Prime
positive risposte scientifiche, sull’Idroterapia, ma i romani di 2000
anni fa, gia' ne conoscevano abbondantemente i sicuri benefici !
Alle volte se si utilizza un'acqua con troppi pochi sali si
hanno reazioni di mancanza di sostanze e da queste reazioni
si possono indurre debolezze, difficoltà alla difesa dalle
malattie, senso di stanchezza continuo.
Altre volte se si utilizzano acque con troppi minerali si
possono avere altre reazioni anomale che possono generare
altre malattie.
Per cui saper quale, quanta, come
utilizzare l'acqua e' evidentemente una cosa importante
!
“La morte risiede
nell’intestino” cosi' insegnavano gli antichi medici,
quelli moderni, legati ai
farmaci....se lo sono dimenticato......
L'Idrocolonterapia puo' essere
effettuata in 2 modi:
- per via
Orale bevendo una speciale
acqua dinamizzata a pH >di 8, eventualmente magnetizzata dal corpo della persona
stessa, a basso residuo di
minerali e bevuta calda, secondo una tecnica messa a
punto dall'autore di
questo trattato - si consiglia in certi casi di assumere in quest'acqua calda del
Magnesio.
- per via Anale, con
apposite apparecchiature con le quali si infila nell'ano e
quindi nell'intestino
dell'acqua.
vedi
Idrocolonterapia
+
Muco Intestinale
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Naso: cure termali per le infiammazioni
Le cure termali sono realmente molto efficaci in caso di
infiammazioni croniche del naso. Lo dimostrano i dettagli
delle ricerche e l'opinione degli esperti.
I benefici delle acque termali sono noti da più di 2.000
anni, ma solo da poco si sono iniziati a studiare gli
effetti che i loro principi attivi hanno sull’organismo. "Le
rinosinusiti, sono caratterizzate da un processo
infiammatorio delle cavità nasali e della mucosa dei seni
paranasali, sono un problema molto diffuso - afferma il
professor Alberto Staffieri, Direttore Clinica
Otorinolaringoiatrica, Università degli Studi di Padova e
autore di due studi di recentissima pubblicazione –. Basti
pensare che, dal punto di vista epidemiologico, affliggono
ogni anno più di 31 milioni di nordamericani".
Le irrigazioni nasali con differenti tipi di acque termali
sono considerate una cura diffusa, ma aspecificatamente
raccomandata come trattamento. Oggi sono disponibili anche
le certezze scientifiche che dimostrano come le acque
termali abbiano delle proprietà farmacologiche positive
nella cura di molte patologie.
Commento NdR: una delle cose che questi esperti non
sanno e’ che anche le irrigazioni della propria
urina sono
molto benefiche per le infiammazioni nasali, ma e ricordiamo a
questi “esperti” che, se non si eliminano le cause delle
infiammazioni, che risiedono sempre nell’intestino,
i problemi locali ritornano SEMPRE.
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Cura e
prevenzione di tutte le malattie ?
- I "bagni derivativi", ovvero
Bagni di sedere e Frizioni
fredde.
Un rimedio semplice e gratuito per la salute (psico-fisica)
del nostro corpo è l'acqua. Ovviamente chi è abituato
a correre dal medico per farsi prescrivere rimedi
farmacologici per ogni piccolo o grande fastidio
difficilmente ci crederà, ma madre natura ha fornito a tutti
gli esseri viventi l'accesso a semplici e gratuiti mezzi di
guarigione. Con la differenza che mentre un gatto quando sta
male sa per istinto cosa fare, noi uomini tecnologici spesso
dobbiamo ragionarci su per delle ore, dei giorni, dei mesi,
rivolgerci a specialisti, affidarci a rimedi allopatici,
sperare che la cura sia quella giusta.
Noi uomini abbiamo perso il contatto con la tradizione e con
tutto ciò che è naturale ed istintivo fino al punto che in
tempi non molto lontani ci siamo fatti convincere (da
persone che osavano definirsi medici) che l'allattamento al
seno fosse una cosa superflua e che il latte artificiale
fosse migliore, più sostanzioso, più nutriente di quello
materno. In questi tempi finalmente le menzogne sul latte
artificiale crollano miseramente su sé stesse e tutti
consigliano di allattare al seno i propri bimbi (ponendo
ancora spesso assurdi limiti, "allattare solo fino a sei
mesi", "allattare fino a nove mesi", "non allattare altre
l'anno di età", quando il latte materno fa benissimo anche a
bambini di 3, 4 o 5 anni).
Se l'allattamento al seno materno è un rimedio semplice e
gratuito per garantire al bambino benessere psico-fisico
(conforto, affetto, nutrizione equilibrata, difese
immunitarie) il bagno derivativo è una tecnica semplice e
gratuita per aiutare l'organismo ad espellere le tossine in
modo da prevenire e curare molte malattie.
La tecnica dei bagni derivativi fa parte di molte tradizioni
ancestrali/popolari ed è stata ri-scoperta in occidente da
Louis Kuhne.
In un periodo in cui è sofferente di una grave malattia ai
polmoni egli ha avuto la fortuna di osservare un gatto che
per guarire rapidamente da una frattura ha utilizzato una
miracolosa cura a suon di leccate sul proprio sesso (e sulla
gamba rotta).
Kuhne, osservando la rapida guarigione del gatto ha quindi
provato a replicare la cura sul proprio corpo ed è guarito
rapidamente dalla sua afflizione con quelli che da allora
sono stati denominati "semicupi con frizione" o "bagni
derivativi".
Tratto in parte da:
bainsderivatifs.com
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ACQUA IONIZZATA
La cura dell'acqua ionizzata (basica od acida)
ormai e' utilizzata anche in certi ospedali nel
mondo con risultati eclatanti, sconosciuti ai
medici
allopati che non conoscono la
Medicina
Naturale.
Essa puo' essere
utilizzata a seconda dei casi, sia per via
orale, da bere, sia per l'esterno del corpo per
le malattie della pelle(anche per ferite
da trauma o da operazioni chirurgiche).
Nel sito qui
riportato si possono vedere dei video che
illustrano le varie applicazioni dell'acqua
ionizzata.
vedi:
http://glowing-health.com/alkaline-water/videos-aw.html
Vedere qualche applicazione di quest'acqua:
ACIDA e/o BASICA +
CISTE (eliminata con l'acqua basica)
Alcuni prodotti Naturali e Tecniche che possono essere
di aiuto per chi soffre di ipertensione sono :
Aglio
-
Omega 3 -
Omega 6
Melatonina (coniugata) +
Depurazione del
sangue +
Idro Colon terapia
(Clistere) + Alimentazione
Bere ogni giorno 1 litro di infuso di
Biancospino.
La tecnica naturale idro terapica piu' adatta per i malati
di ipertensione e
cancro
e' quella di:
Bagno alla sera prima di coricarsi a letto in acqua tiepida
(temperatura a seconda di come si vuole) aditivata con 1/2 kg.
di sale inglese (si trasforma in magnesio). Stare 20 minuti
-1/2 ora a bagno, una o due volte alla settimana.
Pediluvi
Per alleviare
l'indolenzimento serale di gambe e piedi, utili
i pediluvi tiepidi preparati con due cucchiai di
Bicarbonato di sodio per ogni litro d'acqua. Tenere i
piedi in ammollo per una decina di minuti.
Ricordarsi che le alterazioni degli
enzimi, della
flora, del
pH
digestivo e e della mucosa intestinale
influenzano la salute, non soltanto
a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi
parte dell'organismo.
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Terme:
l'acqua dell'eterna giovinezza ?
Le
virtù curative delle acque termali sono conosciute fin dall'antichità,
ma solo oggi cominciano a essere fondate su basi scientifiche
Cristalline
e festose, le acque di fonte sono state impiegate sin dall'antichità per
sanare i mali del corpo.
Le virtù terapeutiche delle sorgenti sulfuree, protette dalla dea Albunea,
così come quelle d'acqua ipertermale - poste sotto la tutela del dio
Vulcano - erano ben conosciute dai romani, che del termalismo sono stati
forse i più grandi estimatori. Potendo contare su 14 acquedotti che
mettevano a disposizione circa 500 litri d'acqua al giorno per abitante, e
avendo nella sola Roma ben 800 bagni pubblici, l'idroterapia era diventata
una consuetudine, specie nel periodo imperiale.
Dopo
essersi sottoposto a un energico massaggio, ogni bagnante accedeva al
calidarium per fare un bagno ad alta temperatura, per passare nel
tepidarium e immergersi infine nelle acque fredde del frigidarium.
L'alternarsi
del caldo e del freddo sottoponeva il corpo a una ginnastica vascolare che
permetteva la stimolazione del metabolismo, dell'attività
cardiocircolatoria e del sistema neurovegetativo.
Da
allora le cure idroterapiche hanno subito fasi alterne, diventando desuete
con il declino dell'Impero romano e addirittura proibite nel primo
Medioevo, per poi ritrovare la fama perduta in epoca rinascimentale.
Oggi sono circa un milione gli italiani che ogni anno affluiscono nei 267
stabilimenti crenoterapici che operano in 88 località termali distribuite
su tutto il territorio nazionale.
Il
44,5 per cento dei frequentatori si sottopone a terapie inalatorie e alla
riabilitazione respiratoria; il 30 per cento a bagni associati a fanghi
per la riabilitazione motoria e il 15 per cento a cure idropiniche.
Una
minoranza, il sei per cento circa, utilizza le stufe, le grotte e i
massaggi e solo il quattro per cento si dedica alle cure termali per la
sordità rinogena.
Il
ricorso alle terme si è dunque mantenuto elevato anche se il Servizio
sanitario nazionale sovvenziona solo in parte queste cure.
Le
percentuali di affluenza per categoria di malattie sono tuttavia variate
da ieri a oggi, segno che è mutato l'approccio alle cure termali per le
diverse patologie.
"I
trattamenti in bibita, cioè l'idropinoterapia, una volta assai prescritti
per problemi intestinali ed epatopatie, sono diminuiti sia perché il
paziente può acquistare in bottiglia la stessa acqua che beve negli
stabilimenti termali, sia perché i quadri clinici per i quali erano
consigliati sono mutati.
Enteriti
acute e stipsi ostinate sono infatti diventate più rare" afferma
Giovanni Agostini, direttore della Scuola di idrologia medica
dell'Università di Pisa e vicepresidente dell'Associazione medica
italiana di idroclimatologia, talassologia e terapia fisica.
Terapia o placebo ?
Eppure, il "passare le
acque" è spesso ritenuto un gradevole placebo, piuttosto che una
vera e propria terapia che, alla pari di un farmaco, ha indicazioni
precise. "La diffidenza verso le cure termali è un problema di
cultura" sostiene Roberto Gualtierotti, presidente dell'Associazione
europea di medicina termale. I medici di medicina generale stentano a
prescriverle perché non conoscono la composizione delle acque e il loro
meccanismo d' azione: al livello universitario, l'insegnamento di
idrologia medica è facoltativo. D'altro canto, l'Italia è l'unica
nazione che ha una Scuola di specializzazione in idrologia, climatologia e
talassoterapia, specialità peraltro che non è riconosciuta a livello
europeo. Quanti la scelgono finiscono quindi per identificarsi soprattutto
con coloro che già operano nel settore.
A
gettare queste ombre sulla reale utilità di bagni termali, fanghi e
trattamenti fisici concorrono molti fattori. A volte manca una
specializzazione terapeutica delle stazioni termali. Per interesse le
società di gestione conferiscono spesso allo stabilimento la più vasta
gamma di attività curative, quando l'acqua delle loro fonti è più
benefica magari per le malattie dermatologiche che per quelle
dell'apparato digerente. "La pubblicità estesa a svariati quadri
clinici è in realtà deleteria, perché l' utente, disorientato, è
portato a scegliere una stazione termale più in base al paesaggio che al
reale risvolto terapeutico. Tanto più che, con le sole cure termali
d'elezione, lo stabilimento sarebbe in grado di garantirsi la stessa
affluenza" commenta Gualtierotti.
Spesso
lo scarso beneficio che si può trarre dalle cure termali può dipendere
dal modo con cui vengono frequentate.
Chi soffre per esempio di disturbi
alle prime vie respiratorie non sempre sceglie la località dove gli può
venire somministrato il trattamento inalatorio più appropriato. Se si
tratta di una forma catarrale, "umida", è da privilegiare una
terapia a base di acqua sulfurea, mentre l'acqua salso-bromo-iodica è più
indicata per le forme "secche".
Quella
di ripiegare su stazioni termali più comode da raggiungere, o che
garantiscono una vacanza con amici di vecchia data, è un'abitudine
consolidata. Altre volte il consumatore è indirizzato allo stabilimento
giusto, ma sbaglia la stagione. Se soffre per esempio di artrosi o di
reumatismi, o deve sottoporsi a inalazioni per una rinite cronica o una
sinusite, ebbene l'inverno, e non l'estate, è il periodo più adatto. La
scelta del periodo deve anche tenere in considerazione lo sviluppo della
terapia farmacologica in atto, magari sfruttando, come nei casi di
psoriasi, i periodi in cui si sospendono i
farmaci.
vedi
Pericolo Farmaci e
Vaccini
Infine,
talora i soggiorni negli stabilimenti risultano troppo brevi perché
l'efficacia del trattamento possa manifestarsi.
Ogni cura termale produce
infatti una reazione di intolleranza all'inizio del trattamento, che si
traduce in una prima fase "negativa", caratterizzata da astenia,
anoressia, dispepsia, nonché da malessere generale, algie diffuse e
cefalea. Solo in un secondo momento subentra una reazione cosiddetta di
"aggiustamento" in cui il benessere acquisito con la cura
termale comincia a rendersi manifesto. In generale, una settimana è
insufficiente e il periodo di solito consigliato è di almeno 15 giorni.
All'idroterapia si riserva pertanto un aspetto ludico che mal si adatta al
suo scopo terapeutico.
A ogni disturbo la sua cura
Ciononostante, alle terme si recano
ancora in tanti. Segno che i consumatori comunque ne traggono beneficio.
"Il termalismo può essere considerato un valido complemento alla
terapia farmacologica per malattie croniche come l'artrosi" dice
Gualtierotti. La continua somministrazione di antinfiammatori non
steroidei (FANS), necessaria per moderare il dolore, spesso provoca
effetti collaterali al fegato, al rene o allo stomaco. Pur non risolvendo
l'artrosi, le cure termali permettono un periodo di sospensione e le'liminazione dai
farmaci da non sottovalutare.
Le
cure termali possono essere utilmente associate a essi soprattutto dopo
una terapia farmacologica intensiva o nelle fasi meno acute della
malattia. In altre parole, il termalismo è indicato non tanto per la cura
di episodi acuti, quanto per la prevenzione di numerosi quadri clinici e
per la riabilitazione in generale.
Questo
approccio vale anche per le malattie cutanee, che sempre più spesso
vengono trattate con l'ausilio delle acque termali. Non a caso ben 85 sono
gli stabilimenti che si propongono per la cura delle dermatosi.
Le
sorgenti di acque sulfuree sono in effetti particolarmente indicate per le
forme croniche di dermatite atopica e di dermatite seborroica, mentre le
acque bicarbonato-calcio-magnesiache, meno irritanti, vanno preferite per
le forme acute di queste stesse patologie. Bagni a base di queste acque
danno beneficio anche a chi soffre di psoriasi, sebbene risultati migliori
si ottengano con la cosiddetta balneo-fototerapia che associa al bagno
termale l'esposizione a fonti artificiali di UVB. Le acque
arsenico-ferruginose sono invece attive nelle dermatosi con componente
psicosomatica, come il Lichen simplex, e nelle dermatiti da squilibri
endocrini, quali quelle dovute all'ipertiroidismo. In tutti questi casi
gli effetti dell'acqua sono molteplici.
Oltre
a detergere le superfici cutanee coperte di essudati, croste e squame e a
lenire il prurito che spesso vi si associa, l'acqua ha azione
antinfiammatoria e stimola la rigenerazione dello strato corneo
dell'epidermide, ammorbidendo gli epiteli alterati.
"L'incremento
dell'idroterapia in dermatologia è un dato di fatto. Da quattro anni nei
congressi della Società italiana di dermatologia, a cui fanno capo medici
universitari e ospedalieri, vi è una sezione dedicata al termalismo"
sottolinea Mario Cristofolini, primario dermatologo all'Ospedale di Santa
Chiara a Trento e specialista in idrologia medica all'Università di Pisa.
La
cura termale non è dunque più considerata una metodica empirica, frutto
di osservazioni episodiche, bensì una terapia che ha i requisiti per
essere verificata con studi clinici controllati.
A
promuovere questo passaggio è stata una disposizione ministeriale, che da
alcuni anni richiede a ogni stazione termale di dimostrare con ricerche
epidemiologiche e climatologiche l'efficacia dei trattamenti, pena il
mancato rilascio della convenzione con il Servizio sanitario nazionale.
Per
eseguire questi studi sulle caratteristiche delle diverse acque e sui loro
effetti biologici, molti sono i Centri che hanno rinnovato il proprio
materiale strumentale.
Domandarsi
da che cosa dipenda l'efficacia terapeutica del termalismo è tuttavia più
che legittimo.
La
risposta non si esaurisce però nell'individuazione di un unico principio
curativo, bensì di un insieme di fattori fisici e chimici. La
temperatura, per esempio, conferisce all'acqua termale precise indicazioni
terapeutiche: più è elevata, più la concentrazione dei sali disciolti
aumenta. L'azione termica della balneoterapia stimola i meccanismi di
termoregolazione e promuove modificazioni nella circolazione periferica e
nell'irrorazione cutanea, oltre ad agire direttamente su capillari e
tessuti cutanei.
La
pressione idrostatica è un altro parametro che caratterizza ogni tipo di
acqua, influendo sulla circolazione venosa e sulla dinamica dell'apparato
respiratorio e locomotore. Vi è poi, ovviamente, la composizione chimica
delle acque, classificabile in base al residuo fisso, cioè alla quantità
totale dei mineralizzatori contenuti per litro, alla presenza di tracce di
metalli pesanti e alle concentrazioni di gas disciolti.
Nelle acque salse,
per esempio, prevale il cloruro di sodio, a fianco di quantità più
modeste di solfato di sodio e dei bicarbonati di sodio, calcio e magnesio,
a cui si attribuisce l'interessante analogia con i liquidi organici.
Le
acque sulfuree vantano un'antica tradizione, essendo state le prime a
trovare applicazioni mediche.
La
forte presenza di zolfo in forma bivalente, combinato in vario modo e in
stato di continua trasformazione sia per l'intrinseca instabilità dei
composti sia per l'intervento di processi microbici, diversifica
sensibilmente le sorgenti e quindi l'indicazione terapeutica.
Limpide
e fredde allorché sgorgano dalle rocce, le acque arsenico-ferruginose
s'intorbidano all'aria, perché i sali ferrosi che contengono si ossidano
a ferrici e precipitano sotto forma di idrato ferrino colloidale.
Questo
si comporta come il ferro dell'indicazione galenica, intervenendo in modo
specifico sul sangue ed esercitando un moderato stimolo sul ricambio
generale.
Le acque bicarbonate devono invece all'anione bicarbonato HCO3-
presente in quantità predominante rispetto agli altri ioni, la capacità
di neutralizzare l'acidità gastrica, di svolgere un'azione fluidificante
del muco e di intervenire sulla motilità gastrica nei casi di ritardato
svuotamento gastrico. Le acque radioattive agiscono invece per via fisica
- mediante l'emanazione di particelle alfa provenienti da atomi di radon,
uranio, torio o attinio - forse con un meccanismo di denaturazione di
proteine.
Il
"divinum quid et arcanum" cui gli antichi attribuivano i benefici dell'idroterapia ha dunque lasciato il posto a ricerche che stanno portando il
termalismo dalla condizione di rimedio empirico, basato sulla tradizione,
a disciplina medica sviluppata su solide basi scientifiche.
By
Manuela Campanelli
- Tratto
da: Le scienze
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I benefici delle cure Termali
-
Una ricerca rileva, nell'anno successivo al trattamento, la
diminuzione dei ricoveri e del consumo di
farmaci.
Dopo un appropriato ciclo di
cure termali si riducono fortemente, nel corso di un anno,
le giornate di assenza dal lavoro per malattia, i ricoveri
in ospedale, e in generale le necessità di prestazioni
sanitarie, nonché l'uso e l'abuso di farmaci. Queste le
sorprendenti conclusioni del Progetto Naiade (dal nome delle
ninfe acquatiche della mitologia greca), lanciato alcuni
anni fa dal ministero della Salute e da Federterme per
valutare il rapporto costi-benefici delle cure termali in
Italia.
A Naiade hanno collaborato ben 297 dei 340 stabilimenti
termali italiani, che hanno esaminato 23.680 dei loro
utenti, dando vita uno studio osservazionale di eccezionale
portata.
Il progetto ha dato luogo alla pubblicazione di lavori
scientifici sul valore delle cure termali nei singoli gruppi
di malattie identificate dal ministero. Mancava tuttavia una
conclusione globale sul termalismo, che potesse superare le
distinzioni tra le diverse patologie, le differenti
proprietà delle acque, e le loro varie modalità di
somministrazione, dando così una valutazione complessiva del
ruolo delle cure termali nell'ambito delle risorse del
Paese.
Ora questo rapporto globale è stato completato ed è
pubblicato da una importante rivista internazionale dedicata
ai rapporti tra ambiente (suolo, sottosuolo, aria ed acque)
e prevenzione e cura delle malattie, l'International Journal
of Biometeorology.
Il lavoro scientifico è firmato da due clinici (Giovanni
Gasbarrini, Roma e lo scrivente), due statistici medici
(Ferdinando Di Orio e Marco Valenti, Perugia), e un docente
di Medicina Termale (Giuseppe Nappi, Milano), in
rappresentanza di un più vasto gruppo di ricercatori. In
sintesi, nell'anno successivo al ciclo termale in tutti i
pazienti si sono registrati, in misura variabile,
diminuzione del consumo di farmaci, dei ricoveri, dei giorni
di malattia e del ricorso alla riabilitazione.
Le cure termali rappresentano una risorsa preventiva e
terapeutica fortemente radicata nella cultura dell'Europa
mediterranea e continentale, e, in Paesi come l'Italia, la
Francia, la Germania, l'Austria, e gli stati dell'Europa
Orientale, sono in genere molto gradite ai pazienti e ben
considerate dai medici di base. Tuttavia vi sono state e vi
sono difficoltà nel dimostrarne l'efficacia con i metodi
della moderna ricerca clinico-statistica basata
sull'evidenza. Infatti non è facile, in ambiente termale,
condurre studi rigorosamente controllati (randomizzati, in
doppio cieco, ecc). Queste difficoltà hanno determinato un
certo scetticismo sulla validità delle terapie termali, in
particolare nei Paesi di cultura anglosassone, scetticismo
che si è diffuso in parte anche nei nostri ambienti
scientifici. Questo è uno dei motivi per cui parecchi
stabilimenti termali si stanno gradualmente trasformando in
Centri di benessere, fitness o addirittura in "beauty farms".
Nonostante le difficoltà, alcuni studi clinici controllati
sono comparsi negli ultimi anni, ed hanno confermato il
valore coadiuvante delle terapie termali in condizioni
morbose quali il colon irritabile, l'insufficienza venosa
cronica, l'artrosi lombo-sacrale, la spondilite
anchilosante, ed altre.
Questi nuovi studi, insieme ai risultati del progetto
Naiade, invitano a rivalutare le peculiari funzioni
sanitarie delle terme, che costituiscono oltretutto una vera
e propria rete di strutture preziose per la prevenzione e la
riabilitazione di importanti malattie croniche. Le cure
termali non vogliono certo sostituire le classiche misure
preventive e curative; ed infatti non appartengono alla
"medicina alternativa", ma piuttosto ad una medicina
complementare ed ausiliaria, tesa al mantenimento e al
recupero della salute in maniera del tutto compatibile con
la medicina classica e con l'opera del medico curante.
Spetta ancora alla ricerca definire meglio i momenti e le
fasi della malattie croniche in cui può essere più utile
inserire o affiancare le cure Termali ai mezzi terapeutici
offerti della moderna scienza medica.
Non era tra gli scopi del progetto Naiade stabilire se i
risultati positivi riscontrati dovessero essere attribuiti
soltanto agli effetti chimici e/o fisici delle acque termali
o piuttosto alla intera, complessa "esperienza termale", che
comprende un insieme di effetti benefici dovuti
all'ambiente, al riposo, al sollievo dall'ansia e dalla
depressione, che determinano una migliore consapevolezza dei
bisogni e delle funzioni del proprio corpo. Certamente le
terme sono anche tutto questo, e pertanto ci ricordano che
la salute non è soltanto assenza di malattia, ma è
soprattutto riconquista di un pieno benessere psico-fisico.
By Sergio Coccheri - Ordinario Mal. Cardiovascolari
Università di Bologna
Tratto da: repubblica.it
Ricordiamo
anche che le alterazioni degli
enzimi, della
flora, del
pH digestivo e della
mucosa
intestinale influenzano la salute, non
soltanto a livello intestinale, ma anche a
distanza in qualsiasi parte dell'organismo.
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