Il
DNA comunica e riceve
informazioni dalla consapevolezza umana (conscia o
inconscia che sia) tramite l’elettromagnetismo
a larghissimo spettro, cosi come interagisce con il
Campo energetico Universale. Il
DNA ha quindi una natura
ELETTROMAGNETICA.
Non è importante ai fini dell’informazione solo la
composizione della sequenza degli
aminoacidi all’interno
del DNA, ma anche l’attorcigliamento, la
torsione delle sequenze delle varie
frequenze. Un po’ come un
solenoide in miniatura, una bassissima corrente
bioelettrica che attraversa una sequenza di
materiale biochimico attorcigliato genera un
minuscolo ma efficace campo elettromagnetico.
L’attorcigliamento è variabile e questo determina
una
modulazione del campo elettromagnetico.
Il minuscoli campi elettromagnetici presenti nel
DNA permettono il trasferimento
dell’informazione, la modulazione della
comunicazione all’interno del codice.
In base
all’informazione ricevuta il codice “risponde”,
agisce, trasmette, riceve e quindi può modificarsi,
riprogrammarsi.
Forse ora finalmente iniziamo a comprendere
l’importanza della necessità di un campo
elettromagnetico di base e di uno specifico campo
elettromagnetico nel nostro pianeta e nell’UniVerso,
per permettere un sano funzionamento anche dei corpi
Viventi.
Così come la gravità, l’elettromagnetismo è una
forza assolutamente nota e abbondantemente
utilizzata nella nostra realtà quotidiana, ma la sua
natura è ancora fondamentalmente incompresa.
In realta’ l’elettromagnetismo e la “gravità” (le
forze di
attrazione-repulsione), sono forze
INTERDIMENSIONALI che lavorano “trasversalmente”
anche da e per le altre dimensioni, cioe’
“funzionano” come collegamento fra le varie
dimensioni. Ecco l’importanza della presenza
dell’elettromagnetismo che “lega” in un continuum,
un codice presente in più dimensioni.
Occorre quindi tener presente che la CONSAPEVOLEZZA
UMANA comunica
attraverso e con la Matrice degli infiniti
Universi e all’interno del proprio essere
tramite l’elettromagnetismo a
larghissimo
spettro…..ecco perche’ non si puo’ mentire all’Universo….
Siccome è ormai evidente che i sistemi
viventi si basano su un sistema di
comunicazione, il funzionamento del
DNA non può essere visto
soltanto come un magazzino di informazione
genetica. Possiamo considerare il sistema
dinamico DNA/RNA (Lo
Rna
e' solo una ipotesi) come una Energia Informazione
(EI) catalitica (Manzelli, 2009) in grado di
trasmettere e ricevere segnali quantici
biofisici dall'Ego/IO verso e dalle proteine,
atomi presenti nelle
cellule viventi, così
che il
DNA può essere pensato come una “antenna”
che trasmette informazione nonlocale, mediante
"segnali quantistici dei geni e/o degli
Atomi, Elettroni, ecc., per mezzo del
Vuotoquantomeccanico".
La coscienza ed il nostro DNA -
FMBR Editorial: Oct, 2012 – By Jerry Gin
La maggior parte delle persone
pensa al nostro DNA come a una struttura molecolare
che codifica chimicamente per creare i componenti
del nostro corpo. Tuttavia,
la ricerca sta dimostrando che è molto più di
questo: è anche un trasmettitore di segnali che
trasportano informazioni.
Con la decodifica abbastanza recente del DNA nei
nostri geni attraverso il Progetto Genomico Umano,
gli scienziati hanno pensato che ora avremo una
comprensione "completa" della vita come dettata dai
nostri geni.
Sfortunatamente, il numero di geni che possediamo
non è così diverso dalla maggior parte degli
organismi viventi - cioè, non siamo così "speciali".
Gli esseri umani hanno circa 23.000 geni, circa lo
stesso numero che si trova nei topi e nei vermi
terrestri. Ma avevamo un sacco di DNA "spazzatura"
che gli scienziati non capivano perché non erano i
geni che codificavano le proteine e gli enzimi che
compongono e costruiscono il corpo (da qui, il
termine "spazzatura").
Ora stiamo cominciando a capire che il DNA
"spazzatura" sembra agire come regolatori che
controllano le informazioni che influenzano il
funzionamento del nostro corpo e quindi la sua
salute.
Questa comprensione sta creando un nuovo campo
chiamato epigenetica. Sembra anche che le nostre
intenzioni e i nostri pensieri diventino manopole di
controllo per cambiare il canale del segnale del DNA
! La luce
proveniente dalle nostre cellule (biofotoni) e i
segnali elettromagnetici sembrano essere coinvolti
nel processo di segnalazione. Ora delineerò
brevemente alcuni dei fondamenti scientifici che
sostengono questo nuovo sguardo al ruolo della
molecola del DNA.
La presenza strutturata di
protoni persiste dopo che il DNA è sparito
Il dottor Peter Gariaev, direttore del Wave Genetics
in Russia, ha eseguito un esperimento sorprendente.
Quando il DNA, sotto vuoto, è esposto a una leggera
luce laser, un sensibile strumento
fotomoltiplicatore può raccogliere i segnali dal
DNA.
Quando il DNA viene rimosso dal contenitore che lo
conteneva, il fotomoltiplicatore raccoglie ancora
una presenza strutturata di fotoni e lo fa per circa
30 giorni (l'"effetto DNA fantasma").
La scienza standard dice che questo non può
accadere. Poiché si verifica, il DNA ha strutturato
i fotoni in questo spazio, cioè ha stabilito un
modello nel campo. Questo esperimento ci dà un'idea
del meccanismo della messaggistica tramite il DNA.
Istruzioni del DNA trasportate
dalla luce
Correlate alla storia del DNA fantasma ci sono altre
storie in cui i segnali sono usati per svolgere
l'azione del DNA.
Il dottor Vlail Kaznacheyev, direttore dell'Istituto
di medicina clinica e sperimentale di Novosibirsk,
ha dimostrato che un virus può essere trasmesso da
una piastra di coltura all'altra usando la luce
ultravioletta. Così, l'informazione viene
trasportata con fotoni che sono stati "strutturati"
in una piastra di coltura ad un'altra piastra di
coltura. Alcuni scienziati russi credono che questo
effetto venga effettuato dall'energia di "torsione".
Il Dr. Dzang Kangeng in Cina ha dimostrato che la
luce passata attraverso un'anatra in 500 uova di
gallina ha prodotto dei pulcini in cui l'80% aveva
il becco piatto, il 90% aveva gli occhi spostati in
una posizione simile alle anatre e il 25% aveva
delle fettucce tra le dita dei piedi. La loro prole
rimase parzialmente anatra, parzialmente pollo.
Il Dr. Gariaev ha diretto la luce laser verde
attraverso le uova di salamandra e poi attraverso le
uova di rana. Le salamandre si sono schiuse dalle
uova di rana. Ha coniato il termine "genetica delle
onde".
I frammenti di DNA si "rigenerano
Il premio Nobel per la virologia, Dr. Luc Montagnier
(che ha condiviso il premio per la scoperta del
virus HIV) ha scoperto l'apparente capacità dei
frammenti di DNA di "rigenerarsi" utilizzando un
campo elettromagnetico. Due tubi separati sono stati
messi in una bobina di rame e sottoposti a un campo
elettromagnetico di 7 hertz.
Un tubo aveva
un frammento di DNA e l'altro tubo aveva solo acqua
pura. Dopo 16 ore, le provette sono state sottoposte
alla reazione a catena della polimerasi (PCR) per
creare replicanti del DNA (la tecnica standard che
fa enzimaticamente molte copie del DNA per
consentire la misurazione del DNA che è
originariamente in una piccola quantità).
Il DNA è stato trovato nella provetta con solo acqua
pura. L'ipotesi è che la struttura del DNA sia
conservata e amplificata per coerenza quantica nella
provetta d'acqua e che il processo PCR la scambi per
il DNA stesso.
Qual è il meccanismo ?
Per capire il meccanismo coinvolto e vedere come la
coscienza gioca negli effetti, si può guardare il
lavoro del Dr. Fritz-Albert Popp all'Istituto
Internazionale di Biofisica in Germania.
L'ipotesi:
Il DNA interagisce fortemente con la luce laser
coerente e influenza i legami idrogeno NH...O e
NH...H. I biofotoni di tutte le parti del corpo sono
coerenti (non casuali) e quindi possono permettere
la comunicazione.
Il macchinario di ogni cellula coordina le sue
attività scambiando biofotoni con altre cellule.
L'organizzazione avviene in modo cooperativo usando
un modello fornito dal DNA. Il DNA agisce come un
deposito di fotoni e innalzerà i livelli di energia
delle molecole, preparandole per una reazione
chimica.
La coscienza può influenzare il campo non locale
(come un campo di torsione/bioenergia) che influenza
il DNA che influenza il rilascio di biofotoni che
influenzano le reazioni chimiche come la sintesi
proteica.
In un'altra ipotesi, il Dr.
Keith Scott-Mumby, rivedendo i suddetti tipi di
esperimenti in Virtual Medicine, descrive il "DNA
radio" in cui il DNA agisce come un'antenna che
trasmette informazioni per svolgere le attività
della cellula.
La scienza del DNA e della coscienza è un campo
affascinante; siamo fortunati ad osservare questo
campo ai suoi inizi.
Come potrebbe avvenire la
guarigione a distanza
Con le informazioni di cui sopra, si può
ulteriormente ipotizzare come può avvenire la
guarigione a distanza. Non si possono usare solo i
campi elettromagnetici (per esempio, la luce), dato
che riducono la loro forza con la distanza. Per
esempio, se si considera un campo di torsione che
interagisce con il campo della coscienza, allora
possono verificarsi effetti a distanza. Le frequenze
di coscienza coinvolte interagirebbero con il DNA
che trasmette le informazioni per le reazioni
chimiche.
Ringraziamenti: Gli
esperimenti descritti sopra, con i riferimenti,
possono essere trovati in Claude Swanson's Life
Force: The Scientific Basis, Virtual Medicine di
Keith Scott-Mumby, e Source Field Investigations di
David Wilcock. Fonte:
https://fmbr.org/consciousness-and-our-dna-gin-oct12/
IL DNA UMANO SUONA
CONTINUAMENTE
È una scoperta dello scienziato russo
P.Garyaev.
I nucleotidi del DNA costituiscono una specie di
testo che contiene informazioni. Ogni nucleotide,
che è una "lettera" nel testo genetico, ha un certo
spettro di frequenze. Se queste frequenze vengono
tradotte in frequenze che l'orecchio umano può
captare, le molecole di DNA cominciano a suonare
come note e si sente la musica. Una musica molto
bella e armoniosa. Il nostro DNA sta cantando (se
solo potessimo sentirlo avremmo molto più rispetto
verso la vita e tutti gli esseri senzienti.
Ogni persona suona e ognuno ha la sua melodia unica.
Lo scienziato era convinto che il nostro DNA è
costruito secondo le leggi della bellezza e
dell'armonia. Ecco perché potremmo tutti essere
considerati incredibilmente belli. Ma c'è anche il
caos che disturba l'armonia.
Se la natura del DNA è sconvolta dalla manipolazione
transgenica, per esempio, subentra la cacofonia, il
caos invece di musica.
Le leggi della bellezza e dell'armonia vengono
violate, la musica umana diventa un'accozzaglia
caotica di suoni e si comincia a soffrire a livello
fisico, fino alla morte. La struttura del DNA non
deve essere disturbata, e tutti gli esperimenti
transgenici non portano altro che distruzione.
Gli scienziati del gruppo di Garyaev hanno
utilizzato queste scoperte: l'informazione genetica
è stata letta da una goccia di sangue umano,
tradotta in musica e registrata su un disco. Quando
un uomo ascoltava questa musica (ed era il suo
stesso suono), tutti i sistemi del suo organismo
cominciavano a lavorare in armonia. Le persone sono
state curate da malattie croniche ...
Il lavoro che ha svolto Garyaev ha avuto molto a che
fare con le scoperte e sperimentazioni russe nel
campo della fisica (campi torsionali). Purtroppo,
anche questo scienziato a livello delle istituzioni
e della comunità scientifica è considerato uno "pseudoscienziato",
e la sua ricerca non riceveva fondi...
Tratto da Mednat.news
Le onde elettromagnetiche
del DNA. Il
Premio Nobel spiega la medicina del futuro
L’acqua
non è solo in grado di memorizzare l’impronta
elettromagnetica della sequenza di
DNA,
perché gli scienziati hanno dimostrato che è
possibile ricreare a distanza di migliaia di
chilometri la stessa sequenza di
DNA a partire dall’acqua informatizzata.
Da un parte si evidenzia il potere curativo
dell’acqua di immagazzinare e rilasciare
informazioni elettromagnetiche in altri liquidi a
base di acqua, come ad esempio i liquidi del corpi
viventi, e dall’altra l’idea che il teletrasporto da
un posto all’altro di rimedi, diventa realtà.
Luc Montagnier è stato medico, biologo e virologo
francese, uno dei più famosi scienziati del nostro
tempo per i suoi studi sull’HIV, che poi ha
sconfessato che sia la causa della sindrome
Aids,
e poi
i suoi studi sulla memoria dell’acqua. Nel 2008 ha
vinto il Premio Nobel per la medicina.
Durante le sue ricerche sulla memoria dell’acqua,
Montagnier ha scoperto che le sequenze/frequenze di
DNA
disciolte in acqua, provocano segnali
elettromagnetici emessi e che la sequenza del DNA
stesso può essere ricostituita a partire dal segnale
elettromagnetico !
Luc
Montagnier racconta che la sua storia è iniziata 10
anni prima quando nonostante avesse filtrato diversi
batteri senza lasciare alcuna traccia di DNA in una
soluzione, accadeva che il batterio si ricostituiva
regolarmente senza alcuna spiegazione.
Questo ha segnato l’inizio di una lunga serie di
ricerche su perché ed il per come il DNA si comporta
nell’acqua
in quel modo, fatto che ha portato alla scoperta che
il DNA del batterio stava emettendo onde
elettromagnetiche a bassa frequenza, in alcune
soluzioni di filtrato diluite in acqua, e questa
proprietà fu presto estesa ad altri DNA batterici e
virali.
Le onde
elettromagnetiche emesse dal DNA
In sintesi, i segnali elettromagnetici (EM) a
frequenza ultra-bassa (500-3000 Hz) sono stati
rilevati in alcune diluizioni del filtrato da
colture di microrganismi ("virus"che
sono proteine a DNA, batteri) o dal plasma
contenenti gli stessi, in esseri umani.
Due
provette fisicamente
separate, ma adiacenti, sono state collocate
all’interno di una bobina di rame e sottoposte ad un
debole campo elettromagnetico di 7 Hertz (risonanza
Schumann circa 7.83 Hz) ed isolate dai campi
magnetico esterni per evitare interferenze in una
gabbia di Faraday.
Una provetta conteneva un frammento di DNA
sottoposto a diversi cicli di diluizione e
succussioni, e la seconda provetta conteneva solo
acqua pura distillata.
Dopo 18 ore a temperatura ambiente, si è osservato
che entrambe le provette emettevano lo stesso
segnale elettromagnetico.
Inoltre entrambi i campioni vennero sottoposti ad un
metodo di routine usato per ricostruire tracce di
DNA, utilizzando degli enzimi e delle basi azotate,
innescando una reazione a catena, detta
polimerasi (PCR).
Dopo 20 ore, il frammento di DNA era stato
recuperato in entrambe le provette, anche se una
conteneva solamente acqua distillata !
Da notare che il trasferimento di segnali
elettromagnetici non è stato raggiunto se il tempo
di esposizione era stato inferiore a 16 ore, o
quando la bobina schermante era assente, oppure
quando il generatore di campo magnetico aveva una
frequenza inferiore a 7 Hz.
Riportare in vita e
teletrasportare un batterio partendo dai suoi
segnali elettromagnetici, sarà possibile ?
L’esperimento è stato ripetuto anche in una modalità
diversa.
Il team di scienziati di Montagnier hanno registrato
i segnali elettromagnetici della sequenza di DNA, li
hanno memorizzati su un computer e poi comunicati ad
un laboratorio di ricerca in Italia a più di mille
chilometri di distanza.
Gli studiosi italiani, guidati dal Prof. Vitiello,
hanno trasmesso per alcune ore, questi segnali ad
una provetta contenente solamente acqua distillata.
Poi hanno preso le basi azotate e attivato la
polimerasi con l'apposito enzima e li hanno messi
nella provetta. Il risultato è stato stupefacente:
dal nulla si è ricreata la sequenza di DNA
originaria inviata via computer dagli scienziati in
Francia !
L’esperimento è stato ampiamente riprodotto, 12
volte su 12, anche con DNA di batteri diversi.
Questo ha confermato la validità scientifica della
scoperta.
Lo scienziato Italiano, Emilio del Giudice
(deceduto), è stato un fisico teorico, ricercatore
INFN a Milano, membro dell’International Institute
of Biophysics di Neuss in Germania. Aveva lavorato
presso il MIT di Cambridge, USA e presso il Niels
Bohr Institute di Copenhagen. E’ stato autore di
numerosissimi articoli scientifici sulla teoria
quantistica dei campi, e sullo studio delle
proprietà collettive della materia.
Affermò: “Capire queste cose potrà permettere di
dare origine ad una nuova industria chimica non
inquinante, che si ispiri al caso biologico, in cui
le molecole interagiscono in maniera precisa tra di
loro senza generare composti a caso, e cioè in
maniera altamente efficiente, a basso consumo
energetico, e senza generare rifiuti inquinanti…”
Inoltre oggi ormai si creano dei medicinali/rimedi
ad hoc, generando campi elettromagnetici attraverso
degli appositi macchinari .
vedi:
Bioelettronica
L’acqua si comporta esattamente come un nastro da
magnetizzare che conserva l’impronta magnetica delle
frequenze che o sono contenute in precedenza, oppure
che vengono introdotte appositamente e ciò avviene
anche quando queste frequenze,sembra
che siano state “resettate” cioè cancellate e
comunque riceve e trasmette un messaggio di natura
magnetica, che è ancora in grado di essere
riprodotto. Viceversa possiamo quindi usarla per
imprimergli le frequenze dei medicinali/rimedi, così
da avere un effetto curativo negli organismi
viventi.
Bibliografia:
– L. Montagnier , J. Aissa, E. Del Giudice, C.
Lavallée, A. Tedeschi and G. Vitiello, “DNA , Waves
and water”, “Journal of Physics: Conferences Series”,
The proceedings of DICE 2010: Space, Time, Matter –
Current Issues in Quantum Mechanics and Beyond, 2011
– L. Montagnier, J. Aissa, S. Ferris, J. Montagnier,
C. Lavallée, “Electromagnetic Signals Are Produced
by Aqueous Nanostructures Derived from Bacterial DNA
Sequences”, Interdiscip. Sci. Comput. Life Sci.,
1:81-90 (2009).
– N. Marchettini, E. Del Giudice, V. L. Voeikov, E.
Tiezzi. “Water: A medium where dissipative
structures are produced by a coherent dynamics”, J.
Theo. Bio. 265, 511-516 (2010).
– Ho MW. Quantum coherent water, non-thermal EMF
effects, & homeopathy. Science in Society 51 (to
appear).
– Vysotskil, Kornilova, and Smirnov. Applied
biophysics of activated water. World Scientific
– L’acqua e gli organismi viventi: intervista a
Emilio Del Giudice. Scienza & Conoscenza
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Individuato un codice tridimensionale del
DNA: è una struttura a forma di fiore e l’Allarmina
è la proteina che lo protegge – 22/01/2020
Grazie a un approccio sperimentale innovativo
sviluppato da un gruppo di scienziati diretto da
Marco Foiani all’IFOM e all’Università degli Studi
di Milano, è stato identificato per la prima volta
nella sua complessità un codice inedito del DNA: si
tratta di una configurazione simile a un fiore, con
alla base particolari strutture di DNA cruciformi.
Inoltre i ricercatori hanno stabilito che la
proteina allarmina (chiamata anche HMGB1) -
NdR: che è il codice/segnale dell'Infiammazione)
stabilizza questa configurazione, e la protegge
dallo stress meccanico durante la replicazione del
DNA, stress che potrebbe danneggiare i cromosomi e
portare all’insorgenza di tumori. La ricerca,
condotta con un approccio bioinformatico e
matematico e pubblicata oggi sull’autorevole rivista
Nature, segna un significativo avanzamento nella
comprensione del codice della vita, contribuendo a
chiarire le basi molecolari dei processi di
riparazione e duplicazione del DNA e del meccanismo
di protezione dal cancro. I risultati, raggiunti
grazie al sostegno di Fondazione AIRC, aprono la
strada allo sviluppo di cure anticancro
complementari a quelle esistenti, per aumentarne
l’efficacia e ridurne la tossicità.
Il
DNA è noto a tutti per la sua forma ormai iconica a
doppia elica, descritta oltre 60 anni fa da James
Watson e Francis Crick. Nelle cellule quella
lunghissima sequenza a doppia elica è compattata e
avvolta in un complesso di DNA, RNA e proteine che
chiamiamo cromatina. La sua struttura, ovvero il
modo in cui il DNA si attorciglia e contorce, non è
indifferente alla comprensione della sua natura e
del suo linguaggio. Capire la cromatina significa
anche poter individuare eventuali modalità di
intervento a livello molecolare per prevenire o
curare varie patologie e in particolare il cancro.
La salute delle cellule del nostro organismo è
infatti legata al corretto funzionamento di una
serie di meccanismi preposti alla regolazione del
ciclo di riproduzione cellulare, durante il quale la
cellula si divide per originare due nuove cellule. Al
momento della replicazione, il DNA della cellula
madre, avvolto su se stesso innumerevoli volte, si
sdoppia affinché le cellule figlie possano ereditare
l'intero corredo genetico e, per riuscire a farlo,
ha bisogno di essere disteso e poi riavvolto. In
questa fase delicata la doppia elica è sottoposta a
plurime torsioni che provocano cambiamenti di forma
e l’apertura dell’elica stessa. La stabilità del
nostro DNA di conseguenza è costantemente messa alla
prova da stress torsionali e meccanici che possono
danneggiare i cromosomi e causare la perdita di
materiale genetico, predisponendo pertanto
all’insorgenza tumorale.
“ Grazie all’applicazione di sofisticati modelli
computazionali e matematici abbiamo individuato un
codice, un linguaggio non studiato della topologia
del DNA, che coordina una serie di processi
cellulari cruciali durante la replicazione dei
cromosomi”, dice Marco Foiani, Direttore Scientifico
di IFOM e Professore di Biologia Molecolare
dell'Università degli Studi di Milano, da anni
specializzato nei processi di riparazione del DNA.
“L’importanza degli attorcigliamenti del DNA e
quindi dello stress meccanico che il DNA subisce
durante le torsioni fisiologiche nel processo
replicativo – prosegue Foiani – erano già stati
intuiti nel passato, ma dagli anni Novanta
l’attenzione si è focalizzata prevalentemente sul
sequenziamento del genoma umano, nella convinzione
che questo sarebbe stato sufficiente e risolutivo
per individuare soluzioni terapeutiche contro
patologie come il cancro. Il sequenziamento è stato
essenziale, ma ora abbiamo scoperto che esistono
nuovi importanti livelli di organizzazione del DNA”.
“Abbiamo portato avanti la nostra indagine
sull’instabilità genomica e sugli aspetti meccanici
del DNA – aggiunge Yathish Achar, primo autore
dell’articolo – e ora, grazie a un approccio
combinato, siamo riusciti a ricostruire la forma che
assume dinamicamente il DNA in questo processo”.
Gli
attorcigliamenti che si verificano lungo il DNA
vanno a formare una sorta di corolla di petali di un
fiore, all’interno dei quali è protetta la sequenza
di materiale genetico. Alla base dei petali il DNA
assume una conformazione cruciforme, simile a delle
spine. Queste strutture cruciformi possono essere
aggredite danneggiando il materiale genetico. La
cellula pertanto le protegge tramite una proteina
specifica: HMGB1, altrimenti chiamata, non a caso,
allarmina.
“Ho scoperto che l’allarmina protegge le strutture
cruciformi alla fine degli anni Ottanta-
ricostruisce Marco Emilio Bianchi, capo dell'Unità
di Dinamica della cromatina IRCCS Ospedale San
Raffaele e docente l’Università Vita-Salute San
Raffaele – quando ero un giovane ricercatore. Ho
continuato a studiare questa proteina, e le ho dato
il nome allarmina, perché è anche coinvolta nella
segnalazione del malessere di singole cellule al
resto dell’organismo”. Foiani e Bianchi avevano
condiviso il laboratorio all’Università degli Studi
di Milano oltre vent’anni fa “È bello ritrovare ora
l’allarmina in questa ricerca, individuando un suo
ruolo specifico in un codice prima inedito” conclude
Foiani.
Oltre alla portata conoscitiva, la ricerca apre
promettenti prospettive per l'individuazione di quei
processi cellulari che consentono alla cellula
tumorale di orchestrare il processo di riparazione
e, quindi, per l'identificazione di bersagli
farmacologici complementari nelle terapie
anticancro. "Riuscire a identificare i processi che
salvaguardano l’integrità del genoma e la sua
organizzazione topologica – conclude Foiani –
costituisce un significativo avanzamento delle
conoscenze nella ricerca oncologica a livello
molecolare, gettando le basi per l'identificazione
di combinazioni terapeutiche sempre più mirate
contro le cellule tumorali, senza danneggiare il
genoma delle cellule sane". Le interazioni
proteina-DNA rappresentano un bersaglio
importantissimo per l’individuazione di strategie
terapeutiche che mirino a prevenire l’espansione
delle cellule tumorali.
La
ricerca condotta da Marco Foiani è stata possibile
soprattutto grazie ai generosi finanziamenti di
Fondazione AIRC.
Tratto da: lescienze.it
Il DNA APRE
PORTALI INTERDIMENSIONALI:
CHI CERCA di CONTROLLARE il DNA ? - 21/08/2011
Il
Dipartimento dell’Energia Stati Uniti, il Trust di
Londra, la
famiglia reale d’Inghilterra, e la
famiglia Rockefeller sono i principali protagonisti
che controllano lo studio della genetica e del
DNA. In
ultima analisi, hanno rubato la ricerca di un programma
universitario due settimane prima del suo completamento.
George Soros e un gruppo di scienziati, che potremmo
chiamare del male, e il
Carlyle Group e tutti i suoi affiliati ne sono
coinvolti. Hanno privatizzato il
Progetto Genoma Umano, brevettato ogni sequenza
genetica potenzialmente lucrativa, e sono ora nel
business della manipolazione e alterazione, forse per
sempre, della genetica della vita.
Hachimoji DNA, il DNA
sintetico con otto lettere - 22/02/2019
Creato in laboratorio, un DNA sintetico (non
autosufficiente, cioe' non autoalimentato) che affianca
altre quattro basi nucleotidiche alle quattro "lettere"
dell'alfabeto con cui è scritto il patrimonio genetico.
Chiamato Hachimoji DNA, ha tutte le caratteristiche
strutturali della sua controparte naturale e in linea
teorica, potrebbe sostenere la vita.
Un bioingegnere e
genetista dell'Istituto Wyss di Harvard hanno
correttamente memorizzato 5,5 petabits di dati -
circa 700 terabyte - in un grammo di DNA,
distruggendo il precedente record di densità di dati
del DNA di mille volte. - Marzo 2015
Senza parlare del DNA "fantasma”, li risiede (NdR:
forse, ma non credo) ciò che chiamiamo coscienza
E’ stato scoperto che il
DNA funziona come una spugna che assorbe la luce:
Gariaev mise una molecola di DNA in un contenitore
di quartz, e vide che assorbiva tutti i fotoni di
luce, conservandoli poi sotto forma di una spirale.
Noi non siamo abituati a pensare alla luce come a
qualcosa che può essere conservato; la luce vola
nello spazio a velocità incredibile. Anche le piante
non sono capaci di conservare la luce durante la
fotosintesi, e la trasformano subito in clorofilla.
Che cosa conserva quindi la luce nel DNA? Come si
conserva, e perché ?
Quando Gariaev tolse il DNA dal contenitore, si
accorse che laddove fino a poco tempo prima si
trovava la molecola del DNA, la luce continuava ad
esistere sotto forma di spirale.
Come si spiega questo fenomeno ?
L’unica spiegazione razionale e scientifica è
questa: esiste un campo di energia che si unisce al
“DNA fantasma”, al “doppio energetico” del DNA.
Questo “fantasma” mantiene e conserva la luce.
Stando a questa scoperta, tutto il nostro corpo deve
avere un suo doppio energetico, un campo
informazionale che detta alle nostre cellule il
lavoro da fare. Anche dopo essere stato coperto
dall’azoto liquido, il “fantasma” non muore: prima
sparisce, ma poi ricompare entro 5-8 minuti. Per
quanto tempo continua a vivere il “fantasma” ? Per
circa 30 giorni.
Quindi noi tutti possediamo un doppio energetico, il
quale interagisce con un campo energetico
sconosciuto alla scienza tradizionale, che
denominiamo il “campo della Fonte”.
Ad esempio, se in questo momento voi siete seduti
sulla sedia leggendo queste righe, ma poi vi alzate
e ve ne andate altrove, il vostro doppio energetico
continua a comporre piccole spirali di luce laddove
eravate seduti, entro trilioni di molecole di DNA,
per almeno 30 giorni ancora. Ebbene, Gariaev è
riuscito persino a misurare questo nostro “doppio”:
assomiglia ad un perfetto ologramma del nostro
corpo.
Negli anni ‘90 lo
scienziato russo Vladimir Poponin venne invitato
negli USA per mostrare le evidenze di uno strano
fenomeno prodotto dal DNA. Posto un campione di DNA
e investito da un raggio laser si otteneva una
figura di diffrazione correlata alla forma a doppia
elica: fin qui tutto nella norma. Ma quando il
campione venne tolto, la figura di diffrazione,
invece di riprendere la sua forma ordinaria restò
immutata per un mese circa: come se il DNA
possedesse una forza che a distanza esercitava
un’azione sui fotoni e quindi sulla figura di
interferenza ! Questo inatteso effetto è stato
chiamato effetto del DNA fantasma, la conferma che
il DNA è in grado di sincronizzarsi con tutto ciò
cui viene a contatto e di essere in grado di
esercitare una forte influenza.
A fronte di questo effetto Peter Gariaev (a capo
dell'equipe russa) arriva ad ipotizzare la ragione
per cui alcune donne sembrano generare figli con
caratteristiche genetiche del precedente partner; se
infatti una donna bianca ha avuto un primo partner
dalla pelle nera e successivamente genera un figlio
da un padre bianco, il figlio potrebbe nascere pelle
mista. Tale mix genetico sarebbe forse correlato
all’effetto DNA fantasma.
Tratto da: https://www.facebook.com/Val.Warrior/posts/806942416051678
Fonte:
http://www.extremetech.com/extreme/134672-harvard-cracks-dna-storage-crams-700-terabytes-of-data-into-a-single-gram#.VNDzalQ4wyU.facebook
Il
DNA degli EUROPEI E' MUTATO 4500 ANNI FA ? Un nuovo studio pubblicato
di recente sulla rivista
Nature rende noto un enigma al quale gli
scienziati genetisti non sanno dare ancora una
spiegazione: i marcatori genetici della prima
cultura paneuropea furono improvvisamente
sostituiti (riprogrammati)circa 4500
anni fa.
La mutazione inspiegabile è stata rilevata grazie
alle analisi condotte su alcuni scheletri recuperati
in Germania e risalenti a circa 7500 anni fa, il cui
DNA è stato utilizzato per ricostruire la prima
storia genetica dettagliata delle popolazioni
dell'Europa moderna.
Lo studio, condotto da un team internazionale di
ricercatori del Centro per il
DNA antico dell'Università
di Adelaide in Australia (ACAD), da altri
colleghi dell'Università
di Mainz in Germania e dai componenti del
Genographic Project della
National Geographic Society, rivela una serie
drammatica di eventi, tra cui grandi migrazioni
provenienti dall'Europa occidentale e l'Eurasia, e
segni di un'inspiegabile mutazione genetica
verificatasi tra i 4 mila e i 5 mila anni fa.
I ricercatori hanno utilizzato il DNA estratto dalle
ossa e dai denti prelevati da una serie di scheletri
umani preistorici.
"Si tratta della prima storia genetica ad alta
risoluzione delle popolazioni dell'Europa antica. E'
uno studio affascinante perchè è come osservare in
'tempo reale' i drammatici cambiamenti demografici
che hanno avuto luogo nel vecchio continente",
spiega il dottor Wolfgang Haak dell'ACAD. "Siamo
stati in grado di ricostruire più di 4 mila anni di
preistoria, dai primi agricoltori, passando per la
prima Età del Bronzo, fino ad arrivare ai tempi
moderni".
"Il nostro studio dimostra che i primi agricoltori
dell'Europa centrale provengono da una migrazione
partita dalla Turchia e dal Vicino Oriente, dove
l'agricoltura ha avuto origine, per poi fermarsi in
Germania 7500 anni fa", dice Paul Brotherton,
ricercatore presso l'ACAD e l'Università di
Huddersfield, Inghilterra.
"Il fatto più curioso è che i marcatori genetici di
questa prima cultura europea, che chiaramente aveva
avuto molto successo, improvvisamente sono stati
sostituiti circa 4500 anni fa, e non sappiamo il
perchè", ammette il professor Alan Cooper. "Qualcosa
di importante deve essere successo e tutta la
ricerca ora è orientata a capire cosa".
Nonostante i recenti successi nel sequenziamento di
porzioni di genoma nucleare ottenuti da campioni
risalenti al Mesolitico e al Neolitico, il
DNA mitocondriale (mtDNA) rimane il marcatore
più studiato e meglio descritto nel campo della
genetica delle popolazioni.
Le informazioni che si ricavano da questo tipo di
DNA sono limitate dal fatto che si trasmette solo
per via materna, ma i progressi nelle tecniche di
analisi e la possibilità di analizzare un esteso
numero di individui permettono insieme di
ricostruire eventi passati di mutazione genetica con
una notevole risoluzione temporale anche disponendo
solo di mtDNA.
Questa nuova ricostruzione demografica, sottolinea
l'autore, chiarisce molti aspetti della storia
europea dell'uomo successiva all'ultima glaciazione,
un periodo ricco di trasformazioni ancora non del
tutto ricostruite e comprese nel dettaglio.
Tratto da: antikitera.net
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Il DNA umano è un
"Internet biologico" (WEB), superiore, sotto molti
aspetti, a quello artificiale
- Luglio 2012
La più recente ricerca scientifica russa spiega,
direttamente o indirettamente, fenomeni quali la
chiaroveggenza, l’intuizione, gli atti spontanei ed
a distanza di cura, l’auto-guarigione, le tecniche
di affermazione, la luce o aure insolite intorno
alle persone (concretamente, dei maestri
spirituali), l’influenza della mente sui modelli
climatici e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di
un tipo di medicina completamente nuova nella quale
il
DNA può essere influenzato e riprogrammato dalle
parole e dalle frequenza SENZA sezionare e
rimpiazzare geni individuali.
Solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato per
costruire le proteine. Questo subcomplesso di DNA è
quello che interessa i ricercatori occidentali che
lo stanno esaminando e catalogando. L’altro 90% è
considerato “DNA rottame”.
Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la
natura non è stupida, hanno riunito linguisti e
genetisti per intraprendere un’esplorazione di quel
90% di “DNA rottame”.
I loro risultati, scoperte e
conclusioni sono semplicemente rivoluzionarie !
Secondo loro, il nostro DNA non solo è il
responsabile della costruzione del nostro corpo, ma
serve anche da magazzino di informazioni e per la
comunicazione.
I linguisti russi hanno scoperto che il codice
genetico, specialmente nell’apparentemente inutile
90%, segue le stesse regole di tutte le nostre
lingue umane.
Per questo motivo, hanno confrontato
le regole della sintassi (il modo in cui si mettono
insieme le parole per formare frasi e proposizioni),
la semantica (lo studio del significato delle
parole) e le regole grammaticali di base.
Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA
seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse
come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue
umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un
riflesso del nostro DNA inerente.
Anche il biofisico e
biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi
colleghi hanno esplorato il comportamento vibratorio
del DNA. (Per essere breve, qui farò solo un
riassunto. Per maggiori informazioni, per favore,
andate all’appendice finale di questo articolo).
La linea finale è stata: “I cromosomi vivi
funzionano come computer “solitonici/olografici”
usando la radiazione laser del DNA endogeno”. Questo
significa che hanno fatto in modo di modulare certi
modelli di frequenza con un raggio laser e con
questo hanno influenzato la frequenza del
DNA e, in
questo modo, l’informazione genetica stessa. Siccome
la struttura base delle coppie alcaline del DNA e
del linguaggio (come si è già spiegato) sono la
stessa struttura, non si rende necessaria nessuna
decodificazione del DNA. Uno semplicemente può usare
parole e orazioni del linguaggio umano! Questo è
stato anche provato sperimentalmente.
La sostanza del DNA vivente (in tessuto vivo, non in
vitro), reagirà sempre ai raggi laser del linguaggio
modulato e anche alle onde radio, se si utilizzano
le frequenze appropriate. Infine questo spiega
scientificamente perchè le affermazioni,
l’educazione autogena, l’ipnosi e cose simili
possono avere forti effetti sugli umani e i loro
corpi. E’ del tutto normale e naturale che il nostro
DNA reagisca al linguaggio. Mentre i ricercatori
occidentali ritagliano geni individuali dei
filamenti del DNA e li inseriscono in un altro
posto, i russi hanno lavorato con entusiasmo con
dispositivi che possono influenzare il metabolismo
cellulare con le frequenze modulate di radio e di
luce per riparare difetti genetici.
Per esempio il gruppo di
ricercatori di Garjajeva ha avuto successo nel
provare che con questo metodo si possono riparare i
cromosomi danneggiati dai raggi X. Sono anche
riusciti a catturare modelli di informazione di un
DNA specifico e lo hanno trasmesso ad un altro,
riprogrammando così le cellule su un altro genoma.
In quel modo, hanno trasformato con successo, per
esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra,
semplicemente trasmettendo i modelli di informazione
del
DNA
!
In quel modo, l’informazione completa è stata
trasmessa senza nessuna delle disarmonie o effetti
collaterali che si manifestano quando si fa
l’ablazione e si reintroducono geni individuali del
DNA! Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione
incredibili, che trasformerà il mondo! Tutto ciò
applicando semplicemente la vibrazione e il
linguaggio al posto dell’arcaico processo
d’ablazione! Questo esperimento punta all’immenso
potere della genetica delle onde, che ovviamente ha
più influenza, sulla formazione degli organismi, che
i processi biochimici delle sequenze alcaline.
I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni
che il nostro corpo si può programmare con il
linguaggio, le parole e il pensiero.
Ora questo è
stato provato e spiegato scientificamente.
Certamente la frequenza deve essere quella corretta
e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo
stesso risultato o possano farlo sempre con la
stessa forza. La persona deve lavorare con i
processi interni e la maturità per poter stabilire
una comunicazione cosciente con il DNA. I
ricercatori russi lavorano con un metodo che non
dipende da questi fattori, però funziona SEMPRE,
sempre e quando venga usata la giusta frequenza.
Però, quanto più è sviluppata la coscienza
individuale, meno c’è la necessità di qualsiasi tipo
di dispositivo! Si possono ottenere quei risultati
da se stessi e la scienza finalmente smetterà di
ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne
i risultati. E non finisce qui. Gli scienziati russi
hanno anche scoperto che il nostro
DNA può causare
modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così
“cunicoli” magnetizzati !
I “piccoli
buchi” sono gli equivalenti microscopici di
quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza
dei buchi neri (lasciati da stelle consumate).
Questi sono dei tunnel di connessione, fra aree
completamente differenti dell’UniVerso,
attraverso i quali si può trasmettere l’informazione
fuori dallo
spazio e
dal tempo.
- Il DNA attira quei
frammenti di informazione e li passa alla nostra
coscienza. (NdR: ed al
VuotoQuantoMeccanico)
Questo processo di ipercomunicazione è più efficace
in stato di rilassamento. Lo
stress, le
preoccupazioni e l’intelletto iperattivo impediscono
il successo dell’ipercomunicazione o ne distorcono
completamente l’informazione rendendola inutile.
In Natura, l’ipercomunicazione è stata applicata con
successo da milioni di anni. Il flusso di vita
strutturato in “organizzazioni stato” di insetti lo
prova drammaticamente. L’uomo moderno lo conosce
solo ad un livello molto più sottile come
“intuizione”. Però anche noi possiamo recuperarne a
pieno l’uso.
Un esempio in Natura. Quando un formica regina è
lontana dalla sua colonia, la costruzione continua
con fervore e in accordo con la pianificazione.
Tuttavia, se si uccide la regina, nella colonia
tutto il lavoro si ferma. Nessuna formica sa cosa
fare. Apparentemente, la regina invia i “piani di
costruzione” anche da molto lontano per mezzo della
coscienza gruppale dei suoi sudditi. Può stare
lontana quanto vuole, fintanto che sia viva.
Nell’uomo l’ipercomunicazione si attiva quando uno
improvvisamente riesce ad avere accesso ad
un’informazione che è fuori dalla propria base di
conoscenze.
A quel punto questa ipercomunicazione viene
sperimentata e catalogata come un’ispirazione o
intuizione. Il compositore italiano Giuseppe Tartini,
per esempio, una notte sognò che il diavolo si
sedeva vicino al suo letto suonando il violino. La
mattina seguente, Tartini potè trascrivere il brano
a memoria con esattezza e lo chiamò la Sonata del
Trillo del Diavolo.
Per anni, un infermiere di 42 anni sognò una
situazione nella quale era connesso ad una specie di
CD-ROM di conoscenza.
Gli veniva trasmessa conoscenza verificabile da
tutti i campi
immaginabili e alla mattina poteva ricordare.
Era tale la valanga di informazioni che sembrava che
di notte gli trasmettessero tutta una enciclopedia.
La maggior parte delle informazioni era fuori dalla
sua base di conoscenze personali e arrivava a
dettagli tecnici di cui lui non sapeva assolutamente
niente.
Quando avviene l’ipercomunicazione, si possono
osservare fenomeni speciali nel DNA, così come
nell’essere umano.
Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA
con luce laser. Nello schermo si è formato un
modello di onde tipico.
Quando hanno ritirato il
campione di
DNA, i modelli di onda non sono
scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di
controllo hanno dimostrato che il modello proveniva
ancora dal campione rimosso, il cui campo energetico
apparentemente è rimasto di per se stesso. Questo
effetto ora si denomina effetto del DNA fantasma.
Si presume che l’energia dello spazio esteriore e
del tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca ancora
attraverso i “cunicoli”.
La maggior parte delle volte gli effetti secondari
che si incontrano nell’ipercomunicazione, anche
degli esseri umani, sono campi elettromagnetici
inspiegabili nelle vicinanze della persona
implicata. In presenza dei quali i dispositivi
elettronici, come attrezzature per CD e altri
simili, possono essere alterati e smettere di
funzionare per ore.
Quando il campo elettromagnetico
si dissolve lentamente, le attrezzature funzionano
ancora normalmente. Molti curatori e psichici
conoscono questo effetto dovuto al loro lavoro. Più
si migliorano l’atmosfera e l’energia dell’ambiente
più frustante è che in quel preciso istante
l’attrezzatura di registrazione smette di funzionare
e di registrare. Il riaccendere e spegnere dopo la
sessione non ne ristabilisce ancora la funzionalità
totale che però il giorno dopo ritorna alla
normalità.
Chissà forse leggere ciò risulta
tranquillizzante per molti, in quanto non ha niente
a che vedere con l’essere tecnicamente incapaci, ma
significa semplicemente che sono abili per l’ipercomunicazione.
Gli scienziati russi
hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei
raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica
trama di onde che, una volta rimosso il campione,
rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone
che l’energia al di fuori dello spazio e del tempo
continua a passare attraverso gli tunnel spaziali
attivati anche dopo la rimozione del DNA.
Gli effetti collaterali più frequenti nell’ipercomunicazione
sono dei campi magnetici vicini alle persone
coinvolte.
Gli apparecchi elettronici possono subire
delle interferenze e smettere di funzionare per ore.
Quando il campo elettromagnetico si dissolve,
l’apparecchio ricomincia a funzionare normalmente.
Molti operatori spirituali conoscono bene questo
effetto.
Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro
Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni in
modo chiaro e preciso.
Gli autori riportano anche
alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero
stati come gli animali, collegati alla coscienza di
gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per
sviluppare e vivere la propria individualità,
tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi
completamente l’ipercomunicazione.
Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza
stabile, possiamo creare una nuova forma di
coscienza di gruppo.
Così come usiamo Internet, il
nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete,
scaricare informazioni e stabilire un contatto con
altre persone connesse. In questo modo si possono
spiegare i fenomeni quali
telepatia o guarigioni a
distanza.
Senza un’individualità distinta la coscienza
collettiva non può essere usata per un periodo
prolungato, altrimenti si ritornerebbe a uno stato
primitivo di istinti primordiali. L’ipercomunicazione
nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa.
I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena
individualità formassero una coscienza collettiva,
avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare
le cose sulla terra, come fossero Dio ! E
l’umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di
coscienza collettiva.
Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da
influenzare da un solo individuo, ma l’impresa
potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente
di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene
fortemente influenzato dalla frequenza risonante
della terra (frequenza di Schumann). Ma queste
stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro
cervello, e quando molte persone si sincronizzano su
di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri
spirituali) concentrano i loro pensieri come un
laser, non sorprende affatto che possano influenzare
il tempo. Una civiltà moderna che sviluppa questo
tipo di coscienza non avrebbe più problemi né
d’inquinamento ambientale, né di risorse
energetiche; usando il potere della coscienza
collettiva potrebbe controllare automaticamente e in
modo naturale l’energia del pianeta.
Se un numero
abbastanza elevato di individui si unisse con uno
scopo più elevato, come la meditazione per la pace,
si dissolverebbe anche la violenza.
Il DNA sembra essere
anche un superconduttore organico in grado di
lavorare a una temperatura corporea normale. I
conduttori artificiali invece richiedono per il loro
funzionamento delle temperature estremamente basse
(tra -200 e -140°C). Inoltre, tutti i
superconduttori possono immagazzinare luce, quindi
informazioni.
Anche questo dimostra che il DNA sia è
grado di farlo.
Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel
spaziali. Normalmente questi
minuscoli tunnel sono altamente instabili e
durano soltanto una frazione di secondo. In certe
condizioni però si possono creare dei tunnel stabili
in grado di formare delle sfere luminose. In alcune
regioni della Russia ed in altre nazioni del mondo,
queste sfere appaiono molto spesso. In queste zone
le sfere a volte s’innalzano dalla terra verso il
cielo, ed i ricercatori hanno scoperto che possono
essere guidati dal pensiero. Le sfere emettono onde
a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal
nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai
nostri pensieri.
Queste sfere di luce hanno una
carica energetica molto elevata e sono in grado di
causare delle mutazioni genetiche. Anche molti
operatori spirituali producono queste sfere o
colonne di luce, quando si trovano in uno stato di
profonda meditazione o durante un lavoro energetico.
In alcuni progetti per la guarigione della terra
queste sfere vengono catturate anche nelle foto.
In passato di fronte a questi fenomeni luminosi si
credeva che apparissero degli angeli. In ogni caso,
pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che
persone con queste esperienze non soffrivano affatto
di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in
avanti nella comprensione della nostra realtà.
Anche
la scienza “ufficiale” conosce le anomalie della
terra che contribuiscono alla formazione dei
fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state
trovate di recente anche a Rocca di Papa, a sud di
Roma.
L’articolo intero (in inglese) si può trovare sulla
pagina www.fosar-bludorf.com (Kontext – Forum for
Border Science). Su questa pagina è anche possibile
contattare gli autori.
Nel suo libro “Vernetzte Intelligenz” (Networked
Intelligence: Intelligenza trasmessa dalla rete),
Grazyna Gosar e Franz Bludorf spiegano queste
connessioni chiaramente e precisamente. Gli autori
citano anche fonti supponendo che in tempi primitivi
l’Umanità, come gli animali, è stata fortemente
connessa alla coscienza gruppale e agiva come
gruppo.
Tuttavia, per sviluppare e sperimentare
l’individualità, noi umani abbiamo dovuto
dimenticare l’ipercomunicazione quasi completamente.
Ora che siamo abbastanza stabili nella nostra
coscienza individuale, possiamo creare una nuova
forma di coscienza gruppale, concretamente una,
quella in cui abbiamo accesso a tutte le
informazioni per mezzo del nostro DNA senza essere
forzati o controllati a distanza rispetto a quello
che dobbiamo fare con quell’informazione.
Tratto da: informarexresistere.fr
Le recenti ricerche
hanno dimostrato che il DNA e le nostre cellule sono
in diretta comunicazione con le emozioni
che proviamo rispetto alle nostre esperienze di vita
e all'atteggiamento che abbiamo verso di esse.
Per ogni emozione, il corpo fisico crea una risposta
chimica corrispondente attraverso il rilascio di
ormoni e neurotrasmettitori che affermano la vita,
come il DHEA (deidroepiandrosterone), o che la
negano, come il cortisolo.
In questo modo sperimentiamo una chimica dell´amore
o dell'odio.
Sappiamo che la gioia e la gratitudine hanno un
influsso positivo sul nostro organismo e ci fanno
sentire pieni di energia e leggerezza, mentre la
rabbia e la paura ci fanno l'effetto opposto. Alcune
tradizioni olistiche arrivano addirittura ad
affermare che malattie come il cancro sono
espressione di rabbia, rancore e complessi di colpa
irrisolti che emergono dalle parti del corpo in cui
sono stati immagazzinati anni prima o persino in
vite precedenti. Ha senso quindi trovare un modo per
trasformare ciò che ci ha ferito in una nuova
esperienza capace di aiutarci.
Una interessante ricerca, sul ruolo del DNA in
generale, proviene dai ricercatori Grazyna Fosar e
Franz Bludorf, autori del libro "Vernetz
Intelligence" . Questa si ricollega in qualche modo
al pensiero esoterico e alle tradizioni dei "maestri
spirituali", secondo cui il nostro corpo può essere
programmato o ri-programmato dal linguaggio, dalle
parole (Logos) e dunque dal pensiero.
Essi sostengono di poterlo provare scientificamente
e che si potrebbe affermare una scienza
completamente nuova, capace di ri-programmare il DNA
con le sole parole, senza dover prelevare,
modificare e reintrodurre singoli geni.
Per arrivare a questa affascinante conclusione, i
due si sono messi ad esplorare proprio il "junk
DNA", assieme a linguisti e genetisti, partendo
dall´idea che tutto il DNA umano, oltre ad essere
responsabile della struttura del nostro corpo,
servirebbe anche come elemento di comunicazione o
iper-comunicazione, l´iper-comunicazione è uno
scambio di dati a livello di DNA mediante il codice
genetico.
Dato che tale codice possiede una struttura che è
alla base di tutte le lingue umane, vengono
naturalmente trasportate anche informazioni
superiori capaci di emergere alla coscienza umana
dove verranno interpretate. Per dimostrare questa
teoria, hanno applicato le regole sintattiche (il
modo di mettere insieme le parole per formare le
frasi), semantiche (lo studio del significato delle
parole) e le regole base della grammatica allo
studio del DNA, che secondo loro agirebbe proprio
come un linguaggio.
Questo, secondo i ricercatori, spiegherebbe il
misterioso insorgere del Logos e della coscienza
nell´essere umano.
Il biofisico e biologo molecolare Pjotr Garjajev,
membro dell´Accademia russa delle scienze e
dell´Accademia delle scienze di New York, ed i suoi
colleghi hanno invece analizzato le qualità
vibrazionali del DNA, ovvero le sue frequenze. E
sostengono che la sostanza del DNA (se considerata
nel tessuto vivo) reagisce alle onde
elettromagnetiche, sia luminose che radio, se
vengono utilizzate quelle giuste. Questo
spiegherebbe perché per il nostro DNA reagire alle
frequenze (onde sonore) del linguaggio sarebbe
perfettamente naturale.
I ricercatori del gruppo di Mosca sostengono inoltre
di aver creato delle tecniche per influenzare il
metabolismo delle cellule attraverso frequenze di
luce e onde radio per riparare i difetti genetici
senza interventi invasivi. Arrivando persino a
riprogrammare le cellule e trasformare, per esempio,
embrioni di rana in embrioni di salamandra.
I ricercatori russi dicono anche di aver scoperto
che il nostro DNA può creare delle interferenze nel
vuoto, arrivando a produrre dei “tunnel spaziali”,
equivalenti nel mondo del micro ai cosiddetti "ponti
Einstein-Rosen" del mondo del macro.
I ponti di Einstein-Rosen, si chiamano così perché
furono teorizzati da Einstein quando lavorava a
Princeton con Nathan Rosen negli anni '30. I due
scoprirono che le equazioni della relatività
proposte dal fisico tedesco Karl Schwarzschild
rappresentavano i buchi neri come in un ponte tra
due regioni dello spazio-tempo, ovvero un
collegamento tra aree distanti nell'universo,
attraverso i quali si può trasmettere, in teoria, al
di fuori del continuum spazio-temporale, perfino da
un
Universo ad
un altro.
Scoperte russe su DNA e ipercomunicazione (1)
- By Marco Stefanelli
Saggi vedici, guru e maestri spirituali sanno da
migliaia di anni che il nostro corpo è programmabile
col linguaggio, le parole e il pensiero. Tutto
questo adesso è stato provato scientificamente in
laboratorio e spiegato da vari ricercatori.
Il DNA umano agisce come una versione biologica di
Internet ma è superiore a quello artificiale in
molti modi.
La ricerca russa più recente spiega direttamente o
indirettamente i fenomeni come chiaroveggenza,
intuizione, guarigioni spontanee e remote, tecniche
di affermazione, auree e luci inusuali attorno alle
persone (maestri spirituali), l'influenza della
mente sui modelli temporali e molto altro. In
aggiunta, ci sono evidenze per un nuovo tipo di
medicina in cui il DNA può essere influenzato e
riprogrammato con parole e frequenze, senza
sezionare e sostituire i singoli geni.
Le sequenze di DNA "scarto" sembrano linguaggio
parlato.
Solo il 10% del nostro DNA è utilizzato per
costruire proteine. E' questa la parte del DNA di
cui si interessano i ricercatori occidentali, è
stata esaminata e catalogata. Il restante 90% della
molecola è considerata "scarto".
I ricercatori russi, invece, sono convinti che la
Natura non sia così sciocca. Hanno messo insieme
linguisti e genetisti in una avventura per esplorare
questo 90% di DNA "scarto". I loro risultati,
scoperte e conclusioni sono semplicemente
rivoluzionari!
In base alle loro scoperte, il DNA umano non è solo
responsabile della costruzione del nostro corpo, ma
è anche un mezzo di immagazzinamento di dati e
informazioni.
I linguisti russi hanno rilevato che il codice
genetico, specialmente nel 90% "scarto", segue le
regole del nostro linguaggio umano. Hanno
confrontato le regole della sintassi (il modo in cui
le parole sono messe assieme per formare frasi),
semantica (lo studio del significato delle parole) e
le regole di base della grammatica ed hanno scoperto
che gli alcalini del nostro DNA seguono la normale
"grammatica" e con le stesse regole del nostro
linguaggio. D'altronde, i linguaggi umani non sono
apparsi per coincidenza, ma come riflesso dei
modelli ereditari nel nostro DNA.
Il DNA può essere modificato da modelli sonori e dal
linguaggio parlato
Il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr
Garjajev ed i suoi colleghi hanno anche esplorato il
comportamento vibrazionale del DNA. In sintesi, il
concetto di fondo è stato: "I cromosomi vivi
funzionano come un computer olografico, usando
radiazioni laser endogene nel DNA". Hanno provato,
ad esempio, a modulare certi modelli di frequenze
(suono) in un raggio tipo laser, che ha influenzato
la frequenza del DNA e questo ha modificato da solo
l'informazione genetica.
Premesso che la struttura base del DNA e il
linguaggio sono simili, non è necessaria alcuna
decodifica del DNA. Si possono usare semplicemente
parole e frasi del linguaggio umano!
Questo è stato provato scientificamente. La sostanza
viva del DNA (nel tessuto vivo, non in vitro)
reagisce ai raggi laser modulati dal linguaggio e
anche dalle onde radio, se viene usata
un'appropriata frequenza (suono).
Tutto questo spiega scientificamente perché
affermazioni, ipnosi e simili possano avere un
effetto tanto potente sugli esseri umani e i loro
corpi. E' completamente normale e naturale per il
nostro DNA reagire al linguaggio.
I modelli del DNA possono essere trasmessi ad altri
organismi
Mentre i ricercatori occidentali estraggono un
singolo gene dal DNA e lo inseriscono da qualche
altra parte, i russi hanno creato un dispositivo che
influenza il metabolismo cellulare attraverso
frequenze radio e luminose, riparando anche difetti
genetici. Inoltre hanno catturato i modelli
informativi da una particolare molecola di DNA e li
hanno trasmessi ad un'altra. Le cellule sono state
così riprogrammate con un genoma diverso.
Hanno trasformato con successo, per esempio,
embrioni di rana in embrioni di salamandra
semplicemente trasmettendo il modello di
informazione del DNA. Tutte le informazioni
necessarie per creare una salamandra sono state
trasmesse in una rana senza effetti collaterali o
disarmonie come quelle causate dall'asportare e
reintrodurre singoli geni dal DNA.
Questo metodo rappresenta una affascinante
rivoluzione che potrebbe cambiare il mondo:
semplicemente applicando una vibrazione (frequenze
sonore) e il linguaggio, otteniamo un effetto di
clonazione senza usare l'arcaica procedura del
"taglia e incolla".
Questo esperimento punta all'immenso potere della
genetica ondulatoria, che ovviamente ha un'enorme
influenza sulla formazione degli organismi e sui
processi biochimici delle sequenze alcaline.
I maestri esoterici e spirituali sapevano da secoli
che il nostro corpo è programmabile dal linguaggio,
dalle parole e dal pensiero.
Ora è scientificamente provato e spiegato. La
frequenza però deve essere quella giusta e questo è
il motivo per cui non tutti hanno uguale successo o
possono sfruttare effetti della coscienza con lo
stesso livello di forza. Ogni individuo deve
lavorare sui suoi processi interiori e di sviluppo
per poter stabilire una comunicazione cosciente col
DNA. Più è sviluppata ed elevata la coscienza
dell'individuo, meno è necessario l'utilizzo di
dispositivi artificiali ed ognuno può raggiungere
più facilmente da solo i risultati.
Iper-comunicazione ed energia del "Vacuum"
Gli scienziati russi hanno scoperto che il DNA può
creare modelli invisibili e strutturati nell'energia
del vuoto nello spazio, questo crea i cosiddetti
wormholes magnetici (buchi di verme) a cui si
riferiscono gli studi di Garjajev e Poponin sul
fenomeno da loro chiamato "Effetto DNA Fantasma". I
wormholes sono l'equivalente dei cosiddetti ponti
Einstein-Rosen nelle vicinanze dei buchi neri che si
manifestano dopo la "morte" delle stelle. Questi
sono tunnel di comunicazione tra diverse aree
dell'universo, tramite i quali l'informazione può
essere trasmessa fuori da spazio e tempo.
Il DNA attrae bit di informazione e li passa alla
nostra coscienza. Questo processo di
iper-comunicazione (telepatia, channeling, ecc.) è
più efficiente in stato di rilassamento nel
cosiddetto stato alpha. Lo stress, le preoccupazioni
o l'iperattività intellettuale blocca il successo
dell'iper-comunicazione o comunque le informazioni
ricevute vengono totalmente distorte, diventando
inutili.
In Natura l'iper-comunicazione viene applicata con
successo da milioni di anni. La vita organizzata
degli insetti lo prova pienamente. L'uomo moderno la
conosce solo al suo livello più basso come
"intuizione". Possiamo però riacquistarla
pienamente.
Ci si riferisce qui agli studi dei "campi
morfogenetici" come documentati per primo dal Dr.
Rupert Sheldrake. Un esempio in Natura lo si ha
quando l'ape regina viene separata dalla colonia, le
restanti api operaie continuano a costruire seguendo
il piano prestabilito.
Se la regina però viene uccisa, tutto il lavoro
della colonia si ferma. Nessuna ape sa cosa fare.
Sembra che la regina trasmetta i "piani di
costruzione" indipendentemente da spazio e tempo,
attraverso la coscienza di gruppo. L'importante è
che sia viva.
Negli umani l'iper-comunicazione si osserva quando
una persona ottiene all'improvviso un'informazione
che è fuori dalle sue conoscenze di base come
documentato nel libro "L'intelligenza in rete
nascosta nel DNA" di Grazyna Fosar e Franz Bludorf(2).
Questa iper-comunicazione viene considerata come una
ispirazione o una intuizione, come avviene per
esempio durante la canalizzazione in stato di ipnosi
e di trance.
Negli umani, spesso si ha un fenomeno di
iper-comunicazione quando improvvisamente si ha
accesso ad informazioni al di fuori della propria
conoscenza personale. Questa iper-comunicazione
transpersonale viene descritta come ispirazione,
intuizione o trance. Lo psicologo Carl Jung definiva
queste esperienze come "sincronicità" e per
spiegarle faceva ricorso alla sua teoria dell'
"inconscio collettivo".
Il compositore italiano Giuseppe Tartini, sognò una
notte che il demonio sedeva al suo fianco, suonando
il violino. La mattina dopo Tartini fu capace di
appuntarsi il brano esatto presente nei suoi
ricordi. Lo intitolò La Sonata del Trillo del
Diavolo.
Per anni, un infermiere di 42 anni ha sognato una
situazione in cui era connesso ad una specie di
CD-ROM colmo di informazioni. Informazioni
verificabili di ogni tipo immaginabile gli vennero
trasmesse e fu capace di ricordarsene al mattino. Si
trattava di un fiume di informazioni pari a quelle
di una intera enciclopedia. La maggioranza di queste
erano fuori dalla sua cultura di base e
raggiungevano un dettaglio tecnico di cui non sapeva
assolutamente nulla.
Esistono molti altri esempi. Il grande matematico
Srinivasa Ramanujan espose formule matematiche a
fine '800 così avanzate che vengono ancora usate
nella fisica iper-dimensionale. Quando gli venne
chiesto come ci riuscì, disse che semplicemente che
le ricevette dalla "Dea Namakkal" nei suoi sogni.
Diversi bambini prodigio sembrano seguire questa
linea, sviluppando incredibili abilità fin da
giovanissimi.
Questo tipo di fenomeni non sono stati ancora
adeguatamente spiegati, come persone con problemi
cognitivi mostrano incredibili talenti. Nel film "Rain
Man" di Dustin Hoffman si parla proprio di questo.
Tutti questi casi di iper-comunicazione, secondo i
ricercatori russi si possono spiegare attraverso
l'esistenza di ponti energetici, che si formano a
livello del DNA, dei veri e propri buchi neri
genetici, che trasmettono e ricevono mediante le
onde elettromagnetiche prodotte dalla coscienza, sia
in forma di pensieri che di parole. D'altronde,
l'idea che la coscienza e il pensiero influiscano
sulla materia non è poi così bizzarra. Che i nostri
corpi producano delle aure elettromagnetiche è
risaputo, sono state anche misurate. L'armonia del
corpo su un piano strettamente fisico è armonia
elettro-chimico-magnetica.
L'antica filosofia cinese taoista fonda i suoi
principi sull'esistenza di un'energia chiamata Chi,
la quale è formata da due componenti: Yang (energia,
+) e Yin (materia, -), l'una non può esistere senza
l'altra. Tutto l'esistente è dato dalle interazioni
di Yin e Yang. In fisica vige la definizione di
energia data da Einstein con la celebre formula
della relatività: E=mc2 (Energia=massa per velocità
della luce al quadrato). La formula indica
chiaramente come materia ed energia siano
strettamente connesse, se non persino due aspetti
della stessa realtà. Tutto ciò che esiste è formato
da materia (massa) ed energia. Anche l'uomo. Ogni
cosa differisce da un'altra perché il suo insieme
particolare è diverso; ogni cosa è diversa perché
particolari e differenti sono le masse e le energie
che la compongono.
La teoria della relatività di Einstein ha dimostrato
che la materia è una forma di energia.
La meccanica quantistica, che studia gli atomi e le
particelle che compongono la materia, in seguito ne
ha evidenziato la natura ondulatoria.
Generalmente immaginiamo queste particelle (protoni,
elettroni e così via) come piccolissime sfere, ma in
realtà esse hanno proprietà paradossali. Hanno
caratteristiche vibratorie, ondulatorie, cioè in
pratica sono oscillazioni nello spazio, non molto
diverse dalla luce e dai campi elettromagnetici. Il
fisico e chimico dell'Ottocento, Michael Faraday,
che aveva intuito il concetto di "campo" in fisica,
disse: "Nell'universo esistono solo campi matematici
di forza".
Se prendiamo una bussola, vediamo che l'ago si
rivolge verso Nord, perché è immerso nel campo
magnetico terrestre.
Le onde radio, Tv o dei telefoni cellulari sono dei
campi, in questo caso elettromagnetici, che si
propagano alla velocità della luce.
Un campo fisico ancora più comune è quello della
gravità: un sasso lasciato a mezz'aria cade a terra
poiché siamo immersi nel campo gravitazionale
terrestre. Le particelle sub-atomiche non sono sfere
o corpuscoli ma piuttosto dei "campi fisici",
qualcosa di più "immateriale" rispetto a quello che
abitualmente immaginiamo.
A questi livelli l'energia implicita nella materia
si manifesta in una forma più pura, più sottile,
come un codice o un'informazione.
Il concetto di informazione però implica il concetto
di mente e di consapevolezza, e poiché noi siamo
esseri coscienti dotati di mente che vivono
nell'universo materiale, dobbiamo essere connessi in
qualche modo con questi campi fisici fondamentali.
(1) Dati e informazioni parzialmente tratti da
Vernetzte Intelligenz - von Grazyna Fosar und Franz
Bludorf / L'intelligenza in rete nascosta nel DNA -
Il legame genetico che ci mette in comunicazione con
tutto l'Universo, di Grazyna Fosar e Franz Bludorf,
Macroedizioni, 2006.
(2) Von Grazyna Fosar und Franz Bludorf -
fosar-bludorf.com
Tratto da: amadeux.net
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Altri particolari sulla
“Wavegenetic” o Genetica ondulatoria - 28 Set.
2013
Peter Piotr Gariaev, è famoso per la scoperta del
cosiddetto “effetto fantasma del DNA”,
lavora con un team di genetisti e linguisti a Mosca
e in Canada, ed è uno dei fondatori della
Genetica Ondulatoria.
La ricerca e’
portata avanti sin dai primi anni ’90 dall’équipe
russa guidata dal Prof. Piotr Petrovic Gariaev,
biofisico e biologo molecolare, membro
dell’Accademia delle Scienze Russa e dell’Accademia
delle Scienze di New York.
Di tale gruppo fanno parte biologi, genetisti,
embriologisti e linguisti (!). Il primo aspetto
interessante è la tipologia di DNA su cui si è
concentrata. È di dominio pubblico che il DNA sia al
centro dei meccanismi di produzione delle proteine
costituenti i “mattoni” degli organismi viventi,
nonché “vettore” delle informazioni specifiche per
tale produzione, quelle derivanti dalla specie e
dalla familiarità.
In tali funzioni è però coinvolto solo il 10% della
totalità di DNA. Il restante 90% è considerato
“junk”, spazzatura, cosa che può lasciare
francamente perplessi (*). Su tale “spazzatura” si
sono indirizzate le indagini del gruppo russo.
Prima di tutto vorremmo
risalire alle esperienze fatte dal biofisico tedesco
Fritz Albert Popp sul fenomeno dei biofotoni.
Si è constatato che ogni organismo vivente emette
una debole radiazione luminosa, visibile in camera
oscura e solo se opportunamente rinforzata.
Questa
radiazione si è scoperto essere sempre più forte
all’inizio dell’esperimento, dopodiché, in un breve
periodo, decade fino a raggiungere un livello
stabile di emittanza, più basso (*). Si è dunque
supposta la capacità, da parte dell’organismo, di
immagazzinare luce, ma in che modo?
(*) L'emittanza [radiant
emittance] è la capacità di un corpo di emettere
energia per ogni suo cm2 di superficie; è cioè il
flusso radiante generato da ogni cm2 e si misura in
Watt/cm2 (cfr.
http://pwhux.tin.it/apexrol/energiar.htm).
La caratteristica forma
a doppia elica allungata della macromolecola di DNA
lo renderebbe un’ottima antenna per la
ricetrasmissione di onde elettromagnetiche.
In
effetti, dagli esperimenti compiuti dai russi, il
DNA, sottoposto a radiazioni elettromagnetiche, si
comporta come quello che in fisica è definito
“oscillatore armonico”. La misura dell’efficienza di
tali dispositivi è detta “qualità di risonanza”, ed
è tanto maggiore quanto minore è la perdita di
energia, espressa appunto con le oscillazioni, nel
tempo dopo averla ricevuta (*). Il DNA risulterebbe
essere, in questo, di gran lunga superiore agli
oscillatori realizzati in laboratorio. In tal senso
il DNA si comporterebbe come un superconduttore
(**), ma alle normali temperature corporee.
Tale comportamento si esplica anche nei confronti di
quel particolare insieme di onde elettromagnetiche
che noi chiamiamo “luce”. Nello specifico, la
frequenza di oscillazione del DNA è di 150 MHz più
tutte le sue armoniche, tra cui rientra anche la
luce visibile.
(*) Un grossolano esempio di oscillatore può essere
un semplice pendolo. Dopo aver ricevuto l’impulso
energetico della spinta si mette in movimento.
Quanto più a lungo si mantiene in movimento tanto
più alta si può definire la sua efficienza, o
“qualità di risonanza”.
(**) Superconduttori sono quei materiali che, a
temperature prossime allo 0 assoluto (-273°C), sono
in grado di condurre energia con dissipazione
pressoché nulla.
Riassumendo, la molecola
di DNA, investita di radiazioni elettromagnetiche di
opportuna frequenza è in grado di:
- condurle con la minima dispersione e,
- come oscillatore, di continuare ad emettere
energia per lungo tempo dopo averla ricevuta.
Il secondo punto
importante coinvolge i linguisti presenti nel team
di Gariaev. Individuate le basi
semantico-sintattico-grammaticali fondamentali
comuni a tutti i linguaggi umani, compresi quelli
artificiali (es. quelli informatici), le hanno
confrontate con le regole di codifica del codice
genetico, e hanno riscontrato delle impressionanti
somiglianze.
Il terzo punto che ci preme sottolineare è il tipo
di risposta vibrazionale che fornisce il DNA
sottoposto a radiazioni.
È stata infatti individuata una vibrazione in uscita
di tipo solitonico. Il solitone è una particolare
forma d’onda individuata già nel XIX° secolo ma,
data la sua complicata non linearità, è stata
descritta solo grazie al computer. La sua principale
caratteristica è la grande persistenza nel tempo e
nello spazio, che la rende un ottimo vettore di
informazioni.
Dalla somma di questi
dati si può giungere ad un’immagine piuttosto nuova
del DNA. Se fino ad ora questa molecola era stata
vista come uno scambiatore di informazioni di tipo
esclusivamente biochimico, e, conseguentemente,
trattato come tale, ad esempio in campo biomedico,
queste ricerche lasciano intravedere la possibilità
di interagire con il DNA in altri modi (*).
(*) Anche i trattamenti
radioterapici, che pure utilizzano impulsi
elettromagnetici, possono essere considerati
chimici, in quanto puntano alla distruzione delle
cellule tumorali tramite la degradazione dei legami
chimici molecolari. La cancerogenicità di certe
radiazioni è stata fin qui attribuita alla loro
influenza sugli stessi legami.
Il principale “mezzo di
comunicazione” messo a punto dai ricercatori russi è
uno speciale apparecchio laser denominato PLR (polarization
laser radiowave).
Senza voler entrare in dettagli
tecnici peraltro a noi poco familiari, la
caratteristica principale di questo strumento è la
capacità di polarizzare, tramite specchi laser, una
ben determinata frequenza laser (632.8 nm),
trasformandola in onde radio.
Da questa serie di
esperimenti è risultato che:
1) materiale cromosomico (*), sottoposto a PLR è in
grado di immagazzinare e interpretare i messaggi
trasportati dalle onde radio.
*) Il cromosoma è il costituente del nucleo
cellulare, ed è composto di DNA.
2) tale materiale è in
grado esso stesso di riprodurre questo processo, in
quanto emittente fotoni e polarizzante gli stessi in
onde radio, adoperando i cristalli liquidi di
cromatina come specchi laser.
Tramite PLR si è
verificata sperimentalmente la possibilità di
“rivitalizzare” la capacità germinativa di semi
colpiti da radiazioni a Chernobyl. Altri
esperimenti, condotti con apparecchiature simili da
altre équipe, avevano prodotto modificazioni
transgeniche in embrioni di gallina introducendo
caratteri genetici di anatra.
L’altra sorprendente
conclusione a cui sono giunti gli scienziati russi è
che tali segnali-onda si propagano nello
spazio-tempo in modalità di tipo nonlocale-quantico,
secondo l’effetto Einstein-Podolsky-Rosen (EPR) (*).
(*) Tentiamo di descrivere sommariamente uno dei più
affascinanti dilemmi della fisica. I tre grandi
scienziati sopra citati avevano tentato, con il
paradosso EPR, di confutare le basi della Meccanica
Quantistica (MQ), la quale sostiene che in un
sistema fisico di tipo quantico non sia possibile
misurare contemporaneamente tutte la variabili,
perché la misurazione di una di esse, ad esempio la
posizione di una particella subatomica, ne influenza
automaticamente un’altra, ad esempio il momento
(principio di indeterminazione di Heisenberg).
Nell’esperimento paradossale si supponeva di
scindere il sistema S in due sottosistemi S1 e S2.
Secondo la MQ, dal momento che le grandezze
misurabili nel sistema originale non possono variare
nei due sottosistemi, e dal momento che ci sono
“accoppiamenti” di variabili influenzantisi
reciprocamente, la misurazione di una di queste in
S1 doveva avere una risposta nella variabile
accoppiata in S2.
Questo non poteva essere, secondo
i tre, perché avrebbe violato il principio di
causa-effetto, in assenza evidente di connessione
spaziale tra i due sottosistemi.
Ora, sperimentalmente si è verificato che questo
paradosso in realtà si realizza (naturalmente le
interpretazioni variano, a seconda dei punti di
vista delle diverse scuole). Ad ogni modo, sulla
base di quello che oggi viene chiamato effetto EPR,
si sono effettuati con successo esperimenti di
teletrasporto, sia di particelle subatomiche come
fotoni (presso l’Istituto di Fisica Sperimentale di
Vienna da Anton Zeiliger), sia, e questo ci
interessa più da vicino, di luce laser quantizzata,
presso la Australian National University.
Per dettagli: Bollettino della Comunità Scientifica
in Australasia, settembre 2002.
Quest’ultimo punto è di
rivoluzionaria importanza. Permette infatti di
ipotizzare che il materiale genetico di un organismo
vivente formi un ologramma (*), in cui ogni unità
cromosomica funge da biochip, che emette e riceve
simultaneamente tutto l’insieme di informazioni
riguardanti l’esistenza nello spazio e nel tempo di
quell’organismo, organizzandole in un “testo”,
scritto con lettere corrispondenti alle basi
nucleotidiche (**). Questo “testo” è, naturalmente,
dinamico: essendo formato da un flusso di
informazioni variabili, esogene ed endogene, deve
continuamente correlarle tra loro al fine di
garantire l’adattabilità e, in ultimo, la
sopravvivenza dell’individuo.
(*) Ologramma: sistema
di memorizzazione fotografica in 3D. Vi sono due
caratteristiche particolarmente interessanti: una
lastra olografica conserva il suo contenuto
informativo in ogni sua parte, ovvero spezzando in
più parti la lastra è possibile ottenere la stessa
immagine tridimensionale con una diminuzione del
dettaglio. Altra caratteristica è la possibilità di
memorizzare sulla stessa lastra più ologrammi
orientando diversamente il raggio laser. Queste
caratteristiche sono attualmente allo studio per la
creazione di supporti per la memorizzazione di
massa. (Tratto da Wikipedia.org)
Nel nostro caso, visto che l’immagine varia nella
dimensione temporale, si considera un ologramma in
4D.
(**) Adenina, guanina,
citosina e timina per il DNA. Nell’RNA quest’ultima
è sostituita dall’uracile. La sequenza di un gene è
descritta da triplette di queste basi chiamate
“codoni”. Ad ogni codone corrisponde un amminoacido,
l’unità fondamentale della proteina. Questo per
quanto riguarda la proteinosintesi ma, come abbiamo
già fatto notare, la molecola di DNA si allunga ben
oltre…
Questo è lapalissiano,
se vogliamo, ma uno dei quesiti della biologia è
legato al tipo di vettore utilizzato da queste
informazioni.
Ci sono dei dubbi sul fatto che i normali messaggi
di tipo elettrochimico che viaggiano sul sistema
nervoso siano in grado di assicurare da soli
l’efficienza e la velocità nello scambio di una
enorme mole di informazioni complesse come quelle
dei biosistemi superiori.
In più, questa memoria olografica darebbe ragione di
altre perplessità, sorte più o meno recentemente in
aree “non allineate” del mondo scientifico, sui
processi evolutivi. La classica visione darwiniana,
basata sulla completa casualità della selezione
naturale, non spiega a fondo come:
1 - si sia potuto giungere alla attuale grande
varietà e complessità di forme viventi sulla base
delle sole mutazioni genetiche casuali (infatti la
biologia insegna che la riproduzione da parte dei
geni tende ad essere il più fedele possibile, e a
ridurre al minimo le mutazioni; altri eventi
accidentali, causanti mutazioni, non possono essere
per definizione considerati sufficientemente
frequenti);
2 - come tali mutazioni possano essere andate con
tale frequenza nella giusta direzione evolutiva;
3 - come possano averlo fatto in tempi relativamente
brevi (*).
(*) Tutti dovrebbero
conoscere il famoso cubo di Rubik, un puzzle
tridimensionale in cui ogni faccia è composta di 9
cubi più piccoli. Scopo del gioco è allineare i cubi
più piccoli in modo che ogni faccia abbia lo stesso
colore. Il matematico Frank Hoyle ha ipotizzato che
un uomo cieco, per risolvere il puzzle, avrebbe
bisogno di 5*10^14 giri. Ipotizzando un giro al
secondo sarebbero necessari 126 miliardi di anni ,
un lasso di tempo superiore all’esistenza
dell’universo. Se si aiutasse il cieco con dei sì o
no, se la caverebbe con 120 giri, un paio di minuti.
Teniamo presente che si tratta di allineare soltanto
64 cubi, non 3. 1 miliardi di nucleotidi come nelle
stringhe di DNA.
Secondo l’evoluzionismo corrente, la selezione si
sarebbe mossa come il cieco…
L’idea di una “quasi
coscienza”, che potremmo definire di tipo
informatico, in grado di dirigere le variazioni
genetiche sulla base delle variazioni ambientali (un
“testo” che varia in base al “contesto”), potrebbe
dare una risposta a questi interrogativi. Non si
vuole, ovviamente, rigettare l’idea di selezione
naturale, ma ipotizzarne una forma “auto-guidata”.
Infine, e non vogliamo
spingerci oltre, si aprirebbe una prospettiva del
tutto nuova nello studio del rapporto tra soma e
psiche.
Sarebbe lecito considerare quest’ultima come
“elaboratore informatico” che, oltre a ricevere e
processare gli stimoli provenienti dall’esterno
dell’individuo, ne ricava anche il “testo” della sua
esistenza organica, oltre che psicologica? Si
potrebbe, in altre parole, configurarla come
l’ologramma di cui abbiamo prima parlato ?
Non passa giorno, si può
dire, senza che i canali di divulgazione scientifica
proclamino la scoperta di questo o quel gene, o
proteina, o ormone, che sta all’origine di un dato
sentimento. Sinceramente, questa ci sembra che sia
disinformazione (*).
Su cosa sta all’origine di cosa, ne siamo fermamente
convinti, la scienza è ben lungi dall’aver dato una
risposta definitiva.
Non dimentichiamo mai che alla base dei principi
universali della termodinamica c’è l’assunto che
qualunque sistema tende sempre ad uno stato di
equilibrio al livello energetico più basso
possibile.
Non dimentichiamo, inoltre che l’entropia, cioè il
disordine, universale, tende costantemente
all’infinito, e solo a prezzo di un dispendio
energetico è possibile creare e mantenere, e per un
periodo limitato, un sistema ordinato. La vita,
anche nelle sue forme più elementari, può in tal
senso considerarsi un’autentica eresia (**).
Figuriamoci nelle sue forme più avanzate.
(*) Anche se non
sapremmo sempre dire con esattezza se debba essere
imputata al giornalismo o alla fonte scientifica…o a
tutt'e due.
(**) O un miracolo.
Dipende da che faccia della medaglia si vuole
guardare…
Lo “sforzo” che un
organismo deve fare per sintetizzare una molecola al
solo fine di generare un sentimento o un’emozione ci
parrebbe ingiustificato, considerando che altre
forme di vita piuttosto evolute anche socialmente,
pensiamo a certi insetti, dei sentimenti fanno
benissimo a meno (per quel che ne sappiamo…).
Un modello come quello olografico appena presentato
potrebbe forse dare ragione della complessità del
sistema neuro-psico-fisiologico umano,
interpretandolo come un continuum olistico in cui
ogni parte è profondamente interrelazionata con
tutte le altre.
A conclusione di questo
rapido e certamente impreciso excursus ci preme, per
amore dell’equilibrio e della logica, sottolineare
che gran parte delle fonti a cui abbiamo attinto
sono di “seconda mano”. Abbiamo rintracciato alcuni
articoli scritti direttamente da Gariaev e dal suo
gruppo, corredati da una nutrita bibliografia, che
però sono molto specialistici. Per una nostra
predilezione abbiamo cercato di trarre il massimo
degli spunti da questi ultimi, nei limiti delle
nostre possibilità di comprensione. Questo perché
gran parte degli altri articoli reperiti recava un
impronta new age e semplicisticamente divulgativa da
cui abbiamo preferito discostarci (*).
(*) Cfr. per es. Grazyna
Fosar e Franz Bludorf, Vernetzte Intelligenz, 2001,
opera presentata sul sito
www.fosar-bludorf.com, nonché un loro articolo
del 2004 ridotto in italiano all'indirizzo
http://www.dentrolanotizia.com/n/283.php [10/6/2011:
link non più attivo].
Gli autori sono del tutto inattendibili, citano
persino i famigerati «archivi segreti del Vaticano»!
PUBMED, uno dei più
grandi archivi di pubblicazioni medico-scientifiche,
non reca traccia di queste ricerche, come abbiamo
potuto constatare personalmente.
Molto interessante è una
lettera aperta dello stesso Gariaev, datata luglio
2005, in cui oltre a esporre per sommi capi le sue
teorie, fa cenno a difficoltà nel reperire fondi per
continuare i suoi studi e denuncia un certo
oscurantismo nei suoi confronti da parte della
comunità scientifica. Il sito da cui la si può
scaricare è:
http://www.powertoshare.com/forums/practicalspirituality/posts/2041.html.
Quindi per riassumere, la quintessenza della
teoria del genoma ondulatorio, può essere
rappresentata così:
- l’apparato genetico è considerato un
bio-computer quantistico, che utilizza le strutture
verbali del
DNA, del RNA e delle proteine, per la gestione
dell’organismo;
- questo bio-computer genera onde acustiche ed
elettromagnetiche (suono e luce) per trasportare
l’informazione 4D usata dai biosistemi;
- Il
DNA è un’istruzione-testo che gestisce
l’organismo;
- Il ruolo del DNA-spazzatura (junk)
è in realtà, strategico, perché codifica la
struttura e le funzioni degli organismi viventi
secondo i tre fondamentali principi: linguistico,
olografico e non locale.
Il punto di vista dominante rispetto alla genetica e
alla biologia molecolare, invece dice:
- l’apparato genetico funziona puramente come una
struttura materiale;
- tutte le funzioni di controllo genetico di un
organismo occupano il 2% circa del
DNA, il restante 98% è considerato “junk DNA”,
che non esegue funzioni genetiche.
In sostanza, la genetica ondulatoria stabilisce il
primato dell’attività energetico-informazionale,
opposta alla biochimica.
Questo principio, quando sarà accettato dalla linea
ufficiale (per il momento Gariaev ha non pochi
contestatori anche in patria), trasformerà
radicalmente la scienza genetica.
Le scoperte degli scienziati russi:
I maestri spirituali hanno sempre saputo che il
nostro corpo può essere programmato con la parola e
con il pensiero. E ora questo è provato anche dalla
scienza.
Il genoma umano funziona come una versione
biologica di Internet. I recenti esperimenti degli
scienziati russi spiegano fenomeni come la
chiaroveggenza, l’intuizione, la guarigione a
distanza, l’auto guarigione, l’efficacia delle
affermazioni, l’influenza della mente sui patterns
meteorologici e molto altro ancora. Inoltre, si sta
sviluppando la nuova medicina che riprogramma la
molecola del
DNA, con l’aiuto della parola e delle frequenze,
senza l’estrazione/cambio dei singoli geni.
Il
DNA – spazzatura ricorda il linguaggio umano:
Solo il 10% del nostro DNA è utilizzato per
costruire proteine, ed è proprio questa parte del
DNA che è stata studiata e catalogata dagli
scienziati occidentali.
Il restante 90% della
molecola è considerata scarto o “spazzatura”.
Essendo convinti che la Natura non poteva essere
così sciocca, gli scienziati russi hanno messo
insieme genetisti e linguisti per studiare il
DNA-spazzatura.
Ed i loro risultati sono
rivoluzionari: il DNA non è solo responsabile della
costruzione del nostro corpo, ma è anche un mezzo di
immagazzinamento di dati ed informazioni.
Il DNA spazzatura, gli alcalini del nostro DNA,
seguono la normale grammatica e le regole del
linguaggio umano. Premesso che la struttura base del
DNA e il linguaggio sono simili, non è necessaria
alcuna decodifica del DNA, basta parlargli! Questo
spiega scientificamente perché affermazioni, ipnosi
e simili possono avere un effetto tanto potente
sugli esseri umani. La sostanza viva del DNA nel
tessuto vivo, reagisce ai raggi laser modulati dal
linguaggio, ma anche dalle onde radio.
L’effetto fantasma:
E’ stato scoperto che il
DNA funziona come una spugna che assorbe la
luce: Gariaev mise una molecola di DNA in un
contenitore di quartz, e vide che assorbiva tutti i
fotoni di luce, conservandoli poi sotto forma di una
spirale. Noi non siamo abituati a pensare alla luce
come a qualcosa che può essere conservato; la luce
vola nello spazio a velocità incredibile. Anche le
piante non sono capaci di conservare la luce durante
la fotosintesi, e la trasformano subito in
clorofilla.
Che cosa conserva quindi la luce nel DNA ? Come si
conserva, e perché ?
Quando Gariaev tolse il
DNA dal contenitore, si accorse che laddove fino
a poco tempo prima si trovava la molecola del DNA,
la luce continuava ad esistere sotto forma di
spirale. Come si spiega questo fenomeno ?
L’unica spiegazione razionale e scientifica è
questa:
esiste un campo di energia che si unisce al “DNA
fantasma”, al “doppio energetico” del DNA.
Questo
“fantasma” mantiene e conserva la luce.
Stando a questa scoperta, tutto il nostro corpo deve
avere un suo doppio energetico,
un campo informazionale che detta alle nostre
cellule il lavoro da fare.
Anche dopo essere stato
coperto dall’azoto liquido, il “fantasma” non muore:
prima sparisce, ma poi ricompare entro 5-8 minuti.
Per quanto tempo continua a vivere il “fantasma” ?
Per circa 30 giorni.
Quindi noi tutti possediamo un doppio energetico, il
quale interagisce con un
campo energetico sconosciuto alla scienza
tradizionale, che denominiamo il “campo
della Fonte”. Ad esempio, se in questo momento
voi siete seduti sulla sedia leggendo queste righe,
ma poi vi alzate e ve ne andate altrove, il vostro
doppio energetico continua a comporre piccole
spirali di luce laddove eravate seduti, entro
trilioni di molecole di
DNA, per almeno 30 giorni ancora.
Ebbene, Gariaev è riuscito persino a misurare questo
nostro “doppio”: assomiglia ad un perfetto ologramma
del nostro corpo.
Il DNA conserva, trasforma ed emana una luce
armonica:
Il lavoro del ricercatore “Fritz Albert Popp” (fisico
teorico dell’università di Marburg in Germania) è
strettamente collegato con le ricerche di Gariaev.
Infatti trattando il benzopirene – una sostanza
altamente cancerogena – con una luce ultravioletta,
scoprì che questo assorbiva la luce, per poi
emanarla, ma con un’altra lunghezza d’onda,
assolutamente innocua per un organismo
vivente. Scoprì anche che altre 37 sostanze
chimiche, tra cui alcune cancerogene, trasformavano
in quel modo la luce ultravioletta.
Tutte queste sostanze assorbivano una luce avente
una lunghezza d’onda pari a 380 nanometri, e poi la
trasformavano. Evidentemente, la luce con quella
lunghezza d’onda risultava molto importante per la
salute. In seguito Popp scoprì che se una cellula,
morta al 99%, riceveva un impulso con quella stessa
lunghezza d’onda, era capace di risorgere in
brevissimo tempo. Dunque si ipotizza, che quando
l’energia della Fonte entra nella nostra realtà
misurabile, lascia la sua firma elettromagnetica con
la lunghezza d’onda di 380 nm.
Popp suppose che uno degli aspetti chiave del
funzionamento del DNA, fosse proprio la capacità di
conservare e di emanare luce, tesi confermata più
tardi da Gariaev. Popp aveva anche scoperto che
tutto ciò che vive, emana fotoni di luce armonica
simile ad una luce laser.
Così succede che quando siamo stressati, cominciamo
a perdere i fotoni di luce, senza accumulare la luce
complementare.
Questo è molto importante, dal momento che sappiamo
che molte malattie sorgono a causa dello
stress: provando emozioni negative noi perdiamo la
luce che si conserva nel
DNA delle nostre
cellule. Quindi, per ripristinare la salute,
dobbiamo ricaricare il DNA.
Ma se è solo lo strato esterno dell’epidermide ad
essere sottoposto alla luce, come fa essa a
penetrare negli strati profondi del corpo? Possono i
nostri pensieri e le nostre emozioni influenzare la
quantità di luce che entra? Forse i fotoni di luce
arrivano direttamente dalla Fonte, la quale è
strettamente collegata alla coscienza ?
Le spirali di DNA di una cellula morta sono
staccate, ma esse si ricollegano quando la cellula
cerca di riparare un danno (ossia di guarire).
“Glenn Rein”, dell’Università di Londra, aveva
collocato un campione di DNA umano vivo in acqua
distillata, esponendolo poi all’influenza mentale di
un gruppo di persone.
Ne risultò che le persone aventi un’attività
cerebrale armonica, riuscivano ad influenzare di più
la struttura del DNA, mentre le persone molto
eccitate o di cattivo umore, creavano uno
spostamento della luce ultravioletta che il DNA
assorbiva, (alla lunghezza d’onda di 310 nm, molto
vicina ai 380 nm di Popp).
Dunque se ne dedusse che i pensieri riuscivano a
procurare dei cambiamenti chimico-fisici nella
struttura della molecola del DNA, a scollegarla e
ricollegarla, e che poteva inoltre esserci anche un
collegamento tra pensieri rabbiosi e crescita di
tessuto cancerogeno.
Le persone quindi riuscivano ad influenzare il DNA
solo se lo volevano veramente. Inoltre la distanza
non aveva nessuna importanza: una persona stando a
Mosca poteva scollegare e ricollegare le spirali del
DNA che si trovavano nel laboratorio di Rein in
California, a migliaia di km di distanza.
Secondo Rein, la chiave per armonizzare l’attività
cerebrale ed influenzare il DNA, è l’amore. Si pensa
che il “campo della Fonte” crei il DNA-fantasma e
conservi la luce nella molecola del DNA. Si pensa
anche che il pensiero cambi prima il DNA-fantasma e
solo dopo avvengano dei cambiamenti nella molecola
fisica. Si pensa che l’Amore sia la caratteristica
più importante dell’energia della Fonte.
Per la prima volta abbiamo una definizione
scientifica dell’Amore
(armonia): significa una maggiore organizzazione, e
quindi scambio informazionale, che porta ad una
maggiore strutturazione, una maggiore
cristallizzazione delle molecole, delle
cellule, dei campi energetici nei nostri corpi.
Più siamo armonici, più siamo cristallizzati, più
amore circola. E come evidenziano alcune ricerche,
questo influenza direttamente lo stato della Terra.
Trasformazione genetica e guarigione:
La luce del laser è molto armonica ed è altamente
strutturata. Durante alcuni esperimenti si vide che
l’informazione raccolta dal laser, dopo essere stato
inviato su alcune cellule sane, riusciva a guarire
delle cellule malate.
Sfruttando l’effetto “non locale”, Gariaev scoprì
inoltre che questo processo funzionava anche a
distanza. Già nel 2005 il ricercatore aveva
comunicato che con queste tecniche era possibile far
crescere i denti e fermare il processo
d’invecchiamento.
Rese così noti i risultati positivi ottenuti curando
una donna anziana, che era stata caricata
dell’energia che conteneva il sangue di suo nipote
di 10 anni. Secondo il modello di Gariaev, il DNA
del bambino conteneva le firme energetiche dei suoi
antenati, ma in una configurazione giovane e sana.
Questo prova che tutto ciò che ci serve è
l’informazione codificata, ma per ottenerla non
serve il tessuto vivo, perché il codice
informazionale si può ottenere tramite la luce
armonica. Anche noi saremmo in grado di aiutare le
altre persone, gli animali, le piante ecc. se solo
riuscissimo ad armonizzare i nostri pensieri. Solo
così miglioreremmo la nostra capacità di “centrare”
il “campo della Fonte”, per accedere ai codici della
vita, che ivi si trovano.
Il DNA è collegato all’energia del “vuoto”:
Secondo gli scienziati russi, il DNA può creare dei
patterns invisibili nel vuoto cosmico, creando così
nell’Universo
dei
collegamenti/tunnel, capaci di trasmettere
l’informazione al di là del tempo e dello spazio (ipercomunicazione).
L’ipercomunicazione esiste nella natura da milioni
di anni (i
campi morfogenetici) e noi possiamo accedervi
attraverso l’intuizione o l’ispirazione.
Le applicazioni pratiche della genetica ondulatoria
- le matrici della guarigione:
Una delle principali applicazioni delle ricerche
russe, è la messa a punto di principi di correzione
dello stato bio-chimico-fisiologico dell’organismo
umano, allo scopo di ritardarne l’invecchiamento.
Il raggio di un bio-computer quantistico, sonda un
campione di DNA (una goccia di sangue contenente
cellule staminali). Avviene quindi una sorta di
scansione/lettura, attraverso la quale il bio
computer legge in tempo reale l’informazione
ondulatoria, polarizzata, delle cellule e dei
tessuti dell’organismo.
Di fatto, la funzione svolta dal bio-computer
quantistico, è la stessa svolta dalla cellula nei
confronti del proprio apparato genetico. Proprio
l’informazione polarizzata è il principale fattore
della gestione dell’organismo. In seguito questa
informazione viene convertita in una banda di
lunghezza d’onda ampia, comprese le onde radio.
Le matrici che utilizzano le onde ampie
dell’irradiazione elettromagnetica, rappresentano il
fattore che spinge il soggetto a ritornare allo
stato giovane.
Una “matrice” così ottenuta può
essere trasformata in un file audio (mp3) che
conserva l’informazione ottenuta. Questi file mp3
rappresentano dei “bio-regolatori acustici”
dell’organismo umano.
Nel laboratorio di Gariaev sono stati così preparati
alcuni programmi registrati su CD, relativi alla
correzione del sistema immunitario; dei processi
metabolici della circolazione, delle ossa e del
cervello; relativi al campo oncologico; alla
correzione del processo di invecchiamento, ecc.
Tutti questi programmi sono tuttavia strettamente
individuali. In seguito il paziente deve soltanto
ascoltare la registrazione dei “rumorini” registrati
sui CD, prima di andare a dormire, oppure durante il
sonno, anche con delle cuffie, per qualche
settimana. Durante questa cura è inizialmente
possibile un breve “aggravamento omeopatico”.
Fonte:
radionicaesoterico-scientificarussa.blogspot.it -
Tratto e Rivisto da: Fisicaquantistica.it e da:
superzeko.net
CERVELLO RADIOTRASMITTENTE Si può paragonare il cervello ad una
stazione radio, trasmittente e ricevente, il
quale per mezzo del DNA
delle sue cellule nervose, le cui antenne sono
principalmente i cromosomi che sono un
avvolgimento a spirale di un "cavo" biologico" (DNA),
galleggiante in liquidi, per cui
omnidirezionale, che permette la trasmissione o
ricezione di qualsiasi tipo di "onda-frequenza"
esistente nell'universo, dalle sotto infrarosse
alle ed oltre le ultraviolette... a bassissima
potenza, intensita' e voltaggio, che sono di
difficile intercettazione/rilevamento, salvo con
attrezzature elettroniche particolari,
utilizzate ad esempio nella tecnica di medicina
naturale denominata appunto
BioElettronica, e l'Etere
dello spazio e' l'onda
portante come il mare porta le barche...e la
modulazione della portante e' dovuta alle
variazioni all'interno di essa e/o per le
"interferenze" create dall'informazione che essa
puo' contenere e/o trasportare di essa
(portante).
vedi
Onde elettromagnetiche
Quindi e pero' il cervello non è solo
trasmittente, nel caso dell'immaginazione
creativa, il cervello funge anche da ricevente,
così come può ricevere gli stimoli di pensiero.
http://www.radiomarconi.com/marconi/prunai/
Gli odierni piloti dei caccia da militari
supersonici, hanno dei caschi che ricevono e
trasmettono le onde cerebrali emesse od inviate
al cervello del pilota il quale sono pensando e'
in grado di pilotare l'aereo...
http://www.moebiusonline.eu/fuorionda/caschi_f35.shtml
Ecco i campi emessi dal cervello del Cuore:
http://www.mednat.org/cervello/cervello_cuore.htm
https://antoniovaccarello.wordpress.com/luomo-e-unantenna/
http://www.mednat.org/cure_natur/DNA_antenna.htm
http://www.lastoriavariscritta.it/dna-un-sistema-biologico-ricetrasmittente/
http://www.mednat.org/new_scienza/nuova_scienza_base.htm
(vedi Entaglement)
http://www.segnidalcielo.it/scienziati-scoprono-il-luogo-dellanima-allinterno-del-cervello-umano/
Quando il cervello viene stimolato, o sottoposto
ad una alta dose di vibrazioni, esso diviene più
pronto a ricevere il pensiero-frequenze che gli
proviene da sorgenti esterne, questo processo
avviene attraverso le emozioni, positive o
negative.
Attraverso le emozioni quindi si possono
incrementare le vibrazioni del pensiero.
E' possibile modificare la sintonizzazione del
cervello.
L'azione di piante psicogene e' quella di
ridurre od alterare la "taratura" del cervello
sulle frequenze dell'ossigeno e del carbonio,
che si ottiene con sostanze congeniali ad essa (endoprodotte)
e con il pH adatto del liquido cerebrale, in
quanto il cervello e' un organo ricetrasmittente
con e di qualsiasi "frequenza-vibrazione-onda"
esistente nell'universo, per cui alla nascita
esso si "tara" si sintonizza per ricevere solo
le onde-frequenze che sono atte a mantenere in
vita in questa dimensione l'essere che e' nato,
come una radio od una TV che una volta
sintonizzata sulla frequenza di una certa
stazione radio o TV, riceve solo quella.
Con queste erbe e/o con
sostanze es. minerali tossici (es. quelli dei
vaccini -alluminio, mercurio ecc., anche
sottoforma di nanoparticelle, che creano anche e non
solo l'autismo....),
chimiche e/o psicofarmaci, oltre che con certe erbe,
che gli sciamani sanno utilizzare, e' possibile
"Disintonizzare" il cervello dalla apposita e
normale taratura autoregolata alla nascita per cui
esso diviene immediatamente disponibile a riceve le
altre frequenze esistenti nell'universo di qualsiasi
dimensione esistente e presente.
Infatti nei casi di
pre-morte (NDE)
ad esempio, la riduzione della quantita' di ossigeno
presente nella circolazione sanguigna cerebrale, "dissintonizza
e stara" il cervello il quale si "risintonizza" su
altre frequenze di altre dimensioni parallele per
cui le rivela e quindi il soggetto vede, sente,
percepisce cose, persone, voci, che provengono dal
cosiddetto al di la' che e' in un'altra
dimensione....
E noto che la stessa cosa avviene agli alpinisti
quando sono in carenza di ossigeno in alta quota,
essi possono vedere, sentire, percepire, ecc., altri
esseri in altre dimensioni.
La stessa cosa la si ottiene con sostanze chimiche
tipo gli stupefacenti i quali a seconda del tipo di
sostanza chimica permettono la sintonizzazione di
nuove stazioni trasmittenti di qualsiasi tipo !
Per cui la cosiddetta "pazzia" null'altro e' che una
di-sintonizzazione dal qui ora per la "staratura"
del cervello dalle sole frequenze di questa
dimensione, che raggiungono, per vari motivi, ma
sempre per intossicazioni da metalli tossici,
sostanze chimiche o droghe.
http://docplayer.it/5329614-Onde-cerebrali-variazione-delle-risonanze-terra-ionosfera-frequenze-di-schumann-degenerazione-neuronale-harbar-e-attivazione-del-corpo-di-luce.html
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il premio Nobel
Luc Montagnierafferma che la possibilità di
comprendere la natura dei segnali
elettromagnetici provenienti dal
DNAdei batteri potrà cambiare in futuro
l'approccio della medicina alle malattie,
spostando l'attenzione sugli aspetti fisici e
chimico-fisici del funzionamento dell'organismo.
- Italy, Milano - 30 Set.
2009
Lo ha spiegato il premio Nobel Luc Montagnier,
"scopritore" del
virus
dell'Aids,
nel suo intervento al convegno "Integrazione tra
fisica, chimica e biologia alla base della
medicina del futuro" a Milano, Italy.
"Il DNA del genoma della
maggior parte dei batteri patogeni - ha detto lo
scienziato francese - contiene spezzoni che
risultano capaci di
generare onde
elettromagnetiche a frequenza molto bassa,
fino a 2 mila
Hertz". Lo studio di questi
segnali, secondo Montagnier, "può aprire la
strada allo sviluppo di sistemi di rilevamento
estremamente sensibili per scoprire, ad esempio,
infezioni batteriche croniche in diverse
malattie". VIBRAZIONI
del DNA - Il Premio Nobel ha affermato: "Abbiamo
rilevato gli stessi segnali elettromagnetici
di spezzoni di DNA batterico nel plasma
sanguigno di pazienti colpiti da Alzheimer,
Parkinson, sclerosi multipla e artrite
reumatoide: ciò potrebbe far ritenere che
infezioni batteriche siano presenti in tali
malattie".
Uno studio illustrato al convegno milanese da
Piergiorgio Spaggiari, direttore degli
Istituti Ospitalieri di Cremona, dimostra che l'utilizzo
dei campi magnetici a bassa intensità migliora
il trattamento nella
sclerosi multipla.
Inoltre, segnali elettromagnetici possono essere
generati - secondo Montagnier - dall'RNA di
virus quali l'Hiv, l'
influenza A, l'epatite
C. Al momento, lo scienziato sta verificando gli
stessi risultati su un particolare tipo di
carcinoma polmonare.
Cio' significa che il DNA
è in grado di emettere e di trasmettere segnali
elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni
acquose altamente diluite, le quali mantengono
poi "memoria" delle caratteristiche del Dna
stesso. Frequenze che in passato, nel corso di
un esperimento, furono trasformate in suoni.
La voce del Dna. Insomma, il Dna "comunica" all'acqua
che memorizza e divulga il messaggio.
E' stato
Montagnier a scoprire che alcune sequenze di
Dna possono indurre segnali elettromagnetici di
bassa frequenza in soluzioni acquose altamente
diluite, le quali mantengono poi "memoria" delle
caratteristiche del Dna stesso.
Che cosa significa questo ?
"Innanzitutto, spiega il Nobel, che si potranno
sviluppare sistemi diagnostici finora mai
progettati, basati sulla proprietà "informativa"
dell'acqua biologica presente nel corpo umano:
malattie croniche come Alzheimer, Parkinson,
Sclerosi multipla, Artrite reumatoide, e le
malattie virali, come Hiv-Aids, influenza A ed
epatite C, "informano" l'acqua
del nostro corpo -
acqua biologica - della loro presenza,
emettendo particolari segnali elettromagnetici
che possono essere poi "letti" e decifrati".
Nel regno animale, l'acqua rappresenta una quota
compresa tra il 90-95% negli organismi inferiori
e il 70-80% in quelli superiori, uomo in testa.
E all'interno delle strutture biologiche,
l'acqua si può trovare sia come una molecola sia
in forma combinata.
In realtà, l'acqua ha ancora molti "segreti",
potendo per esempio agire come fattore di
risonanza magnetica all'interno delle
cellule e riuscire a modificare la sua
concentrazione in funzione dell'invecchiamento.
Commento NdR: ....ci
voleva Luc Montagnier per parlare di questi che sono
FATTI, ma egli non capisce
ancora e non e' mai troppo tardi, che non
sono solo i batteri che emettono segnali
elettromagnetici, ma anche tutte Proteine Virali (virus),
i micro organismi tipo i
parassiti, ed anche
TUTTE le sostanze esistenti in natura,
essendo composte da
atomi
(spazio/tempo curvo su se stesso in vibrazione
frequenziale) emettono segnali
elettromagnetici, rilevabili con
appositi
strumenti
bioelettronici; inoltre Egli si dimentica e
forse NON sa, che
di Tutto cio' la
Medicina Naturale ne parla
da sempre !
Energie elettromagnetiche e di informazione
La mancanza di una teoria biologica che corrreli
le due principali forme di energia -
elettromagnetica e di Informazione - ci ha
portato a ritenere che solo il
DNA contenga informazione per la sua
particolare codificazione delle sequenze
proteiche.
Tale concezione che conduce a considerare che
l'informazione genetica sia una casualita'
peculiare non prende in minima considerazione il
rapporto complementare tra l'Acqua
e la
Vita e cioe' la relazione piu completa tra
forma ed Informazione. (1)
Sappiamo che il
DNA non puo' mantenersi ne riprodursi se non
e' immesso in una soluzione acquosa, cio' in
quanto l'acqua con i suoi
legami a ponte di idrogeno sostiene e rende
stabile la ricostruzione del DNA mediante un
interscambio ad elevata frequenza dei "ponti ad
Idrogeno". Inoltre l'interazione di ciascuna
base delle 4 che generano le sequenze del DNA e'
diversa per ciascuna delle basi e tali
interazioni possono essere comunicate e recepite
a distanza come segnali di comunicazione
all'interno delle cellule
per coordinare le attivita' tra DNA ed
enzimi proteici, ovvero
per programmare la "apoptosi" delle
cellule mediante lo
scambio di comunicazioni a distanza tra
DNA Nucleare e
DNA Mitocondriale. (2),(3)
Piu di recente un esperimento condotto al Premio
Nobel per la Medicina (2008)
Luc MONTAGNIER ha comprovato che
alcune sequenze di DNA possono indurre
segnali elettromagnetici di bassa frequenza a
distanza in soluzioni acquose altamente
diluite, nelle quali per la successiva aggiunta
dei componenti elementari del DNA, viene a
riprodursi per induzione di risonanza a distanza
l' esatta struttura del DNA (4)
Gia' gli esperimenti sull' acqua attivata del
prof
Giorgio Piccardi (1962), portavano a
riconoscere che l'acqua nelle temperature dove e
possibile la vita va considerata un
quasi-cristallo capace di assumere alcune
specifiche conformazioni (NdR: forme
di struttura molecolare) che potevano essere
"attivate" da campi elettromagnetici producendo
peculiari proprieta' di "memoria".(5)
Per capire teoria ed esperimenti innovativi, in
vero quello che dovremo cambiare non e' la
memoria dell'acqua, ma la nostra memoria che
spesso ci impedisce di capire cio' che la natura
creativa con tutta evidenza ci permette di
comprendere, se il nostro
cervello
non fosse condizionato da vecchie ed obsolete
cognizioni. (6)
Quindi e di fatto il DNA e' un
sistema biologico ricetrasmittente, che si
autoinforma ed informa ad ogni istante l'organismo
intero di ogni essere Vivente e quindi tutte le
sostanze, batteri, parassiti interni, ma non solo,
esso intercomunica anche con l'ambiente esterno e
con le informazioni dell'UniVerso.
I
protoni (idrogenioni)
dei legami a idrogeno del DNA
si spostano continuamente da una base nucleica di
una catena -
http://en.wikipedia.org/wiki/File:DNA_chemical_structure.svg
- a quella complementare dell'altra.
Poiché le cariche elettriche in movimento producono
onde elettromagnetiche, ecco che ogni specifico DNA
eucariotico, batterico o virale si potrebbe
individuare dalla sua forma d'onda, esattamente come
sostiene la Medicina Naturale e recentemente molti
altri ricercatori.
L'onda elettromagnetica emessa è diversa quando il
DNA è svolto e trascritto - catene separate:
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Simple_transcription_elongation1.svg
- rispetto a quando è compattato, e ancor più
quando è in replicazione -
http://en.wikipedia.org/wiki/File:DNA_replication_en.svg
.
Pertanto per via elettromagnetica sarebbe forse
anche possibile stabilire se certi geni sono attivi
o repressi.
Il
DNA nucleico funge, esattamente come quello dei
Virus, da antenna a banda larga che seleziona le
informazioni che viaggiano sulla portante del campo
elettromagnetico generato da
cellule specializzate in questo caso nell’area
cerebrale al fine di informare il sistema biologico
di qualsiasi accadimento positivo o negativo,
interno od esterno.
Queste informazioni, attraverso un codice leggibile
ed interpretabile dai meccanismi cellulari grazie
all’antenna DNA, provocheranno quindi reazioni
biochimiche di vario tipo nelle
cellule specializzate
poste nei vari organi ed apparati, da quelle di
allarme a quelle sessuali, da quelle metaboliche a
quelle riparative, e così via dicendo.
La frontiera produttiva dell' invisibile la:
NANO-BIO-ELETTRONICA
Conoscere il passato per
progettare il futuro e un detto che prevede una continuita' del sapere ormai illusoria. Le
vecchie concezioni lasciano oggigiorno
rapidamente il passo a nuove scoperte e nuove
teorie che modificano profondamente modelli
cognitivi della scienza e della cultura moderna.
Il sequenziamento del genoma umano ottenuto
dalla Celera-Genomics nel 2003, ha
definitivamente aperto una profonda rivoluzione
nella comprensione nelle "scienze della vita".
Il paragone tra la lunghezza del genoma umano,
con quello dei corredi genetici di esseri
viventi assai meno evoluti, ha messo in evidenza
che la sequenza dei ribonucleotidi nel
DNA e’
assai minore nell' uomo che non ad es. negli
anfibi e nei rettili.
Quindi non e piu’
possibile associare la lunghezza del genoma alla
evoluzione della complessita' che caratterizza
la evoluzione di un organismo vivente. Inoltre
la similarita' delle sequenze genomiche di
specie altamente diverse quelle tra l' uomo, il
moscerino delle frutta, non permette piu’ di
considerare il
DNA come il detentore unico dei
caratteri di informazione che sono necessari ma
non sufficienti per determinante la bio-diversita' nell' albero della evoluzione
della vita.
Recenti studi hanno messo in evidenza che la
percentuale del DNA destinata a codificare le
proteine e' estremamente ridotta, mentre la
quantita' della Molecola di RNA (trascrittoma
che
e' solo una ipotesi),
a cui e’ stato attribuito il compito di
trascrivere l' informazione genetica , e'
enormemente piu' elevata, cosi che il complesso
delle molecole di RNA che
e' solo una ipotesi)
e' stato chiamato RNA-WORD.
In particolare il RNA – Ribosomatico rappresenta
80% del RNA cellulare e la sua funzionalita'
nell'assemblare e regolare la composizione
delle proteine, non e stata ancora completamene
chiarita. Inoltre alcune sezioni di RNA,
possono reintegrarsi nel DNA mutando
reversibilmente la propria composizione.
Quindi diventa comprensibile il perche' ci sia
cosi poca differenza del patrimonio genetico tra
esseri viventi cosi distanti nell' albero della
vita; infatti non sono soltanto le sequenze
codificanti finalizzate a produrre proteine a
fare la differenza evolutiva, ma l’intero
sistema di regolazione che governa la
differenziazione della informazione biologica.
Le proteine stesse sono responsabili di
molteplici processi di sviluppo del regolamento
metabolico delle informazione biochimica
circolante in una cellula.
La funzionalita’ di
una proteina infatti non dipende esclusivamente
dalla successione degli amminoacidi codificata
dalla azione di trascrizione di sezioni del “DNA-CODIFICANTE”
(che e’ circa il 2% del Totale), ne' dalla
successiva azione di traduzione dei vari
RNA-World , la quale in ultima analisi
genera il polipeptide proteico lineare.
Infatti la funzionalita' dei patterns attivi di
ciascuna proteina dipende dal ripiegamento
tridimensionale (Folding) ,proprio in
quanto questa puntuale organizzazione
tridimensionale delle proteine, genera la
organizzazione funzionale di domini proteici
distinti, con modalita' deit tutto indipendenti
dalla codificazione indotta dal materiale
genetico.
Il controllo del “ Folding” strutturale
delle proteine e’ affidato ad altre proteine con
azione enzimatica (Operoni) del tipo Chapeiron
( accompagnatore), le quali controllano
anche la stabilita proteica, in funzione della
particolare scadenza temporale di sviluppo del
metabolismo cellulare.
Lo studio delle funzionalita’ proteiche nella
regolazione dei flussi di informazione
cellulare, capaci di assolvere alla varie
funzioni vitali di ogni cellula, e stato
chiamato "Proteomica" (prendendo a
modello la parola Gnomica).
Ma c’e’di piu’:
intere Sequenze di DNA possono essere trasposte
in senso diretto (Trasposoni) ed inverso (Retroposoni)
, ed e’ stato calcolato che nel genoma umano
circa il 45% e’ composto da tali sequenze mobili
dette, LINE, SINE a seconda che gli elementi
nucleari intessersi siano Lunghi (Long) o corti
(Short).
Tali trasposizioni possono modificare
riarrangiamenti del DNA, che avvengono piu’
spesso nelle sezioni considerate
“non-codificanti” (ovvero: Junk –DNA);
tali trasposizioni sono ottenute sia per
spostamento delle sequenze nucleotidiche nello
stesso Cromosoma, ovvero per ricombinazione tra
frequenze omologhe tra i cromosomi paralleli
degli organismi diploidi ( “Cross –Over”
tra i doppi cromosomi contenuti nel nucleo
delle cellule eucariotiche) .
Pertanto nell’ ERA POST GENOMICA,
osservando la dinamica dei processi di
informazione biologica della intera cellula,
dove neppure la sequenza del DNA non e’ piu’
statica, essendo variamente ricomponibile, ci
assilla piu’ di un dubbio sulle conoscenze
acquisite, cio’ perche’ non e’ evidentemente
piu’ possibile considerare che gran parte
del “DNA non-codificante” sia ancora da
considerarsi “spazzatura
fossile“.
Un modello teorico di “hopping” dei segnali di
comunicazione cellulare. “Cenni su DNA e la NANO-BIOELETTRONICA”
Quindi per rimettere le
conoscenze biologiche nella giusta prospettiva
dell' Era Post-Genomica e favorire una nuova
presa di coscienza sulle “scienze della
vita”, bisogna innanzitutto riconoscere
che la trattazione fino a oggi condivisa dalla
scienza biologica, e' stata troppo simile a
quella di un sistema di produzione di proteine,
visto attraverso un modello meccanico di una
catena di montaggio di una tipografia.
L' abbandono di tale modello biologico-meccanico, ormai in gran parte
obsoleto, e' quanto e’ proposto dall' OPEN NETWORK for NEW SCIENCE, al
fine di proporre un metodo di “Hopping” (letteralmente: saltellamento) della
comunicazione modulata di segnali “fononici”
trasmessi nelle bande di frequenza vibrazionale
trasmissibili in un ambiente cellulare, con modalita’ capaci di evitare per risonanza la
alterazione (noise) dei messaggi
in un sistema a larga banda di bio-frequenze.
Nel vecchio paradigma delle Scienze Biologiche,
il DNA e' stato visto come un sistema
parzialmente indirizzato alla codificazione
delle Proteine, ma in tal modo non si e’ presa
in considerazione la questione decisiva di come
le attivita’ di produzione protetica dovevano
essere coordinate da un sistema di
sequenziamento temporale assai preciso e
puntuale.
Pertanto nel “Nuovo
Paradigma delle Scienze della Vita”,
diviene necessario ammettere che il sistema di
codificazione genetica del materiale proteico
debba essere inteso come complementare ad una
nuova funzione del DNA.
Quest’ ultima puo’ essere concepita come un
sistema "bioelettronico in scala
nanometrica " capace di coordinare il
metabolismo cellulare mediante la emissione a
distanza di ” bio-fononi”, cosi da poter
comunicare e regolare la informazione biologica
di ogni cellula in un sistema vivente.
In tal modo il DNA invece di essere considerato
in gran parte come JUNK-DNA - (DNA-Spazzatura
) in tutta la sua inutile lunghezza, viene
altresi’ ad avere una complementare
funzione bio-elettronica, capace di
regolare il sistema dinamico della circolazione
delle informazione biologica nelle cellula.
Il DNA quindi in base a tale modello teorico,
non e piu’ visto soltanto come la banca dati per
la CODIFICAZIONE materiale delle sequenze
Proteiche, ma anche come un sistema di
comunicazione e coordinamento della
bio-informazione, cio e conseguenza
diretta del fatto che ormai sappiamo che per
eseguire la funzionalita’ di conservazione e
riproduzione del codice genetico e' con ogni
evidenza necessaria, soltanto una piccola
porzione del DNA codificante per proteine.
Per capire la funzionalità di comunicazione a
distanza del metabolismo cellulare, la struttura
a doppia elica del
DNA
puo’ essere considerata come una “
ANTENNA
RICE-TRASMITTENTE” capace di
regolare, come sistema di controllo a piu’
livelli di frequenza, tutto il ciclo temporale
di informazione cellulare.
Probabilmente e’
proprio per avere una "duplice rete di
sicurezza" nel caso che il controllo
temporale fallisca, che gli organismi Eucarioti
sono Diploidi.
Commento NdR:
Il DNA-Cromosomi, "attira"- riceve e/o trasmette "spinge", questi "bit"
di InFormAzione da e per la nostra Coscienza, attraverso gli
atomi che compongono le sostanze stesse del DNA nei
Cromosomi i quali si comportano come nanotubi
ricetrasmittenti !.
Infatti osserviamo, gia’ dalle REAZIONI dell’
OROLOGIO ( CLOCK reactions),
studiate per semplificare il Ciclo di Krebs,
quale sia la importanza della regolazione
temporale nella trasformazione molecolare di
sistemi chimici dissipativi di calore.
Pertanto il modello del “DNA
–ANTENNA” rende possibile comprendere
come sia possibile regolare a distanza
l'attività degli enzimi ed di altri prodotti
intermedi del metabolismo (metaboliti)
attivandoli ovvero , disattivandoli , mediante
reazioni basate sulla reattivita’ dei “bio-fononi”.
Varie sono infatti le possibili modalita’ di
ricezione dei “segnali fononici”:
infatti i siti attivi proteici, possono essere
considerati come cavita’ ovvero membrane
risonanti, capaci di attuare delle modificazioni
strutturali dei siti attivi, che tramite un
sistema di Hopping ad interferenza
mininale , riescono ad attuare un completo
sequenziamento temporale del metabolismo
cellulare a seconda delle esigenze di continuo
rinnovo proteico del sistema vivente.
Volendo approfondire questa importante questione
del “DNA-Antenna”, e’ innanzitutto necessario comprendere che la
biologia, come disciplina a se stante, si e’
limitata a descrivere come fosse possibile,
mediante il codice genetico, riuscire a produrre
il rinnovamento proteico durante il ciclo
metabolico di una cellula.
Perseguendo tale primario obiettivo la
descrizione biologica ha pero’ perso di vista
come il DNA dovesse avere la funzione di
regolazione temporale del circuito di
informazione cellulare.
Pertanto la impostazione disciplinare della
biologia deve oggi assumere un ruolo
trandisciplinare per capire alcuni elementi di
elettrochimica molecolare relativi alla
proprietà della doppia elica del DNA, quest’
ultima vista in qualità di una complessa
nano-struttura di guida per la emissione di “Fononi”
vibrazionali. (cioe di quegli elementi di
comunicazione acustica , corrispondenti alle
particelle di frequenza ottica detti “Fotoni”
).
Sappiamo che le proprietà di conduzione
elettronica del DNA sono isolanti ; cio’ e vero
finche il DNA e’ statico; infatti la molecola
di DNA e strutturata come un doppio polimero
le cui polarita’, in seguito alla
sovrapposizione degli orbitali elettronici,
vengono ad annullarsi reciprocamente nella
struttura a doppia elica in seguito ad un
fenomeno di resistenza diretta ed inversa.
La conducibilità elettronica del DNA viceversa
cambia rapidamente (coinvolgendo, tutta la
struttura del DNA), quando esso viene aperto e
richiuso , per duplicazione , o per
trasposizione di sequenze nucleotidiche. In tal
caso la rottura dei legami a “ponte di H”
corrisponde ad un effetto perturbativo capace di
generare la emissione di segnali fononici, come
conseguenza della polarizzazione dovuta all’
allargamento della banda di conduzione.
Tale emissione di onde vibrazionali determina
una ritmica emissione di microonde vibrazionali,
come conseguenza del fatto che la separazione
delle coppie di base (AT = Adenina-Timina)
provoca un polarizzazione di scissione della
doppia elica relativa alla rottura di “due”
ponti ad Idrogeno , mentre la separazione della
altre due basi (CG = Citosina- Guanina),
determina la frammentazione di “tre”
legami a idrogeno provocando una emissione
fotonica di diversa ampiezza. Inoltre la
densita’ variabile di successione delle coppie
(AT) e (CG ) lungo la struttura del DNA,
determina una precisa modulazione del segnale
vibrazionale il cui spettro viene recepito da
opportuni siti attivi del RNA (che
e' solo una ipotesi)e dei Metabolici
enzimatici ed altre proteine con funzionalita
biologica rilevante nel metabolismo proteico.
Il sistema di HOPPING in una larga banda
di frequenze e’ reso sincrono dal duplice
controllo proprio delle cellule “diploidi” o “multiploidi”.
In ogni caso anche nei sistemi “apolidi” propri
delle cellule Procariote, il sistema cellulare
realizza una propria disposizione alla ricezione
di fequenze fononichje , in modo tale tale da
reagire all’ impulso generato dalle onde
vibrazionali emesse dal del DNA al fine di
modificare la dinamica metabolica della
cellula struttura in modo coerente ed
interattivo con informazione genetica ricevuta
dal “DNA-ANTENNA”.
In tal guisa la sincronizzazione temporale degli
eventi metabolici puo’ essere compresa in
termini di una successione di eventi di
comunicazione non casuali ma coordinati e
sincronizzati nel tempo e nello spazio della
dinamica di interazione della bio-informazione
propria delle attivita’ metaboliche di ogni
cellula vivente.
Di questa nuova opzione
scientifica sul funzionamento “nano-bioelettronico
del DNA” ne parleremo piu ‘
approfonditamente durante il SEMINARIO
13-NOV-2006 FIRENZE in PALAZZO STROZZI ;ore 9.00
- 18.00 ; cio ci permettera’ di comprendere
come lo sviluppo attuale delle cognizioni
biologiche potra’ anche superare ogni precedente
sperimentazione relativa alla produzione di
Organismi Geneticamente Modificati , (O.G.M),
proprio al fine di dare sviluppo ad una nuova
ed importante produzione di Organismi
Biologicamente Avanzati ( in sigla O.B.A).
“Prima Parte introduttiva: presentata a Napoli
il 20 /OTT/ 2006 ” .
Nell'Era post
Genomica, si è quindi compreso che il DNA non
può avere solo la funzione di codificazione
della espressione proteica poiché per tale
attività è sufficiente appena il 2% della intera
successione di nucleotidi. Inoltre è necessario
il controllo delle sincronia temporale tra la
produzione proteica e le esigenze metaboliche
della cellula. In seguito a ci ò la genomica
classica, per la quale il Dogma Centrale della
Biologia è stato ritenuto valido, è ormai un
BLACK BOX, nel quale avvengono eventi dinamici
di ricomposizione e ristrutturazione del DNA,
che mettono in evidenza la necessita di capire
quale sia la complementare funzione del DNA in
relazione al controllo temporale dei complessi
processi biochimici del metabolismo cellulare.
Al Seminario di Studi dell OPEN-NETWORK for NEW
Science dello scorso 13 NOV 2006 a Firenze, si è
presentata la proposta di realizzare una Ricerca
da presentare nell'ambito del Programma Europeo
FOOD- AGRICULTURE & BIOTECNOLOGY, indirizzata a
comprendere che il DNA pu ò essere
caratterizzato come una ANTENNA-BIOLOGICA per la
Trasmissione Trasduzione e Ricezione di segnali
di frequenze biologiche a distanza al fine di
effettuare un coordinamento dei segnali di
informazione biologica che danno vita al sistema
vivente. L'idea sviluppata nell'ambito dell'Open
Network for New Science è stata quindi quella di
esplorare come il DNA si comporti come una
Antenna Rice-Trasmittente di segnali
BIO-Fononici.
Sappiamo che il DNA
oscilla tra un comportamento bio-elettrico statico,
che corrisponde ad un carattere isolante di un
bio-polimero, mentre quanto viene aperto per la
traduzione dei codici genetici, il DNA, proprio a
causa della rottura dei legami ad idrogeno (LEG-H),
modifica il suo carattere di conducibilit à
bio-elettrica in quello di un semiconduttore.
Infatti le varie possibili conformazioni del DNA
(A,B,Z), permettono di variare la apertura dei
canali laterali che hanno la capacita di fare da
guida ad emissioni direzionali di fononi.
Le aperture e chiusure
ed ogni altra forma di rimodellamento della
struttura del DNA, permettono quindi alla doppia
catena polinucleotidica (cio è al DNA-denaturato per
la Rottura dei LEG-H) di comportarsi come
una_duplice guida _ riconfigurabile di segnali
vibrazionali (Fononi), in modo tale che il
DNA-ANTENNA, possa regolare a distanza le attività
di centri di reazione risonanti emettendo impulsi
modulati dal codice genetico.
La trasmissione di dati
Fononici avviene quando i Legami ad H vengono rotti,
sia tra le basi A-T (contenenti un Doppio LEG-H),
che tra le basi C-G (tenute assieme da un Triplo
LEG.H). Inoltre dato che la concentrazione A-T//C-G
varia lungo il DNA, il segnale emesso viene modulato
in modo differente a seconda delle differenti zone
di apertura e chiusura del DNA. Quando il DNA si
apre, come se fosse una chiusura lampo, le due
eliche si polarizzano (generando Bipolaroni) i
quali, interagendo con i fononi (quanti
vibrazionali), n é provocano una eccitazione,
amplificano cos ì la potenza di trasmissione
fononica a distanza del DNA-ANTENNA.
I ricettori della
trasmissione di segnali generati dal programma
genetico, sono i siti di riconoscimento e controllo
che sono attivi del RNA, Enzimi e Proteine, quali
elementi della co-evoluzione molecolare, che
reagendo alla eccitazione fononica, possono
accendersi o spegnersi agendo in guisa di
interruttori molecolari. Viceversa il DNA-Antenna pu
ò essere considerato un sistema ricevente quandosi
richiude (Anniling). Pertanto il Progetto
DNA-ANTENNA si occuper à del controllo a Distanza
della espressione genetica mediante bio-fononi
nell'ambito della Trascrittomica ed inoltre della
analisi di interazioni proteina-DNA nel quadro della
Proteomica.
Il fatto che il DNA
funzioni come antenna ricevente e stato recentemente
dimostrato mediante esperimenti di controllo remoto
di apertura della doppia elica realizzati dal Centro
BITS & ATOMS del MIT Media Lab. L'esperimento
_Remote Electronic Controll of
DNA, consiste
nell'accoppiare per induzione elettromagnetica il
DNA ad una nano-antenna di metallo la quale viene
investita da Radio Frequenze, l'antenna di metallo
per induzione provoca la apertura del DNA nei suoi
due filamenti in modo relativamente veloce, quindi
tolta la emissione di Radio frequenze le due eliche
del DNA si ricompongono rigenerando i LEG-H. Quanto
sopra è una prima conferma della ipotesi Teorica
della FUNZIONE del DNA come ANTENNA BIOLOGICA che sar à alla base di un progetto di Ricerca Europeo, e
coinvolger à studi di Fast-Spettroscopy nelle varie
tipologie applicabili alla replicazione del DNA.
Infatti la vecchia idea di una replicazione esatta e
veloce del DNA non e corretta; pertanto una dinamica
di replicazione ulteriormente rallentata rende
possibile la attuazione di varie tipologie di
analisi della replicazione tramite le quali sarà
possibile confermare l'ipotesi teorica proposta da
questa breve riflessione.
Infine sapendo che la
regolazione trascrizionale è la espressione proteica
indubbiamente gioca un ruolo cruciale nel controllo
dei processi di sviluppo vegetali utili per
migliorare la alimentazione e di molti altri
caratteri di interesse agronomico, riteniamo che la
Ricerca sul DNA-ANTENNA potrà successivamente
essere utile per Migliorare gli Studi di
Nutrigenonica nonché per modificare lo sviluppo
delle BIOTECNOLOGIE, ponendo speciale attenzione al
Settore Alimentare, cos ì da aprire una nuova
prospettiva di sviluppo bio-tecnologico, tendente al
un superamento ed al miglioramento delle attuali
modalità di Produzione degli O.G.M., per dare
sviluppo produttivo agli Organismi Geneticamente
Avanzati (O.B.A).
In tal modo il Progetto
DNA-ANTENNA vuol rispondere alla esigenza Europea di
Costruire una societ à basata sulle conoscenze
innovative di bio-economia, quale fondamento della
strategia di Programmazione di: FOOD AGRICULTURE &
BIOTECNOLOGY del 7 ° PQ (2007-2013). By Paolo Manzelli - University of
Florence
Ulteriore lettera
del Prof. Paolo Manzelli
Cari colleghi,
la regolazione della espressione genetica,
organizzata in modo che la produzione di
proteine non ecceda la capacita di rinnovo
necessaria al mantenimento di una cellula
vivente, rappresenta una tematica a cui una
parziale risposta e stata data del recente
scoperta delle attivita' del RNA-i dove la (i)
sta per interferenze.
Vedi in :http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2006/adv.html
A tal proposito l' articolo suddetto fa ancora
ricorso ad una insufficiente concezione
meccanica della regolazione genetica .
Infatti si e notato come gli RNA-i sappiano
individuare sequenze di RNA
che
e' solo una ipotesi
, a doppio filamento (RNA-ds)
, cosi che in associazione con complessi
proteici detti DICER e RISC, prima frantumano il
RNA-ds, e poi lo riducono a RNA- micro con
struttura a semplice filamento.
Questa scoperta e importante ed infatti gli e
stato assegnato il Premio Nobel per la MEDICINA
2006.
In tal modo si ha un controllo della produzione
delle proteine e cioe' della espressione
genetica tramite il cosi detto silenziamento o
repressione genetica (quelling).
Tuttavia molte domande restano aperte perche non
si individua ancora come avvenga la
comunicazione in un sistema cellulare che fa si
che l'RNA-i si trovi in una esatta collocazione
spazio temporale per esprimera' la sua attivita'
di regolazione della espressione genica nella
cellula, ne come avvenga il riconoscimento del
RNA a doppio filamento, e con quale affinita'
chimica si associ per tale azione di
riconversione del RNA-ds ai complessi proteici
DICER che spezza il RNA-ds in piccole sezioni e
il RISC che riducono tali pezzi di RNA-ds a
RNA-micro a singolo filamento.
La concezione di meccanismo senza un motore non
e sufficiente perche' manca di un programmazione
spazio temporale progressiva, che non puo'
essere casuale ma che necessita di un sistema di
comunicazione.
Pertanto mi rivolgo ai denigratori dell'IPOTESI
che ho recentemente espressa del DNA ANTENNA
Rice Trasmittente di Bio-FONONI, perche le loro
domande sono gia' risolte da lo studio dei
sistemi di risonanza a radio frequenza, che
ritengo siano applicabili anche alle onde sonore
in un mezzo acquoso come l' ambiente metabolico
di una cellula vivente.
vedi in
www.egocreanet.it ed in
http://edscuola.it/lre.html
Nella mia relazione divulgativa ho solo cercato
di far capire la esigenza di superare in
biologia una logica meccanicistica, nella
quale, anche a proposito della Energia si parla
di quantita' e mai si parla di distinzione delle
qualita' energetiche dispetto ai loro possibile
riconoscimento biologico.
Pertanto sara' solo con chi vorra' dialogare
apertamente senza inutili criticismi capaci solo
di ripetere libri stampati ormai obsoleti, che
potremo aprire una discussione finalizzata a
risolvere il problema della comunicazione
evolutiva vista nell'ottica dell'avanzamento
delle scienze della vita. (anno 2006)
Cari amici di
Egocreanet, come vedete dall' articolo che vi invio
da GENOME-WEB,
http://www.genomeweb.com/blog/entangled-dna, certamente
non sono il solo che tratta il DNA come una molecola
Entangled, che contiene non solo le sequenze
tridimensionali di informazione genetica da copiare
e trasferire dagli RNA, ma anche una proiezione
bidimensionale delle stesse contenuta nell' interno
della doppia elica , come Energia di informazione
oscillante (Ei) che puo essere comunicata
simultaneamente a distanza come segnali a sistemi di
ricezione similari quali il DNA mito ovvero gli
enzimi operatori del tipo i chapeirons.
Vedi la nota in: http://www.quantumbionet.org/admin/files/ENTANGLED-BONDS.pdf
Entangled DNA
Some physicists are suggesting that quantum
entanglement — "the weird quantum process in which a
single wavefunction describes two separate objects"
— holds DNA together,
reports the Physics arXiv Blog. The National
University of Singapore's Elisabeth Rieper and her
colleagues
developed a simple model of DNA in which the
four bases are planar, positively charged nuclei
surrounded by electron clouds and movement of those
clouds relative to the nuclei create dipoles, and if
they moves back and forth, a harmonic oscillation.
According to the Physics arXiv Blog Rieper's team
then asks, "what happens to these oscillations …
when the base pairs are stacked in a double helix?"
A classical physics accounting of the energy holding
DNA together, Rieper's team says, isn't enough as it
is "energetically less favourable than the quantum
correlations" and so they turned to quantum
entanglement as a possible explanation. This work is
"speculative but potentially explosive," adds the
Physics arXiv Blog.
By Paolo Manzelli - Firenze (I)
- Ago. 2010
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A riprova del DNA come ANTENNA: Le
nanoparticelle
danneggiano il DNA a distanza
- 20 Nov. 2009
Le particelle di cromo-cobalto possono causare danni
al DNA anche se non entrano fisicamente in contatto
con le cellule.
La scoperta su
Nature Nanotechnology
Le nanoparticelle riescono
a danneggiare il Dna di
cellule protette da una
barriera – costituita da membrane cellulari – senza
doverla fisicamente oltrepassare, ma attraverso una
cascata di segnali chimici.
Lo si legge su Nature Nanotechnology, in uno studio
coordinato da Gevdeep Bhabra del Bristol Implant
Research Centre (Gb), che porta alla luce un nuovo
rischio legato alle nanotecnologie, ma anche
l’opportunità di sfruttarle in un modo innovativo.
Ormai le nanoparticelle sono ampiamente utilizzate.
In campo chirurgico, per esempio, sono parte
integrante di
protesi e
impianti. Le ricerche condotte finora sui rischi
delle nanoparticelle, però, riguardano soprattutto
gli effetti di un’esposizione diretta, mentre molto
poco si sa di cosa possa causare l’esposizione
indiretta.
In questo nuovo studio, i ricercatori si sono
chiesti se una barriera cellulare fosse in grado di
proteggere le cellule
dall’azione di nanoparticelle costituite da cromo e
cobalto, presenti nei tessuti dei vestiti e nelle
protesi ortopediche.
Bhabra e colleghi hanno quindi frapposto una
barriera multistrato tra nanoparticelle di
cromo-cobalto (in quantità migliaia di volte
superiori a quelle con cui veniamo in contatto
normalmente) e una coltura di
fibroblasti umani (cellule
del tessuto connettivo).
Sebbene le nanoparticelle non siano riuscite ad
attraversare la
membrana cellulare, i fibroblasti hanno subito
mutazioni al DNA
dieci volte di più rispetto ai
fibroblasti di controllo. Secondo gli studiosi,
l’effetto si deve ai segnali chimici tra la
membrana cellulare e i fibroblasti. Interrotte
le vie di comunicazione tra questi, infatti, il
tasso di danni al DNA è tornato nella norma.
C’è però anche un risvolto positivo della scoperta:
“Se la barriera del corpo umano lavora in questo
modo, - si chiedono i ricercatori - possiamo far
arrivare l’azione di nuovi farmaci alle
cellule senza entrare
fisicamente nel corpo ?”
Aspettando che nuovi studi diano una risposta a
questa domanda, secondo gli autori al momento non
c’è motivo di ritenere che le quantità di
nanoparticelle a cui siamo esposti rappresenti un
pericolo per la salute; lo studio deve però servire
da monito affinché siano considerati tutti i rischi,
anche quelli indiretti. (m.s.)
By Edoardo Capuano - Riferimento:
DOI: 10.1038/NNANO.2009.313
Fonte: Galileonet.it
Il
regno minerale è in corrispondenza con tutti i
metalli(minerali) nel corpo fisico dei Viventi,
fin nella struttura del DNA cellulare; i minerali si
ritrovano ovunque negli organismi viventi ed i
trattamenti terapeutici con i minerali rimettono in
ordine le strutture perturbate dell’individuo, che
si manifestano, con sintomi funzionali ed
alterazioni per intossicazione, sopra tutto sulla
funzionalità delle
ghiandole endocrine che vengono riattivate alle
loro normali funzioni.
Essi possono trovarsi sotto forma ponderale in certi
settori dell’organismo ed in traccia in altri che,
combinandosi con gli enzimi
creano i
metallo/enzimi oppure con delle molecole come
quelle dell’emoglobina ed ancora a livello
dell’informazione nel DNA.
I metalli ed i metalloidi, possiamo chiamarli
“residui fossili cosmici”, che sono anche
identificabili e presenti nell’organismo degli
esseri viventi.
I lavori di Padre Etienne Guillé ("Le Langage
Vibratoire de la Vie" - edition Du Rocher 1990)
affermano che i metalli hanno ugualmente un’azione
al livello del DNA legandosi alle basi e possono così modificarne
l’informazione.
Il premio Nobel (nel 1981)
Barbara McClintok, ha dimostrato con i suoi
lavori che il DNA non era immutabile, ma che
esso poteva subire delle mutazioni in
funzione del terreno
nel quale è inserito.
L’effetto Kevran: Negli anni 60 mentre faceva
ricerche sul silicone, il professor francese Louis
Kevran (scienziato) ha scoperto qualche cosa di
straordinario a questo proposito. Ha trovato che il
silicone si converte in calcio con un processo che
ha chiamato "trasmutazioni biologiche."
Questo effetto permette di comprendere come ogni
sostanza anche con il suo Campo ElettroMagnetico
specifico– CEM, introdotta nell’organismo e quindi
anche i metalli, possono in virtù delle debole
energie esistenti, modificare la propria natura
ionica molecolare in altre nature e strutture e ciò
in dipendenza del tipo di carica
bio
elettronica del terreno, (dei
liquidi extra ed endocellulari) nei quali si
ritrovano. Le micro onde modulate hanno anche una
azione importante sulla cellula vivente in generale
e quindi anche sul DNA.
Una onda radar per esempio è un’onda
elettromagnetica. Si potrebbe pensare che la
molecola la più sensibile a questo tipo di campo sia
la molecola d’acqua (che per la sua geometria è un
minuscolo dipolo elettrico); di conseguenza le
cellule ed i
tessuti viventi sono sensibili, piu’ sono ricchi
di acqua. Cio’ è vero per le onde ad alta
frequenza, non modulate.
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Il
DNA sembra essere anche un superconduttore
organico in grado di lavorare a una temperatura
corporea normale.
I conduttori artificiali invece richiedono per
il loro funzionamento delle temperature
estremamente basse (tra -200 e -140°C). Inoltre,
tutti i superconduttori possono immagazzinare
luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra
che il DNA sia è grado di farlo.
Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai
tunnel spaziali.
Normalmente questi minuscoli tunnel sono
altamente instabili e durano soltanto una
frazione di secondo. In certe condizioni però si
possono creare dei tunnel stabili in grado di
formare delle sfere luminose. In alcune regioni
della Russia queste sfere appaiono molto spesso.
In queste regioni le sfere a volte s'innalzano
dalla terra verso il cielo, e i ricercatori
hanno scoperto che possono essere guidati dal
pensiero. Le sfere emettono onde a bassa
frequenza che vengono anche prodotte dal nostro
cervello, quindi sono in grado di reagire ai
nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una
carica energetica molto elevata e sono in grado
di causare delle mutazioni genetiche. Anche
molti operatori spirituali producono queste
sfere o colonne di luce, quando si trovano in
uno stato di profonda meditazione o durante un
lavoro energetico.
In alcuni progetti per la guarigione della terra
queste sfere vengono catturate anche nelle foto.
In passato di fronte a questi fenomeni luminosi
si credeva che apparissero degli angeli. In ogni
caso, pur mancando le prove scientifiche, ora
sappiamo che persone con queste esperienze non
soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo
fatto un grande passo in avanti nella
comprensione della nostra realtà. Anche la
scienza “ufficiale” conosce le anomalie della
terra che contribuiscono alla formazione dei
fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state
trovate di recente anche a Rocca di Papa, a sud
di Roma.
Nel libro "L'Intelligenza in Rete nascosta
nel DNA", (editore: Macro Edizioni) Grazyna
Gosar e Franz Bludorf spiegano chiaramente e
precisamente queste connessioni.
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Sarà
possibile scoprire rapidamente gli autori dei delitti.
Un aiuto anche contro le malattie genetiche ?
MILANO - Si chiama «Lab-on-chip» ed è un laboratorio in miniatura
racchiuso in pochi millimetri di silicio per fare l'analisi del Dna in
meno di un quarto d'ora.
La società italo-francese StMicroelectronincs (StM), terzo produttore
mondiale di semiconduttori, lo presenta oggi in anteprima mondiale a
Filadelfia. E' una piccola rivoluzione. Il nuovo chip è usa e getta,
veloce ed economico, caratteristiche che permetteranno alla diagnostica
medica e alla ricerca farmaceutica di abbreviare i tempi di analisi del
Dna e abbattere i costi. «Si potranno individuare le malattie genetiche
direttamente in ambulatorio, senza i ritardi dei laboratori e prezzi molto
più bassi, o fare una valutazione in tempo reale nel corso di
un'operazione. Le case farmaceutiche lo potranno usare per verificare l' efficacia dei
nuovi farmaci», sostiene Bruno Murari, direttore ricerca e sviluppo per
telecomunicazioni, periferiche e auto di StM.
Il prezzo non è ancora stato stabilito, ma Murari ipotizza «qualche
decina di dollari», contro un'analisi in laboratorio che può costare da
500 fino a 1.500 dollari.
Il nuovo chip potrà essere usato più
facilmente da polizia e tribunali per scoprire in tempi brevi gli autori
dei delitti. E c'è chi già immagina screening di massa per individuare
alcune malattie genetiche.
Il chip-laboratorio è stato sviluppato a Cornaredo, vicino a Milano, ed
è basato sulla tecnologia Mems (Sistemi micro -elettro -meccanici), usata
per produrre chip di silicio per dispositivi miniaturizzati.
La moltiplicazione del Dna avviene all'interno di canali scavati nel
silicio dal segmento di Dna presente nel campione, si può arrivare in
uscita fino a un miliardo di copie. «Per la prima volta vengono integrate
su unico supporto le due funzioni di amplificazione
(amplification) e individuazione (detection) del Dna. Invece di
plastica o vetro, viene usato il silicio, materiale che ha il vantaggio di
un'ottima conduttività termica, necessaria per il processo di
moltiplicazione del Dna, e consente di sfruttare la tecnologia
microelettronica.
Lasciando la strada aperta a nuove evoluzioni», spiega Murari. E non
nasconde che per StM si apre una nuova frontiera di business. «Il mondo
si muove in questa direzione. Quando il mercato abbraccerà i nuovi
chip, arriveranno i volumi».
La conferma di un modello economico che, alla ricerca esasperata,
preferisce l'uso di tecnologie spesso mutuate da altri campi e che non si
rinnovano in tempi troppi veloci, puntando più su componenti usa e getta,
quindi da sostituire di continuo, che su hardware costosi. Così da
garantire un enorme ritorno sugli investimenti.
E Lab-on-chip è nato grazie all'esperienza delle stampanti a getto di
inchiostro Hewlett Packard, per la quale StM in passato ha progettato i
chip delle cartucce (ora ne produce 200 milioni all'anno). Dopo
l'esperienza con l'inchiostro, perché non provare con i fluidi organici?,
si sono chiesti tre anni fa gli scienziati di un laboratorio pubblico di
ricerca francese (Leti). E hanno perciò chiesto a StM di collaborare con
loro. «Ma poi siamo andati avanti per conto nostro».
Per ora è solo un prototipo. «Ma nell'arco di un anno saremo in grado di
produrlo. Con dimensioni ancora inferiori», anticipa Murari. E prevede
ulteriori evoluzioni: sullo stesso chip potrà essere inserita anche la
separazione dei globuli bianchi dal sangue e la successiva scissione del
nucleo per estrarre il Dna.
E probabilmente l'analisi del risultato al microscopio cederà il posto a
quella fatta con il pc.
By Giuliana Ferraino -
gferraino@corriere.it
vedi:
Scoperta nello spazio
Nebulosa a spirale come DNA
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L’EPIGENETICA STA
DIMOSTRANDO che la dieta, il
comportamento e
l’ambiente possono
influire sul nostro
DNA e
quindi anche sulla salute dei nostri discendenti.
Il biologo Bruce Lipton ed altri al
suo passo arrivano a dire che credenze ed intenzionalita’ hanno
la forza di modificare i nostri Geni.
L’Epigenetica riscrivera’ le regole della malattia, dell’eriditarieta’
e dell’identita’.
L’Esperimento di Jirtle e Waterland Nel 2000 Randy Jirtle, un professore
di oncologia delle radiazioni presso la Duke University, e il
suo studente di postdotto-rato Robert Waterland progettarono un
esperimento genetico all'avanguardia dalla semplicità unica.
Iniziarono con coppie di grassi ratti dal colore giallo
conosciuti come i ratti agouti, così chiamati per un loro gene
particolare - il gene agouti- che oltre a rendere i roditori
voraci e gialli li predispone al cancro e al diabete.
Jirtle e Waterland decisero di verificare se sarebbero riusciti
a mutare la sfortunata eredità genetica di queste piccole
creature.
Di solito, quando i ratti agouti si riproducono, la maggior
parte della prole risulta identica ai genitori: altrettanto
gialli e grassi come puntaspilli nonché suscettibili a malattie
che ne abbreviano la vita. Tuttavia i ratti genitori
dell'esperimento di Jirtle e Waterland produssero una
maggioranza di prole che appariva complessivamente diversa.
Questi giovani ratti erano magri e color grigio topo; inoltre
non mostravano la suscettibilità dei loro genitori al cancro e
al diabete e vivevano agili fino a tarda età.
Gli effetti del
gene agouti erano stati virtualmente cancellati. I ricercatori
avevano operato questa trasformazione in modo notevole senza
nemmeno alterare una singola lettera del DNA del ratto.
Al contrario, il loro approccio era stato radicalmente semplice,
avevano cambiato la dieta della madre.
A partire da poco prima del concepimento Jirtle e Waterland
avevano nutrito un gruppo campione di ratti madre con una dieta
ricca di donatori di metili, piccoli composti chimici che
possono attaccarsi ad un gene e disattivarlo.
Queste molecole sono comuni in natura e si riscontrano in molti
cibi, tra cui cipolle, aglio, barbabietola rossa e negli
integratori alimentari spesso prescritti alle donne incinte.
Dopo essere stati consumati dalle madri, i donatori di metili si
facevano strada fino ai cromosomi degli embrioni in via di
sviluppo e sino a raggiungere il critico gene agouti.
Le madri trasmettevano intatto il gene agouti ai loro figli, ma
grazie alla dieta ricca di metili, avevano aggiunto al gene un
interruttore che variava l'intensità degli effetti deleteri del
gene. "Faceva un po' paura e quasi spavento vedere come
qualcosa di tanto capillare quanto un cambiamento nutrizionale
nel ratto madre incinta poteva causare un effetto così
drammatico sull'espressione genetica del piccolo," diceva Jirtle.
"I risultati hanno dimostrato quanto importanti possano essere
le mutazioni epigenetiche".
Le ricerche di Szyf ed altri
ricercatori A dispetto di tanta
opposizione Szyf ed altri ricercatori hanno perseverato.
Attraverso numerosi studi Szyf ha scoperto che i comuni percorsi
di informazione, noti per provocare tumori cancerosi, attivano
anche l'apparato per la metilazione del DNA; mettere ko uno
degli enzimi in quel percorso impedisce ai tumori di
svilupparsi.
Quando i geni che di solito promuovono la crescita tumorale
vengono demetilati — cioè gli interruttori che sono normalmente
presenti vengono rimossi, quei geni entrano in azione e
provocano la crescita tumorale.
Szyf è ormai lontano dall'essere l'unico in questo campo. Altri
ricercatori hanno identificato dozzine di geni, tutti correlati
alla crescita e diffusione del cancro, che vengono scarsamente o
eccessivamente mediati quando la malattia prende il
sopravvento.
Il batterio Elicobatterio, ritenuto essere la causa del cancro
allo stomaco, si è dimostrato capace di innescare potenziali
cambiamenti cancerogeni nelle cellule dell'intestino.
Tracce di metilazione anomale sono stati riscontrati in molti
cancri al colon, allo stomaco, alla cervice, alla prostata, alla
tiroide e al seno.
Szyf vede il nesso fra epigenetica e cancro con occhio
fiducioso. A differenza delle mutazioni genetiche i cambiamenti
epigenetici sono potenzialmente reversibili. Un gene mutato
difficilmente ritorna normale; l'unico rimedio è uccidere o
elidere tutte le cellule portatrici del codice difettoso.
Tuttavia un gene dalla metilazione difetto sa potrebbe ancora
essere incoraggiato a ristabilire uno schema salutare e
continuare così a funzionare.
Esiste già un farmaco epigenetico approvato dall'agenzia
statunitense per gli alimenti e i medicinali per usi contro
sindromi mielodisplastiche conosciute anche come preleucemia e
leucemia. Attualmente esistono almeno altri otto farmaci
epigenetici in diversi stadi di sviluppo o sperimentazione
umana.
Gli schemi della metilazione si
mostrano anche promettenti come strumenti diagnostici in grado
potenzialmente di fornirci informazioni critiche rispetto alle
probabilità che un cancro risponda o meno a un trattamento.
Entro il 2008 una società di Berlino chiamata Epigenomics, in
collaborazione con la Roche Pharmaceuticals, si propone di
portare sul mercato un test di esame epigenetico. Essi stanno
lavorando su strumenti diagnostici simili per il cancro al seno
e alla prostata. Szyf è il cofondatore di una società,
MethylGene, che finora ha sviluppato due farmaci epigenetici per
il cancro dai risultati promettenti per la sperimentazione
umana.
Altri hanno pubblicato dati di ricerche su soggetti animali che
suggeriscono una componente epigenetica nelle malattie
infiammatorie quali l'artrite reumatoide, le malattie
neurodegenerative e il diabete.
La scoperta di Michael Skinner Nel 2004, genetista presso
l'università del Washington State, scoprì in modo accidentale
un effetto epigenetico nei ratti che resiste almeno fino a
quattro generazioni. Skinner stava studiando come un
fungicida agricolo comunemente
usato, quando introdotto in ratti madri incinte, influiva sullo
sviluppo dei testicoli dei ratti fetali.
Non fu sorpreso di scoprire che i ratti maschi esposti
nell'utero ad alte dosi dell'agente chimico rivelavano con gli
anni una quantità di sperma inferiore. La sorpresa arrivò quando
egli esaminò i ratti maschi nelle generazioni successive — i
nipoti delle madri esposte.
Sebbene il pesticida non aveva mutato nemmeno una lettera del
loro DNA, anche questa prole di seconda generazione mostrava una
quantità di sperma inferiore.
La stessa cosa valeva per la generazione successiva (i pronipoti
e i susseguenti).
Gli studi di Marcus Pembrey Nel novembre del 2005 Marcus Pembrey,
un genetista clinico presso l'Istituto di Salute infantile a
Londra, seguì una conferenza alla Duke University per presentare
dati accattivanti raccolti da due secoli di libri di atti
pubblici sui ricavati del raccolto e i prezzi dei cibi in una
cittadina isolata della Svezia del nord. Pembrey e il
ricercatore svedese Lars Olov Bygren notò che le fluttuazioni
delle provviste di cibo nella cittadina potevano avere effetti
sullo stato di salute che si estendevano perlomeno fino a due
generazioni.
Era più probabile per nonni che
avevano vissuto i loro anni preadoloscienziali in tempi di
abbondanza avere nipoti con il diabete - un disturbo che
raddoppiava il rischio per i nipoti di morte prematura.
Altrettanto rilevante è il fatto che gli effetti erano specifici
al sesso dell'individuo. L'accesso di un nonno a provviste
traboccanti di cibo influenzava il tasso di mortalità dei nipoti
maschi soltanto, non delle nipoti, e l'esperienza di lauto
eccesso di una nonna paterna influiva sul tasso di mortalità
delle nipoti femmine, non dei nipoti.
Questo portò Prembey a sospettare che i geni sui cromosomi
specifici del sesso X e Y venissero influenzati da segnali
epigenetici.
Un'ulteriore analisi supportò il suo presentimento e offrì
profonde intuizioni nel processo di segnalazione.
Ne venne fuori che definire il periodo - l'età in cui le nonne e
i nonni sperimentavano una sovrabbondanza di cibo - era critico
per l'impatto intergenerazionale.
Le nipoti che maggiormente subivano
questa influenza erano quelle le cui nonne sperimentavano
periodi di abbondanza nell'utero o da neonate, e precisamente
nel ciclo in cui le ovaie delle nonne andavano formandosi. I
nipoti più influenzati erano coloro i cui nonni sperimentavano
abbondanza durante il cosiddetto periodo di crescita lenta,
appena prima dell'adolescenza, uno stadio-chiave per lo sviluppo
dello sperma.
Tratto da S& C. - Macro ediz. Lug.2007
Ricordarsi
che le alterazioni degli
enzimi, della
flora, del
pH digestivo e e
della mucosa intestinale
influenzano la salute, non soltanto a
livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi
parte dell'organismo.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Costruita antenna
ricetrasmittente a forma del DNA
Dipole Antenna in
DNA Strands for Circular Polarization: -
omni-directional radiation pattern on the
horizontal plan
By Leonard Chow, Y.;
Liang Zhao; Lee, M.W.K.; Fang, D.G.
TENCON 2006. 2006 IEEE Region 10 Conference - Volume
, Issue , 14-17 Nov. 2006 Page(s):1 - 3
Digital Object Identifier 10.1109/TENCON.2006.344170 Summary:This paper gives a novel
dipole antenna, in the form of DNA strands, to gives
an omni-directional pattern around in circular
polarization. Normally, such omnidirectional pattern
occurs only for a simple linear dipole in linear
polarization Abstract vedi:
http://ieeexplore.ieee.org/xpl/freeabs_all.jsp?tp=&arnumber=4142245&isnumber=4142121
"Scalar
waves are produced when two electromagnetic waves of
the same frequency are exactly out of phase (opposite
to each other) and the amplitudes subtract and
cancel or destroy each other. The result is not
exactly an annihilation of magnetic fields but a
transformation of energy back into a scalar wave.
This scalar field has reverted back to a vacuum
state of potentiality. Scalar waves can be created
by wrapping electrical wires around a figure eight
in the shape of a möbius coil. When an electric
current flows through the wires in opposite
directions, the opposing electromagnetic fields from
the two wires cancel each other and create a scalar
wave.”
“The DNA antenna in our cells’ energy production
centers (mitochondria) assumes the shape of what is
called a super-coil. Supercoil DNA look like a
series of möbius coils. These möbius supercoil DNA
are hypothetically able to generate scalar waves.
Most cells in the body contain thousands of these
möbius supercoils, which are generating scalar waves
throughout the cell and throughout the body.”
Ricordiamo
anche che le alterazioni degli
enzimi, della
flora, del
pH digestivo e della mucosa
intestinale influenzano la salute, non
soltanto a livello intestinale, ma anche a
distanza in qualsiasi parte dell'organismo.