PARALISI
vedi:
Danni neurologici da Vaccino
+
Danni dei Vaccini
+
Paralisi da Vaccino
vedi anche:
PARKINSON - malattia invalidante
Sindrome
infiammatoria chiamata "Asia" scatenata dai
vaccini
!
ASIA_Sindrome
infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
... ed e' noto che... le
infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi,
che i
medici impreparati
allopati chiamano erroneamente "malattie"....
Come cominciare a
disintossicarsi ?
+
Tossiemia + Legge di Guarigione
(Crisi di eliminazione)
+ Porfiria
Nel caso di paralisi parziali
da
ictus, molto importante e' l'alimentazione
che deve essere esclusivamente
CRUDISTA al
100%, e protratta per mesi.
Per
paralisi (dal greco paràlysis) si intende la
perdita totale non irreversibile della funzione motoria di
un
organo, causata da
lesione del nervo motore o da
patologia di natura tossica,
infiammatoria, o
meccanico-traumatica del
sistema nervoso o delle fibre muscolari.
Dal punto di vista
sintomatologico si distinguono due tipi di paralisi: la
paralisi flaccida, nella quale la muscolatura si presenta
ipotonica, come nel caso di
botulismo e la paralisi spastica, tipica del
tetano
nella quale, al contrario, i muscoli si presentano
ipertonici. La paralisi può decorrere o meno con la perdita
della sensibilità, dipendendo questo fatto dalla
contemporanea lesione della componente sensitiva nervosa.
a. La prima lesione
Le lesioni al midollo spinale di solito non si limitano al
midollo, al contrario queste spesso provocano danni ai nervi
spinali che si diramano dal midollo stesso. La lesione
midollare traumatica può essere causata dall’allungamento
del midollo nel momento in cui si ha lo spostamento delle
vertebre, o da un danno al midollo causato dai frammenti
della vertebra fratturata che si conficcano nel midollo
stesso. La lesione midollare non traumatica invece può
essere causata dalla pressione sul midollo spinale causata
da cisti o tumori, e da una interruzione locale del flusso
sanguigno.
Gli effetti di una lesione traumatica continuano per
diversi giorni dalla lesione iniziale: questo periodo è
conosciuto come “shock spinale”. Lo shock spinale può durare
per circa sei settimane: esso è dovuto in parte dal livido e
dall'edema che si forma sul midollo spinale (causato dallo
schiacciamento del midollo tra le vertebre), e in parte alla
mancanza di ossigeno (causata dall’interruzione
dell’erogazione del sangue al tessuto). Inoltre, ogni
sanguinamento all'interno dell'area lesionata può provocare
un ulteriore danno.
Durante questo periodo di shock spinale, la capacità di
inviare messaggi all’interno del midollo viene meno e la
perdita della funzionalità sotto la lesione può sembrare
totale. Tuttavia, una volta che il gonfiore comincia a
diminuire, alcune funzioni possono essere recuperate:
infatti solo quando la fase di shock spinale termina si può
capire e valutare appieno il danno subito dal midollo
spinale.
Durante i primissimi giorni dopo la lesione, le cellule dei
globuli bianchi viaggiano verso la zona colpita per
rimuovere le scorie dalle cellule danneggiate, causa però
spesso ulteriori danni. Inoltre, durante le prime settimane
dalla lesione iniziale, il tessuto danneggiato viene
ripulito da cellule specializzate. Queste lasciano una
cavità riempita di fluido circondata da tessuto
cicatriziale.
Si instaura poi un meccanismo per cui alcune molecole
bloccano la ricrescita di molti neuroni all'interno della
cavità piena di fluido e in questo modo agiscono come
barriera per la riconnessione dei due lati del midollo
spinale danneggiato.
Questa serie di eventi negativi sono stati esaminati nella
speranza di trovare dei metodi per prevenirli e/o gestirli.
Sono state inoltre attuate delle ricerche sulle forme di
trattamento post shock spinale volte a migliorare la
normale, ma spesso limitata, ripresa che si può avere dopo
una lesione midollare.
b. Lesioni complete ed
incomplete del midollo spinale
Lesioni complete
Lesione completa è il termine che viene utilizzato per
descrivere una lesione totale del midollo spinale. In questa
situazione si ha una perdita totale, e di solito permanente,
della capacità di inviare impulsi nervosi sensoriali e
motori e quindi una completa, e di solito permanente,
perdita di funzionalità sotto il livello della lesione. Ciò
provoca una paraplegia o una tetraplegia completa (trattate
in seguito).
Lesioni incomplete
Lesione incompleta si riferisce invece a un danneggiamento
parziale del midollo spinale: in questa situazione alcune
funzioni motorie e sensoriali continuano ad essere attive.
Persone con una lesione incompleta possono avere attività
sensoriale ma non di movimento mentre altri, al contrario,
possono avere attività motorie ma scarsa o nulla
sensorialità. Infatti i danni causati da una lesione
midollare variano da persona a persona poiché varia il tipo
di danno che si accumula nelle fibre nervose a seconda del
tipo di lesione subita.
Gli effetti di una lesione incompleta dipendono dall'area
del midollo (parte anteriore, posteriore, laterale) che è
stata danneggiata. Infatti la parte di midollo danneggiata
dipende dalle forze di torsione o schiacciamento che sono
state coinvolte nell'infortunio.
La figura "Sezione del midollo spinale" mostra le parti del
midollo che sono responsabili delle differenti funzioni
motorie.
I differenti tipi di lesioni
incomplete possono causare sindromi specifiche:
Sindrome del midollo anteriore – E’ il risultato di
un’inclinazione in avanti (iper-flessione) e di solito
coinvolge le vertebre cervicali del collo. E’ di solito
dovuta a un incidente automobilistico, quando la testa è
battuta in avanti in seguito all’impatto.
Le lesioni provocate dall’inclinazione della testa si hanno
anche quando questa è colpita da dietro, o quando la persona
con la lesione cade, sbattendo la parte posteriore della
testa. La violenta inclinazione del collo causa un grave
spostamento in avanti delle vertebre, che comprimono la
parte anteriore del midollo. La lesione che ciò provoca
porta a una perdita del controllo dei muscoli e ad una
riduzione della capacità di sentire il dolore e la
temperatura sotto il livello della lesione stessa. La
sensazione del tatto, delle vibrazioni e sensazione della
posizione delle braccia non sono totalmente colpite, poiché
queste funzioni attraversano la parte posteriore del midollo
(vedi la figura “Sindrome del midollo anteriore”)
Sindrome dell’arteria anteriore
– Questa sindrome è simile a quella del midollo anteriore,
ma è dovuta all’interruzione dell’erogazione del sangue alla
parte anteriore del midollo. Questa situazione non intacca
la parte posteriore del midollo, poiché ha un sistema di
erogazione separato. La parte al di sotto della lesione
subisce una perdita della funzione motoria volontaria e di
quella sensoriale, ma la sensazione del tatto, la posizione
delle braccia e la vibrazione spesso non sono colpite (vedi
la figura “Sindrome dell’arteria anteriore”).
Sindrome del midollo posteriore
– L’allungamento innaturale del mento (iper-estensione), che
può essere causato da una caduta sul mento o sul viso,
comprime e danneggia la parte posteriore del midollo. Ciò
provoca la perdita del senso del tatto, della posizione e
della vibrazione al di sotto della lesione. La forza dei
muscoli, la sensazione del dolore e della temperatura non
sono intaccati, ma poiché la normale conoscenza subconscia
della posizione delle gambe è di solito persa, la persona
affetta da questo infortunio potrebbe avere difficoltà
nell’imparare nuovamente a camminare dopo il periodo di
riabilitazione (vedi la figura “Sindrome del midollo
posteriore”).
Sindrome del midollo centrale –
Questa sindrome è dovuta ad una lesione parziale causata da
un minimo allungamento del collo. Il danno è localizzato
nella sezione centrale del midollo ed il modo in cui i
neuroni sono disposti all’interno del midollo porta alla
perdita della forza dei muscoli e della sensazione nelle
braccia e nelle mani, con anche una parziale perdita della
forza e della sensazione nella parte superiore dell’addome e
del torace. La sensazione e il movimento delle gambe e dei
piedi potrebbe non risentirne, mentre rimangono attive le
funzioni di vescica e intestino (vedi la figura “Sindrome
del midollo centrale”).
Sindrome Brown-Séquard – Questa
sindrome può essere causata da un trauma, o da un piegamento
forzato, che portano ad una lesione profonda su una parte
del midollo. I neuroni sensoriali che trasmettono al
cervello la sensazione del dolore e della temperatura, si
incrociano all’interno del midollo in modo che possano
viaggiare da una lato del corpo verso il cervello sul lato
opposto del midollo. Di conseguenza, questo tipo di lesione
và a colpire, nel lato in cui è localizzata, la forza dei
muscoli ed il controllo, ma non la sensazione del dolore e
della temperatura. Nell’altra parte del corpo è vero
l’opposto, la forza dei muscoli non è colpita, ma il senso
del dolore e la sensazione della temperatura è ridotta o
assente (vedi la figura “Sindrome Brown-Séquard”).
Sindromi del cono e della cauda equina – Un danno alla
colonna spinale sotto la vertebra T11 può causare un insieme
di effetti.
La lesione ai nervi nel cono midollare o nella cauda equina,
al di sotto della lesione, porta alla perdita nella forza
dei muscoli ed il loro controllo, ma mantiene una quantità
variabile di sensazione. La perdita dei riflessi spinali,
causata dalle lesioni di questo livello, può avere un grave
effetto sulla vescica, sull’intestino e sulla funzione
sessuale (vedi la figura “Sindromi del cono e della cauda
equina”).
Sindrome sacrale parziale – Anche quando la maggior parte
del midollo subisce un trauma o subisce la perdita
dell’erogazione del sangue, alcuni piccoli vasi sanguigni
possono rimanere intatti nel bordo più esterno del midollo.
In questa sindrome la persona, sebbene paralizzata dalla
vita in giù, mantiene alcune sensazioni provenienti
dall'area sacrale del midollo (vedi la figura “Sindrome
sacrale parziale”).
Emiplegia – E’ un disordine in cui solo un lato del corpo è
paralizzato. E’ definito come una paralisi che coinvolge
almeno un braccio e una gamba (dal greco “hemi”= mezzo).
Tale termine è usato talvolta per descrivere altre paralisi
parziali e le cause più comuni di un’emiplegia sono legate
ai danni al cervello. In genere, la lesione al lato sinistro
del cervello causa una emiplegia destra, mentre una lesione
al lato destro, una emiplegia sinistra. Quando il danno alla
spina dorsale è localizzato solo su un lato del midollo,
normalmente lo stato emiplegico è la risultante dal trauma
(vedi la figura “Emiplegia”).
c. Paralisi
Una volta terminata la fase dello shock spinale, può essere
valutato in maniera accurata l'impatto della lesione sulle
funzioni sensoriali e motorie.
La paralisi è un termine generico usato per descrivere la
perdita delle funzioni sensoriali e motorie in seguito a un
danno al sistema nervoso. Conoscere il livello esatto della
lesione è utile per predire quali parti del corpo saranno
affette da paralisi e dalla perdita delle funzioni
sensoriali. Il livello in cui la lesione è localizzata,
determina la gravità degli effetti: più alta è la lesione
nel midollo e maggiori saranno i danni. La gravità degli
effetti della lesione varia anche dal tipo di lesione,
ovvero se è una lesione completa o incompleta. Normalmente,
dopo una lesione midollare, vengono eseguiti semplici esami
per stabilire l’estensione del blocco motorio e sensoriale.
Paraplegia
Questo termine descrive una paralisi totale o parziale che
colpisce le gambe e spesso anche il tronco, ma non le
braccia. L’estensione del danno al tronco dipende dal punto
in cui si è avuta la lesione. La paraplegia è il risultato
di un danno al midollo dalla vertebra T1 a scendere. Le
lesioni toraciche (T1-T12) colpiscono sia il torace che le
gambe.
Le lesioni lombari (L1-L5) provocano una paralisi al di
sotto della linea della vita. Le lesioni al livello sacrale
possono non provocare una paralisi agli arti, ma gravano sui
riflessi spinali. La paraplegia ha spesso degli effetti
sull’intestino, sulla vescica e sulle funzioni sessuali.
Tetraplegia (detta anche quadriplegia)
Questo termine descrive una paralisi totale o parziale dal
collo verso il basso, coinvolgendo i quattro arti e il
tronco.
Questa condizione si presenta in seguito al danneggiamento
del midollo spinale nella regione cervicale. Il diaframma
(un insieme di muscoli coinvolti nella respirazione) è
collegato al midollo spinale tramite fibre nervose che si
diramano dalle vertebre cervicali divise poste tra C3 e C5:
in caso di una lesione sopra questo livello potrebbe essere
necessaria una ventilazione meccanica. Nella tetraplegia
vengono gravemente colpite le funzioni di intestino, vescica
e le funzioni sessuali.
Paralisi spastica e paralisi flaccida
La paralisi può essere divisa in due categorie a seconda del
tipo di danno che subisce il midollo – si parla di paralisi
spastica e paralisi flaccida.
Si ha paralisi spastica quando i riflessi spinali sono
ancora funzionanti, ma il supervisione di questi riflessi da
parte del cervello non funziona. In questo caso la persona
ha degli spasmi che sono delle contrazioni violente e
improvvise, o veloci movimenti, dei muscoli causati da
reazioni a stimoli normali, come ad esempio l’allungamento,
il dolore, ecc. (In una persona senza lesione il
cervello avrebbe
dovuto inviare dei messaggi per prevenire questi spasmi,
invece un danno al midollo impedisce di fare ciò).
Gli spasmi, se continuano, possono causare delle contratture
(danni al muscolo e/o al tessuto circostante, che causano
una deformità a un’articolazione). In questo tipo di
paralisi c’è anche una maggiore rigidità di alcuni muscoli.
Durante la riabilitazione, le persone mielolese possono
imparare ad usare gli spasmi per attivare una certa
mobilità: infatti è possibile per alcuni imparare a svuotare
l’intestino e la vescica
attraverso i riflessi spinali residuali.
La paralisi flaccida si ha invece quando non sono attivi i
riflessi spinali nella persona affetta da lesione midollare.
In questa situazione si ha la perdita del tono muscolare
negli arti inferiori, la perdita di tono della vescica e
dell’intestino ed eventualmente l’atrofizzazione generale
dei muscoli. I problemi di circolazione tendono a peggiorare
e l’intestino flaccido è più soggetto alla ritenzione del
materiale fecale, complicando così i programmi di
riabilitazione intestinale.
Il danno al di sopra della regione sacrale di solito causa
una paralisi spastica, mentre un danno nella regione sacrale
causa spesso una paralisi flaccida.
Tratto da: midollospinale.it
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Giovane paraplegico di nuovo
in piedi grazie ad un’innovativa tecnica - 30/05/2011
Un giovane paraplegico, dell’Oregon, è di nuovo in piedi
grazie ad un’innovativa tecnica. Questo ragazzo di 25 anni,
Rob Summers, è paralizzato dal petto in giù, da ormai 4
anni, a causa di un grave incidente. È stato il primo
paziente ad essere stato sottoposto a questa nuova tecnica,
ed i risultati ottenuti su di lui sono straordinari.
La speranza dei ricercatori è di poterla adottare anche su
altri pazienti con gli stessi problemi.
Lo
studio è stato condotto dai ricercatori di varie università
americane, e finanziato dalla Christopher & Dana Reeve
Foundation (la Fondazione dell’attore dei film “Superman” e
di sua moglie Dana). La ricerca ha reso possibile l’uso di
questa nuova tecnica: la stimolazione epidurale, in varie
zone del midollo spinale, con corrente continua, di
intensità e frequenza diversa. Grazie al segnale elettrico
che mima quello classico (che parte dal cervello arriva al
midollo spinale per dare l’impulso a muovere le gambe) il
giovane Rob Summers si è potuto rimettere in piedi e muovere
i muscoli delle gambe, sempre supportato dagli operatori.
La
stimolazione avviene nella zona lombosacrale, è da qui che
parte tutto il movimento delle gambe, il sollevamento del
corpo, tutto senza alcuno stimolo cerebrale.
Gli studi dovranno continuare per poter usufruire della
tecnica della stimolazione epidurale per ogni singola
persona con lesioni spinali, valutando i pro e i contro,
ed i probabili effetti negativi.
Una cosa è sicura
che il giovane Rob Summers grazie a questa innovativa
tecnica sta realizzando il suo sogno.
Tratto da tantasalute.it
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