vera Medicina e della
tradizione più ancorata ai valori inalienabili
del suo esercizio.
A chi obietta, dicendo che
le tonsilliti gravi, da me curate con omeopatia,
possono essere andate bene anche per altri
motivi, rispondo che ne ho curate talmente
tante, di vario genere, che non è possibile che
il miglioramento sia legato alla sospensione dei
farmaci che avevano promosso germi resistenti.
Quasi tutte le tonsilliti curate, cioè anche
quelle non gravissime, non hanno ricevuto
farmaci prima di essere trattate
omeopaticamente.
La remissione è la regola, e in poche ore di
trattamento.
A chi obietta che le persone da me curate hanno
ricevuto anche altre istruzioni, rispondo che
non è un improvviso cambiamento delle abitudini
che risolve quadri anche impegnativi, sui quali
si è inserito il ruolo patogeno di germi
importanti e molto virulenti.
Voglio ricordare che le lesioni molto
caratteristiche procurate dalle sostanze
“madre”, dalle quali vengono estratti i rimedi
infinitesimali, come pure la sperimentazione, su
soggetti sani, con i rimedi specifici, genera
quadri identici a quelli che si curano
brillantemente, come ho fatto.
Similia simillibus curentur.
A chi obietta che le persone restino vittime di
effetto placebo, faccio notare che, se così
fosse, non solo sarebbe positivo, ma aggiungo
che parlare in questo modo è proprio sbagliato.
Infatti, quello che chiamano placebo è il frutto
della responsività individuale, l’unica azione
davvero importante e seria che possa condurre a
guarigione, quale che sia il motivo.
Preciso che non è nemmeno una questione solo di
Medicina omeopatica.
I Medici devono cambiare, i Professori devono
cambiare, il modo di fare scienza deve liberarsi
della farmindustria, che entra in punta di
piedi, e diviene la padrona delle coscienze.
Abbiamo un Mondo da cambiare !
By
dott. Salvatore Rainò (medico)
Tratto da:
://salvatoreraino.com/come-ti-curo-le-tonsille/?unapproved=3969&moderation-hash=54597501e19608b42cdd586ad9fcfbc3#comment-3969
Ricordarsi
che le alterazioni degli enzimi,
della flora,
del pH
digestivo e della mucosa
intestinale influenzano la salute, non
soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in
qualsiasi parte dell'organismo.
Sindrome
infiammatoria chiamata "Asia" scatenata dai
vaccini !
ASIA_Sindrome
infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
... ed è noto che... le
infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo
di sintomi, che i
medici impreparati
allopati chiamano erroneamente "malattie"....
vedi:
Fibrosi Cistica
+ Catarro Tosse Raffreddore
+
DIGESTIONE
+ Polmoni e vie respiratorie
+ Umeboshi ed altri prodotti
naturali
+ Diarrea
+
Stitichezza
+
Mangiare crudo = Crudismo
+
Fitoterapici nel
rapporto fra Alimentazione e Patologie delle vie
respiratorie superiori
Sintomi Promossi a Malattia:
Tonsillite
Polimorfismo al 100%:
https://youtu.be/dnM8akwqWts
Tonsillite "caseosa" alias tubercolosi
tonsillare
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.263526630341867.76344.182805198414011&type=1
Questa continua a sbalordire medici,
infettivologi, virologi, ...
Ecco la prova che i micobatteri possono apparire
in diverse sembianze, come bacilli, cocchi,
vibrioni, spirilli, spirochete, spore...
Perfetto polimorfismo svelato. I "virus" ?
Ancora ci credi ?
"Mellon profeticamente avvertì che la
tubercolosi poteva assumere tanto le proprie
caratteristiche forme rosse acido-resistenti
quanto quelle blu non acido-resistenti,
indistinguibili da comuni germi quali
stafilococchi, funghi e corinebatteri, e che
tale aspetto avrebbe certamente sconcertato i
moderni microbiologi......ad ogni modo, in punto
di morte a quanto pare Pasteur cambiò opinione
allorquando disse: "il terreno è tutto" -- a
significare che la coltura o l'ambiente sul o
nel quale proliferavano i batteri poteva
modificarne forma o caratteristiche......
Livingston si era imbattuta
in Diller in occasione di un articolo pubblicato
sulla rivista Life, il quale trattava di una
ricercatrice di Philadelphia che osservava
strani filamenti simili a funghi che
protrudevano da cellule cancerose... Inoue
inoculò altri tre tipi di micobatteri in animali
sani, i quali contrassero tutti il cancro - un
fenomeno che non si verificava allorquando si
impiegavano altri germi quali lo stafilococco o
lo streptococco.
Sorprendentemente, Inoue e
Singer notarono anche regressioni di alcuni
cancri, in particolare se per indurli si
utilizzavano soluzioni altamente diluite dei
germi......
Lo studio di Inoue e Singer dovrebbe aver
convinto una volta per tutte gli oppositori di
Livingston della veridicità dei suoi risultati,
nonché del fatto che la studiosa non stava
confondendo sostanze contaminanti quali
stafilococco o streptococco con il germe del
cancro...purtroppo non è andata così......
Rimuovendo i noduli dalla pelle della paziente,
Cantwell ed il collega microbiologo Dan Kelso
inizialmente coltivarono Staphylococcus
epidermidis, un comune contaminante, ma col
passare del tempo le colture rivelarono che
l'apparente staffilocco si trasformava in grandi
globoidi, bastoncelli e forme simili a lievito,
con granuli acido-resistenti di tipo TB
ovunque..." continua
http://www.laleva.org/it/doc/Verita_Cancro_1.pdf
http://www.laleva.org/it/doc/Verita_Cancro_2.pdf
https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/pasteur-e-béchamp-quando-la-gente-parla-senza-sapere-cosa-dice/389494097789116
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Agglutinamento Sangue: MYCOBACTERIUM
"Not to be deterred,
and still seeing Influenza as a great opportunity
for virology, in 1941 virologist Hirst [24]
claimed that influenza ''virus'' could
agglutinate red blood cells of fowl and other
animal species. Hirst showed that ''virus''
particles first adsorbed to the red cells and,
after a certain time, eluted again as a result
of what could be interpreted as an enzymatic
reaction. But 6 years later, Middlebrook and
Dubos (1948) made this seem nothing more than a
cheap hat trick by showing that similarly red
blood cell agglutination could be produced by
sera from patients with tuberculosis [25].
Takahashi and Ono then reviewed similar red cell
agglutination occurring in the presence of
tuberculous serums [26,27]."
..[24] Hirst GK. The
agglutination of red cells by allantoic fluid of
chick embryo infected with influenza virus.
Science 1941;xciv:22--3.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17777315
[25] Pound A. Observation on
the agglutination and haemolysis of red cells
treated with extracts of Mycobacterium
tuberculosis: an evaluation of methods. J Pathol
Bacteriol 1952;64(1):131--43.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14908794
[26] Takahashi Y, Ono K.
Hemagglutination reaction by the phosphatides of
the tubercle bacillus. Kekkaku no Kenkyu (Tuberculosis
Res) 1957;7:1.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/13555849
http://drbroxmeyer.netfirms.com/001pdfBIRDFLUEDITORIALPUBLISHED.pdf
Agglutination studies in
Tuberculosis *
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2099965/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2099965/pdf/jmedres00091-0028.pdf
Uno dei tanti elementi utili
all'agglutinamento sono i citrati (acido citrico
+ bicarbonato)http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1400199/
Non a caso nelle provette usate per i prelievi
di sangue si usa proprio il citrato.
Thomas Riddick nel suo "Control
of Colloid Stability Through Zeta Potential"
http://books.google.it/books/about/Control_of_Colloid_Stability_Through_Zet.html?id=6KQsAQAAMAAJ&redir_esc=y
...ne ribadiva l'importanza.
http://www.biomedx.com/zeta/page4.html
See
more::
https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/un-canarino-al-banco-grazie/116234248448437
+
https://youtu.be/E9Vkt_IHctU
Le RICERCHE
MOSTRANO un NESSO fra
MICROBIOMA
Intestinale (intestino)
e
CERVELLO - 09/01/2015
Chiamate collettivamente microbioma, le migliaia
di miliardi di microbi che abitano il corpo
umano vivono principalmente nell’intestino, dove
ci aiutano a digerire il cibo, a sintetizzare le
vitamine e a difenderci dalle infezioni. Ora,
recenti ricerche sul microbioma hanno dimostrato
che la sua influenza si estende ben oltre l’intestino,
fino ad arrivare al cervello. Negli ultimi 10
anni, vari studi hanno collegato il
microbioma intestinale a una serie di
comportamenti complessi, come umori ed emozioni,
appetito e ansia.
Il microbioma intestinale sembra contribuire al
mantenimento della funzionalità cerebrale, ma
non solo: potrebbe anche incidere sul rischio di
disturbi psichiatrici e neurologici, fra cui
ansia,
depressione e
autismo. Una delle modalità più
sorprendenti con cui il microbioma influisce sul
cervello è durante lo sviluppo.
“Esistono delle finestre evolutive critiche in
cui il cervello è più vulnerabile poiché si sta
preparando a rispondere al mondo circostante”,
spiega Tracy Baie, docente di neuroscienze
presso la facoltà di veterinaria dell’Università
della Pennsylvania. “Così, se l’ecosistema
microbico della madre si modifica - per esempio
a causa di infezioni, stress o diete - ciò
cambierà il micro bioma intestinale del neonato,
e gli effetti possono durare tutta la vita.”
Altri ricercatori stanno esplorando la
possibilità che il microbioma abbia un ruolo
nelle malattie neurodegenerative come
l’Alzheimer e il Parkinson.
Fonte: MedicalXpress.com :
http://tinyurl.com/kaa2j36
Commento NdR: ma ciò può accadere anche
e non solo per i
vaccini che il neonato subisce dai
due, tre mesi in avanti…infatti se una
madre ha delle
amalgami dentali in bocca (contengono
mercurio) il neonato potrà subire delle
conseguenze anche gravi.
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TONSILLECTOMIA
In Italia ogni 10.000 bambini, dai quattro ai
nove anni, 94,3 subiscono l'asportazione delle
tonsille: sono 70.000 interventi all'anno. La
variabilità sul territorio italiano è
significativa. Ogni 10.000 abitanti (in tutte le
fasce di età), in Piemonte si fanno 19
tonsillectomie, in Basilicata 3,5. In teoria ciò
accade perché chi vive in regioni fredde è più
soggetto a
infiammazione alle tonsille.
Perché allora in Lombarda e nel Lazio si esegue
lo stesso numero di interventi ogni 10.000
abitanti ?
Perché a Bolzano 16 ogni 10.000 e a qualche
decina di chilometri, a Trento, 8,6 ogni 10.000
?
In Gran Bretagna e Scozia il numero di ricoveri
è più basso del 20-30 per cento che in Italia.
Ma chi sbaglia ? Alcuni operano troppo o altri
troppo poco.
Secondo la Società italiana di pediatria nel
30 per cento dei casi le
tonsillectomie non sono necessarie e si
potrebbero evitare se tutti i medici seguissero
le indicazioni date dall'Istituto Superiore di
Sanità:
www.pnlg.it/LG/007tonsille:
l'intervento può essere utile quando le tonsille
e le adenoidi sono tanto ingrossate da ostruire
il respiro di notte; oppure quando gli episodi
di mal di gola sono davvero molto frequenti, una
decina in due anni.
Rispondono a queste
caratteristiche solo i casi estremi dei 70 mila
che sono stati purtroppo operati, cioe' una minimissima
parte.....
vedi: Fior di Zolfo
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Tonsille, non
conviene più darci un taglio
Molti interventi che
si facevano una volta erano inutili. Oggi è
diminuito il numero e soprattutto sono cambiate
le ragioni per cui si opera.
Ai figli dei medici le
tonsille venivano tolte meno che agli altri
bambini. Lo ha rivelato uno studio
condotto in Svizzera.
Da intervento chirurgico di massa a "rarità"
medica: è quello che era succedendo alla
tonsillectomia, l'asportazione delle tonsille.
Un'intera generazione di quaranta-cinquantenni
non le ha più; bastava qualche mal di gola da
bambini perché si decidesse di toglierle. A
volte, in una famiglia, tutti i figli venivano
operati "a scopo preventivo", per preservare da
potenziali guai come i reumatismi dovuti allo
streptococco.
Ma l'utilità dell'intervento è stata messa in
dubbio dalla medicina e oggi, ridimensionato nei
numeri, l'intervento ha "cambiato volto": si
esegue sempre meno per le tonsilliti, sempre più
per risolvere disturbi della respirazione.
La tonsillectomia, come si chiama in gergo, è
ancora l'intervento più diffuso in Italia in età
pediatrica: sugli oltre 50 mila interventi
l'anno, tre quarti riguardano i bambini.
Ma i numeri delle operazioni sono molto
inferiori rispetto a qualche decennio fa.
Ancora troppi ?
"Fino a pochi anni fa la tonsillectomia era
un intervento discrezionale, con un'ampia
variabilità tra le regioni e tra i diversi
livelli socioeconomici: indizi concreti di
disaccordo tra i medici e inappropriatezza"
dice Enrico Materia, epidemiologo dell'Agenzia
di sanità pubblica del Lazio.
Per questo, nel 2003 sono state messe a punto
linee guida con l'indicazione dei casi in cui
l'intervento è raccomandato.
E, a distanza di
quattro anni, ora si tirano le somme.
Dai 62 mila interventi del 2001 si è passati ai
52 mila circa nel 2003, e a 54 mila nel 2004,
ultimo anno per cui sono disponibili i dati. "E
diminuita soprattutto la variabilità tra le
regioni, un segno che le linee guida hanno
migliorato l'appropriatezza degli interventi"
aggiunge Materia.
Ma oltre a calare di
numero, stanno cambiando i motivi per cui si
tolgono, Se una volta si credeva che,
eliminandole, si evitassero le conseguenze più
pericolose delle infezioni, oggi tonsille e
adenoidi vengono asportate per il problema delle
apnee notturne. "Si è visto che l'ipertrofia
tonsillare gioca un ruolo in questo disturbo, i
cui sintomi principali sono il russare e
l'arresto del respiro durante il sonno (vedi
sotto *) " dice Eugenio Pallestrini, presidente
degli otorinolaringoiatri ospedalieri liguri.
"Nel caso di tonsilliti, invece, l'intervento
è suggerito solo se le infezioni sono ripetute
(almeno cinque l'anno) e gravi" dice Michele
Gangemi, presidente dell'Associazione culturale
pediatri.
Uno studio sul
British Medical Journal esamina
invece l'utilità della tonsillectomia negli
adulti colpiti da faringiti ricorrenti. Sembra
esserci un piccolo vantaggio ma, dice
l'editoriale, chi decide di toglierle deve
considerare che facendolo, oltre a mezza
giornata in media di mal di gola in sei mesi
(contro due giorni senza intervenire), deve
sopportare 13 giorni di dolore postoperatorio.
By Chiara Palmerini – Tratto da Panorama n° 22 -
31/05/07
Commento NdR: E questa sarebbe la
"medicina scientifica".......ma non
scherziamo quella e medicina gestita da
"personaggi" che ignorano quali ne
siano le cause....
Oltre alla speculazione
affaristica, NON è affatto detto che
togliendo le tonsille le cose vadano meglio,
anzi si va facilmente verso le
infiammazioni
all'appendice...e poi calcoli alla cistifellea,
ecc., in quanto le tonsilliti sono
indice di alterazione del
pH
digestivo (acidosi) e di
disbiosi
intestinale, alterazione della
Flora batterica
autoctona, per cui togliendo il segnale che
le tonsille inviano, si va incontro a malattie
peggiori che non il curare una semplice
tonsillite con la medicina naturale, vedi in
alto.
(*) la Morte
improvvisa, morte
bianca, o nella culla (SIDS) e' dovuta ai
vaccini
e/o
amalgami dentali delle mamme, che sono le
vere cause di queste improvvise
morti di
bambini..!
Consigli naturali utili:
- Divenire vegetariani ed abbondare quindi con verdure tipo
lattuga e valeriana. Tutta la frutta va bene, ma
particolarmente papaia, banana ed ananas per la frutta
tropicale, e agrumi, mele, pere, cachi e uva per la frutta
di casa nostra.
Curare l'alimentazione
adatta:
Crudismo con
Emodieta
- Eliminare radicalmente ogni latticino, salumi,
dolci, il caffè, il the, la cioccolata. Tenere
costantemente in tasca o a portata di mano
uvetta secca, fichi secchi e datteri.
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