OLIO di FEGATO di MERLUZZO
|
L'olio di fegato di
Merluzzo è uno di quegli
esempi in cui il rimedio della
nonna sembra possa funzionare
per tante malattie, anzi forse
per tutte. Come tutti sanno, è
un olio che si estrae da alcuni
pesci della specie Gadus (i
merluzzi, appunto), tipica dei
mari del nord.
È ricco di vitamina A, D e acidi
grassi omega 3. Da queste
sostanze derivano le sue
proprietà riguardo alla salute,
sostanze che sono indispensabili
per la nostra salute, ha anche
la funzione di fissare il calcio
nelle ossa, quindi è prescritto
negli stati di rachitismo.
L’olio di fegato di merluzzo
assicura anche un apporto di
fattori essenziali per un sano e
corretto
metabolismo
Una ricerca britannica (del
2003) che ha fatto il giro del
mondo ha dimostrato che su una
trentina di pazienti l'olio di
fegato di merluzzo in pillole ha
rallentato l'evoluzione della
malattia nei tessuti di soggetti
che avevano subito l'innesto di
una protesi del ginocchio (cioè
nei tessuti le sostanze chimiche
legate all'evoluzione della
malattia e al dolore erano
inferiori).
vedi:Omega 3
+
Mangiare crudo = Crudismo
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Ebbene pare proprio che
bisognerà invece rivalutarne le
proprietà, in quanto la
ricerca scopre sempre nuovi
benefici legati proprio al
detestato olio.
Le virtù dell’olio di fegato di
merluzzo
Per generazioni lo si è
ingurgitato di malavoglia
facendo smorfie per il suo
cattivo sapore. Sempre di moda,
disponibile ormai da tempo in
una forma galenica – la capsula
– che ne rende l’assunzione
facile e gradevole, l’olio di
fegato di merluzzo torna ogni
anno alla ribalta all’inizio
della brutta stagione, grazie al
suo elevato tenore di vitamine A
e D naturali. La prima, infatti,
rinforza le mucose respiratorie
indebolite dal freddo, mentre la
seconda completa la produzione
interna ridotta durante i mesi
con poco sole.
Sarebbe tuttavia un peccato
limitare l’uso di questo
integratore nutrizionale
all’autunno e all’inverno. I
fabbisogni di vitamina
A
aumentano in caso di
affaticamento oculare dovuto
alla professione o all’ambiente,
come l’esposizione prolungata a
una luce intensa, sia in riva al
mare che sulla neve. Presente in
modesta quantità nel cibo, la
vitamina delle ossa, la D,
dovrebbe essere somministrata,
indipendentemente dalla
stagione, in cure periodiche
quale supplemento ai bambini e
agli adolescenti in piena
crescita e, senza interruzione,
alle donne in menopausa e agli
anziani di ambo i sessi.
D’altronde, le persone che fanno
una dieta povera di colesterolo
rischiano una carenza di
vitamina A in ogni periodo
dell’anno, mentre chi fa cure
dimagranti, dato il loro basso
tenore di grassi, rischia di
mancare delle vitamine
liposolubili a cui appartengono
la A e la D.
È
comunque in vendita un preparato
a base di olio di fegato di
merluzzo arricchito di vitamine
B, C ed E, meglio adattato ai
fabbisogni specifici della
primavera e dell’estate. La
vitamina C e quelle del gruppo B
combattono la fatica
primaverile, mentre le seconde
aumentano la capacità di
concentrazione (e ciò è
piuttosto utile nell’avvicinarsi
degli esami). Essendo
idrosolubili, queste vitamine
sono eliminate in quantità
maggiore attraverso i reni e la
pelle quando fa caldo. Il ruolo
della vitamina E consiste invece
nel neutralizzare i radicali
liberi prodotti da
un’esposizione eccessiva al sole
e durante sforzi muscolari
intensi. E non appena tornata la
bella stagione, a molti piace
rosolarsi al sole e/o esercitare
più spesso attività all’aperto.
Infine si tenga presente che
ogni specialità a base di olio
di fegato di merluzzo contiene
acidi grassi poliinsaturi della
serie omega-3, la cui importanza
nella prevenzione delle malattie
cardiovascolari è ormai
comprovata.
By
Rita Ducret Costa, farmacista
- Tratto da:
http://www.lecommuniquesante.ch
Nonostante oggi sia difficile
imbattersi in situazioni di
carenze nutrizionali gravi, per
le quali l'olio di fegato di
merluzzo era una delle
indicazioni obbligate, occorre
dire che la validità di questo
prezioso elemento nutritivo non
è affatto venuta meno.
La vitamina A ha rilevanti
effetti benefici
sull'accrescimento corporeo, sui
meccanismi della visione,
sull'invecchiamento e sui danni
da radiazioni e radicali liberi;
la vitamina D, invece, favorisce
l'assorbimento di calcio e
fosforo. Interviene infatti nei
processi della crescita
contribuendo al rinnovamento
delle cellule e dondo acutezza
alla vista e mantenendo sani
capelli, unghie, pelle, ossa. È
molto apprezzato per la
soluzione delle infezioni
polmonari. Da notare che i
risultati conseguiti con
formulazioni che tentano di
imitare l'elemento naturale,
sono ben lontani da quelli
ottenuti con il prodotto
naturale.
È un buon integratore di
fosforo, iodio, socio e vanadio,
zolfo, vitamina K, vitamina D ed
A in un rapporto ottimale, tale
da rendere il prodotto
insostituibile per i bambini e
gli anziani.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Torna di moda l'olio di fegato
di merluzzo
-
03 marzo 2004
Dopo decenni di disuso, l'olio
terrore-dei-bambini delle
passate generazioni torna a far
parlare di sé per le sue nuove
proprietà per combattere molti
malanni tra i quali l'osteoartrite
e l'asma
Le nonne avevano ragione. L'olio
di fegato di merluzzo fa bene
quasi a tutto. A confermarlo è
uno studio condotto da un'equipe
di ricercatori gallesi secondo
il quale risulta efficace anche
contro l'osteoartrite. A 31
pazienti sofferenti di
osteoartriti, e in attesa di
essere operati al ginocchio,
sono state somministrate per
quasi tre mesi particolari
compresse. Per una metà del
campione si trattava di due
capsule al giorno di 1.000 mg di
olio di fegato di merluzzo. Agli
altri malati viceversa è stato
dato un semplice placebo. La
sperimentazione ha dimostrato
che l'86% dei pazienti curati
con l'olio, al termine del
trattamento, era quasi
completamente privo dell'enzima
responsabile del danneggiamento
della cartilagine. Viceversa,
solo nel 26% di chi aveva preso
il placebo sono stati rilevati
miglioramenti.
La scoperta dei professori Bruce
Caterson e John Harwood
(Università di Cardiff) e del
prof. Colin Dent (ortopedico
dell'Università del Galles)
potrebbe dunque ridurre
sensibilmente il numero di
interventi al ginocchio e
all'anca. In Gran Bretagna, solo
nell'ultimo anno, sono stati due
milioni i malati sofferenti di
osteoartrite.
'I dati suggeriscono che l'olio
di fegato di merluzzo ha un
duplice effetto: da una parte
rallenta la degenerazione della
cartilagine nelle osteoartriti,
dall'altra riduce i processi
infiammatori che provocano
dolore', ha spiegato il
professor Caterson.
I principi
salutari di questo tipo di olio
sono noti da anni. Grazie alla
massiccia presenza di vitamina D
e A (una quantità tre volte
superiore rispetto a quella che
c'è nel fegato di manzo), l'olio
di fegato di merluzzo è
utilizzato per curare le otiti e
le allergie, favorisce la
funzionalità del cervello, ed è
un valida cura allo stress e a
diversi disordini
comportamentali.
Ma non è tutto qui. Il detestato
olio di fegato di merluzzo,
generosamente somministrato alle
generazioni passate di bambini,
li ha probabilmente aiutati a
combattere i sintomi dell'asma,
di cui oggi soffrono milioni di
persone, due milioni nella sola
Australia.
Uno studio
dell'Istituto per la prevenzione
dell'asma infantile, ha concluso
che gli acidi grassi Omega-3,
che si trovano nella colza, nel
tonno e nell'olio di fegato di
merluzzo, può ridurre
significativamente sintomi come
tosse e respiro affannoso, nei
bambini di genitori che soffrono
di asma.
I risultati, presentati alla
Conferenza australiana per
l'asma in corso a Melbourne sono
basati su un programma che ha
seguito 6.161 bambini sin dalla
nascita. Lo studio indica che la
riduzione degli acari della
polvere in lenzuola e coperte e
l'eliminazione dei giocattoli di
peluche produce risultati
positivi in termini di allergie,
ma i supplementi Omega-3 sono
ancora più efficaci contro tosse
e respiro affannoso. E' troppo
presto - sostiene il ricercatore
prof. Craig Mellis della Bond
University - per stabilire se
qualcuno dei bambini ha
effettivamente contratto l'asma,
ma l'effetto dell'Omega-3 sui
bambini di tre anni è stato
"statisticamente impressionante".
Olio di fegato di merluzzo
contro la depressione - 20
agosto 2007
In
tempo di guerra veniva dato ai
bambini, che ne odiavano il
sapore. Ora si scopre che le sue
proprietà possono giovare anche
a combattere la depressione E'
un rimedio che rimanda ad altre
epoche, quando veniva
somministrato ai bambini per
aiutarli a stare in salute,
grazie all'alto contenuto
vitaminico. Ma adesso emerge che
l'aborrito olio di fegato di
merluzzo ha anche altre
potenzialita': in particolare,
dice una ricerca, puo' essere
utile a evitare la depressione.
Addirittura, dicono i
ricercatori, un cucchiaio al
giorno riduce del 30% la
possibilità di restare vittime
della patologia.
Nel loro studio, che viene
pubblicato sul Journal of
Affective Disorders, i
ricercatori dell'Università di
Haukeland a Bergen in Norvegia,
hanno esaminato lo stato di
salute e le abitudini alimentari
di 22.000 persone con più di 40
anni. Hanno dunque osservato che
coloro che non consumano olio di
fegato di merluzzo hanno una
percentuale significativamente
più alta di stress, ansia e
depressione. Al contrario, il 9%
delle persone esaminate, che ne
ingeriscono un cucchiaio al
giorno, mostrano una percentuale
minore del 30% di questi stati
di disagio psicologico. Secondo
i ricercatori, questa è
l'ennesima prova degli effetti
benefici degli acidi grassi
detti Omega-3, che sono una
componente fondamentale
dell'olio.
Gli Omega 3, secondo diversi
studi, sono utili a proteggere
da ictus e infarto, e persino
dal tumore. L'olio di fegato di
merluzzo viene ottenuto cuocendo
al vapore il fegato di questi
pesci, per poi pressarlo ed
estrarne il prezioso liquido,
che è ricchissimo di vitamina A
e D. In Gran Bretagna, durante
la seconda guerra mondiale,
veniva distribuito gratuitamente
ai minori di 5 anni, alle donne
incinte e a quelle che
allattavano.
Tratto da:
http://newton.corriere.it
L'olio di fegato di merluzzo
(100 g) ha le seguenti
caratteristiche (fonte:
ministero dell'Agricoltura USA):
Calorie: 902
Vitamina A: 100.000 UI
Vitamina D: 10.000 UI
Omega 3: 20,72 g
Colesterolo: 570 mg.
Per
un confronto, l'olio di salmone
(stesse calorie) non contiene
vitamina A, né vitamina D, 485
mg di colesterolo, ma contiene
ben 35,98 g di omega 3.
Significa che 10 g (un cucchiaio
da cucina colmo) è
ragionevolmente il massimo di
olio di fegato di merluzzo che
si può assumere al giorno: 90
kcal, 10.000 UI di vitamina A,
1.000 di vitamina D e 1,9 g di
omega 3.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il MAL di
PESCE – 08/11/2012
Mangiare
troppo pesce fa male. Non ha
mezzi termini nel sostenerlo T.
Colin Campbell, l’autore del
The
Chiana Study, che in uno dei
programmi di specializzazione
online tenuti dalla sua
Fondazione in collaborazione con
la eCornell (il ramo online
della
Cornell University di New
York) riporta i risultati
ottenuti da alcune tra le ultime
ricerche condotte sull’omega 3,
il famoso “grasso
buono”.
In
particolare, in uno studio
condotto dal dott. Menas Kaushik,
“Long-Chain
Omega-3 Fats, Fish, and Type 2
Diabetes” pubblicato nel
2009, si è potuto vedere come
l’aumento del consumo di omega 3
nella dieta di tutti i giorni
corrisponda ad un aumento del
rischio di incorrere nel diabete
di tipo 2, vale a dire il
diabete più frequente e comune.
Di fatto
stando a questo studio condotto
con 9.380 casi e 3 milioni di
persone all’anno osservate, si
può dire che “consumare pesce
cinque o più volte alla
settimana aumenta del 22% il
rischio di incorrere in questa
forma di diabete rispetto al
consumo di una porzione di pesce
una volta al mese”.
Ma non
basta.
Nel suo
corso The Certificate in
Plant-Based Nutrition, Campbell
riporta i risultati ottenuti dal
dott. Lee Hooper nella sua
ricerca pubblicata nel 2006 dal
titolo “Omega-3
Fats don’t work for total
mortality, heart disease or
cancer” in cui si afferma
che “la lunga e la corta catena
di omega 3 non hanno un chiaro
effetto sulla mortalità in
generale o in quella legata ad
eventi cardiovascolari o al
cancro”. Gli autori concludono
con una affermazione, che
Campbell sottolinea però non
essere statisticamente
significativa, secondo la quale
“non si può escludere che il
consumo di Omega 3 come
supplemento possa essere
correlato ad un rischio di
cancro”.
Cosa sia
vero e cosa non lo sia nella
scienza medica, e in quella
alimentare in particolare, penso
non sia sempre così facile da
affermare.
Tuttavia
non si può negare che queste
affermazione d’oltreoceano sono
state riportate e discusse anche
qui in Italia grazie ad un
articolo apparso sul Corriere
salute (“I
veri effetti dell’omega-3 su
cuori e vasi”) che in
qualche modo ha portato
all’attenzione del pubblico ciò
che negli ultimi anni si sta
dibattendo a livello
medico-scientifico. E sono
affermazioni che in qualche modo
riportano ad un’altra ricerca
condotta in Francia apparsa un
po’ più a fatica nei quotidiani
nazionali nella primavera di
quest’anno (“Nessuna
prevenzione del cancro dagli
integratori vitamina B e omega 3):
secondo questo studio francese
non solo gli integratori a base
di vitamina B e omega.-3 non
hanno alcun effetto nella
prevenzione del cancro, ma
addirittura possono avere
effetti negativi per le donne
nel lungo periodo.
Ora. Non
sono una scienziata (sono
giornalista) e lungi da
me è il desiderio di addentrarmi
in dibattiti troppo specifici e
difficili da sostenere. Ciò
nonostante, il dubbio rimane.
Dopo averci
convinti a suon di ricerche e
statistiche dell’importanza
strategica dell’omega-3 contro
l’increscere del “grasso
cattivo”, ovvero il temutissimo
omega-6, e dopo aver riempito le
dispense di mezzo mondo
occidentale (America in
particolare) di supplementi in
tavoletta di omega-3 per
difendersi dal rischio di
infarto, come possono ora
scienziati e ricercatori da più
parti del mondo confondere in
questo modo le carte in gioco?
Ovviamente
la scienza medica è già al
lavoro. Chi a smontare i nuovi
studi (non mi addentro nei
particolari), chi ad
approfondire le ricerche e
magari a scoprire altre
relazioni che negano o
confermano altri dati e altre
conclusioni.
Tuttavia, i
lunghi punti di domanda restano.
Il pesce,
lo mangio oppure no ? E se sì,
in quale quantità ?
Che ne
faccio ora di tutte quelle
tavolette di omega-3 che ho
impilate nell’armadietto dei
medicinali indispensabili ?
Ma
soprattutto:
Se non
mangio pesce, cosa succede al
livello di grassi cattivi nel
mio sangue ?
Anche
questa volta la lettura di tali
e tante incertezze fatta da
T.Colin Campbell lancia, a mio
modo di vedere, un messaggio di
serenità. Per l’autore del The
China Study che ha lavorato per
oltre 40 anni nella ricerca
nutrizionale, è più che normale
che la scienza alimentare si
intrappoli di volta in volta in
queste situazioni di ambiguità:
“fino a che
la scienza nutrizionista
continuerà a guardare
all’effetto di ogni singolo
nutriente scorporandolo
dall’insieme delle parti in cui
agisce, ogni ricerca condotta
incorrerà in errori, in alcuni
casi anche gravi”
Campbell lo
chiama “the wholistic effects of
nutrients on health”; vale a
dire un nuovo approccio alla
nutrizione secondo il quale ogni
nutriente tend to work together,
ovvero tende a lavorare insieme
ad altri per garantire la salute
del nostro corpo.
Per quanto
possa sembrare teoreticamente
semplicistico, l’approccio
scientifico qui proposto da
Campbell può risultare
addirittura “sconvolgente” nella
lettura medica di alcune
ricerche alimentari. Nel suo
corso online Campbell fa diversi
esempi di studi “smentiti” nel
tempo a causa di una lettura
riduzionista che volge
attenzione al singolo nutriente
preso in esame senza tenere in
considerazione il rapporto che
esso gioca nel complesso e nei
complicati processi di utilizzo
del nostro corpo.
Uno tra
questi casi citati è appunto
quello dell’omega-3. The good
fat come siamo soliti ormai
conoscerlo un po’ tutti. Bene.
Il buon funzionamento
dell’omega-3 è legato, come si
sa, ad un delicato equilibrio
(the delicate balance) tra
omega-3 e omega-6 che fa sì che
nel caso uno dei due ecceda
troppo rispetto all’altro scatti
un campanellino d’allarme. Ecco
perché, sostiene Campbell,
quando una dieta sbilanciata
apporta troppo “grasso cattivo”,
utilizzare supplementi di
omega-3 può apportare dei
benefici. Ma, e qui la lettura
da parte di Campbell delle
ultime ricerche realizzate,
“quando una dieta è povera di
omega-6, come è il caso di una
dieta totalmente a base di
vegetali o quando altri fattori
si intromettono nel quadro
generale, assumere supplementi
di omega-3 in pastiglie o
porzioni eccessive di pesce è
stato attualmente mostrato che
non solo non giova a nessuno, ma
addirittura può apportare
danni”.
Insomma. E’
inutile continuare a belliggerare
sui numeri.
Per l’autore del The
Chiana Study, una “dieta ricca
di tutte le varietà possibili di
vegetali aiuta a mantenere un
equilibrio salutare di acidi
grassi”. Non c’è alcun bisogno
di andare in cerca di
supplementi e aggiunte. Tutto
ciò che è in più non serve. E
come spesso accade, tutto ciò
che non serve in alcuni casi può
anche diventare dannoso.
Tratto da: niclapress.com
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Merluzzo al posto degli
psicofarmaci -
27
Maggio 2005
Quando si parla di olio di
fegato di merluzzo, rimedio
terapeutico d’altri tempi, a
molti che da bambini lo hanno
loro malgrado conosciuto, ma
anche a quelli che non ne hanno
mai fatto uso, viene in mente
qualcosa di sgradevole.
Questo rimedio infatti veniva
dato ai bambini ritenuti troppo
gracili che lo ingoiavano
decisamente controvoglia e che,
in tempi moderni è stato
sostituito da una vasta gamma di
integratori dietetici ritenuti
più gradevoli ed efficaci,
sembrava destinato ad un non
triste declino e invece è stato
recentemente riscoperto da
alcuni pediatri che, sulla base
dei risultati di nuove ricerche
scientifiche, hanno scoperto
altri benefici derivati dall’uso
di questo olio.
L’olio di fegato di merluzzo,
che si ricava dal fegato fresco
di alcune specie di gadus ed
altre specie simili presenti nei
mari del nord, è un olio ricco
di vitamine A e D, importanti
soprattutto per la vista e per
fissare il calcio nelle ossa, ma
vi troviamo anche i benefici
acidi grassi Omega3 tanto utili
per la prevenzione delle
malattie cardiovascolari.
L’olio
di fegato di merluzzo è
utilizzato soprattutto come
ricostituente e nei casi di
rachitismo, ma recentemente
nuovi studi effettuati dalla
famosa Università di Oxford
ritengono che l’antico prodotto
naturale possa addirittura
sostituire alcuni psicofarmaci.
La ricerca ha interessato più di
un centinaio di
bambini che
presentavano sintomi della
cosiddetta
ADHD (Attention
Deficit and Hyperactivity
Disorder) un tipo di disturbo
psichiatrico che negli ultimi
tempi qualcuno dichiara
allarmante, mentre altri ne
mettono addirittura in dubbio
l’esistenza.
I bambini con questa sindrome
vengono descritti come troppo
vivaci o iperattivi e non sono
in grado di concentrarsi su di
una cosa alla volta e quindi ne
risulta compromessa la capacità
di apprendimento. Spesso questa
presunta sindrome viene curata
con
psicofarmaci il cui uso è
poco raccomandabile soprattutto
se si tratta di bambini.
Tornando al nostro vecchio olio
di fegato di merluzzo, alcuni
dei bambini che presentavano
sintomi di ADHD sono stati
trattati con integratori a base
di olio di pesce ed altri con
rimedi ad effetto placebo.
Quelli che hanno ricevuto gli
integratori sono notevolmente
migliorati e questi
miglioramenti sono stati più o
meno uguali a quelli ottenuti
con i farmaci senza, però, gli
sgraditi effetti collaterali.
Buoni effetti si sono avuti
anche per quanto riguarda la
terapia della “disprassia”
sindrome che compromette la
coordinazione motoria.
Secondo i ricercatori gli
effetti benefici che si sono
avuti con l’olio di fegato di
merluzzo si devono alla
presenza, in questo integratore,
degli acidi grassi, in
particolare gli ormai famosi
Omega3, essenziali allo sviluppo
ed al buon funzionamento del
cervello.
I disturbi, che
riguardano sempre di più i
bambini, deriverebbero da una
carenza nella dieta di questi
preziosi grassi della cui
presenza sono particolarmente
ricche alcune specie di pesce.
Fonte:
mareinitaly.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Un cucchiaio d'olio di fegato
di merluzzo per combattere la
depressione - 15/06/2007
Olio
di fegato di merluzzo per
combattere la
depressione. È quanto
scoperto dagli scienziati
norvegesi dell’Università di
Haukeland a Bergen dopo aver
condotto un ampio studio che ha
coinvolto circa ventiduemila
persone. Come spiegato
sull’ultimo del Journal of
Affective Disorders dal
responsabile della ricerca David
Kendall, coloro che erano soliti
assumere regolarmente olio di
fegato di merluzzo – e gli acidi
grassi omega-3 in esso contenuti
in gran quantità – erano meno
inclini a soffrire del ‘male
oscuro’.
Gli omega-3 sono ben noti in
ambiente scientifico per le
indubbie proprietà benefiche
(numerose ricerche hanno
dimostrato la loro capacità di
ridurre il rischio di ictus, i
problemi
cardiovascolari, i
tumori) e, secondo quanto
osservato dai ricercatori
norvegesi, garantirebbero una
riduzione del rischio di
soffrire di depressione pari al
30%.
Gli scienziati sono giunti a
queste conclusioni dopo aver
analizzato i dati
clinici - raccolti in
Norvegia tra il 1997 e il 1999 –
relativi a 21.835 soggetti di
età compresa tra i 40 e i 49
anni e tra i 70 e i 74 anni.
I ricercatori hanno tenuto conto
anche di altri fattori di
rischio-depressione (età,
abitudine al fumo e all’alcol,
attività fisica e livello
socio-culturale).
I risultati non avrebbero
lasciato spazio a dubbi:
consumatori abituali di olio di
fegato di merluzzo che
manifestavano
sintomi depressivi
rappresentavano il 2,5% del
totale contro il 3,8% del resto
del campione.
“Il 9% dell’intero
campione esaminato consuma un
cucchiaio di olio di fegato di
merluzzo e godrebbe, secondo le
nostre analisi, di una riduzione
del rischio pari al 30%”, ha
concluso Kendall -
Tratto da: paginemediche.it
Commento NdR: a parte
l'enfasi alle volte troppo
esagerata che i giornalisti
danno alle notizie, suscitando
alle volte troppe speranze sulla
panacea di certi prodotti, quali cultori della
Medicina Naturale
e' possibile accettare l'utilizzo di questo
olio che e' stato ormai testato da centinaia di anni,
da assumere
giornalmente nelle dosi
necessarie ad ognuno e solo per
un certo periodo al max 30 gg, ma occorre
fare MOLTA attenzione ai bambini, ai convalescenti,
agli studenti, sportivi ed anche
agli anziani, che alle volte
potrebbero avere reazioni
indesiderate, per cui le dosi
vanno dimezzate e/o ridotti i
tempi di assunzione.
Ricordarsi
che le alterazioni degli
enzimi,
della
flora, del
pH digestivo e della
mucosa intestinale
influenzano la salute, non
soltanto a livello intestinale,
ma anche a distanza in qualsiasi
parte dell'organismo.
Se vuoi conoscere il tuo stato di Benessere e migliorarlo
con queste
speciali apparecchiature modernissime, che neppure gli
ospedali hanno, prenota
via mail la consulenza QUI. Esso permette anche di
analizzare qualsiasi prodotto esistente e la sua
compatibilita' o meno, con il soggetto analizzato....
vedi anche:
Medicina Quantistica Quindi se volete fare un Test di
Bioelettronica (test di controllo del livello di
Salute_benessere).... - scrivete QUI:
info@mednat.news
Ecco un metodo utile per mantenere e/o
recuperare la Salute
Metodo MC
in sintesi si basa su tre fattori primari
per ottenere risultati di eccellenza. Serve
per disintossicare, deparassitare ed aiutare
il ripristino della
flora batterica autoctona,
alterata per vari fattori:
Vitamina K1, Vaccini,
Farmaci, acque inquinate,
cibi industriali intossicati da
agricoltura chimica, ecc.
- Primo tra tutti la selezione e la qualità dei prodotti
- Secondo la compatibilità e il valore
sinergico dei prodotti con il soggetto che
li deve utilizzare
- Terzo il monitoraggio dei prodotti con
test di contrazione muscolare (mediante un
controllo
Kinesiologico personalizzato),
per valutare l'utilizzo ideale delle
sostanze all'interno di protocolli
certificati.
- Vanta risultati che sfiorano il 100%.
Tutto questo può sembrare una banalità ma
nasconde una selezione ed uno studio di anni
con l'ausilio di Professionisti di altissimo
livello.
Poi un altro contributo essenziale lo hanno
portato la Passione per la materia, l'Amore
per il Prossimo, il desiderio di raggiungere
l'Eccellenza.
Metodo MC continua a selezionare prodotti, tecniche e
Professionisti per continuare a migliorarsi
ed essere sempre piu' di supporto per tutti
i bisognosi.
Per visionare il tutto imparare ad
utilizzarlo ed accedere all'acquisto del
Metodo MC: clicca subito QUI:
MetodoMC da utilizzare ogni giorno per il
periodo indicato:
https://www.metodomc.it/vanolijeanpaul.html
- Link per acquistare i loro prodotti:
www.prodottidellavittoria.com/p0047.html
|
|