MAGNETOTERAPIA MIRATA secondo Warter A. KUNNEN
vedi:
ELETTROMAGNETISMO Biologico
(chiave di lettura della Vita) +
Campo Psico
Energetico - effetto Kirlian
La magnetoterapia mirata
consiste nel localizzare, per mezzo di un'antenna di
Lecher', il o i punti nevralgici sul corpo e curarli
esponendoli alla faccia Sud di un magnete (tra 900 e
1200 Gauss).
Quando Walter Kunnen, fondatore di Archibo Biologica
(centro di ricerca sulla biosfera e la bioenergetica),
da’ una dimostrazione di tale operazione gli
astanti, ed ancor più il paziente, vanno
dall'incredulità allo stupore, all'ammirazione.
L'effetto ottenuto fa pensare ad una magia. Invece,
non si può essere più seri.
La magnetoterapia mirata si basa sul ripristino
della polarità magnetica naturale sulla membrana
cellulare.
E noto che una cellula è viva fintantoché è
possibile misurare, sulla membrana, una carica
elettrica di circa 60-70 microvolt.
Da tempo la scienza preconizza che la cellula si
nutre per osmosi magnetica: essa attira, per mezzo
della carica magnetica che si trova sulla membrana,
una serie di elementi destrogiri (calcio, fosforo,
sodio, potassio, ecc.) di cui ha bisogno, li capta
nel colesterolo presente sul suo perimetro e li
integra nella sua struttura.
In realtà la cellula si nutre non per osmosi
magnetica di un magnetismo statico, come si è
creduto per molto tempo, ma per osmosi
elettromagnetica. Se il suo magnetismo fosse
statico, ogni cellula si nutrirebbe degli stessi
elementi: ciò che, naturalmente, non può essere.
Tra gli elementi che caratterizzano
l'elettromagnetismo vi è la presenza di una
frequenza (che è il risultato delta velocità divisa
per la lunghezza dell'onda).
Il differenziamento fra
le cellule del nostro corpo dipende dalla loro
funzione in virtù del fatto che ogni organo possiede
la propria lunghezza d'onda (che gli permette di
emettere e di ricevere).
Da ciò discende che le sue cellule possono entrare
in risonanza con taluni elementi nutritivi e non con
altri, operando cosi una seleione. Una cellula del
fegato avrà una frequenza diversa da quella di una
cellula nervosa o di una cellula dello scheletro, e
ciò semplicemente perché, avendo funzioni
differenti, ogni organo disporrà di cellule
appropriate al compito che deve svolgere, mentre la
sua frequenza gli permetterà (li entrare in
risonanza con gli elementi nutritivi corrispondenti
alla sua composizione.
Una cellula ossea avrà una grande affinità con il
calcio organico, mentre una cellula nervosa
svilupperà un'affinità con il fosforo.
Ogni cellula,
dunque, sceglie il proprio nutrimento in quello che
il sangue, la linfa, il tessuto connettivo le
mettono a disposizione.
Tutti questi clementi
nutritivi hanno in comune la loro polarizzazione
destrogira.
Una cellula sana pare
sia di dominante destrogira: ciò significa che è
composta di elementi polarizzati Sud.
La prima legge del magnetismo è che i poli opposti
si attirano, mentre due poli identici si
respingono; è quindi necessario che la membrana
cellulare sia dì dominante negativa (cioè
Nord-levogira) sull'esterno in modo da attirare il
nutrimento destrogiro.
La dominante della parte
interna della cellula sarà invece positiva (Sud-destrogira).
Finora nessuna misurazione oggettiva ha permesso di
provare quello che ipotizziamo: si tratta di una
enunciazione dovuta alla deduzione logica.
Volendo dare un'ennesima
definizione della malattia, si potrebbe dire che un
organo è malato quando un certo numero delle sue
cellule ha subito, sulla propria frequenza,
un'inversione di polarità del campo
elettromagnetico: inversione che si produce sotto
l'influenza di un campo elettromagnetico esogeno di
polarità dominante Nord, il quale spinge la polarità
Nord della cellula verso l'interno, mentre il Sud è
attratto sulla superficie della membrana.
Questo succede essenzialmente di notte, durante il
sonno, quando è assente la compensazione solare e si
rimane distesi per un certo numero di ore nella
stessa posizione, offrendo al cielo e alla terra
una superficie del corpo più vasta di quando si è
seduti o in piedi. Il corpo, funzionando da antenna,
registra le informazioni provenienti dalla biosfera
ed esegue una foto tridimensionale di tutti i campi
elettromagnetici presenti nella camera da letto.
Si tratta di una concentrazione dei campi
d'interferenza esogena che la camera da letto, per
un '"'effetto camera" realizza in un raggio di 100
metri intorno alla casa.
È possibile rendere visibile tale immagine
olografica sul corpo di una persona in circa 30
minuti.
Basta rivelare, in tal caso, i vettori portanti:
acqua, faglia, reti ortogonale e diagonale, oltre ai
vettori elettromagnetici artificiali di produzione
umana: satelliti, antenne di GSM, ecc.
Le onde portanti che
costituiscono tali tracce sono sempre linearmente
bipolari; ciò significa che vi è uguaglianza fra
l'intensità delle due polarità che, quindi, sono
equilibrate e inoffensive, dato che non invertono la
polarità sulle membrane cellulari.
Tuttavia alcune di esse hanno un'affinità con onde portanti che
corrispondono alle frequenze di organi del corpo.
Talvolta queste onde portanti sono tali da avere un
positivo (Sud - destrogiro) debolissimo, mentre i!
loro negativo (Nord - levogiro) è infinitamente più
intenso (1000% o più) del Nord delle cellule (5% o
meno).
Una simile intensità del Nord, non essendo
equilibrata da un Sud equivalente, avrà la capacità
di attirare la polarità Sud della cellula con cui
entra in risonanza sulla superficie della membrana,
respingendo il Nord verso l'interno.
In altre parole,
invertirà la polarità elettromagnetica della cellula
Da questo momento in poi la cellula attirerà ciò che
le nuoce e respingerà ciò di cui ha bisogno. Quando
un tale destino tocca a milioni di cellule, l'organo
non è più in grado di compiere le proprie funzioni e
la malattia si dichiara. Ecco spiegata l'importanza
dell'esogeno sulla salute.
È ora di prestare la dovuta attenzione a questo
fattore.
Vi sono probabilmente
altri fattori, oltre a quello esogeno, che provocano
questa inversione dì polarità, visto che non c'è
malattia che resista all'effetto dei magneti, la cui
funzione è quella di riportare la dominante Nord
della cellula sulla superficie della membrana e di
ricacciare la dominante Sud al suo posto, cioè
all'interno.
Non appena ristabilita la situazione, il segnale di
dolore diventa superfluo per poi sparire.
Ne risulta che i magneti non soltanto hanno un
effetto analgesico (o sintomatico che dir si
voglia), ma producono nientemeno che il ripristino
della funzione organica.
COME SI APPLICANO I
MAGNETI ?
Mettiamo il cursore dell'antenna di Lecher sulla
lunghezza d'onda dell'organo o della funzione
malata, in negativo (Iato sud dell'asta nel fascio
dell'antenna) e cerchiamo, con uno scanning sul
corpo a tre altezze diverse, un punto d'intensità 1
o 0,1.
Questi tre punti formano generalmente una linea
retta, che corrisponde al passaggio sul corpo di una
linea d'interferenza esogena.
Su questa linea
troviamo poi il punto dove, per paragone
d'intensità, il segnale negativo è più forte.
Marchiamo il punto che abbiamo trovato e poniamo il
cursore sulla frequenza del sistema nervoso (4,15).
Esploriamo intorno a questo punto e cerchiamo, verso
l'altro, verso il basso, verso destra e verso
sinistra, se vi sia un punto che reagisca
maggiormente. Marchiamo questo punto e spingiamo
fino a provocare dolore. Ciò permette di definire
meglio il centro nevralgico, sempre per paragone
d'intensità.
Mettiamo il lato Sud di un magnete sull'ultimo punto
individuato, poi passiamo sul magnete con il fascio
dell'antenna verso l'alto, verso il basso, verso
destra e verso sinistra. Se in una direzione
percepiamo ancora una reazione significa che occorre
spostare il magnete nella stessa direzione sino a
che non vi sia più alcuna reazione intorno al
magnete (in un raggio di 2-3 cm.).
Abbiamo in un certo senso prodotto l'eclissi di un
punto nevralgico della dimensione di un quarto di
millimetro quadrato e ristabilito il corretto
magnetismo cellulare.
Nel corso delle sue
conferenze, Walter Kunnen non manca mai di dare una
dimostrazione dell'efficacia della terapia sopra
descritta; i presenti si meravigliano nel vedere
sparire il dolore mentre si ristabilisce la
mobilità, sia che si tratti di tendinite, sia di
spalla congelata2.
Ugualmente mal di denti, mal di stomaco, emicranie
spariscono come per incanto. I neuralterapeuti
ottengono risultati simili a questi senza sapere a
che cosa sono dovuti, iniettando direttamente nel
tessuto, dove è localizzato il dolore, Impletol,
Novocaina o Inocaina.
Un magnete da un risultato migliore, è meno
"invasivo" e rende superflui gli analgesici, nocivi,
fra l'altro, non soltanto per il sistema digestivo.
E possibile che risulti necessario posare un secondo
magnete in prossimità del primo: in tal caso
bisognerà metterne anche un terzo che dovrà essere
situato sul punto d'intersezione nello spazio fra i
primi due magneti.
Infatti, una legge del magnetismo vuole che laddove
vi sono due poli Nord, fra i due ne esista un terzo.
E quindi necessario collocare sempre un numero
dispari di magneti.
Contrariamente al
procedimento del Dr. Baron, che usa le due polarità,
i magneti debbono sempre essere posati con il polo
Sud (lato che (stiamo parlando del magnete da
applicare, nde) presenta un puntino, mentre il lato
Nord è liscio) girato verso la pelle e mai
viceversa. In questo modo non
vi è alcuna controindicazione per il loro
utilizzo se non che appare
preferibile evitare di posarli sui tumori:
meglio lavorare in periferia, dove l'influenza
magnetica rafforza la resistenza immunitaria e
spesso riduce il tumore.
È essenziale evitare che un
errore di valutazione possa provocare un'emorragia
nei tessuti circostanti.
Questo metodo
terapeutico, che dobbiamo all'antenna di Lecher, può
essere applicato anche senza antenna, seppure con
minor precisione. Basta cercare il punto nevralgico
con pressioni del dito, marcarlo ed applicare il
magnete senza incollarlo (il che avviene di solito
tramite un normale cerotto, nde) definitivamente. Si
esercita quindi una pressione circolare sul magnete
in modo da capire in quale direzione sussiste il
dolore. Si sposta il magnete in tale direzione e si
ripete l'operazione fino alla sparizione del dolore.
Con i magneti si può
praticamente intervenire su ogni problema; bisogna
tuttavia tener presente che non sempre basta una
sola applicazione, soprattutto se non viene
eliminata la causa esogena che determina la
recidiva, si lasciano i magneti in posizione per un
minimo di due giorni ed un massimo di cinque, poi è
necessario spostarli, poiché si saranno creati nuovi
punti nevralgici nello spazio fra i magneti.
La magnetoterapia ha un
effetto fulmineo sulla circolazione sanguigna,
circolazione che spesso è causa dì mal di testa e d'ischemie
cerebrali, deficienze renali, intestinali,
cardiache, ecc. In corrispondenza di vene o arterie
i magneti alleviano le contrazioni muscolari di tali
tessuti e favoriscono una circolazione sanguigna più
fluida.
I magneti possono essere posti in corrispondenza
dell'intestino per lenire una stitichezza, sul
fegato, sul cuore, sulla
colonna vertebrale in caso
di ernie discali, in corrispondenza delle surrenali
per alleviare una grande stanchezza: l'effetto fa
pensare che la produzione di cortisone e di
adrenalina di queste ghiandole venga aumentata.
Insomma, non esiste organo che non possa giovarsi di
questa terapia efficace, mirata, inoffensiva e...
poco costosa.
Il dolore sparisce, si ristabilisce la mobilità, si
riattivano le funzioni organiche (ad esempio quella
del sistema digestivo), a tal punto da verificare
il compimento del primo passo verso la guarigione. A lungo andare, una
simile cura (come del resto ogni altra) non può
essere risolutiva se non si manipolano i campi
elettromagnetici esogeni che sono all'origine della
depolarizzazione cellulare. Chi potrebbe asciugarsi
con un asciugamano rimanendo sotto la doccia ?
Solo in questo modo si
pone fine alla resistenza alla terapia fin troppo
nota alla maggior parte dei terapeuti.
Tutte le cure, che si tratti di terapie
ortomolecolari, di diete adattate o anche di terapie
convenzionali, diventano infinitamente più efficaci.
NOTE
1) vedi, al proposito, il Comunicalo Andromeda n.
53/1998 dal titolo: NUOVE CONQUISTE IN
RADIESTESIA:
L'ANTENNA LECHER (SCOPERTE
NELL'AMBITO DELLA BIOLOGIA. DELLA MEDICINA E DELLA
BIOSFERA.
2) Patologia provocala dall'infiammazione e
ispessimento della capsula contenente
l'articolazione il cui movimento risulta impedito.
Tratto da: Comunicato Andromeda n° 82 - 2001
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