Complimenti.....Sei entrato nel piu' completo Portale sulle Medicine Alternative, Biologico  Naturali e Spirituali - la Guida alla Salute Naturale - Leggi, Studia, Pratica e starai in Perfetta  Salute, senza Farmaci ne' Vaccini


GUIDA  alla  SALUTE con la Natura

"Medicina Alternativa"   per  CORPO  e   SPIRITO
"
Alternative Medicine"
  for  BODY  and SPIRIT
 

 
 


OMEOPATIA - B
Sono passati più di 200 anni dalla codifica della medicina omeopatica, ma il modus operandi, prima della “Teoria degli IBRIDI”,
non era mai stato modificato; ora abbiamo quello che cercavamo QUI

La scienziata indiana Shagun Arora investigando sugli effetti di alcuni farmaci omeopatici, su colture in vitro di cellule cancerose,
ha trovato efficaci gli omeopatici nel distruggere le cellule del cancro
http://www.homeopathyjournal.net/article/S1475-4916%2813%2900041-6/abstract
 

Continua da Pag. 1

vedi: LEGGE di GUARIGIONE (Legge di Hering - Crisi di Eliminazione) + Omeopatia 

SPECIFICITA’ MEDICAMENTOSA
"Ogni medicamento produce effetti specifici nel corpo umano e nessun'altra sostanza medicinale puo' dare origine ad altri effetti che siano del tutto simili a quelli" (dall'Organon):
Secondo questo postulato possiamo così affermare che l'interesse del medico omeopatico non è la diagnosi di malattia, bensì la diagnosi di "rimedio", cioè del medicamento che nel sano provoca i disturbi "piu' simili" a quelli presentati dal nostro paziente in esame. In natura infatti non esiste una sostanza che somministrata ad un paziente sano produca effetti uguali ad un'altra. (patogenesi del rimedio).  

La DOSE INFINITESIMALE
La sostanza che si somministra all'organismo deve "stimolare" la sua reazione è la miccia che fa esplodere la bomba e come tale piu' che elevata nel dosaggio deve essere "specifica" per i disturbi del paziente. Diluizione e dinamizzazione aumentano progressivamente l'azione dei medicamenti. Qualunque sostanza o medicamento agente sulla vitalita' è in grado di determinare un'alterazione dell'equilibrio della Forza Vitale e di conseguenza un cambiamento dello stato di salute della persona.
Questo effetto è dovuto quasi esclusivamente alla sostanza somministrata e viene chiamato "Effetto primario", utilizzato dalla medicina allopatica
Alla somministrazione di una sostanza la Forza Vitale si oppone con carattere conservativo sempre a favore della vita, questo grazie al fatto che l'organismo umano appartiene alla categoria dei "
Sistemi omeostatici" caratterizzati da interscambi di informazioni biologiche e da tutte quelle attivita' che tendono a conservare costanti le varianti del Sistema.
Chiamiamo quindi questo: "Effetto secondario", utilizzato dalla Medicina omeopatica.  
Considerato che l'azione curativa in medicina omeopatica sfrutta la reazione dell'organismo, la sostanza che si somministra ha esclusivamente funzione di "stimolare" la reazione e come tale piu' che elevata nel dosaggio deve essere "specifica" per i disturbi del paziente.
Arrivati a questo punto, non abbiamo forse chiarito l'interrogativo che piu' di tutti fa da sfondo a un argomento così trattato e apprezzato come appunto l'omeopatia.
In natura esistono infatti sostanze che, se assunte da individui sani per un certo periodo di tempo, sono in grado di produrre sintomi tipici della sostanza stessa (intossicazione).
Sappiamo inoltre che ogni malattia è caratterizzata da un quadro sintomatologico che le è tipico. La ricerca dell'analogia tra i sintomi della malattia di un paziente e quelli provocati dalla somministrazione di una sostanza naturale ad una persona sana (ottenuta tramite sperimentazione detta prooving), è alla base dell'operato del medico omeopatico "similia similibus curantur".
Ci si chiede infatti cosa tale medicina alternativa intenda per "malattia": per fornire una risposta completa va anticipatamente chiarito come l'omeopatia consideri l'entita' "Uomo".
L'essere umano qui non è considerato un insieme di organi ed apparati, ma un "Sistema biologico" con un elevato grado di ordine che si mantiene senza l'intervento di alcun agente ordinatore esterno.
Condizione perche' tale ordine si mantenga è che il Sistema biologico possa dissipare tutta l'energia che produce attraverso i processi metabolici o attraverso quelli che prende dal mondo esterno (calore, cibo, emozioni, sentimenti). 
Produzione e cessazione di energia rappresentano due meccanismi connessi.
Un ostacolo alla cessazione energetica costituisce quindi la premessa alla malattia, costringendo l'organismo vivente ad aprirsi canali secondari esonerativi. Se ad esempio "blocchiamo" con pomate un'eruzione cutanea, l'organismo spostera' il tentativo di auto depurarsi su un altro organo.
Possiamo allora considerare la malattia come un mezzo attraverso il quale un organismo vivente cerca di mantenere il suo ordine interno in condizioni ambientali avverse al fine di garantire la sopravvivenza del genere umano.
Alla propria dottrina basata sul principio dei simili Hahnemann diede il nome di "Omeopatia" e riservo' invece il nome di "Allopatia" alla pratica medica secondo la quale per la cura di una malattia devono essere usati quei farmaci che hanno effetto contrario ai sintomi della malattia in atto.  

APPROCCIO al PAZIENTE in MEDICINA OMEOPATICA
La medicina ufficiale considera la malattia come entita' a se' stante che interessa un organo, un apparato o una funzione limitata nel tempo e nello spazio (da cio' la suddivisione in malattie acute, subacute e croniche). 
La causa eziologica è quasi sempre ricercata nell'ambiente esterno (virus, batteri, pollini...). 
La terapia è per la maggior parte codificata secondo il tipo di malattia e come tale "in serie" per tutti i pazienti (antinfiammatorio per l'infiammazione, antibiotico per l'infezione batterica...).
Le malattie di organo, visceri e funzioni vengono poi suddivise in tante "specialita'", dando origine così alla "medicina dell'uomo disintegrato" dove, piu' che il malato, viene ad essere curata la malattia.
Le principali indicazioni della medicina allopatica diventano di conseguenza le malattie acute e tra queste sopratutto quelle in cui la componente "dolore" prevale.
L'omeopatia considera invece il sintomo non come un messaggio da sopprimere, ma da interpretare nel contesto del sistema uomo, crea il quadro di una malattia "dinamica" tenendo conto sia della parte fisica sia di quella psicologica contemporaneamente (il corpo è sempre lo specchio della mente).
Importanza fondamentale assume il concetto di "
Terreno", in base al quale nell'ammalarsi le cause esterne rappresentano un "fattore scatenante" un disturbo che è gia' dentro il paziente, la sua "suscettibilita' ad ammalarsi" che rappresenta il disturbo da curare prima ancora che questo si manifesti organicamente. 
Nella cura omeopatica ogni paziente è una "individualita'": non esistera' quindi la cura per l'ulcera duodenale del Sig. Y, ma la cura del Sig. Y con la sua ulcera duodenale sicuramente diversa da quella di un altro paziente che soffre della stessa malattia. (Individualita' terapeutica). Potremo così dire che in omeopatia esistono malati e non malattie.

Omeopatia e LANCET: Articolo pubblicato in Luglio 2005 contro l'Omeopatia, da due studiosi Svizzeri + Omeopatia degli ibridi + Omeopatia degli ibridi (English)

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
 
Non vietate l'omeopatia - di Maria Novella De Luca - Giovedì 16 febbraio 2006
Stop ai farmaci dal 2008: oggi il verdetto della Camera. Proteste dei pazienti che hanno scelto le medicine alternative. "Rappresentiamo 11 milioni di persone"
Italy, Roma - E' l'ultimo appuntamento politico, poi le regole cambieranno davvero, e per undici milioni di italiani che si curano con l'omeopatia la vita diventera' piu' difficile.
Oggi, infatti, la commissione Affari Sociali della Camera discutera' e forse dara' il via al recepimento della direttiva europea che stabilisce nuove regole sulla produzione, sulla sperimentazione e sulla vendita dei farmaci omeopatici.
La direttiva europea, così denunciano le associazioni e i comitati che riuniscono medici e pazienti che utilizzano le "medicine non convenzionali", è stata intesa dall'Italia in modo "restrittivo", con la conseguenza, affermano gli addetti ai lavori, che "dal 2008 sara' impossibile curarsi con l'omeopatia".
Dopo l'ultimo "consulto" di oggi in commissione Affari Sociali, la direttiva sara' trasformata in tempi brevi in decreto legge, e quindi in legge. "Nel nostro paese - spiega Paolo Roberti, presidente del comitato di coordinamento delle medicine non convenzionali in Italia - è accaduta la cosa peggiore.
Le norme comunitarie sono state interpretate dall'AIFA, l'agenzia del farmaco, nel senso piu' restrittivo possibile, a differenza di quanto è accaduto in tutto il resto d'Europa, dove la direttiva è stata utilizzata non per mettere al bando l'omeopatia, ma per disciplinarla meglio. Il risultato è che nel 2008, se la commissione Affari Sociali non riuscira' a fare alcune modifiche al testo, il 60% dei farmaci omeopatici non sara' piu' reperibile in Italia e undici milioni di pazienti resteranno senza cure".
n pratica le nuove direttive impongono che per essere messi in commercio, i rimedi omeopatici (cosi' come i farmaci utilizzati per la medicina antroposofica e ayurvedica) vengano sottoposti agli stessi test di sperimentazione dei farmaci (allopatici).
Si tratta pero', sostengono gli omeopati, di modalita' di cura completamente diverse e dunque non "testabili" con le stesse procedure, che gia' nel passato hanno definito i rimedi omeopatici inefficaci o tutt'al piu' effetto placebo.
"Nel silenzio e nel disinteresse generale sta accadendo un fatto gravissimo - aggiunge Paolo Roberti - che mina nel profondo la liberta' di cura e i cui risultati si vedranno fra due anni. In Italia ci sono undici milioni di persone che utilizzano l'omeopatia, come si puo' pensare di ignorare la loro volonta', le loro scelte ?
Questa stessa direttiva in Francia e in Germania è diventata la difesa delle medicine non convenzionali, è possibile che invece nel nostro paese le norme si debbano tradurre in una fuga all'estero ?
Senza contare l'incongruita' di alcune scelte. Nemmeno un anno fa questo governo ha firmato un accordo con la Cina per creare in Italia una specializzazione nella medicina tradizionale cinese.
Che fine faranno questi medici ? E con che cosa cureranno i loro pazienti, visto che anche questi farmaci sono considerati "non convenzionali" dalla medicina ufficiale ?".
Quindi spettera' alla Camera decidere. Se non ci saranno variazioni il decreto potrebbe essere approvato in tempi brevi, nella corsa di fine legislatura.
Fonte:
homeocity-news@homeocity.it

AamTerranuova aveva già intervistato in proposito il fisico Giuseppe Vitiello:
l'acqua ha una memoria, è in grado di trattenere e rilasciare informazioni. Il premio Nobel Luc Montagnier lo ha ribadito recentemente (2011) in Italia a Benevento.
"L'assenza di evidenza non è evidenza di assenza": così  Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, ha concluso la relazione all'Università degli Studi del Sannio di Benevento, su una nuova tecnologia (elettronica) per la rilevazione di microrganismi nelle malattie croniche.
Ospite per la prima volta a Benevento del Dipartimento di Scienze per la Biologia, la Geologia e l'Ambiente, Montagnier sta seguendo nei laboratori di Benevento alcuni esperimenti con la collaborazione scientifica del professore Giuseppe Vitiello, la ricercatrice di Fisica Paola Romano e il professore di Biologia molecolare Vittorio Colantuoni.
Lo scienziato francese da qualche anno sta sviluppando specifiche ricerche per dimostrare come alcune sequenze di DNA possono indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali mantengono "memoria" delle caratteristiche del DNA stesso. E' il principio su cui si basa l'omeopatia, che trova in studi scientifici pubblicati un fondamento e dimostrazioni sempre più evidenti.


>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
 
Il futuro dell'omeopatia - di Sonia Tarantola
Schierarsi da una parte o dall'altra ? Omeopatia o allopatia ?
Secondo Christian Boiron confine tra questi due mondi è diventato permeabile e cio' che si cerca è piu' la complementarieta' che l'opposizione.
L'omeopatia non è un "altra medicina": la medicina è una sola.
Sono le parole di Christian Boiron, presidente e direttore generale dell'azienda omeopatica numero uno al mondo ma principalmente un uomo che privilegia l'integrazione dell'omeopatia all'interno della medicina in tutte le sue dimensioni: scientifica, ospedaliera, universitaria.
Nel libro "Il futuro dell'omeopatia" Boiron descrive i suo percorso fatto di riflessioni, speranze e dubbi sull'importanza attuale e potenziale dell'omeopatia sempre piu' rivolta a un concetto di medicina capace di mettersi in discussione ed evolversi continuamente.
Si parte dal fondatore dell'omeopatia, Samuel Hahnemann che nel 1796 scrisse il testo storico dell'omeopatia e delineo' i principi terapeutici efficaci, osservati migliaia di volte, diventati cardini dell'omeopatia: la legge della similitudine e le diluizioni infinitesimali. Da allora lo scoglio da superare non cambia: trovare la spiegazione razionale dell'efficacia dei rimedi omeopatici.
Nel frattempo l'omeopatia progredisce grazie alla sperimentazione, all'osservazione e alla deduzione. In modo semplice e chiaro sul libro si delineano alcuni punti fondamentali per riflettere e capire il perchè esistano così tante reticenze sull'uso dell'omeopatia a partire dalla terminologia.

Perchè si parla di omeopatia come
medicina parallela o non convenzionale ?
"La medicina è una professione, una corporazione che garantisce ai pazienti che vi fanno ricorso una competenza e un'etica.
Le terapie sono innumerevoli, dalla piu' semplice alla piu' sofisticata, dalla piu' esoterica alla piu' scientifica. Anche i rimedi sono innumerevoli. Il termine omeopatia designa in realta' una determinata categoria di medicinali, dotati di caratteristiche specifiche. L'omeopatia è una terapia, il piu' delle volte prescritta da medici o altri operatori sanitari, e corrisponde a medicinali codificati dalla normativa internazionale".

Perchè
medicina complementare ? "Non è neppure una medicina complementare poiche' non esistono terapie grandi e piccole, tutto dipende dalle patologie prese in considerazione".

E perchè
medicina alternativa ?
"L'omeopatia, non è alternativa alla medicina. La vocazione del medicinale omeopatico non è quella di essere un'alternativa a tutti gli altri tipi di trattamento; merita il proprio posto fra gli altri mezzi terapeutici, ma niente di piu'".
Secondo Christian Boiron, il medico deve poter utilizzare tutti i registi terapeutici. In medicina non c'è posto per i settarismi, i partiti presi, l'esclusivita'. Contano soltanto il malato, l'esperienza del medico e la sua competenza.
In realta' la medicina non è ne' classica, ne' convenzionale, è la medicina caratterizzata da molteplici sfaccettature, talvolta alle prese con vere e proprie contraddizioni, costretta ad affrontare numerose sfide. In conclusione ci tiene a specificare la sua posizione di assoluta apertura mentale verso il metodo scientifico e le diverse pratiche:
"Sì, penso vi sia del vero nell'omeopatia, così come nell'allopatia, nella fitoterapia, nell'agopuntura, nello shiatsu, nello yoga, nell'osteopatia... ma non credo nel carattere assoluto di alcuno di questi sistemi. Allo stesso modo ritengo che vi sia del vero negli
antibiotici, nella chirurgia, nei vaccini, nella morfina, nell'aspirina...
Non so pero' se si possa sempre considerare "guarito" un malato una volta eliminato il dolore o qualsiasi altro sintomo. Sono convinto che i meccanismi della salute siano estremamente complessi e che riguardino la parte piu' profonda dell'anima e del corpo psicofisiologico
."
Coltivare un'apertura mentale che deve valere in entrambe le direzioni, forse è questo il futuro della medicina.
Tratto dal libro: Christian Boiron, Il futuro dell'omeopatia, Tecniche Nuove
Fonte:
homeocity-news@homeocity.it

Commento NdR: l'UNICA e Vera medicina e' quella che fa guarire il malato e gli indica come non riammalarsi piu' ! 
vedi
Medicina naturale

Recente sentenza della Corte di Cassazione, Italiana (legata a coloro che ostacolano l'Omeopatia) che afferma che solo il medico puo' esercitare e proporre i rimedi omeopatici, ma se fino ad oggi la medicina ufficiale asserisce che e' "acqua fresca"... cio' significa che se consigliamo a chiunque (anche ai nostri figli) un bicchiere di acqua fresca, siamo passibili di condanna alla prigione.........FOLLIA di "giudici" incapaci a Giudicare....

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Per fare l'Omeopata ci vuole la laurea in medicina - Italy,  ROMA (6 settembre2006) 
L'ha stabilito la Corte di cassazione (con la sentenza numero 34.200) a proposito di una condanna del tribunale di Modena a un "medico non convenzionale", per esercizio abusivo della professione. Il "dottore" senza laurea, dopo la condanna, è stato assolto dalla Corte d'appello di Bologna perche', secondo i suoi pazienti, non effettuava atti riconducibili alla professione medica.
La Cassazione ha revocato l'assoluzione e ha ribadito che chi esercita l'attivita' medica abusivamente, in qualsiasi forma, è punibile secondo l'articolo 348 del codice penale. Non sono stati considerati come attenuanti nemmeno la consapevolezza dei pazienti circa il fatto che l'omeopata non fosse laureato e la natura “innocua” delle prescrizioni. Da piazza Cavour, infatti, fanno sapere che l'omeopatia così come la chiropratica, l'agopuntura, i massaggi terapeutici, l'ipnosi curativa, la fitoterapia e l'idrologia sono terapie non convenzionali finalizzate sempre «alla diagnosi e alla cura delle malattie dell'uomo», percio' sono di esclusiva competenza dei medici.
Non si agitino, pero', estetiste, ottici e dietisti. La Corte ha precisato, infatti, che non c'è bisogno della laurea per effettuare la depilazione con aghi elettrici, la misurazione della vista, l'applicazione di lenti a contatto, per rilevare la pressione arteriosa e fare consulenze dietetiche o estetiche.
Tratto da:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=8428&sez=HOME_INITALIA>Il

Efficacia dell'omeopatia
http://www.agoomeo.net/articolo.php?id=1
http://www.omeomed.net/sub_index/ricerca/20030930.pdf
- Omeopatia/Omotossicologia: gli studi scientifici che ne provano l'efficacia
http://www.guna.it/AllLanguages/GunaEditore/SchedaProdotto.aspid_Product=11956&xid=40C059B48B8541AA97A423CC202BCF35
- L'omeopatia funziona, e potrebbe risolvere uno dei problemi ambientali piu' gravi
http://eurosalus.lycos.it/0984524008_909.html
- Evidenze storiche e moderne dell'efficacia dell'Omeopatia
http://www.dottorperuginibilli.it/index.php?option=com_content&task=view&id=89&Itemid=16

Per la Bibliografia, visionare online ad esempio: Pubmed

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Basta con le false notizie sull'omeopatia !
Il Corriere della Sera di mercoledì 28 novembre dedica un articolo a firma Margherita De Bac dal titolo: "L'Omeopatia è un placebo: effetti collaterali inattesi. Nuova ricerca di Lancet. I farmacologi: basta aiuti".
La SIOMI desidera precisare che non vi è nessuna nuova ricerca sfavorevole all'omeopatia. I dati cui si fa riferimento si riferiscono ad una pubblicazione del 2005 che peraltro fu ampiamente contestata in tutta Europa per evidenti errori di metodo. Gli articoli apparsi di recente su The Lancet rappresentano opinioni personali, poco informate e preconcette degli Autori. La SIOMI si interroga sul perche', a fronte di tanto risalto mediatico ad alcune opinioni che discreditano l'omeopatia, non altrettanto spazio venga riservato per diffondere le molteplici opinioni a favore sia dei medici che dei molti milioni di pazienti dell'omeopatia espresse dalla loro Associazione nazionale (
APO-Italia).

In merito alla affermazioni riguardanti la presunta inefficacia della medicina omeopatica la SIOMI desidera precisare quanto segue.
E' in progressivo aumento la letteratura scientifica (facilmente reperibile sul
sito SIOMI) che riconosce l'efficacia delle terapie omeopatiche anche nelle malattie croniche e nelle malattie gravi.
Sono sempre di piu' le riviste scientifiche che ospitano lavori di ricerca sull'omeopatia. Tale letteratura è anche reperibile in Italia, dal settembre 2006, sulla Rivista a carattere scientifico online "Omeopatia33" curata dalla SIOMI e inviata a molte migliaia di medici e farmacisti.
L'utilizzo delle medicine complementari e tradizionali è tutelato anche dalla OMS.
L'Istituto Nazionale per la Salute americano (NHI) ha aperto un settore dedicato alle medicine complementari (NCCAM) e finanzia la ricerca scientifica in queste discipline mediche.
Il mondo universitario internazionale si apre all'Omeopatia. Ne è prova, un caso tra tanti, il "
Consortium of Academic Health Centers for Integrative medicine" che riunisce 36 Universita' americane.

I recenti dati ISTAT, che riferirebbero di un calo di richiesta di medicine complementari in Italia (dati riferiti all'anno 2005) non sono coerenti con i dati della indagine DOXA (ottobre 2004) che riferiscono, per contro, un aumento della popolazione italiana in cura con l'Omeopatia pari al 23,1% della popolazione. Non solo: i dati ISTAT 2007 dimostrano chiaramente che non vi è stata nessuna flessione di richiesta di terapia omeopatica nei bambini, evidenziando dunque come il calo sia verosimilmente da attribuire ad un problema economico dei cittadini che devono pagare di tasca propria le cure del medico e le medicine ed esso non sia, per certo, da imputarsi ad una diminuzione di preferenza. D'altra parte è la stessa indagine ISTAT ad ammettere che i cittadini in cura con l'omeopatia si dichiarano soddisfatti in una percentuale eccezionale, superiore al 70%. La medicina convenzionale puo' vantare altrettanto gradimento?

la Regione Toscana ha di recente emanato una Legge (9/07) che riconosce come medicina ufficiale l'omeopatia, l' agopuntura e la fitoterapia. Sempre in Toscana, un'ampia percentuale (58%) dei medici di medicina generale e dei pediatri di Famiglia non solo consigliano l'omeopatia ai loro assistiti ma ne fanno un uso personale, in qualita' di pazienti, superiore a quello della popolazione generale toscana. (Osservatorio epidemiologico dell'Agenzia Regionale di Sanita', anno 2003).
Sempre in Toscana l'Universita' di Firenze sta svolgendo, con la consulenza della SIOMI, ricerche tese a verificare il meccanismo d'azione del medicinale omeopatico grazie anche ad un finanziamento pubblico della Regione.
I medici classici che scelgono di avvalersi anche dell'omeopatia per la cura dei loro pazienti sono centinaia di migliaia nel mondo e i cittadini che utilizzano questa medicina sono almeno 300 milioni. Questi dati dimostrano chiaramente sia che la medicina omeopatica è efficace sia che la medicina classica da sola non è sufficiente.
I meriti della medicina convenzionale sono innegabili. Tuttavia oggi sono in progressivo aumento le malattie croniche nei confronti delle quali la terapia farmacologica convenzionale è poco efficace in termini di guarigione e gravata di effetti collaterali spesso insostenibili. In molte malattie croniche (allergie, asma, dermatiti, cefalee, malattie reumatiche, infezioni ricorrenti dei bambini) l'omeopatia rappresenta un valido strumento di cura capace di diminuire il consumo di farmaci, migliorare la qualita' della vita degli ammalati e promuovere la guarigione.
Le iniziative finalizzate al discredito dell'omeopatia, portate avanti a piu' riprese con contenuti inesatti e manipolatori non avranno alcuna influenza sulle scelte dei cittadini che hanno sperimentato sulla loro pelle l'efficacia dell'omeopatia e nemmeno sull'opinione delle migliaia di medici che hanno scelto di avvalersi di questa medicina perche' ne verificano quotidianamente l'utilita' terapeutica.
Fonte:
SIOMI, Societa' Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata - Giovedì, 29 novembre 2007
By Simonetta Bernardini

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Un agguato alla
medicina complementare - By Sen. Paolo Rossi
Sono rimasto piuttosto perplesso e indignato circa l'articolo apparso nel «Corriere della sera» odierno (28 nov. 2007) concernente l'omeopatia e le polemiche suscitate dall'intervento pubblicato nella prestigiosa rivista «Lancet».
È chiaro con ogni evidenza che, facendosi scudo di voce così autorevole, l'analisi giunga alle conclusioni prima di dimostrarle, avvalendosi di alcuni dati - come il presunto calo nell'utilizzo delle medicine complementari in Italia e i relativi tagli al settore in Gran Bretagna - piu' per bisogno di rafforzare le proprie tesi che non di entrare nel merito.
Non solo non si fa cenno a una prospettiva di ampio respiro al livello europeo circa la medicina complementare e omeopatica, la qual cosa tramuterebbe di fatto diversi milioni di Italiani alla stregua di semplici sprovveduti o creduloni, ma l'attacco giunge con precisione tale, rispetto ai tempi, da non poter non ingenerare sospetto: proprio nel momento in cui, anche per non esser ultimi in Europa, il Parlamento sta vagliando provvedimenti atti a riconoscere la dignita' delle medicine complementari, e non per "sostituirsi" alla medicina allopatica o alla chirurgia, ma per quel che a essa pertinente nella sua area specifica di intervento.
Per questo giudico l'articolo di oggi, almeno nella forma in cui è stato divulgato, un messaggio improprio e iniquo: cosa accadrebbe se giudicassimo l'efficacia di alcuni prodotti mettendola in relazione solo coi fondi elargiti per la ricerca ?
Mi pare, in sintesi, una tesi frettolosa, dettata da chi ha interesse a non perdere quote di mercato: l'ultima contraddizione, in ordine di tempo, di un Paese come l'Italia in cui si va avanti col freno a mano tirato, e dove le intenzioni di aprirsi a forme di liberismo e di concorrenzialita' che possano incrementare conoscenza e sviluppo inevitabilmente finiscono per scontrarsi con la miopia di un'ottica corporativistica sorretta da potentati economici.

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Polemiche dopo due decessi dovuti alla sospensione di cure ufficiali. Ma perche' attaccare le non convenzionali ? Cosa dicono gli addetti ai lavori ?
A Firenze una ragazza sedicenne diabetica muore dopo aver interrotto l'insulina su "consiglio" di una "naturopata": la "curatrice" americana Marjorie Randholf che aveva sostituito la terapia insulinica con un cocktail di vitamine è ora indagata per omicidio volontario ed esercizio abusivo della professione medica.
In Trentino un magistaro ha chiesto il rinvio a giudizio di un medico ajurvedico per il caso del bimbo di 6 anni, malato di fibrosi cistica, morto nel 2006 in seguito alla sospensione delle terapie tradizionali, sostituite da una cura ajurvedica. I due fatti di cronaca in drammatica successione hanno riacceso le polemiche sulle cosiddette "
medicine alternative", che sono state messe in un unico calderone (agopuntura e omeopatia comprese), di credenze e pratiche anti-scientifiche, di ritorno alla "stregoneria"
e al "magico".
Il mondo della medicina complementare si è immediatamente ribellato: durissimi comunicati della Rete Toscana di Medicina Integrata (RTMI), di Omeoimprese, l'associazione delle aziende produttrici di medicinali omeopatici, sia contro i mass-media, sia per chiedere una chiara legge sulle complementari e sulla formazione degli operatori.
Ma come possono tutelarsi i cittadini ? E gli addetti ai lavori ?
Intanto sull'omeopatia e le altre terapie non convenzionali si sono abbattuti per l'ennesima volta scetticismo, sospetti e interrogativi. Con un eccesso di disinformazione, perche', come ormai da anni cercano di dire gli esperti che hanno dato vita ad ambulatori pubblici in molte Regioni, agopuntura, fitoterapia e omeopatia non sono "alternative" ma rientrano nella medicina integrata o, appunto, complementare.
Nel caso della sedicenne ricoverata al Meyer di Firenze e poi deceduta, l'omeopatia, tirata in ballo all'inizio, non c'entrava niente. Christian Boiron presidente della omonima azienda leader mondiale dei prodotti omeopatici, ha sempre sottolineato che "l'omeopatia non è una filosofia, non è una religione ma soltanto un insieme di medicamenti specifici, definiti dalla farmacopea internazionale. Medicinali che il medico deve conoscere bene per poterli utilizzare nel modo giusto e nei casi giusti".
caso della sedicenne ricoverata al Meyer di Firenze e poi deceduta, l'omeopatia, tirata in ballo all'inizio, non c'entrava niente. Christian Boiron presidente della omonima azienda leader mondiale dei prodotti omeopatici, ha sempre sottolineato che "l'omeopatia non è una filosofia, non è una religione ma soltanto un insieme di medicamenti specifici, definiti dalla farmacopea internazionale. Medicinali che il medico deve conoscere bene per poterli utilizzare nel modo giusto e nei casi giusti".

Questione di sicurezza
Le tre principali medicine non convenzionali cui ricorrono, si calcola, 9 milioni di italiani, sono diventate un'opzione terapeutica accessibile. Sono 18 mila i medici, gli odontoiatri e i veterinari che le impiegano. I cittadini pero' chiedono garanzie di sicurezza e di efficacia per evitare errori drammatici. È possibile ? "Tragedie come queste sono frutto di ambiguita' purtroppo mantenute dalle istituzioni", dice Simonetta Bernardini, pediatra ed endocrinologa, oltre che presidente della Societa'
italiana di omeopatia e medicina integrata (Siomi). "Manca una normativa nazionale che chiediamo da anni, c'è confusione tra discipline bionaturali esercitate da operatori non medici e medicine complementari riconosciute quali "atto medico" dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri, quindi praticate esclusivamente da laureati in medicina e chirurgia. Così l'omeopata deve conoscere sia la medicina classica che quella omeopatica".
In oltre dieci anni gli ostacoli superati sono stati davvero pochi: nel 1995 il rimedio omeopatico è riconosciuto come medicinale che si puo' vendere solo in farmacia; nel 2002 la Fnomceo riconosce al medico la pratica delle medicine non convenzionali (Mnc); nel 2006 il prodotto omeopatico è normato all'interno del codice unico del farmaco, anche se non è permesso alle aziende di riportare sulle confezioni posologia e indicazioni terapeutiche; nel 2007 la Toscana con la legge n. 9 regolamenta
le complementari, le inserisce nei Livelli essenziali di assistenza: i cittadini possono accedere ai servizi di agopuntura, omeopatia e fitoterapia con un ticket di 19,60 euro.
By Mariapaola Salmi

Integrazione ?
Il processo di integrazione è in atto anche se avanza lento nel nostro piu' che in altri paesi, perche' il discredito lo rallenta. Questo percorso è basato su un'offerta sanitaria che integra medicina convenzionale e non. Un obiettivo necessario nella prassi clinica che presuppone interdisciplinarieta' e un rapporto di cooperazione tra medico e paziente.
Le critiche all'omeopatia riguardano la carenza di trial, ossia di studi sperimentali sull'efficacia che pero' non vengono neppure favoriti. Tuttavia non mancano nelle patologie cronico-recidivanti.

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
 
Il pediatra dott. Macrì
"Fortunatamente nella tragedia avvenuta a Firenze non è rimasta coinvolta l'omeopatia, anche se dai mass media è stata messa sotto accusa tutta la medicina non convenzionale, a differenza di quanto accade se a sbagliare è un medico convenzionale: in questo caso non viene messa all'indice un'intera categoria", afferma Francesco Macrì, pediatra e omeopata all'Universita' la Sapienza di Roma. "Ma quel che è avvenuto deve far riflettere profondamente su due urgenze", prosegue Macrì.
"La prima riguarda la preparazione del medico di medicina complementare (attualmente si diventa "esperto" dopo un semplice corso post-laurea, ndr), che deve essere ben documentato sia sulle possibilita' offerte da queste medicine sia sui loro limiti.
La seconda, la necessita' di inserire negli ospedali figure di riferimento con cui i medici tradizionali possono confrontarsi. Il criterio per decidere se attuare o meno un intervento non convenzionale si basa non sulla gravita' della patologia quanto sulla sua reale utilita' ed efficacia nel trattare una specifica malattia.
Nel caso della povera ragazza Clara", dice Macrì, "l'atteggiamento piu' logico sarebbe stato proseguire con l'insulina, terapia salvavita che nessun medico che esercita, in scienza e coscienza, le non convenzionali si sognerebbe mai di sospendere; la cura si poteva accompagnare con un approccio complementare per i disturbi collaterali. Questa è la giusta strategia per tante altre malattie".

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

L'OMS promuove l'Omeopatia tra le medicine tradizionali  - Martedì 08 Giugno 2010
E' di questi giorni la notizia dell'uscita del memorandum dell'Organizzazione mondiale della sanita'
(Oms) che decreta l'ingresso dell'omeopatia nel gruppo delle medicine tradizionali e ne raccomanda
l'integrazione nell'ambito delle cure primarie. Con la pubblicazione del documento "Safety issues in the  preparation of homeopathic medicines", l'Oms, dunque, riconosce pari dignita' all'omeopatia rispetto agli altri paradigmi medici, sgomberando il campo da qualsiasi possibile ostilita' nei confronti della stessa.
Il documento Oms e' infatti incentrato sul tema della sicurezza, quale primo dei requisiti che una medicina deve possedere, ed imprime un forte stimolo all'armonizzazione delle regole di produzione per tutto il mercato internazionale, nel rispetto delle autonomie dei singoli governi nazionali. Si compone di tre parti, in cui vengono affrontate le problematiche relative alle sfide poste dalla specificita' dei prodotti
omeopatici alle usuali metodologie per il controllo di qualita' dei farmaci. E' raccomandata l'adesione alle
Linee Guida per la Good Manufacturing Practice (GMP), cosi' come l'attenzione all'identificazione, alla natura e alla qualita' dei materiali di origine e degli eccipienti.

Inoltre, una particolare raccomandazione e' rivolta alle autorita' regolatorie, perche' mettano in atto
tutte quelle normative che servono a garantire un prodotto finale, sicuro, efficace e di alta qualita'.
Etichettatura e packaging sono visti come uno strumento fondamentale per consentire al consumatore l'utilizzo dei prodotti in maniera sicura. In questo senso vengono riportati gli esempi di Stati Uniti, Canada, e
Australia che hanno elaborato normative che consentono al consumatore di avere un foglietto illustrativo che lo aiuti nell'utilizzo del prodotto omeopatico.
Leonello Milani, vice presidente dell'Accademia internazionale di medicina fisiologica di regolazione e vice presidente Aiot, ha commentato cosi' la notizia: "Questa pubblicazione era molto attesa e ritengo che la
serieta' e il prestigio dell'Oms siano tali da indurre il Governo italiano ad omologarsi alle sue
indicazioni". Positivo e' stato anche il commento di Alessandro Pizzoccaro, presidente di Guna Spa, azienda
italiana che produce e distribuisce farmaci omeopatici: "Il documento dell'Oms e' perfettamente in linea con le richieste che abbiamo avanzato da tempo - spiega - cioe' di consentire alla popolazione di rivolgersi alla medicina omeopatica in totale sicurezza e pienamente informata. Da ormai 3 anni attendiamo invano che l'Italia applichi la nuova Direttiva Europea sui farmaci, che stabilisce le regole anche per il settore
omeopatico. La legislazione italiana, unica in Europa, non consente l'etichettatura dei medicinali omeopatici, tanto meno permette di aprire nuove linee di prodotto.
Una posizione assurda che mette l'Italia a rischio di una procedura d'infrazione UE".

Sicurezza nella preparazione dei prodotti omeopatici
"Safety issues in the preparation of homeopathic medicines".
www.who.int/medicines/areas/traditional/prephomeopathic/en/index.html

Alcuni Studi Bibliografici
- K. Linde, N. Clausius, G. Ramirez, et al.,"Are the Clinical Effects of Homeopathy Placebo Effects?
A
Meta-analysis of Placebo-Controlled Trials." Lancet, September 20,1997, 350:834-843.
Questa pubblicazione fa un'analisi su 186 studi scientifici cheriguardano l'efficacia dell'omeopatia. Di questi, 89 sono stati condotti in modo scientificamente accettabile. I risultati hanno mostrato  che i pazienti che assumevano medicine omeopatiche avevanol a possibilità di sperimentare un effetto positivo 2,45 volte rispettoal placebo.

- J. Kleijnen, P. Knipschild, G. ter Riet,"Clinical Trials of Homeopathy." British Medical Journal, February 9,
1991, 302:316-323.
Questa è la meta-analisi di ricerche cliniche più citata. Questa pubblicazione analizza i dati di 107 studi sui rimedi omeopatici. Tra questi, 81 (il 77%) hanno mostrato effetti positivi. Tra i 22 studi migliori, 15 hanno mostrato con certezza efficacia.
I ricercatori concludono così: "Le prove mostrate in questo lavoro probabilmente sarebbero sufficienti per stabilire che l'omeopatia è efficace per certe patologie" Inoltre, "La quantità di prove positive fornite dai migliori studi fu per noi una vera sorpresa".

- C. N. Shealy, MD, R.P. Thomlinson, V. Borgmeyer, "Osteoarthritic Pain: A Comparison of Homeopathy and Acetaminophen."
American Journal of Pain Management, 1998;8:89-91 Studio in doppio cieco, con protocollo ufficialmente approvato, per documentare l'efficacia dei rimedi omeopatici rispetto all'acetaminofene nel trattamento dei dolori da osteoartrite di 65 pazienti.
I risultati dello studio hanno documentato un miglioramento dei dolori nel gruppo trattato con l'omeopatia (il beneficio fu del 55% nel gruppo trattato con l'omeopatia e del 38% nel gruppo acetaminofene). Tuttavia, la superiorità del trattamento omeopatico rispetto a quello con acetaminofene non raggiunse un significato statisticamente valido. I ricercatori conclusero che l'omeopatia nei dolori artrosici sembra sicura e almeno efficace quanto l'acetaminofene, ma priva degli effetti indesiderati sulla funzione renale ed epatica della molecola chimica. Molti dei pazienti hanno chiesto di continuare con l'omeopatia.

- M. Weiser, W. Strosser, P. Klein, "Homeopathic vs. Conventional Treatment of Vertigo: A Randomized Double-Blind Controlled Clinical Study." Archives of Otolaryngology-Head and Neck Surgery, August, 1998, 124:879-885.
Questo studio coinvolse 119 pazienti con vari tipi di vertigini. Metà dei pazienti fu trattata con l'omeopatia (sotto forma di un complesso), mentre l'altra metà con un farmaco convenzionale (betaistina idrocloridrato). In termini di efficacia, il farmaco omeopatico fu efficace quanto il prodotto chimico, ma più sicuro.

- D. Reilly, M. Taylor, N. Beattie, et al., "Is Evidence for Homoeopathy Reproducible?" Lancet, December 10, 1994,344:1601-6.
Questo studio ha preso in considerazione l'effetto immunoterapico dell'omeopatia nel caso di allergie da inalanti, replicando con successo due lavori simili pubblicati in precedenza. Nove degli undici pazienti trattati con l'omeopatia migliorarono, rispetto ai soli cinque dei tredici pazienti trattati con il placebo. I ricercatori conclusero che o le medicine omeopatiche funzionano o c'è qualcosa che non funziona negli studi scientifici controllati. Questo tipo di studio è stato di recente nuovamente replicato e sta per essere pubblicato.

- J. Jacobs, L. Jimenez, S. Gloyd, "Treatment of Acute Childhood Diarrhea with Homeopathic Medicine: A Randomized Clinical Trial in Nicaragua." Pediatrics, May 1994, 93,5:719-25.
Questo è stato il primo studio riguardante l'omeopatia ad essere pubblicato su di una rivista medica americana ufficiale. Lo studio ha preso in considerazione l'effetto di un rimedio unitario ad alta diluizione rispetto a placebo in 81 bambini, di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni, affetti da diarrea acuta. Il gruppo trattato con l'omeopatia ebbe una riduzione statisticamente significativa del 15% nella durata degli attacchi. Inoltre i bambini si sono disidratati di meno, la malnutrizione post-diarrea è stata modesta  e significativa è stata la riduzione della morbilità.

- E. Ernst, T. Saradeth, and K.L. Resch, "Complementary Treatment of Varicose Veins: A Randomized
Placebo-controlled, Double-Blind Trial."
Phlebology, 1990, 5:157-163.
Questo studio, che ha coinvolto 61 pazienti affetti da varici venose, ha mostrato che il trattamento omeopatico migliorava il tempo di perfusione venosa rispetto al placebo.

- P. Fisher, A. Greenwood, E.C. Huskisson, et al., "Effect of Homoeopathic Treatment on Fibrositis." British Medical Journal, August 5, 1989, 299:365-66.
Questo studio in doppio cieco ha comparato l'effetto del Rhus toxicodendron al placebo in 30 pazienti sofferenti di fibromiosite. Si è visto che nei pazienti che assumevano il rimedio omeopatico i punti dolenti si riducevano del 25% rispetto al gruppo placebo.

- D. Reilly, M. Taylor, C. McSherry,"Is Homeopathy a Placebo Response? Controlled Trial of Homeopathic Potency with Pollen in Hayfever as Model." Lancet, October 18, 1986, 881-86.
Lo studio ha comparato un rimedio omeopatico di polline ad alta diluizione col placebo in 144 pazienti con rinite allergica primaverile. I parametri considerati sono stati la conta dei pollini, l'aggravamento dei sintomi e il ricorso agli antistaminici. In conclusione, si è visto che i pazienti che assumevano l'omeopatia mostravano un miglioramento dei sintomi superiore rispetto a coloro che assumevano il placebo e che la riduzione di sintomi si traduceva in un minore ricorso agli antistaminici. I risultati hanno confermato studi precedenti e dimostrano che l'omeopatia mostra effetti diversi da quelli del placebo.

- J. Lamont, "Homeopathic Treatment of Attention Deficit Hyperactivity Disorder: A Controlled Study." British Homoeopathic Journal, October, 1997, 86:196-200.
Quarantatré bambini affetti da sindrome da deificit attentivo sono stati assegnati a caso al gruppo trattato con omeopatici e al gruppo placebo. Poi, anche quelli del gruppo placebo sono passati all'omeopatia. I risultati mostrarono che i miglioramenti si manifestavano sempre con l'omopatia, sia che questa venisse assunta fin dall'inizio, sia nel caso fosse stata assunta dopo il placebo.

- K.H. Friese, S. Kruse, H. Moeller, "Acute Otitis Media in Children: A Comparison of Conventional and Homeopathic Treatment." Biomedical Therapy, 60,4,1997:113-116, originally published in German in Hals-Nasen-Ohren (Head, Nose, and Otolyngarology) August, 1996:462-66.
In questo studio è stata data la possibilità ai genitori di scegliere tra cura omeopatica e farmaci della medicina allopatica, somministrati dal loro otorino. 103 bambini hanno seguito la cura omeopatica, mentre 28 quella convenzionale. I ricercatori hanno constatato che nel gruppo trattato con l'omeopatia le ricadute erano del 40% per paziente, mentre tra i bambini che assumevano l'antibiotico erano del 70%. Tra i bambini curati con l'omeopatia che ebbero altre otiti, il 29,3% ebbero un massimo di 3 ricorrenze, mentre tra quelli trattati con gli antibiotici, il 43,5% ebbero un massimo di 6 ricadute.

- Vittorio Elia and Marcella Niccoli "Thermodynamics of extremely diluted aqueous solutions." Annals of the New York Academy of Sciences, June 1999
E' stato realizzato uno studio approfondito di termodinamica su soluzioni acquose ottenute attraverso successive diluizioni centesimali (dall'1% fino a meno di 1x10-5 mol kg-1) e sucussioni. Si è voluto misurare il calore prodotto miscelando varie concentrazioni di acidi e basi con l'acqua bidistillata o con le diluizioni estreme. Con le miscele  estremamente diluite si sono ottenuti nel 92% dei casi reazioni esotermiche, rispetto alle soluzioni non trattate omeopaticamente. Nello studio si dimostra come la diluizione e la sucussione (procedimenti tipici della preparazione dei rimedi omeopatici) possano alterare permanentemente le proprietà fisico-chimiche dell'acqua. La natura di questo fenomeno rimane sconosciuto, sebbene sia ampiamente indagato dal punto di vista sperimentali.

- J. Dittmann and G. Harisch, "Characterization of Differing Effects Caused by Homeopathically Prepared and Conventional Dilutions Using Cytochrome P450 2E1 and Other Enzymes as Detection Systems." The Journal of Alternative and Complementary Medicine 1996 2:2,279-290.
L'obiettivo dello studio era quello di accertare se vi fossero differenze negli effetti tra una diluizione omeopatica (D) e una diluizione convenzionale (V) di eguale concentrazione sulla formazione di p-nitrocatecolo catalizzato dal citocromo 2E1. Arsenicum album e Potassium cyanatum (D) furono comparati con una eguale diluizione di As203 e KNC (V). E' stata trovata una differenza statisticamente significativa nei riguardi dell'attività enzimatica. Queste differenze potrebbero essere dovute al modo con cui si preparano le sostanze in omeopatia: diluizioni progressive e sucussioni intermedie. 

- K. Linde, W.B. Jonas, D. Melchart, D., et al., "Critical Review and Meta-Analysis of Serial Agitated Dilutions in
Experimental Toxicology," Human and Experimental Toxicology, 1994, 13:481-92.
Questa meta-analisi di 105 studi di tossicologia ha mostrato che le medicine omeopatiche potrebbero essere utili nel trattamento dell'esposizione a sostanze tossiche.

- P.C. Endler, W. Pongratz, G. Kastberg, et al., "The Effect of Highly Diluted Agitated Thyroxine on the Climbing Activity of Frogs." Veterinary and Human Toxicology, 1994, 36:56.

- P.C. Endler, W. Pongratz, R. van Wijk, et al., "Transmission of Hormone Information by Non-molecular Means."
FASEB Journal, 1994, 8, Abs.2313.
Questi due studi hanno mostrato che una medicina omeopatica può influenzare la crescita e lo sviluppo dei girini di rana.

-
J. Benveniste, P.C. Endler and J. Schulte, (eds.), "Further Biological Effects Induced by Ultra High Dilutions:
Inhibition by a Magnetic Field." Ultra High Dilution, Dordrecht: Kluwer Academic, 1994, 35.

- J. Benveniste, B. Arnoux, L. Hadji, "Highly Dilute Antigen Increases Coronary Flow of Isolated Hart from
Immunized Guinea-pigs."
FASEB Journal, 1992, 6: Abs. 1610.
Questi due studi hanno mostrato che certi campi magnetici possono neutralizzare gli effetti delle medicine omeopatiche.

- E. Davenas, B. Poitevin, and J. Benveniste, "Effect on Mouse Peritoneal Macrophages of Orally Administered Very High Dilutions of Silica." European Journal of Pharmacology, April, 1987, 135:313-319.
Questo studio ha mostrato che SILICEA 6CH e SILICEA 10CH sono state capaci in modo statisticamente  significativo di aumentare le risposte immuni di macrofagi di topo.

- Paolo Bellavite and Andrea Signorini, Homeopathy: A Frontier in Medical Science. Berkeley: North Atlantic,
1995.
E' la pubblicazione più importante tra quelle che  trattano la ricerca scientifica in omeopatia. In alcuni eccellenti capitoli vengono esposte le varie teorie che tentano di dare una spiegazione al funzionamento delle diluizioni omeopatiche, alla luce della biofisica, dei frattali, del caos e della teoria della complessità.

- P.C. Endler and J. Schulte (editors), Ultra High Dilution: Physiology and Physics. Dordrecht: Kluwer Academic, 1994.
Una raccolta di articoli sulla ricerca di base sulle alte diluizioni.
Un secondo volume, intitolato  Fundamental Research Ultra High Dilutions and Homeopathy, Dordrecht: Kluwer Academic, è stato pubblicato nel 1998.

- Roeland van Wijk and Fred A.C. Wiegant,Cultured Mammalian Cells in Homeopathy Research: The Similia Principle in Self-Recovery.
Utrecht: University of Utrecht, 1994.
Questo è un testo tecnico che riguarda studi sugli effetti delle diluizioni omeopatiche sulle cellule. E' una verifica del principio dei simili.

- M. Doutremepuich (ed.), Ultra-Low Doses. Washington, DC/London: Taylor and Francis, 1991.
Questa è un elenco di articoli sulle alte diluizioni.

- Benefici economici delle terapie omeopatiche. Costi e benefici delle terapie omeopatiche.
Caisse Nationale de l'Assurance Maladie des Travailleurs Salaris, 1996.
E' uno studio su 130.000 prescrizioni che conferma i benefici e i vantaggi economici del metodo omeopatico. L'indagine ha anche mostrato che i giorni di assenza per malattia dal lavoro dei pazienti curati con l'omeopatia erano 3.5 volte inferiori (598 giorni/anno) rispetto ai pazienti sottoposti a cure allopatiche (2.017 giorni/anno). Sebbene le medicine omeopatiche in Francia rappresentino il 5% del totale prescritto, incidono solo del 1.2% sulle spese di rimborso dei farmaci, considerato il loro basso costo (in Francia l'omeopatia è rimborsabile dal servizio sanitario nazionale).

- Jacobs, J, Smith, N. "Charges, utilization, and practice patterns from a pilot insurance program covering alternative medical services." American Public Health Association Conference, New York City, November 18-21, 1996.
Questo è uno studio condotto a Seattle (USA) che ha messo a confronto l'impiego e il costo di alcune terapie alternative: omeopatia, naturopatia e agopuntura. L'omeopatia è risultata la meno costosa e, inoltre, i pazienti  che si rivolgevano a questa metodica nel complesso facevano meno visite dal medico omeopata rispetto a chi si rivolgeva agli altri medici alternativi. (Tuttavia, questo studio non ha fatto confronti con la medicina convenzionale).
Vedere anche: , W.B. Jonas and J. Jacobs, Healing with Homeopathy. New York: Warner, 1996.

- "Cost-effectiveness of homeopathic treatment in a dental practice," British Homoeopathic Journal.
January, 1993;82,1:22-28
Questo studio ha preso in considerazione il lavoro di un dentista-omeopata e ha mostrato che i suoi trattamenti erano superiori in termini di rapporto costi e benefici rispetto ad un dentista convenzionale.

- Swayne, J., W. Feldhaus. "The cost and effectiveness of homeopathy." British Homoeopathic
Journal July 1992;81,3:148-150.5H.
Questo studio ha mostrato che i medici che praticano l'omeopatia fanno meno prescrizioni e a costi inferiori rispetto ai loro colleghi convenzionali.

- Gerhard, I, G. Reimers, C. Keller, and M. Schmuck, "Weibliche fertiltitasstorungen. Vergleich homoopathischer einzelmittel-mit konventioneller hormontherapie." Therapeutikon. 1991;7:309-315.
Un piccolo studio sul trattamento omeopatico nell'infertilità. Ha mostrato che le cure omeopatiche, a parità di risultati, erano 30 volte meno costose rispetto alle cure convenzionali.

- French Government Report: Social Security Statistics.CNAM (National Inter-Regulations System)
61, January 1991.
Studio statistico condotto dal governo francese nel 1991, che ha mostrato come le cure omeopatiche rimborsabili costino meno allo Stato di quelle allopatiche. Si è anche visto che più i medici omeopatici avevano esperienza e maggiore era il risparmio.

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Department of Chemistry of the University “Federico II” of Naples, Via Mezzocannone 4,  
80134 Naples , Italy -  E-mail  Elia@chemna.dichi.unina.it

An extensive thermodynamic study has been carried out on aqueous solutions obtained through successive dilutions and succussions of 1% in weight of some solutes up to extremely diluted solutions, (less than 1x10-5 mol kg-1) obtained via several 1/100 successive dilution processes. The interaction of acids or bases with the extremely diluted solutions has been studied calorimetrically at 25°C.
Measurements have been performed of the heats of mixing of acid or basic solutions, having different concentrations, with bidistilled water or with the extremely diluted solutions. Despite the extreme dilution of the solutions, an exothermic heat of mixing in excess has been found, in about the 92% of the cases, with respect to the corresponding heat of mixing with the untreated solvent. Here we show that successive dilutions and succussions may alter permanently the physical-chemical properties of the solvent water. The nature of the phenomena here described still remains unexplained, but significant experimental results are obtained. 

A thermodynamic study on aqueous solutions gives interesting information about the behaviour of solutes and their interactions with the solvent. The interaction of acids or bases with the extremely diluted solutions have been studied calorimetrically at 25°C.The extremely diluted solution is obtained starting from a solution at 1% in weight. After succussion, that solution is named 1CH preceded by the name or formula of the solute.
The succussion process consists in vertical shakings of the solution by means of a mechanical apparatus. In a simple succussion process, one hundred vertical strokes in six seconds are given to the glass vessel containing the solution. To prepare the successive dilution 1 g of this solution is added to 99 g of water that again gets succussed, obtaining  the 2CH solution. The iteration of this process gives the extremely diluted solutions studied. Measurements have been performed of the heats of mixing of acid or basic solutions, having different concentrations, with bidistilled water or with the extremely diluted solutions.
Procedures for the calorimetric determination of the heat of dilution or mixing are well developed (Ref.1). The experimental results are treated according to the MacMillan-Mayer (Ref.2) approach, modified by Friedman and Krishnan (Ref.3). The enthalpies of mixing two solutions are given by the following equations:

 DHmix(J kg-1) = hxx mfx(mfx- mix) + 2hxymfxmfy+ hyy mfy(mfy- miy) + higher terms

 where mfx, mfy, mix, miy are the molalities (mol kg-1) after and before the mixing process, respectively, and hxx, hyy and hxy the enthalpy interaction coefficients, are adjustable parameters. Their values fall in the range 1x102-1x104 J kg mol-2. Consequently, when the concentration of the solute y of an extremely diluted solution is of the order of 10-5 mol kg-1 or less, while the concentration of the solute x is a finite one:1x10-4-1x10-2 mol kg-1 the previous equation reduces to the sole contribution of x. This actually happens on the third successive 1/100 dilution. Then, the extremely diluted solutions, as those described before, because of the practical absence of the solute, cannot produce any contribution to the heat of mixing via the y component. For electrolyte solutions, the powers of the molalities in the previous equation are fractionary, but the conclusions stay absolutely the same.
By an extensive study it was assessed that, using aqueous solutions of acids or bases as reagent, it is possible to distinguish qualitatively the behaviour of pure solvent from that of the extremely diluted solutions, whose chemical composition is the same as that of the solvent used. The interaction between acids or bases with the extremely diluted solutions has been studied calorimetrically, determining the heats of mixing at 25° C by means of a Thermal Activity Monitor (TAM) from Thermometric (Sweden).

 The heats of mixing with the solvent (bidistilled water) and those with the extremely diluted solutions, were determined. Sodium hydroxide (NaOH) or hydrochloric acid (HCl) aqueous solutions, at a concentration of 0.01 mol kg-1, were used as reagent, while the concentrations of the extremely diluted solutions were less than 1x10-5 mol kg-1. Despite the extreme dilution of the solutions used, an excess exothermic heat of mixing has been found in about the totality of the cases, with respect to the heat of mixing of the same reagents with the solvent.
The excess heat of mixing, namely the difference between the heat of mixing of the reagent (a solution at finite concentration ) with the extremely diluted solutions and the heat of mixing of the same reagent with the solvent, is of the same order of magnitude or higher than the heat of mixing of the reagent with the solvent. To explain this heat in excess we are forced to focus our attention on the solvent and, in particular, on possible chemical-physical changes induced  by the procedure employed in preparing the solutions.

The excess heats of mixing of about three hundred experimental measurements, using as reagent aqueous solutions of NaOH or HCl 0.01 mol kg-1, are reported in columns 1-5 of Table 1, together with the heats of mixing of the same reagent with the solvent. The reported heats in excess are detectable for some weeks.
From this Table it clearly appears that a new phenomenon occurs and, because of the absence of solute, it can be inferred that the physical-chemical properties of the solvent must be permanently altered by the procedure of successive dilutions (1/100) and succussions, used to prepare the extremely diluted solutions.
Thus, we can firmly state that it is now easly possible to measure a chemical-physical property, the heat of mixing with acids or bases, characterizing this new state of the water (Ref.4-6), using a commercial microcalorimeter.

To confirm these very surprising findings, but otherwise “objective” instrumental responses, and to get a deeper insight into this new behaviour, a calorimetric titration procedure was adopted. The excess heats of mixing, thus produced in about three hundred experimental measurement, are reported in columns 6-13 of Table 1.
A “titration” of the extremely diluted solutions implies the determination of the heat of mixing in excess, with respect to the heat obtained with the reference bidistilled water, when solutions of NaOH at different concentrations are mixed with the samples under examination. About 60 titrations have been performed with about 40 different samples. These titration curves  present  two peculiar features (see Fig. 1). First, a plateau appears at the  highest  concentrations  of the titrant, and, second, there’s a “break” point at  a concentration of about 0.001 mol kg-1  of the reagent used (NaOH) in the final solution. This latter feature and particulary the fact that it appears exactly at the same concentration, is commom to all experiments (with different samples of the extremely diluted solutions used). On the other hand, the magnitude of the excess heat, characterizing the plateau, depends on the nature of the solutions.

To test the stability of these chemical-physical changes in water “structure”, the extremely diluted solutions were further diluted (withouth the succussion procedure) in different proportions (e.g. 1 : 1, 1 : 2,..) with bidistilled water. These “simply diluted” solutions were “titrated” with the NaOH solutions . The resulting curves are characterized by plateaux which are proportional to the degree of the “simple” dilution (i.e. for the proportions just cited as examples, 1/2, 1/3 of the plateaux obtained with the original samples of the extremely diluted solutions), but showing the “break” points at the same concentration of the reagent used (Fig. 1). This means that the modifications in water “structure” induced by the preparation procedure are stable with respect to a normal dilution process and that the reagent interacts via a destroying mechanism, revealing a pH-dependent phenomenon.
Fig.1 reports titration curves for a highly diluted sample. For the sake of comparison,
Fig. 2 shows typical calorimetric titration curves for an acid-base reaction, obtained titrating two solutions of the acid, whose concentrations are in the 1: 2 ratio. As it can be seen, two different plateaux are reached and two different equivalent points are identified, both in the 1 : 2 ratio,  thus showing a sharp difference, either in the amount of heat, slope of the curves and equivalent point positions, with respect to the behaviour of the extremely diluted solutions for which each “titration” curve reaches its own plateau, at the same “break” point.
It is very interesting to look at the heat of mixing vs pH diagrams (see Fig. 3 ): they reveal an extraordinary similarity with the normally reported ones for a two-state, pH induced denaturation process of proteins.( Ref.7)

 The exact nature of the phenomena here described still remains unexplained, but significant experimental results have been obtained. The mixing process of acids or bases reveals a statistically significant  exothermic excess heat with respect to the same process carried on the untreated solvent, bidistilled water, despite the physical absence of solute molecules  in the solution obtained after just a few  dilution/succussion procedures.
All that is not, at present, in agreement with current theories concerning the properties of liquid water at room temperature (Ref.8) and consequently, the need for  new appropriate theoretical studies urges.

A hypothesis of disorder-order transition could be proposed, based on the exothermic excess heat and its pH dependence, induced by the addition of acid and/or basic reagents.

References
1 - Castronuovo, G., V. Elia, & F. Velleca. 1997. Hydrophilic interactions determine cooperativity of hydrophobic interactions and molecular recognition in aqueous solutions of non electrolytes. The preferential configuration model. Current Topics in Solution Chemistry, 2,125-142.
2 - MacMillan, W.G. & J.E. Mayer. 1945. The statistical thermodynamics of multicomponent systems, J.Chem: Physs., 13, 276-305.
3 - Friedman, H.L. & C.V. Krishnann. 1973. Studies of hydrophobic bonding in aqueous alcohols: enthalpy measurements and model calculations.   J. Solution Chem., 2, 119-140.
4 - Davenas, E., et al. 1988. Human  basophil degranulation triggered by very dilute antiserum against IgE, Nature, 333, 816-818.
5 - Lo, S.Y. 1996. Anomalous State of Ice,  Modern Physics Letters B, 10, 909-919.
6 - Lo, S.Y. et al. 1996. Physical Properties of Water with IE Structures, Modern Phys. Letters B, 10, 921-930.
7 -  Privalov, P.L.1973. Stability of proteins. Small globular proteins, Adv. Protein Chem , 33, 167-241.
8 - Franks, F., 1976. Water. A Comprehensive Treatise Plenum, New York.

Table 1.  Excess heats of the mixing for extremely diluted solutions with sodium hydroxide and hydrochloric acid solutions.
 

System

-Q g

NaOH

5x10-3

me

 

N d

-Q g 

HCl

5x10-3

me

N d

-Q g

NaOH

2.5x10-3

 me

N d

-Q g

NaOH

1x10-3

me

N d

-Q g

NaOH

5x10-4

me

N d

-Q g

 NaOH

2x10-4

me

N d

H2O bidista

2.1±0.1a

30

0.85±0.01a

30

1.7±0.1a

30

1.4±0.1a

30

1.0±0.1a

30

0.5±0.2a

30

H2O 1 CH b,c

0f-10

21

0.4-0.6

12

0 f -9.8

11

0 f -7.9

11

0 f -3.3

11

0 f -2.1

11

H2O 3 CH b,c

0 f -38

52

0 f -3.2

35

0 f -35

18

0 f -11

18

0 f -5.9

18

0 f -3.6

18

H2O 30 Hb,c

0.8-16

35

0 f -5.8

26

1.5-3.4

4

1.4-3.1

4

1.1-2.9

4

0.5-1.7

4

NaCl 3 CHc

0 f-17

31

0 f -3.3

19

1.3

1

1.3

1

1.2

1

0.8

1

NaCl 30 CH c

0 f -16

25

0 f -1.5

19

-

-

-

-

-

-

-

-

IAA 7 CH c

2.4-3.8

2

-

-

2-3.6

2

2-3.1

2

1.8-2.7

2

1-1.6

2

IAA 8 CH c

3.1-4.5

2

-

-

3-4

2

2.7-3.7

2

2.4-3.1

2

1.4-1.6

2

IAA 9 CH c

1.4-3.1

2

-

-

1.4-3

2

1.3-2.6

2

1-2.2

2

0.4-1.2

2

IAA 10 CH c

8.3-9.3

2

-

-

8-9

2

7.1-7.9

2

5.7-6.2

2

2.7-2.9

2

IAA 11 CH c

4.5-7.9

2

-

-

4.3-7.6

2

3.8-6.6

2

3.2-5.5

2

1.6-2.9

2

IAA 12 CH c

0 f -4.9

12

-

-

3.8-4.8

12

3.3-4.1

12

2.9-3.4

12

1.7-1.8

12

2,4-D 3 CH c

2.6

1

-

-

2.5

1

2.1

1

1.7

1

1

1

2,4-D 5 CH c

0 f

1

-

-

0 f

1

0 f

1

0 f

1

0 f

1

2,4-D 7 CH c

1.6

1

-

-

1.2

1

1.2

1

0.8

1

0.3

1

2,4-D 8 CH c

1.6

1

-

-

1.5

1

1.2

1

0.9

1

0.6

1

2,4-D 12CH c

0.5-2.6

6

-

-

0.2-2.4

6

0.2-2.4

6

0.2-1.8

6

0.2-1.1

6

GLP 4 CH c

0 f

1

-

-

0 f

1

0 f

1

0 f

1

0 f

1

GLP 5 CH c

0.6

1

-

-

0.6

1

0.4

1

0.3

1

0.1

1

GLP 6 CH c

0.3

1

-

-

0.3

1

0.2

1

0.1

1

0.1

1

GLP 7 CH c

0 f

1

-

-

0 f

1

0 f

1

0 f

1

0 f

1

GLP 8 CH c

0.4

1

-

-

0.4

1

0.4

1

0.3

1

0.1

1

GLP 9 CH c

1.1

1

-

-

1

1

1

1

0.8

1

0.4

1

GLP 10 CH c

4.9

1

-

-

4.6

1

4.2

1

3.4

1

1.8

1

GLP 11 CH c

3.5

1

-

-

3.3

1

3.1

1

2.5

1

1.2

1

GLP 12 CH c

0 f

1

-

-

0 f

1

0 f

1

0 f

1

0 f

1


Sodium chloride: NaCl, Indole-3-acetic acid: IAA, 2,4 dichloro phenoxyacetic acid: 2,4-D, N-(phosphonomethyl)-glycine: GLP. a Heats of dilution (mean ± SD) of sodium hydroxide solutions. b In these cases the procedure of preparation starts with pure solvent. Succussion and dilution is performed just as in  the cases of 1% solutions.c Because of the quantitative variability of the excess heats of mixing for these systems, the range of values obtained is reported.d Number of experiments performed. e Concentration (mol kg -1) of the reagent after the mixing process. In these experiments the final concentration is half of the initial one.
f Percentage of experiments that give null excess: 8%. g Excess heats of mixing  (J / kg ) of the extremely diluted solution.

 

 

Table 2. Excess heats of mixing in the titration of the extremely diluted solutions with sodium hydroxide.

 

mNaOH a

 

-Q b

 IAAc 12 CH

 

-Q b

 IAAc 12 CH

diluted 1:1

 

-Q b 

IAAc 12 CH

diluted 1:2

2.10-4

1.1

0.5

0.2

5.10-4

2.7

1.3

0.55

1.10-3

3.5

1.6

0.6

2.5.10-3

4.1

2.0

0.85

5.10-3

4.1

1.9

0.85

 

a Concentration  (mol kg -1) of the reagent after the mixing process. In these experiments the final concentration is half of the initial one. b Excess heats of mixing  (J / kg ) of the extremely diluted solution. c Indole-3-acetic acid: IAA

 

 

Table 3. Excess heats of mixing in the titration of  hydrochloric acid  with sodium hydroxide.

 

mNaOH a

 

-Q b

 HCl 1. 10 -3 mol kg -1

 

-Q b

 HCl 2. 10 -3 mol kg -1

2.10-4

19.7

19.7

5.10-4

57

57

1.10-3

57

116.2

2.5.10-3

57

116.2

5.10-3

57

116.2

 

a Concentration  (mol kg -1) of the reagent after the mixing process. In these experiments the final concentration is half of the initial one. b Excess heats of mixing  (J / kg ) of the extremely diluted solution.

 

 
 

 

Legends

Figure 1. Calorimetric titration curves: Extremely diluted solutions of IAA 12CH (     ) and its 1 : 1 (     ) and 1 : 2 (  ) normally diluted solutions with bidistilled water.

 

Figure 2. An example of  calorimetric titration of at 2x10-3 (     )  mol kg -1 HCl  solution and its 1 : 1(     )  diluted solution with bidistilled water.

 

Figure 3.Calorimetric titrations  curves: Extremely diluted solutions of IAA 12CH (     ) and its 1 : 1 (     ) and 1 : 2 (  ) normally diluted solutions with bidistilled water, as a function of the pH in the final solutions.

Ricordarsi
anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano  la salute,  non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell'organismo.
 

Se vuoi conoscere il tuo stato di Benessere e migliorarlo con queste speciali apparecchiature modernissime,  che neppure gli ospedali hanno, prenota via mail la consulenza QUI. Esso permette anche di analizzare qualsiasi prodotto esistente e la sua compatibilita' o meno, con il soggetto analizzato....
vedi anche: Medicina Quantistica
Quindi se volete fare un Test di Bioelettronica (test di controllo del livello di Salute_benessere)
....
-
scrivete QUI: info@mednat.news

Ecco un  metodo utile per mantenere e/o recuperare la Salute
Metodo MC
in sintesi si basa su tre fattori primari per ottenere risultati di eccellenza. Serve per disintossicare, deparassitare ed aiutare il ripristino della flora batterica autoctona, alterata per vari fattori: Vitamina K1, Vaccini, Farmaci, acque inquinate, cibi industriali intossicati da agricoltura chimica, ecc.
- Primo tra tutti la selezione e la qualità dei prodotti
- Secondo la compatibilità e il valore sinergico dei prodotti con il soggetto che li deve utilizzare
- Terzo il monitoraggio dei prodotti con test di contrazione muscolare (mediante un controllo Kinesiologico personalizzato), per valutare l'utilizzo ideale delle sostanze all'interno di protocolli certificati.
- Vanta risultati che sfiorano il 100%.
Tutto questo può sembrare una banalità ma nasconde una selezione ed uno studio di anni con l'ausilio di Professionisti di altissimo livello.
Poi un altro contributo essenziale lo hanno portato la Passione per la materia, l'Amore per il Prossimo, il desiderio di raggiungere l'Eccellenza.

Metodo MC continua a selezionare prodotti, tecniche e Professionisti per continuare a migliorarsi ed essere sempre piu' di supporto per tutti i bisognosi.
Per visionare il tutto imparare ad utilizzarlo ed accedere all'acquisto del Metodo MC: clicca subito QUI:
MetodoMC da utilizzare ogni giorno per il periodo indicato:
https://www.metodomc.it/vanolijeanpaul.html
- Link per acquistare i loro prodotti: www.prodottidellavittoria.com/p0047.html


Continua da pag. 1

RICERCA Parole nel SITO
HOME

BACK