In
Medicina
Naturale esiste un semplice
Protocollo che il dentista ed il paziente
DEVONO utilizzare per la rimozione dell'amalgama.
Farsi seguire da personale qualificato,
autorizzato e convinto alla rimozione delle
amalgami
!
Rifiutare
di andare
da dentisti
che sono contrari alla
loro rimozione
e/o che
mettono
in dubbio
il concetto
della tossicita'
delle
amalgami, sono dentisti poco seri !
Ma
il
problema
si pone anche
per tutti gli altri
metalli
introdotti
nella bocca o come protesi speciali in
altre parti del corpo !
MINERALOGRAMMA
= test per conoscere il livello ed il tipo di
intossicazioni da
minerali e metalli tossici
vedi: Amalgami
dentali: citta' USA, che ha bandito l'amalgama
dai suoi dentisti
Tabella dei Codici CER per il deposito
temporaneo dei Rifiuti chimici
Decreto
Legge 23 Mag 08 n 90
SIAMO
SICURI della NON TOSSICITA' di ALCUNI
MATERIALI DENTARI ?
Una lettura con qualche riflessione ci viene
posta alla nostra attenzione dall'odontotecnico
Rosario Muto (Perito del tribunale di Prato)
- Quando chi addetto ai lavori e' sordo e non
vuol sentire.....
- Quando chi deputato e responsabile delle
proprie azioni fa l’ipocrita....
- Quando prevale la presunzione, il proprio
io....
- Quando gli interessi sono sempre al primo
posto....
- Quando la salute del prossimo non ha nessun
tipo di interesse....
- Quando un settore è avvolto in una ignoranza
abissale....
- Quando il malcapitato si lamenta, chiede aiuto
e il silenzio guarda altro, macellerie
chirurgiche e tossicità impianti,
zirconia tossica
Continua QUI:
http://www.odontoiatra.it/public/dettaglio.php?id_cat=18&tipologia=tecniche&id=592&categoria=ODONTOIATRIA
Precisazione: in tutte le plastiche,
nelle resine in campo odontoiatrico e
odontotecnico, nei materiali con fibre di
carbonio sono pieni di una sostanza tossica che
tiene insieme come un collante i vari elementi,
il
Bisfenolo A.
La Francia ha lanciato l' allarme nel 2013.
studiate il problema e capirete i rischi
nell' uso dei materiali, soprattutto per chi ha
necessità di essere protesizzato o di essere
ricostruito un dente.
Attenzione che i
materiali dentali sono sempre prodotti chimici e
per motivi prettamente di tutela salutare sia
per gli operatori stessi e soprattutto perché a
contatto diretto con i tessuti biologici umani
seguono una normativa europea detta CE 93/42 per
cui il rilascio della certificazione di
produzione da parte dell'odontotecnico non è una
opzione ma è per il paziente un diritto, anzi il
paziente ha diritto in preventivo prima di
iniziare una qualsiasi terapia o dispositivo
protesico di sapere, di conoscere
trasparentemente e in per iscritto un progetto
tecnico con elencato tutte le possibilità di
eventuali reazioni chimiche occulte, tutti i
materiali utilizzati con tutte le schede
tecniche e di sicurezza di ogni singolo
materiale.
Lo dice
soprattutto l'istituto superiore di sanità che
ha recepito la normativa
NON E' UNA SCELTA
MA E' UN DIRITTO DEL PAZIENTE
Il
titanio, il cromo cobalto, la
zirconia, il disilicato sono tossici e
radioattivi, e i materiali plastici con tutte le
resine sono tutti materiali tossici.
vedi:
https://www.zz7.it/protesi-dentali-non-a-norma-un-grave-rischio-per-la-salute/
Purtroppo tutti i
materiali oggi impiegati per i denti, sono piu’
o meno tossici, è l'operatore (medico
odontoiatra), che deve valutare come e cosa
fare.
Secondo una buona norma clinica, la cosa
importante è quella di sottoporre il Paziente a
tutta una serie di analisi pur di capire a
livello biochimico e biofisico in quale
situazione è.
Per prima cosa una anamnesi completa, una
seconda coadiuvata dal clinico stesso e poi
tutte le analisi cliniche che noi conosciamo per
valutare l'aspetto biochimico e biofisico in
quale situazione è.
Quindi valutare una attenta
detossificazione, mai farla in concomitanza
alla presenza di metalli in bocca; meglio
eliminarli prima di farla.
Al di la della rimozione e il suo
protocollo protetto,
le ricostruzioni sono molto suscettibili, si
consiglia il Filtek™Z250
e Filtek™
Solo che le ricostruzioni sono da ritenersi
valide solo quando sono molto piccole,
diversamente il dente deve essere protesizzato
con una capsula in lega nobile e ceramica resa
bioinerte.
Le ricostruzioni piccole sono meno dannose e
sono più precise.
PRODOTTI DENTALI:
Amalgami,
COMPOSITI, ecc.
Per le amalgami esse vanno rimosse e sostituite
con ceramica e/o compositi, che però debbono
avere almeno le caratteristiche sotto indicate e
che debbono essere testati sul soggetto per
controllare la loro biocompatibilità o meno.
Cosa sono le amalgami ed i prodotti dentali:
amalgami_base.htm
L’unico composito
che risulta essere più biocompatibile rispetto
agli altri nel panorama mondiale, e’ l’Enamel
Plus HRi Bio Function, in quanto non contiene il
BisGMA nella matrice organica ed ha invece
agglomerati di nano-particelle che non si
separano con l’abrasione.
Anche se nel tempo si ha una perdita di
nanoparticelle, queste non oltrepassano la
membrana nucleare delle cellule in quanto le
dimensioni non superano i 40 nm
Attenzione anche alle gengive che somatizzano le
infiammazioni intestinali e che possono essere
aiutate, lavando si i denti e gengive, con acqua
e bicarbonato.
vedi:
Protesi +
Rilascio metalli
+
Corrosione galvanica Elettrochimica +
Elettrolisi
Ecco la descrizione dei meccanismi dei Danni
dei metalli in bocca e come prevenirli usando
tecniche nella preparazione degli impianti
dentari.
https://www.ttsvgel.it/blog/322-nanoparticelle,-ossidi,-ruggine-di-cromo-cobalto-rilasciato-dalle-posate,-un-rilascio-graduale-per-una-intossicazione-patologica-nel-tempo.html?hitcount=0
https://www.ttsvgel.it/il-protocollo-ttsvgel/rassegna-stampa-e-web/rassegna-web/147-le-protesi-dentali-sono-tossiche-intervista-a-rosario-muto.html
https://www.ttsvgel.it/blog/326-per-chi-vuole-tutelare-la-propria-e-per-chi-%C3%A8-allergico-ai-metalli-e-estremamente-sensibile-conduce-una-vita-molto-limitata,-ecco-la-possibilit%C3%A0-di-sopperire-con-oggetti-in-legno-naturale-di-ulivo.html
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Metalli per protesi dentarie:
pericolo !
-
02/03/2014
I metalli comunemente usati nella protesi
dentaria non sono così innocui come si dice.
Fortemente
regolamentato soprattutto in gioielleria, alcuni
sono presenti in quantità in bocca alla
stragrande maggioranza delle persone.
Dall'orecchino, al perno dei denti, il nichel,
un metallo allergenico è ovunque: nella lega di
bigiotteria, bottoni di jeans, cinturini,
monete, in oligoelementi ...
Questo metallo da solo produce più reazioni
allergiche di tutti gli altri metalli.
Ma è in lega con
cromo, cobalto, metalli semipreziosi nella
maggior parte delle protesi fisse o rimovibili
come perni dentati, corone e ponti, protesi
scheletriche su cui sono montati i denti falsi,
ecc ... per non parlare ancora problemi di
corrosione.
Metalli e allergie
Attualmente, nei nostri paesi industrializzati,
una persona su due deve avere il nichel in
bocca, il che causerebbe, in molti di essi,
senza identificare la causa, reazioni allergiche
come prurito, arrossamento della pelle. gengive,
secchezza o bruciore in bocca e, a distanza,
eczema e dermatiti.
È ancora difficile dimostrare la tossicità o la
possibile reattività di alcuni metalli presenti
in bocca.
È noto, tuttavia, che
le concentrazioni di nichel si trovano nelle
ossa e nei tessuti adiacenti ai denti
parzialmente sostituiti con quest'ultimo.
Quando testiamo il
comportamento di alcune leghe dentali in
un'autoclave, in un bagno di saliva umana,
possiamo vedere che il nichel si sta diluendo
...
Metalli
e cancerogenicità
Negli ultimi anni, l'Agenzia internazionale per
la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato i
metalli in due grandi categorie: in primo luogo,
i metalli con proprietà cancerogene, dimostrati
o possibili nell'uomo, e in secondo luogo, i
metalli non classificati per le loro proprietà
cancerogene.
I metalli nella prima categoria rappresentano un
rischio potenziale quando vengono utilizzati
come biomateriali, in particolare se collocati
in leghe dentali chimicamente instabili.
Nella prima categoria
troviamo metalli mutageni come il nichel (ei
suoi derivati) e il cobalto.
Oro, rame, argento,
zinco e platino sono non classificati o senza
rischi evidenti.
Nessuno reagisce allo
stesso modo a un'aggressione del suo corpo.
Tutti possono, un
giorno o l'altro, soffrire di una reazione che
potrebbe essere pericolosa per il loro stato di
salute.
Gli effetti di un prodotto o di una sostanza nel
corpo possono non apparire fino a molto tardi
dopo l'assorbimento.
Oggi
sappiamo che un gran numero di malattie sono
principalmente causate dall'inquinamento del
corpo.
-
Il
mercurio può causare tremori gravi, il suo
organo preferito è il rene.
- Il nichel, che si accumula
nell'intracellulare, può portare all'alterazione
cromosomica e all'ossidazione del DNA.
- Titanio e
palladio sono
coinvolti nella
carcinogenesi.
-
L'
alluminio,
sembrerebbe avere implicazioni per l'eziologia
della malattia di Alzheimer e per
alcune forme di
cancro, come il linfoma ed il reticolosarcoma
-
Bimetallismo e correnti galvaniche
Quando due metalli con diverso potenziale
elettrico sono immersi in un bagno galvanico,
uno di essi provoca un attacco elettrochimico.
Questo si dissolve e
gli ioni metallici migrano l'uno all'altro.
Questo è esattamente lo stesso fenomeno
osservato nella bocca del paziente associato a
diversi tipi di metalli.
Il mezzo orale
(saliva, temperatura) agisce come un bagno
galvanico, protesi scheletrica in lega non
preziosa o, peggio ancora, un amalgama, ad
esempio, fungerà da anodo e una corona d'oro
fungerà da catodo.
Una batteria viene
così creata nella bocca del paziente che non si
rende conto che produce energia persa a spese
del suo apparato dentale.
Non solo l'intera protesi è compromessa dalla
corrosione del metallo, ma la salute generale
del paziente può deteriorarsi, dal semplice
formicolio o sapore metallico ad altri
insospettati disagi.
By Dott. Eric Oquinarena
Tratto da:
http://www.sante-nutrition.org/metaux-de-prothese-dentaire-danger/
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Il piano è sempre lo
stesso, il Genocidio di massa attraverso
l’inquinamento chimico anche attraverso le
protesi !
-
27/06/2017
Cancerogenicità
delle protesi dentarie in metallo.
Ecco un nuovo
modo di fabbricare le protesi dentarie in
metallo.
Recentemente
sono entrate in funzione le stampanti 3d che
permettono di realizzare le protesi in
metallo "cromo cobalto" tramite
polvere sottile - (vedi
scheda tecnica del cobalto -
scheda tecnica del cromo)
La polvere che si utilizza in queste
stampanti è cancerogena per Legge da poco
tempo, ma alcune aziende continuano a realizzare
centinaia di protesi al giorno, vendendole
agli odontotecnici di tutta Italia.
Tesi dottorato Mariotti - AMS Dottorato PDF
- 2012 - By A. Mariotti
Membrane cellulari (Langard e Costa, 2007).
In letteratura sono disponibili e per ora
relativamente pochi studi che dimostrano
la tossicità del cromo trivalente.
Recentemente è stato descritto un caso
di tossicità da cobalto e cromo, dovuta al
rilascio da una protesi d'anca con ioni
metallici misurati nel sangue intero, plasma
e liquido. Vedi:
Tossicita' delle leghe metalliche
Il rilascio di particelle metalliche (cromo,
cobalto) da protesi d'anca metallo / metallo
è stato l'argomento di precedente lavoro
svolto nel 2008 da Afssaps. (L'agenzia
Afssaps e' divenuta ora
ANSM)
Da allora, il
produttore DePuy ha rimosso le protesi da
anca ASR nel 2010 a causa di un'alta
frequenza di reazioni avverse che potrebbero
essere correlate a detriti usura del metallo
e accompagnato questo ritiro dal mercato da
raccomandazioni di follow-up per i pazienti
impiantato.
Inoltre, la Commissione europea ha richiesto
il parere dello
SCENIHR (Comitato
scientifico dei rischi per la salute
emergenti e nuovi) sulla sicurezza delle
protesi dell'anca metallo / metallo.
I dati
PMSI del 2012 indicano che 135,400
protesi totali di anca sono state installate
in Francia, da altrove, i dati di una
coorte di pazienti impiantati con una
protesi d'anca mostrano che il 4,4% di le
protesi posate tra il 1 aprile 2010 e il 31
dicembre 2011 avevano una coppia di attrito
metallo /metallo
Nel dicembre 2014, l'ANSM in collaborazione
con la
SOFCOT (società francese di chirurgia
ortopedica e Trauma) ha aggiornato le sue
raccomandazioni per i portatori di protesi
d'anca metallo / metallo indicando che le
disposizioni di monitoraggio dovrebbero
essere perfezionate sulla base della
conoscenza della tossicità sistemica
particelle di metallo.
Secondo l'ANSM, i rischi locali legati al
rilascio di particelle metalliche sono
identificati e caratterizzati nella
relazione SCENIHR, ma rimane una valutazione
dei rischi sistemici. Pertanto, l'attenzione
dell'ANSM è focalizzata sui rischi sistemici
legati al rilascio di particelle metalliche
da protesi d'anca ma anche protesi in genere
e gestione di pazienti con protesi in
relazione a questi rischi.
Il
CSST viene interrogato in merito
all'identificazione dei rischi sistemici
(effetti sulla salute) correlati al rilascio
di particelle impianto di impianti e
gestione di pazienti con impianti metallici
(necessità di funzione dei risultati
biologici)
Ecco alcune aziende che commercializzano
protesi al
cobalto:
Stryker, la
Zimmer e la Biomet
Ecco come producono le polvere sottili di
cromo cobalto:
-
http://www.ilprogettistaindustriale.it/come-vengono-prodotte-e-da-chi-le-polveri-metalliche-per-la-stampa-3d/
-
http://www.ing.unitn.it/~colombo/COBALTO
D_AMATO/6.Leghe di cobalto per applicazioni
biomedicali.htm
-
http://www.lastruttura.it/Products/Laser_sinterizzato.aspxn
-
https://www.comufficio.it/site_page_print.php?pgid=404&showTitle=1
Elenco di alcune aziende che
commercializzano le polveri e le protesi
dentali:
Nel mondo:
Companies that market fine cobalt chrome
powders
https://www.google.it/search?q=centro+fresaggio+dentale+laser+meltinh&oq=centro+fresaggio+dentale+laser+meltinh&aqs=chrome..69i57.9079j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8
Figura: prodotto
commercializzato da:
http://sinttech.com/
In Italia:
Sint Tech
Tecnology S N C Di Catalin D'Alessandro
Gabriele E C
- Piazza Camillo Benso Conte di Cavour, 21,
14053 Canelli AT
La polvere viene solidificata da un laser,
ma il pezzo finito è ancora granuloso e con
lo sfregamento per anni, possiamo solo immaginare
che danno possa arrecare alla salute
dei portatori di queste protesi.
Inoltre la protesi viene sabbiata con l'ossido di
alluminio, per eliminare la rugosità.
Nella scheda di sicurezza
della polvere e nel barattolo, ci sono le
frasi h, e da poco sono state aggiunte le frasi:
-
H350 / Può provocare il
cancro.
E non solo, c'è anche:
-
H360 / Può nuocere alla fertilità o al
feto.
Oltre a quelle che c'erano in precedenza,
per i problemi respiratori...
Gli impianti metallici possono essere
composti da diversi metalli o leghe di
diversa composizione.
I metalli solitamente menzionati sono:
cromo, cobalto, titanio, nichel, molibdeno e
tungsteno. Altri metalli a basse
concentrazioni entrano anche nella
composizione di impianti come alluminio,
manganese, ferro, rame.
Nella definizione di impianti, sono esclusi
i composti di amalgama dentale di mercurio.
Inoltre, un lavoro è già stato condotto
sull'argomento e le raccomandazioni emesse a
dicembre 2014. Altro utilizzati nella sfera
orale (apparecchi ortodontici, corone) sono
anche esclusi dalla definizione impianti.
La scelta dei metalli da studiare deve
tenere conto della composizione degli
impianti immessi sul mercato (protesi
ortopedico, attrezzatura per osteosintesi
...).
L'alluminio è oggetto di numerose
comunicazioni pubbliche (pubblicazioni,
rapporti televisivi) e solleva anche domande
da parte di professionisti della salute nei
centri antiveleni. ANSM lo indica la
tossicità di questo metallo è incorporata in
un programma di valutazione della sicurezza
per le sostanze in arrivo nella composizione
dei prodotti per la salute.
Le concentrazioni di manganese, ferro e rame
negli impianti sono basse e pertanto non
sono considerate come parte del lavoro del
CSST fino ad oggi.
I destinatari del lavoro del CSST sono
professionisti della salute, in contatto con
i pazienti, chi considera che i loro sintomi
(affaticamento, fibromialgia ...) possono
essere correlati al loro impianto (medici di
base, operatori di emergenza, tossicologi,
internisti, chirurghi ortopedici ...).
È stato deciso che il lavoro del CSST
riguardava solo i seguenti sei metalli:
cromo, cobalto, titanio, nichel, molibdeno e
tungsteno. Inoltre, gli impianti della sfera
orale non saranno oggetto di lavoro.
Il lavoro su ciascun metallo sarà eseguito
in parallelo in modo da sviluppare il
documento di sintesi metallo per metallo e
che possono quindi essere inclusi in un
documento di sintesi generale.
Durante la corrosione o l'usura, gli
impianti metallici rilasciano particelle
metalliche diverse granulometrie
(macroscopiche, particelle solubili,
nanoparticelle ...) e di diversa natura
(ioni metallico, forme ossidate, sali,
composti organometallici ...).
La caratterizzazione di tutte le particelle
metalliche rilasciate dagli impianti non è
stata ancora stabilita. Questa La
caratterizzazione chimico-fisica
problematica delle particelle è specifica
per gli impianti e specialmente per quelli
situato nel dominio articolare. Il problema
particolare è che gli impianti non sono
metalli puro ma leghe con diverse
composizioni.
Ad oggi, non sono stati identificati
parametri specifici per comprendere i
fenomeni portando al rilascio di particelle
metalliche in un paziente impiantato e non
in un altro.
In queste circostanze, e nello stato
dell'arte, è stato deciso che la
caratterizzazione delle particelle il
rilascio del metallo non è una condizione
preliminare necessaria per raggiungere gli
obiettivi del CSST.
I rischi / rischi per la salute legati
all'esposizione ai metalli studiati sono
disponibili nella popolazione generale o nel
follow-up per l'esposizione professionale.
Quindi, nei documenti di tipo ICH lo sono
valori di riferimento tossicologici
disponibili (TRV) per ciascuna sostanza.
Si è deciso di utilizzare il consenso
francese e internazionale per la popolazione
generale o i lavoratori esposto per definire
TRVs e rischi per la salute associati per i
pazienti impiantati. Inoltre, un lavoro
dovrebbe essere fatto per estrapolare i dati
da monografie da polmonari, orali o altro
dati rilevanti per i pazienti impiantati.
Va notato che le persone con protesi possono
anche essere esposte ad altre fonti
metallico (attività professionale,
dispositivi medici situati nella cavità
orale, cibo ...).
Nel gran parte della popolazione porta anche
dispositivi medici situati nella cavità
orale e che gli studi sulla popolazione
includono le stratificazioni dell'età,
questa altra fonte di esposizione può essere
considerato da prendere in considerazione
per stabilire TRVs.
Inoltre, la Society of Clinical Toxicology e
la Società francese di tossicologia
analitica hanno pubblicato a punto
scientifico sulle indicazioni della
somministrazione di chelanti in relazione
all'avvelenamento da parte di un metallo.
La determinazione dei metalli e di altri
elementi metallici potrebbe attualmente
essere coperta dall'assicurazione sanitaria
nell'ambito di atti innovativi al di fuori
della nomenclatura.
L'ANSM ha condotto
una ricerca bibliografica preliminare durante
l'estate 2015, le parole chiave e le strategie
di combinazione di queste parole chiave sono
state trasmesse con l'ordine del giorno della
riunione. Due analisi per metalli cromo /
cobalto, nichel e tungsteno sono stati eseguiti,
da un lato, su analisi biologiche e monitoraggio
di pazienti e, d'altra parte, su tossicologia.
Questa ricerca era limitata a 2 anni e i titoli
di articoli e/o gli abstract hanno mostrato che
alcuni articoli non corrispondono al lavoro del
CSST (esempio: effetti avversi sugli apparecchi
dentali, risultati relativi alle prestazioni
degli stent coronarici).
Nella misura in cui le informazioni sulla
tossicità (caratterizzazione del pericolo) sono
raccolte per consenso la ricerca bibliografica
"convenzionale" sarà limitata agli effetti
negativi di
impiantato in relazione ai livelli di metallo in
un mezzo biologico.
Va
notato che, da un lato, la disponibilità, la
sensibilità e la specificità dei dosaggi negli
elementi metallici e, d'altra parte, la
classificazione delle sindromi si è evoluta
dalle prime posizioni degli impianti ortopedici.
Anche, pure, gli articoli che hanno diversi anni
potrebbero non contenere informazioni complete.
Inoltre, per coprire un periodo importante, la
ricerca bibliografica coprirà 20 anni (articoli
su casi, osservazioni di effetti tossici dopo
l'impianto di dispositivi medici) su metalli
selezionati ad eccezione di tungsteno per il
quale non verrà applicato alcun limite di tempo.
In effetti, solo una trentina di casi
avvelenamento da tungsteno / intolleranza sono
stati pubblicati su un periodo di oltre 25 anni.
Potrebbero essere necessarie molte ricerche
bibliografiche più mirate.
Si decide che gli articoli risultanti da questa
ricerca bibliografica saranno analizzati dai
membri del CSST in secondo la loro area di
competenza. È stata menzionata la possibilità di
utilizzare i servizi di un metodologo clinico o
addirittura di un epidemiologo. dell'ANSM come
necessario.
Inoltre, uno studio epidemiologico sarà lanciato
a gennaio 2016 presso l'ANSM sulle patologie di
la coorte già composta dai portatori di una
protesi totale d'anca (estratta dai dati
assicurativi malattia) negli anni successivi al
loro impianto.
I primi studi epidemiologici effettuati furono
di una pubblicazione in JAMA Surgery (2015 ago
19. doi: 10.1001 / jamasurg.2015).
By Rosario Muto - odontotecnico C.T.U
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IMPORTANTE:
DENTI DEVITALIZZATI e
CANCRO
Collegamento scioccante: il 97%
di tutti i
pazienti oncologici
terminali, aveva fatto
in precedenza una procedura
dentale (denti devitalizzati)
vedere su:
http://humansarefree.com/2014/02/shocking-connection-97-of-all-terminal.html?m=0#sthash.YzBWXGrm.dpuf
Una delle cose
fondamentali per tentare di guarire da qualsiasi
malattia anche e non
solo dal cancro, ed eliminare
tutti i denti
devitalizzati, cause di
infiammazioni ed
intossicazioni gravi, nei tessuti del corpo
umano a seconda del soggetto:
vedi QUI in
Materiali dentali
Perché il dente devitalizzato
diventa una fonte di tossicità importante tale
che alcuni tumori erano proprio determinati da
quello ?
Ecco un articolo del
Dott. Gianluca
Rossetti:
è una pubblicazione a seguito del test di "propriocettività"
sistema nervoso centrale e risposta organica
neuro posturale.
Come l'elettricità contenuta nei materiali
metallici dentali interferisce con il sistema
nervoso centrale
"Chiropratica e stress; nuovi orizzonti della
salute, Chiropratica e metalli.
Non è tutto oro quel che luccica....
-
vedere a
Pag. 20 su
questo
PDF
Promemoria:
ttSvGEL, che rimuove l'ossigeno dalle leghe
nobili, stabilizzandole elettro-dinamicamente.
Purtroppo, il processo ttSvGEL non può essere
applicato agli oggetti.
La
"propriocezione" è la capacità di percepire
e riconoscere la posizione del proprio corpo
nello spazio e lo stato di contrazione dei
propri
muscoli, anche senza il supporto della
vista. La propriocezione assume
un'importanza fondamentale nel complesso
meccanismo di controllo del movimento. Per altri
particolari sui recettori propriocettivi, vedi:
Chiropratica +
BioElettronica
Documento Importante: “Malati di Metalli”,
By Rosario Muto
Una complicità
corrispettiva tra un
pH molto acido e materiali
dissolubili. Come i metalli interferiscono con
la nostra salute, per cui fonte delle nostre
patologie. Rivelazioni, leggi e aspetti clinici,
evidenza di fatti e preoccupazioni ad esplosioni
di allergie a livello globale. Una quintessenza
di informazioni a confronto ove la menzogna non
può più controbattere
- Tomo 1, Autore | Rosario Muto, ISBN |
978-88-91163-47-9
- Tomo 2, ISBN | 978-88-91163-48-6 - © Tutti i diritti riservati
all’Autore, Nessuna parte di questo libro può
essere riprodotta senza il preventivo assenso
dell’Autore.
Per questione tecniche il libro di circa
1200 pagine è stato suddiviso in due tomi,
consigliamo di acquistarli sempre in coppia.
Chi fosse interessato ad avere mia la dedica si
consiglia di inviare la richiesta a:
rosario.muto@tiscali.it
oltre al costo previsto dei due tomi nel totale
di €. 112,00, il costo della spedizione sarà
calcolato secondo la richiesta del tipo vettore.
Sarà fatto un preventivo personalizzato e la
spedizione sarà effettuata dopo la ricezione del
bonifico.
Come
acquistare? consultare il sito
www.ttsvgel.it
Il
Titanio, il
Cromo Cobalto e la
Zirconia sono tossici per la
salute.......un report mondiale
http://www.mediavida.com/foro/off-topic/titanio-peligro-para-la-salud-533911/2
Allarme nel
settore odontoprotesico
- Aprile 2017
Un nuovo modo di concezione per la costruzione
di manufatti in lega nobile o titanio o ancora
cromo cobalto, "Il laser melting".
Il laser melting è una procedura di
elettrodeposizione di particelle di elementi
metallici per cui la loro sovrapposizione
programmata per mette di ottenere un oggetto
precedentemente costruito virtualmente.
Questa procedura è ancor più tossica rispetto a
una fusione a cera persa di normale e consueto
metodo di lavoro. Questa procedura non ha nessun
tipo di certificazione e nessun tipo di indagine
clinica citotossica, è tossica e non
biocompatibile.
L'unica considerazione per questa procedura è
solo il fatto che l'odontotecnico non applica
più una parte del protocollo costruttivo del
manufatto, perchè questa produzione di laser
melting costa poco, ma soprattutto perchè si
scarica di determinate responsabilità per il
fatto che ( l'odontotecnico) è incapace di
gestire la parte più importante del suo lavoro,
cioè quella della fusione a cera persa, ma;
In questo momento il laser melting è adottato
anche in campo implantare per la realizzazione
di dispositivi complessi riabilitativi per chi
non ha ottimi risultati con la classica
implantologia a vite.
Questo sistema si chiama risoluzione implantare
delle atrofie maxillo-mandibolari, cioè griglie
sotto periostale. Questo metodo è un intervento
clinico molto invasivo ma anche molto
pericoloso, direi molto tossico pericoloso in
quanto ancor più di prima accentua il classico
processo elettrogalvanico e conseguenti
patologie di origini immunitarie.
Al momento sul mercato esistono tantissimi
materiali non certificati o falsi certificati
ma, questo metodo del laser melting essendo un
metodo di lavoro e non un materiale, non può
essere certificato col fatto che la
responsabilità di certificazione viene gestita
direttamente dal singolo laboratorio che sia
grande o piccola realtà, quindi lascia il tempo
che trova nelle procedure di ricerca e
validazioni clinica citotossica di
biocompatibilità. A questo punto non posso fare
altro che mettere in evidenza l'ennesimo
menefreghismo condiviso di malasanità comune a
chi opera con scienza e coscienza.
By Rosario Muto - Odontotecnico, Perito del
tribunale di Prato
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Le
certificazioni di qualità sugli impianti
dentali
Si tratta
di una questione in merito alla quale non è
agevole, persino su internet, trovare
informazioni chiare ed esaustive.
Basta digitare su google la parola “impianti
dentali certificazione”, per trovare un numero
sconfinato di banner pubblicitari e qualche
studio iper- tecnico. Ma niente che sia di
immediata comprensione per un non addetto ai
lavori.
Ci siamo permessi di effettuare una selezione
per Voi; intanto con questo lavoro e anche con
diversi allegati tecnici, materiale per
centinaia di pagine, per chi volesse
approfondire. Ma siamo presuntuosi: anche senza
leggere tutto il materiale allegato,
Vi basterà scorrere queste pagine per mettervi
in grado di farVi un idea di massima e anche
abbastanza completa su una questione molto
importante come quella della qualità negli
impianti dentali. Non si poteva scrivere di meno
per dire quel che serve
sapere, quindi non ci sono scuse, almeno queste
pagine ve le dovete leggere e senza discussioni.
Oppure rimanete così. Inconsapevoli, prendere o
lasciare.
Prima di entrare
nello specifico tecnico, ci sembra doveroso
avvertire il lettore che la questione impianto
(qualità, controlli, un produttore rispetto
all’altro) è uno degli aspetti più importante
che determina il successo della terapia
implantare.
Parliamo di materiali che possono interferire
elettrobiologicamente con l’organismo, possono
attivare processi ionizzanti con ionizzazioni
dei componenti stessi come sostanze liquide
chimiche ma soprattutto ioni metallici. Possono
interferire sulla attività cerebrale posturale
muscolare immunitaria.
Quindi se il materiale non è atomicamente
stabile bioinerte, gli insuccessi sono
prevedibili e tantissimi.
Fondamentale è la capacità e competenza del
chirurgo implantologo che effettua l’operazione
e la sua maggior o minore osservanza di corretti
protocolli sanitari, dalla prima visita, alla
compilazione del questionario anamnestico, al
corretto piano terapeutico. Un mediocre chirurgo
che utilizza i migliori impianti del
mercato ha forti probabilità di vedere un
fallimento della terapia implantare. Si
consideri che le statistiche sui fallimenti
implantari indicano che maggioranza dei casi
dipendono da i materiali stessi non idonei, di
difetti del disegno generale dell’impianto, dai
prodotti non originale e soprattutto dalla
risoluzione protesica fatta male e realizzata
con materiali non idonei. Comunque va
considerata una notazione che a maggiore ragione
oggi va tenuta presente, visto il proliferare di
implantologi dell’ultima ora senza una
preparazione e un esperienza specifica.
Opportunità di una
qualità in campo di impianto protesico con
Bionic-Implant
Si tratta di una questione in merito alla quale
non è agevole, persino su internet, trovare
informazioni chiare ed esaustive.
Basta digitare su google la parola “impianti
dentali certificazione”, per trovare un numero
sconfinato di banner pubblicitari e qualche
studio iper- tecnico. Ma niente che sia di
immediata comprensione per un non addetto ai
lavori.
Ci siamo permessi di effettuare una selezione
per Voi; intanto con questo lavoro e anche con
diversi allegati tecnici, materiale per
centinaia di pagine, per chi volesse
approfondire. Ma siamo presuntuosi: anche senza
leggere tutto il materiale allegato, Vi basterà
scorrere queste pagine per mettervi in grado di
farVi un idea di massima e anche abbastanza
completa su una questione molto importante come
quella della qualità negli impianti dentali. Non
si poteva scrivere di meno per dire quel che
serve sapere, quindi non ci sono scuse, almeno
queste pagine ve le dovete leggere e senza
discussioni. Oppure rimanete così.
Inconsapevoli, prendere o lasciare.
Prima di entrare nello specifico tecnico, ci
sembra doveroso avvertire il lettore che la
questione impianto ( qualità, controlli, un
produttore rispetto all’altro ) è uno degli
aspetti più importante che determina il successo
della terapia implantare.
Parliamo di materiali che possono interferire
elettrobiologicamente con l’organismo, possono
attivare processi ionizzanti con ionizzazioni
dei componenti stessi come sostanze liquide
chimiche ma soprattutto ioni metallici.
Possono interferire sulla attività cerebrale
posturale muscolare immunitaria. Quindi se il
materiale non è atomicamente stabile bioinerte,
gli insuccessi sono prevedibili e tantissimi.
Fondamentale è la capacità e competenza del
chirurgo implantologo che effettua l’operazione
e la sua maggior o minore osservanza di corretti
protocolli sanitari, dalla prima visita, alla
compilazione del questionario anamnestico, al
corretto piano terapeutico.
Un mediocre chirurgo che utilizza i migliori
impianti del mercato ha forti probabilità di
vedere un fallimento della terapia implantare.
Si consideri che le statistiche sui fallimenti
implantari indicano che maggioranza dei casi
dipendono da i materiali stessi non idonei, di
difetti del disegno generale dell’impianto, dai
prodotti non originale e soprattutto dalla
risoluzione protesica fatta male e realizzata
con materiali non idonei. Comunque va
considerata una notazione che a maggiore ragione
oggi va tenuta presente, visto il proliferare di
implantologi dell’ultima ora senza una
preparazione e un esperienza specifica.
By Rosario Muto
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DENTI DEVITALIZZATI -
vedi:
Mappa dei denti, Curateli
Fino a 20 anni fa alla professione
odontoiatrica piaceva pensare che fosse una
mummificazione del dente morto completamente
riuscita, che non provocasse il seppur minimo
rilascio tossico nell'organismo.
Ma ora tre tipi di analisi cliniche hanno
smentito ciò:
Per prima cosa, tutti i denti devitalizzati
risultano infetti da potenti batteri anaerobici,
al cui confronto le tossine del tetano o del
botulismo sembrano pargoletti innocui.
Per seconda cosa, il prof. Boyd Haley ha
misurato il rilascio cronico nell'organismo di
basse dosi di tossine del metabolismo dei
batteri presenti nei denti devitalizzati.
Per terza cosa, il Prof. Jerry Bouquot ha
dimostrato con l'analisi sonografica applicata
alla mandibola ("Cavitat") che il 100% dei denti
devitalizzati accumula negli anni sull'osso
adiacente livelli crescenti di metaboliti
dell'infiammazione che portano ad osteonecrosi
ed infezioni ossee gradualmente progressive
(cavitazioni ossee).
L'unico successo di cui la devitalizzazione si
può veramente vantare è che, avendo ucciso il
dente e avendo intossicato chimicamente il dente
ed i tessuti circostanti, il tessuto non ha più
la possibilità di dare reazioni locali al
micro-marciume e all'infiammazione cronica che è
lì, e che da lì può iniziare ad invadere
l'organismo.
Perché c'è stato questo fallimento nella
mummificazione del dente morto ?
Un pezzo di carne morta marcisce dopo un po',
diventa strano, lo stesso succede ai canali
secondari di polpa che il dentista non ha
proprio visto quando andava a fare la
devitalizzazione.
Non li ha visti e quindi non li ha rimossi
perché è proprio una impossibilità stabilire un
contatto visivo o manuale con il delta di
canalicoli secondari alla radice del dente
oppure con i canalicoli secondari che terminano
nelle pareti del dente.
Questi canali secondari di polpa sono super
soggetti alla putrefazione e si trasformano in
materiale batterico anaerobico.
Un altro motivo per il quale c'è stato questo
fallimento nella mummificazione del dente morto
è che quando la devitalizzazione era stata
fatta, si vedeva nella radiografia un fenomeno
di infezione che appariva sull'osso dove il
dente si appoggiava.
Il dentista che ha fatto la devitalizzazione ha
solo toccato con i suoi strumenti di
sterilizzazione le due o tre radici principali
del dente. Ha ucciso il dente e l'infezione è
scomparsa? No. E' l'infezione ACUTA che è
scomparsa, ma quella cronica, e il marciume e
l'infiammazione che cresce come pelle sul
micro-marciume sono ancora nell'osso.
Micro-marciume sull'osso adiacente che non si
vede nell'ortopanoramica. Molte cose non si
vedono nell'ortopanoramica.
Nemmeno una degenerazione del nervo di un dente,
devitalizzato o no, si vedono nell'ortopanoramica.
Ma il fenomeno di osteonecrosi cronica dell'osso
adiacente al dente devitalizzato viene rilevato
con TAC o sonografia ossea. Quest'ultima,
chiamata "Cavitat", ha dimostrato che il 100%
dei siti con denti devitalizzati hanno questa
osteonecrosi. Ergo, la presenza del dente
devitalizzato sta creando degenerazione
dell'osso, vascolite e metaboliti delle
vascoliti e metaboliti della necrosi (come
dimostrato tra gli altri autori dal prof. Jerry
Bouquot e dal prof. Boyd Haley).
Ora il dentista, quella schifezza nell'osso, che
ha colonizzato l'osso, non l'ha mai raggiunta,
ha fatto solo tre buchi perpendicolari nel dente
e impedito chimicamente con tossine che al dente
mai venisse in mente di reagire a qualsiasi
disastro e marciume futuro.
L'osso adiacente ai denti devitalizzati viene
colonizzato da micromarciume nel 100% dei casi !
L'organismo crea un bozzolo di contenimento
contro questi denti devitalizzati.
In ogni caso, mantenere questo schermo
protettivo significa però che ogni giorno una
percentuale consistente delle capacità operative
dell'organismo, per es. il 20%, devono essere
assegnate quasi automaticamente a tenere su
questo bozzolo di contenimento.
Ecco dunque il primo contributo alle malattie e
i piccoli disturbi: il sacrificio di una
importante aliquota della capacità operativa del
sistema biologico.
Quando uno poi si indebolisce un po', questo
bozzolo può disintegrarsi e allora si può
arrivare a problematiche davvero eclatanti,
tumori al seno o altre malattie infiammatorie
serie.
Ovviamente laddove l'operatività del sistema di
regolazione non sarà ancora scesa sotto un
valore soglia minimo, non ci sarà alcuna
apparente conseguenza, nessuna malattia
conclamata in nessun organo.
L'innesco della patologia causata dai denti
devitalizzati ha molto a che fare con il
progressivo appannamento nel tempo delle
capacità di auto-regolazione dell'organismo.
Ne parlò Weston Price negli anni trenta e ne ha
parlato ancora con dimostrazioni molto precise
George Meinig nel suo "Root canal Coverup"
(1985).
Il dente devitalizzato richiede un bozzolo di
contenimento che tiene impegnate ogni giorno
grosse aliquote di capacità operativa, la RAM
del sistema biologico, il
sistema di regolazione di base.
Se uno non sta bene ed è vittima di malattie
pesanti, significa automaticamente che il
bozzolo di contenimento non sarà buono
abbastanza per contenere le tossine prodotte nel
dente dagli organismi anaerobici della
putrefazione della polpa.
Da questo ragionamento segue la conclusione, che
ha dato molte soddisfazioni agli autori sopra
menzionati che si sono occupati della tossicità
dei denti devitalizzati, che nel caso di persone
con un disturbi pesanti e incurabili non ci sono
praticamente dubbi che bisogna rimuovere il
dente devitalizzato, qualsiasi sia, perché dopo
il suo allontanamento il
sistema di regolazione riprende
miracolosamente a funzionare.
Numerosi autori cioè hanno dimostrato che i
denti devitalizzati agiscono come la zavorra più
grossa sul sistema di regolazione.
Grazie a Youtube sono disponibili anche in
italiano filmati che spiegano l'enorme effetto
terapeutico della rimozione dei denti
devitalizzati in persone precedentemente affette
da patologie croniche degenerative di tutti i
tipi.
Nessuna controversia per chi e' informato.
Si materializzano insomma con questi filmati le
osservazioni e le convinzioni di numerosi
direttori di cliniche dove si curano malattie
croniche degenerative e anche tumori.
Per esempio del Dr. Hal Huggins, direttore
tecnico di varie cliniche di medicina integrata
contro le malattie cronico-degenerative:
"Parliamo di malattie irreversibili e croniche,
tipo sindrome di fatica cronica, poliartriti
croniche, rettocoliti, cancri.
La nostra osservazione è che non si può
risolvere nessuna di queste malattie croniche
senza eliminare i denti devitalizzati e
individuare le eventuali osteonecrosi di aree
ossee sotto i denti."
Il Dr. Rau, della clinica Paracelsus di
Lustmühle: "Arrivano alla clinica Paracelsus
pazienti che erano già stati da ogni possibile
specialista senza trovare sollievo e noi stessi
non otterremmo risultati di rilievo senza andare
a togliere i denti devitalizzati !"
Nel tempo le capacità di autoregolazione
dell'organismo diminuiscono e la somma di
zavorre aumenta, fino ad un valore soglia ad
orologeria, invisibile, superato il quale si
entra nel mistero di tutte le malattie croniche
degenerative e cancri.
E' allora che posizioniamo le testimonianze di
guarigione, raccolte da Gammal nel DVD "Rooted",
e di molti altri autori, guarigioni o
miglioramenti sostanziali di salute ottenuti con
l'estrazione dei denti devitalizzati.
Il tema diventa rilevante nel momento di
saturazione. Il dottor Josef Issels, che nel
corso di 40 anni ha trattato 16.000 malati
terminali di cancro in Germania con la terapia
Gerson, rifiutava di accettare il paziente se
questi non andava prima dal dentista di
riferimento ad estrarre secondo protocollo tutti
i denti devitalizzati, in quanto riteneva che
senza togliere i denti devitalizzati egli era
impossibilitato ad ottenere buoni risultati su
questi pazienti.
Il dottor Swilling, della Genesis Clinic in
Tijuana (Messico) segue la stessa pista: "Nella
nostra ricerca dell'origine della patologia
cancerosa, i casi clinici da noi seguiti hanno
evidenziato che le tossine di certi molari
devitalizzati trovano la strada fino alla
ghiandola mammaria.
Dall'infezione locata nel
dente devitalizzato si origina un percorso
infiammatorio che nutrirà lo sviluppo di tumori
al seno. Quando i denti devitalizzati coinvolti
vengono rimossi, ciò ripristina le condizioni di
salute del meridiano di agopuntura associato ad
essi, e il tumore inizia a dissolversi o diventa
benigno".
Il dottor John Diamond (del Triad Medical
Center, che collabora con il dentista
Christopher Hussar, entrambi a Reno Nevada): "Se
monitoraste
le pazienti con tumore al seno che vi arrivano
potreste scoprire anche voi come è capitato a
noi che tutte hanno il coinvolgimento di
devitalizzazioni in denti legati secondo la
mappa dei meridiani nell'area del seno
coinvolta".
Queste citazioni ci aiutano a tirare una linea:
da una parte ci sono i pazienti con malattie
gravi e apparentemente incurabili e in questi
vale sempre la pena togliere qualsiasi dente
devitalizzato, e dall'altra ci sono persone in
buona salute, senza particolari disturbi, in cui
gli effetti dei denti devitalizzati sembrano
essere completamente assenti.
Toglierli o non toglierli ? Il dilemma.
Dunque gli individui in piena salute e senza
sintomi non c'entrano niente con la questione
dei denti devitalizzati ?
Qui la risposta credo proprio che sia no, non
c'entrano niente, perché manca generalmente per
loro una motivazione a farsi estrarre un dente
devitalizzato.
"Io sto bene", dicono loro, "Quindi la
situazione di cancrena controllata che causa
malattie riguarda solo alcuni altri".
Ma interessati lo sono, e per chiudere il
cerchio chiederanno: ditemi, per favore, quali
denti devitalizzati diventano così dannosi per
la
salute e dopo quanto tempo ! Perché evidentemente
la percentuale di denti devitalizzati che creano
questi effetti sulla salute così disastrosi è
alquanto bassa.
Si, perché il sistema di regolazione della
maggioranza della popolazione ci metterà
finanche molti decenni per crollare.
La prossima domanda che viene, sia da quelli con
disturbi pesanti che quelli prevalentemente in
buona salute, è se sia possibile avere un
riscontro misurabile, un test scientifico, che
dia sostegno alla volontà del medico o del
paziente quando vogliono andare avanti su questa
strada ?
Lo strumento di sonografia cosiddetto 'Cavitat'
permette di riscontrare con grande precisione i
fenomeni di degenerazione dell'osso.
Il test costa circa ? 220 e bisogna prenotare
con due mesi in anticipo:
http://www.draloisdengg.at/bilder/pdf/GZM/GuggenbichlerTAU.pdf
od anche qui:
http://www.maxillofacialcenter.com/NICOultrasound.html
).
Ma vediamo anche altre domande.
Può un dente essere la causa di un disturbo
specifico? Cioè lo stesso dente quando è
devitalizzato, nelle condizioni in cui il
sistema di
regolazione crolla (cioè il bozzolo inizia a
rilasciare tossine nell'organismo), darà lo
stesso tipo di disturbo ad un gran numero di
persone ?
La risposta è si, se avete un problema specifico
ad un organo, al cuore, o una ciste ad un seno,
o l'intestino o al cervello, fortemente
sospetti diventano subito i denti devitalizzati
situati sui rispettivi meridiani di agopuntura.
Evidentemente le decisioni sui denti
devitalizzati situati su altri meridiani non
coinvolti vengono rimandate anche di un
decennio, ma i denti devitalizzati in relazione
ad un organo in difficoltà vanno tolti subito.
Altra domanda:
ci sono persone che nonostante siano in una
condizione di salute normale decidono di
togliere i denti devitalizzati ?
E perché fanno
ciò ?
Ovviamente la maggioranza delle persone anche
dopo aver letto queste informazioni, decidono
che il dente è importante e che lo svantaggio
del rimuovere un dente devitalizzato non è
giustificato nel loro caso.
Ma si, è vero, alcuni decidono di farseli
togliere lo stesso i denti devitalizzati. Per
esempio coloro che decidono di andare a farseli
testare da un omeopata con il
test EAV.
La risposta affermativa del test EAV
dell'omeopata è di questo tipo: Si, la presenza
di questo dente devitalizzato sta avendo un
effetto negativo prominente sul meridiano di
agopuntura, e dunque la condizione infelice di
questo organo (il fegato, o reni o la tiroide o
il cervello, etc. etc.) migliorerà solo quando
togliamo questo dente.
Oppure la risposta affermativa dell'omeopata è
di questo tipo: il
sistema immunitario è in difficoltà o il
sistema di regolazione è in difficoltà a causa
di questa grossa zavorra sul sistema di
regolazione. E' uno stimolo tossico aspecifico,
generale, che è anche ben perimetrato dal
sistema di regolazione, ma è la zavorra più
grossa presente in questo organismo e quindi va
tolta.
Altri decidono di farseli togliere lo stesso i
denti devitalizzati quando sono passati già 15
anni da quando sono stati fatti. Infatti è negli
anni che il dente devitalizzato cadavere inizia
a diventare sgretoloso e presenta all'estrazione
un aspetto ammuffito. Dopo 15 anni il dente
devitalizzato è decisamente in uno stato
pietoso.
Altri portatori di denti devitalizzati decidono
di intervenire solo se c'è un riscontro negativo
alla sonografia Cavitat.
Ma la ragione principale per cui alcuni, anche
in assenza di grossi disturbi, decidono di farsi
togliere i denti devitalizzati, è che la loro
presenza peggiora lo stato dell'osso
circostante.
Finora avevamo parlato del cadavere e della
cancrena che erano nel dente. Ma ora
chiediamoci, perché l'analisi sonografica
applicata alla mandibola ("Cavitat") rivela che
il 100% dei denti devitalizzati accumula negli
anni sull'osso adiacente livelli crescenti di
metaboliti dell'infiammazione che portano ad
osteonecrosi ed infezioni ossee gradualmente
progressive (cavitazioni ossee)?
Vogliamo consumare le risorse biologiche
dell'organismo con questo ?
Buon invecchiamento allora, ma qualcuno
intuitivamente, per non dover aspettare la moria
dell'osso e degli altri denti, oppure l'innesco
di una malattia quando tra qualche decennio
tutto questo si sarà portato giù il sistema di
regolazione di base.
Quando una cosa è morta è morta, e in
micro-cancrena, perché il mio corpo si dovrebbe
mettere a giocare con una cosa simile,
impegnandosi più o meno allo strenuo per
perimetrarla ?!
Perché uno deve reagire solo alle malattie e non
all'intelligenza o all'intuito ?
Ricapitolando, per capire perché i denti
devitalizzati hanno compromesso in modo così
clamoroso la salute di alcuni e non quella di
altri, dobbiamo:
Fare delle analisi (tipo il Cavitat, il test EAV,
le analisi dei metaboliti fatte dal prof. Boyd
Haley, disponibili al laboratorio
Schiwara a Brema).
Pensare che ci sono equilibri tra sistema di
regolazione e denti devitalizzati non
compromessi e altri invece sì.
Una malattia cronica degenerativa o un problema
di salute serio non insorgono esattamente nel
momento in cui inizia una fase di esposizione
cronica ad una certa tossicità sui sistemi
enzimatici del corpo, e anche i danni da
sovraccarichi metabolici relativi alla
digestione difficoltose o gli insulti tossici
sulle funzioni del sistema immunitario hanno un
tempo di latenza a volte di 20-30 anni.
In altre parole una malattia cronica
degenerativa seria insorge quando sono state
erose le capacità del sistema di regolazione di
arginare i sopra elencati stress biologici.
Vari autori hanno documentato che i denti
devitalizzati sono la zavorra più grossa sul
sistema di regolazione che impedisce alle
malattie di insorgere.
Dunque c'è una perimetrazione difensiva intorno
ai denti devitalizzati, però stiamo parlando di
un sacco di energia tenuta in piazza per
mantenere questo dente ogni giorno sigillato dal
resto dell'organismo. Quindi l'organismo non può
usare questa energia positiva per altre cose,
per rigenerare bene le cellule, etc. Inoltre, in
alcuni casi questa perimetrazione crolla,
temporaneamente o parzialmente. Inoltre chi ha
patologie pre-esistenti, e' particolarmente a
rischio, e ovviamente non guarisce mai.
Le cliniche che curano i tumori, cioè Issels, il
Dr Rau in Svizzera, Gerson, etc. si rifiutano di
trattare pazienti che non tolgono i denti
devitalizzati. Ovviamente non riuscirebbero a
guarire senza l'alimentazione salutare, ma
l'illusione che questa possa sconfiggere anche
la tossicità dell'amalgama o dei denti
devitalizzati la lasciano volentieri a qualcun
altro.
By Lorenzo Acerra
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Nel dentale, per questioni di
costi e di recessione economica per costruire le
protesi si usa il
cromo-cobalto
(tossico) come
anche la lega al
titanio e la famosa
zirconia tossica e radioattiva.
S. Catalani, P. Apostoli -
Effetti neurotossici del cobalto: una questione
aperta
Dipartimento di Medicina Sperimentale e
Applicata, Sezione di Medicina del Lavoro e
Igiene Industriale, Università degli Studi di
Brescia, P.le Spedali Civili 1, 25123 Brescia -
http://gimle.fsm.it/33/3_sup/12.pdf
Introduzione
Nel panorama delle intossicazioni da cobalto
accanto ai ben noti e documentati effetti
cardiaci, respiratori, tiroidei e a carico del
sistema ematopoietico (1-3), recenti evidenze
hanno messo in luce manifestazioni neurotossiche
caratterizzata soprattutto da atrofia ottica,
sordità neurosensoriale e parestesie agli arti.
I casi riportati nella letteratura scientifica
internazionale riguardano situazioni di
esposizioni professionali e intossicazioni
iatrogene a cobalto collocate fra il 1953 e il
1991 (4-9). Mentre nell’arco degli ultimi 5 anni
sono stati segnalati nuovi casi di
intossicazione da cobalto causati dalla
corrosione di artroprotesi di anca in lega
cromo-cobalto (10-15). Ad oggi i casi segnalati
sono 29 e tutti accumunati da alte
concentrazioni di cobalto (fino a 500 volte
superiori i Valori di Riferimento) e, nel caso
di rilascio da protesi, da massiccia metallosi
nei tessuti periprostetici adiacenti.
I relativi quadri clinici comprendono un
coinvolgimento oculare con relativa retinopatia
e possibile atrofia del nervo ottico, sordità
bilaterale, progressivo calo sensoriale,
tremori, perdita della memoria e di
coordinazione ed inoltre in 3 casi è stato
segnalato un interessamento cardiaco. Tutti i
sintomi, eccetto i danni oculari, migliorano e
regrediscono dopo l’allontanamento dalla fonte
espositiva.
Le recenti segnalazioni di effetti neurotossici
e il vasto numero delle persone potenzialmente
esposte hanno portato la questione agli onori
della cronaca suscitando allarmismi più o meno
fondati ed intensificando i controlli e le
valutazioni chimico-cliniche.
RIASSUNTO. Alti valori ematici di
cobalto sono stati associati ad alterazioni di
carattere neurologico come tremore delle mani,
mancanza di coordinazione, declino cognitivo,
depressione, vertigini e perdita della capacità
uditive e visive accanto ai più noti effetti
cardiaci (aritmie e cardiomiopatie), endocrini o
di natura allergica. I casi di cobaltismo
riguardano situazioni di esposizione
professionale, passate esposizioni iatrogene ed
emergenti condizioni di rilascio di ioni da
protesi metalliche.
Lo studio e l’approfondimento di
questi casi ha fatto emergere un quadro
tossicologico proprio del cobalto probabilmente
imputabile alla sua capacità di indurre stress
ossidativo e alterazioni mitocondriali.
ABSTRACT.
NEUROTOXIC EFFECTS OF COBALT: AN OPEN QUESTION.
Increased cobalt levels have been associated
with neurological diseases (hand tremor, incoordination, cognitive decline, depression,
vertigo, hearing loss and visual changes) in
addition to “classic” and known cardiac diseases
(arrhythmias and ardiomyopathies) and allergic
or endocrine symptoms. Cobalt neurotoxicity is
reported in isolated cases: old occupational or
iatrogenic exposures and more recent releases of
metallic ions by prosthesis.
The studies of these cases have revealed a
typical symptomatology of cobalt probably due to
its ability to induce oxidative stress and
mitochondrial alterations.
Key words: cobalt, neurotoxicity, ROS.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Protesi dentarie,
sempre più le reazioni allergiche – Giugno
2012
Allarme dentiere, secondo gli ultimi dati
infatti crescono annualmente del 6% le persone
affette da reazioni allergiche, addirittura un
paziente ogni mille vede comparire disturbi come
pelle arrossata, prurito ed a volte perfino
fatica a respirare.
A spiegarlo e' Jana Hercogovà, presidente del
congresso e ordinario di Dermatologia
all’Università di Praga,
“I dispositivi che più spesso danno luogo a
reazioni allergiche sono le protesi dentali e
quelle ortopediche. Il motivo quasi sempre è
rappresentato dalle componenti metalliche di
questi dispositivi: nichel, titanio, cobalto,
cromo, che possono essere presenti nella protesi
e dare luogo a reazioni allergiche, possibili
tuttavia anche nei confronti dei polimeri
plastici impiegati in questi strumenti”.
In Italia le cose non vanno di certo molto
meglio, con 26 milioni di protesi dentale e una
crescita di 180 mila nuovi “pazienti”,
ovviamente le allergie ai dispositivi medici si
manifestano sempre con maggiore frequenza.
By Gino Vena, ordinario di Dermatologia
all’Università di Bari intervenendo
sull’argomento, spiega.
Materiali dentali =
Scheletrato:
L'acciaio dentale, detto
“cromo-cobalto-molibdeno” è tossico ed alle
volte mortale. Colado CC.: Lega
ceramizzabile contenente cromo-cobalto. Colado
CC è una lega non-nobile, a base di
cromo-cobalto.
Scheda di sicurezza,
vedi PDF qui - come sempre per i materiali
dentari, le schede di sicurezza sono incomplete
e non scientificamente esaustive, il che e'
molto grave in quanto si tratta della salute
dell'uomo, ed il
Ministero della "Salute" italiano, pur
essendo stato informato NON fa NULLA per
proteggere la popolazione dai danni
derivanti da quelle sostanze tossico-nocive !
E tutto cio' senza contare le
nanoparticelle che possono essere
assunte, oltre che dall'aria, acqua, cibi,
protesi, e materiali dentali.
Osteosarcoma
mascellare associato ad un impianto dentale
- McGuff, et al, Journal of American
Dental Association 2008; 139:1052
-
vedi:
http://www.osseonews.com/can-dental-implants-cause-sarcoma/
In aumento
allergie a dentiere e protesi anca, + 6% l'anno
Allergici a dentiere, anche 'artificiali',
stent, cerotti che rilasciano farmaci -
Saint Moritz, (Adnkronos Salute) - Giugno
2012
E' in aumento il numero di pazienti che non
tollerano dispositivi medici come questi: una
persona ogni mille, secondo le stime attuali. E
le reazioni allergiche crescono del 6% l'anno.
La pelle si arrossa, compare il prurito, a volte
si fa perfino fatica a respirare, proprio come
quando a far star male è qualcosa che abbiamo
toccato o mangiato.
Lo segnalano gli esperti riuniti per la Winter
Academy of Dermatology, a Saint Moritz, dall'8
all'11 aprile.
"I dispositivi che più spesso danno luogo a
reazioni allergiche sono le protesi dentali e
quelle ortopediche, ad esempio le sostituzioni
di anca o di ginocchio - spiega Jana Hercogovà,
presidente del congresso e ordinario di
Dermatologia all'Università di Praga - Il motivo
quasi sempre è rappresentato dalle componenti
metalliche di questi dispositivi: nichel,
titanio, cobalto, cromo, che possono essere
presenti nella protesi e dare luogo a reazioni
allergiche, possibili tuttavia anche nei
confronti dei polimeri plastici impiegati in
questi strumenti". In Italia sono ormai 26
milioni le persone che portano una protesi
dentale e oltre un milione i pazienti che hanno
ricevuto una protesi ortopedica, in crescita al
ritmo di 180 mila nuove protesi articolari
impiantate ogni anno.
"Con un 'bacino' di utenti che man mano si è
sempre più allargato, le allergie ai dispositivi
medici si manifestano oggi con maggiore
frequenza", afferma l'esperto.
Sono possibili anche reazioni allergiche ai
pacemaker, ai defibrillatori e agli stent
intravascolari impiegati per la terapia di
aritmie, coronaropatie e infarto: secondo
un'indagine condotta dalla Northwestern
University di Chicago su oltre 5.700 persone che
avevano ricevuto uno stent, le reazioni di
ipersensibilità colpiscono un paziente ogni
trecento e sono addirittura fatali in un caso su
1.500.
A causarle sono spesso i polimeri che ricoprono
lo stent: materiali di sintesi, per lo più
innovativi, di cui di rado si conosce il profilo
allergenico. Altrettanto 'pericolosi', avvertono
gli esperti, i cerotti transdermici, le cannule
per ossigenoterapia, i sacchetti per colostomia:
questi dispositivi possono rilasciare infatti
sostanze allergizzanti come
idrossipropilcellulosa, acrilati, gomme,
limonene e resine epossidiche che, nei soggetti
sensibili, danno luogo a dermatiti da contatto.
"E' importante essere consapevoli della
possibilità di allergie a dispositivi medici",
sottolinea Gino Vena, ordinario di Dermatologia
all'Università di Bari.
"Sarebbe infatti opportuno, prima di impiantare
una protesi o di utilizzare un dispositivo
medico qualsiasi - prosegue - fare un 'patch
test' allergico classico impiegando i materiali
che compongono il dispositivo stesso. Questa
precauzione è particolarmente utile in chi ha
già manifestato allergie o dermatiti da
contatto.
Le reazioni infatti possono spesso essere
gestite con cortisonici o ciclosporina, ma in
alcuni casi è necessaria la rimozione
dell'impianto: se si tratta di protesi
articolari o di stent, pacemaker e
defibrillatori ciò può essere assai
problematico. Per questo è consigliabile una
valutazione preventiva", conclude Vena.
Video di denuncia dei materiali dentali
(odontoprotesici)
I metalli, le leghe
metalliche, la zirconia sono materiali
tossici e radioattivi
Queste sono una delle tante storie, delle
tante sofferenze del mal capitato paziente
che rimane coinvolto nelle malfatte, nella
malafede, nella ignoranza, nella arroganza,
prepotenza di chi si sente, di chi vanta e
propone capacità e soluzioni senza averne
oggettivamente ne le conoscenze e ne le
capacità cognitive in materia stessa.
Parliamo di un settore ove la presunzione è
una forma predominante modus operandy.
Oggetto della storia:
macellerie chirurgiche e tossicità impianti
La 1° storia vissuta dal Sig. X
Gent.le
Sig.Muto le comunico quanto segue.
A seguito di un intervento di osteotomia
effettuato nel 2000 ho in bocca 8 viti
mandibolari presumibilmente in titanio di
circa 12 mm, placche e viti di sintesi
mascellari dello stesso materiale, quest'
ultime rimosse a seguito di un Melisa
(2009), un esame volto ad accertare la
presenza di allergie ai metalli attraverso
le analisi del sangue, effettuato a Ginevra
da cui era emerso che ero allergica al
biossido di titanio e calcio titanato.
Purtroppo le placche nella mandibola sono
irremovibili, inoltre, mi sono state
applicate anche 4 clips sempre al titanio a
seguito di intervento in endoscopia di
asportazione della cistifellea .
Nel mio caso, con tutto quel titanio nel
corpo, è evidente che l' esposizione
continua ha creato un' allergia anche se
apparentemente per anni io non ho avuto
sintomi.
Segnalo, inoltre, a supporto della mia
teoria sull' intossicazione sopra
menzionata, che rimosse le placche e viti
mascellari, il nuovo melisa effettuato nel
2013, non ha più rivelato positività al
biossido di titanio.
Nel 2007 mi hanno rimosso un' amalgama per
via di una carie ad un molare che poi si è
rivelata inesistente. A seguito della
cementazione di un intarsio, mi è stata
incrinata la radice palatina di questo
molare 16. Purtroppo uscendo io dallo schema
a cui sono abituati i medici e i loro
protocolli molto discutibili, non mi
gonfiavo, il parodonto era nella norma, ma
persisteva continuamente dolore che nessuno
considerava e nevralgia trigeminale. Il
tutto è durato due anni, finchè ho trovato
un chirurgo che ha estratto il dente che era
incrinato e raschiato il pavimento del seno
per infezione. In quei due anni di inferno
qualsiasi materiale faceva allergia: ho
provato capsule in oro, resina, ceramica,
avevo sensibilità chimica a tutto, persino
ai cementi senza escludere il galvanismo
in bocca.
E' stata in quella fase che ho fatto il
primo Melisa in Svizzera.
Dopo l’estrazione è stato eseguito un rialzo
del seno allo scopo di impiantare il molare
mancante, che mi aveva portato ad un'
infezione severa, non diagnosticata in
tempo. Mi sono rivolta allora ad altri
professionisti nell’ambito della regione
Lombardia i quali sebbene abituati ad
operare su casi molto gravi come i tumori,
mi hanno provocato in fase di pulizia della
nuova infezione, finestre ossee nel seno
mascellare e palato che causano dolori
cronici (nevralgie del nervo palatino,
tessuti scollati nel seno che si muovono
ogni volta che inspiro e parlo, mancanza di
occlusione perchè ho perso un secondo molare
a causa dell' infezione provocata dal rialzo
del seno mascellare, disfunzione Atm e danni
masticatori e chi più ne ha ne metta...)
Per i troppi traumi chirurgici subiti, ho
tentato di fare un mini rialzo dal basso
usando solo il mio osso, con inserimento di
viti mascellari al titanio in corrispondenza
dei molari 6 e 7 mancanti. Sapevo a cosa
andavo incontro, ma era l' unico modo per
attenuare i dolori vista la funzione di
sostegno dei tessuti scollati. Purtroppo
dopo breve ho dovuto estrarli a causa di:
dolori addominali, viscerali, gas che usciva
a profusione dai monconi, gusto alterato,
sale e fiele, lingua con striscia marrone o
bianca in corrispondenza delle viti.....
Ho tentato allora la via degli impianti in
zirconia. Stessa fine, stessi sintomi, ma l'
ho fatto solo perchè non riuscivo più a
sopportare i dolori che la presenza delle
viti attenuavano.
E’ in quel periodo che ho effettuato altri
esami per verificare la presenza di metalli
nella saliva presso una clinica
specializzata di Brema. Al di là di valori
lievemente superiori al limite come il
metilmercurio e molibdeno, mi hanno
riscontrato presenza di zirconio nella
SALIVA. Questo dovrebbe far riflettere circa
la falsa informazione che la zirconia non
ionizza….
Inoltre, recandomi in Belgio presso amici di
vecchia data, ho avuto il piacere di
confrontarmi con uno biochimico di fama
internazionale, il quale si occupa di
intossicazione ai metalli da quarant’ anni.
Grazie a lui ho scoperto che le leghe
metalliche inserite nel corpo umano
ionizzano finch’ è vi è ossigeno, vale a
dire fino alla morte di un individuo e che i
legami tra i vari metalli presenti nelle
leghe delle varie protesi si modificano in
maniera imprevedibile.
Inoltre
un ulteriore esame del sangue presso il suo
laboratorio, per verificare il mio sistema
immunitario attraverso gli organi viscerali,
ha riportato valori sopra i range. Ennesima
dimostrazione che il mio sistema rifiutava i
vari corpi estranei.
Mi rendo conto che certe reazioni
biochimiche siano difficili da capire però
darla sempre vinta ai medici che ti rovinano
non è giusto!!!! Pensi, signor Muto, che
dalla ditta non mi hanno saputo dire neppure
il raggio di radioattività degli impianti in
zirconia e se gli isotopi decantano. Il
dentista a cui mi sono rivolta per ultimo
insiste sulla necessità dell’impianto
nonostante l’evidenza di un grave fenomeno
allergico. Ma rifiuto una soluzione che è
peggiore del male.
Concludo col dire dopo questa sconvolgente
vicenda personale che non esiste in Italia
una sensibilità per problemi come le
allergie da materiali i quali poi non
vengono adeguatamente certificati ed il
paziente non è messo al corrente dei rischi
che corre con il consenso informato (anche
in chirurgia) e che non esiste purtroppo una
consapevolezza della complessità della
medicina essendo ancorati i professionisti
anche ad alti livelli a schemi rigidi e
limitati come se tutto possa ridursi alla
teoria e quando la sintomatologia non è
riconducibile a quanto studiato se la
cavano dicendo che la colpa è del paziente
ipotizzando talvolta l’esistenza di una
vera psicosi mentale a suo carico.
Io ho la vita letteralmente rovinata, ma
qualcosa deve cambiare nella medicina e nel
business e drasticamente.
Perché
la classe medica non colma le proprie lacune
conoscitive, smette di trattare tutti i
pazienti allo stesso modo, quando ognuno è
un caso a sé, apre la mente, ascolta
veramente, fornisce informazioni in modo
esaustivo e ragiona prima di agire ??
Come va il brevetto per gli impianti
inertizzati ?
Ha qualche consiglio per me ?
Grazie per l' attenzione.
Saluti - C.P.
Commento NdR: e pensare che esiste un
metodo di
inertizzazione dei metalli da inserire
in bocca, ma anche i
medici odontoiatri piu' "preparati" e
noti...NON lo conoscono....
ecco perche' vanno rieducati !!
La gente soffre INUTILMENTE per l'impreparazione
dei medici, i quali, non conoscendo
tutte le tecniche sanitarie possibili,
mantengono in uno stato di sofferenza e
malattia i loro pazienti....che di
pazienza ne devono avere tanta, dato che i
malati cronici aumentano sempre piu',
con una
immensa spesa per le famiglie dei soggetti
ed infine anche per lo Stato !
ALTRA Mail ricevuta:
Gentile sig. R. Muto, le vorrei chiedere
alcune informazioni per quanto riguarda un
composito in resina che mi hanno messo in
bocca.
Si tratta del
Coltene Synergy D6 (riempitivo di
monomero TEGDMA), ho letto da qualche parte
che vi e' anche del Cobalto e
Zirconio.
Lei mi sai dire qualcosa di piu' perche ho
le ghiandole salivari infiammate da quanto
ho messo questo composito in resina.
Le volevo chiederle in oltre dove posso
trovare l'idrossido di calcio per farmelo
applicare dal dentista al posto delle
resina.
Cordiali Saluti
Risposta di un tecnico:
Salve Sig. ........,
Le ho trovato la scheda di sicurezza del
materiale da lei indicato, che è pericoloso
e allergizante.
http://www.henryscheinbrand.com/media/WebAssets/WebMSDS/9003854IT.pdf
La scarichi e la legga attentamente, si
renderà conto da solo, che le aziende
illudono ed eludono nonostante le direttive
europee.
Prima di rimuovere le otturazioni con il
materiale in oggetto, le consiglio di farsi
redigere dal suo medico un documento
firmato, ove dichiari che le
infiammazioni sono correlate all'uso del
detto prodotto.
Poi si proceda a costituirsi legalmente
contro l'azienda produttrice del prodotto in
oggetto per le dichiarazioni contenute
nella scheda di sicurezza che sono molto
carenti ed incoerenti in tutte le
descrizioni etc.
Per quanto concerne l'alternativa
sostitutiva delle otturazioni, dica al
medico dentista di associare, di mescolare
un cemento a base di ossido di zinco con
idrossido di calcio e via.
Cordialmente Rosario Muto - Perito del
Tribunale di Prato (Odontotecnico).
Malati di
Metalli, intervista su TVr 7 Gold
- 10/12/2015
Rosario Muto, titolare
del brevetto TTSVGEL e l'Avv. Saverio Crea,
avvocato della salute e blogger giuridico,
ospiti di TVR TELEITALIA 7 GOLD - emittente
televisiva regionale Toscana, e della
trasmissione Linea Diretta condotta da
Claudia Guasti.
Si parla del tema dei danni alla salute
provocati dall'elettrogalvanismo ed alla
dissociazione ionica legati a protesi ed
altri dispositivi odontoiatrici e di cosa i
pazienti possono fare sia sul fronte legale
che con la prevenzione grazie a materiali
biocompatibili. In collegamento telefonico,
le testimonianze dei telespettatori affetti
da tali disturbi.
Avv. Saverio Crea e il C.T.U Odontotecnico
Rosario Muto
L'era del post industrialismo e l'incidenza
esplosiva delle malattie autoimmuni dovute
all'inquinamento da metalli pesanti e
sostanze radioattive nonché la persistenza
egoistica lobbistica di un sistema sanitario
obsoleto e non ai passi con i tempi per
motivi di grande profitto, demagogica ed
elusiva delle proprie leggi comunitarie
conferite a tutela della salute del proprio
cittadino.
Da alcuni documenti
di ricerca in laboratori americani, è emerso
tutta una serie di verità sui materiali
dentari, sia a livello tecnico che a livello
di integrazione biologica.
Dovete sapere che tutti i
materiali dentali non hanno subito una
sperimentazione ma, nel contempo pagando
una "bustarella" tassa alle istituzioni, si
puo' ottenere il famoso marchio CE
Per prima cosa, per difendere il loro
business, le aziende produttrici omettono
tutta una serie di problematiche
prevalentemente tecniche, facendo perdere la
testa a chi di per lavoro deve usare tali
materiali (odontotecnici). Seconda cosa, non
esiste nessun test e non è stata condotta
nessuna ricerca sulla biocompatibilita
in relazione alla integrazione
biologica.......
Un materiale e' stato utilizzato in altri
ambiti, ma senza nessuna ricerca scientifica
sull’ambito della piu’ o meno compatibilita’
con chi lo deve immettere in bocca o
nell'organismo.
Secondo la direttiva EU, ogni materiale deve
essere corredato per legge da una scheda di
sicurezza e che vista la mancata
sperimentazione, la responsabilità per
eventuali effetti collaterali cadono sul
Produttore o sull'Odontotecnico?
Cari Pazienti ed
Odontotecnici: chiedete al concessionario
e/o al produttore, tutta la documentazione
sulla sperimentazione e sulla
responsabilità, e di chi se la assume,
nonché la scheda di sicurezza del prodotto
che intendete acquistare.
Ricordate che state correndo un grave
rischio per lesioni a terzi, Art. 582
del Codice Penale e state correndo un
grande rischio sulla vostra propria
salute e, viste le ultime leggi INAIL,
correte un grande rischio sulle
responsabilità SSPP interne al vostro
laboratorio e per i vostri collaboratori.
www.ttsvgel.it - vedi:
Impianti dentari +
BioElettronica
Ci lamentiamo della Monsanto e degli OGM,
del MacDonald e delle loro malefatte; ci
lamentiamo delle terapie mediche
antitumorali che tutt'altro fanno piu' che
guarire ma che finiscono di ammazzare prima
del tempo; ci lamentiamo di malattie
inesistenti ed inventate e di farmaci che
non servono o che hanno gravi
controindicazioni (es, vaccini) parliamo,
parliamo, ma nel dentale, la musica è
uguale..........
Le aziende cavalcano il loro business e
continuano il genocidio di massa, attraverso
prodotti tossici e l'ignoranza degli
produttori ed operatori, arroganti e
prepotenti che, per stare sulla cresta
dell'onda, portano avanti la loro
presunzione e la loro leadership sottostando
alle loro filosofie in malafede, sempre per
questione di denaro.
Siccome nel dentale, e negli
studi dentistici, si usano per la stragrande
maggioranza, prodotti altamente tossici ed
anche radioattivi, consiglierei ai Pazienti
consumatori, di denunciare ogni eventuale
effetto collaterale, lo prevede la normativa
europea come anche la legge italiana, il
compito, dettato dalle leggi, spetterebbe
agli operatori stessi, solo che siccome
lavorano eludendo proprio la suddetta legge,
per cui per tutelare la vostra propria
salute e i propri diritti, fatelo voi, come
si dice: chi fa da se fa per tre.
Cari lettori fate molta attenzione,
tutelate la vostra salute e la vostra
esistenza, diversamente ve la cancellano,
richiedete sempre un documento di assunzione
di responsabilità per quello che vi si
applica, e cio' per qualsiasi prestazione o
terapia o prodotto sostanza introdotta nel
vs corpo.
La direttiva europea è la 93/42 oggi 2007/47
By Rosario Muto - Odontotecnico, perito del
Tribunale di Prato.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Catalogo Europeo
Rifiuti CER = CODICI CER
Il nuovo catalogo dei rifiuti è stato introdotto
con Decisione comunitaria della Commissione n.
2000/532/CE e via via definito sino ad arrivare
alla stesura finale con le modifiche ed
integrazioni apportate dalle successive
Decisioni della Commissione n. 2001/118/CE e
2001/119/CE e la Decisione del Consiglio n.
2001/573/CE.
La novità però non è rappresentata solo dal
passaggio da due distinti elenchi rifiuti
- quello generale dei rifiuti e quello dei
rifiuti pericolosi - ad un unico elenco rifiuti,
bensì da una serie di modifiche più sostanziali.
Come primo aspetto, con il nuovo catalogo CER
vengono introdotti circa 470 nuovi codici
rifiuti e vengono soppressi circa 280 codici
rifiuti originari. Inoltre tra i 470 nuovi
codici, ve ne sono 260 che riguardano rifiuti
pericolosi.
I codici CER (Catalogo europeo dei rifiuti) in
vigore dall'1.1.2002 sono riportati sulla
Direttiva del Ministero Ambiente in data
9.4.2002, pubblicata sul supplermento ordinario
n. 102 alla Gazzetta Ufficialle n. 108 del 10
maggio 2002 - Serie Generale.
In allegato sono
disponibili i seguenti file:
- codici CER non pericolosi (catalogo europeo
dei rifiuti) di cui alla direttiva del Ministero
Ambiente in data 9.4.2002
- codici CER pericolosi (catalogo europeo dei
rifiuti) di cui alla direttiva del ministero
Ambiente in data 9.4.2002
ALLEGATI
- CER non pericolosi
- CER pericolosi
Tratto da: ao.camcom.it
Nuova classificazione
CODICI RIFIUTI SPECIALI
Codice CER |
Descrizione |
note |
070704 |
Composti organici non alogenati
|
alcoli – fenoli – eteri – aldeidi –
chetoni (es. acetone) – acidi
carbossilici (es acido acetico) –
ammine – ammidi – nitrili –
nitroderivati – tioli - tioeteri
Forma liquida in bidoni |
070103 |
Composti organici alogenati
|
tutti i composti organici con F – Cl
– Br – I. Forma liquida in bidoni
|
060314 |
Soluzioni acquose contenenti
inquinanti principalmente organici
|
tutte le soluzioni contenenti scarti
di colture cellulari ed altro
materiale biologico inattivato con
candeggina al 5%. Forma liquida in
bidoni |
180203 |
Rifiuti solidi inquinati da solventi
o reagenti chimici – colture
cellulari solide e materiale monouso
|
puntali, pasteur (nelle bottiglie di
plastica), guanti, piastre etc.
Forma solida in contenitori di
cartone c/sacco giallo |
180103 |
Carcasse di animali e lettiera usata
|
Sono classificati come rifiuti
infettivi H9 |
090101 |
Soluzioni di sviluppo fotografico
|
Forma liquida bidoni
|
090104 |
Soluzioni di fissaggio fotografico
|
Forma liquida bidoni
|
060313 |
Sali e loro soluzioni contenenti
metalli pesanti |
Soluzioni contenenti metalli
pesanti. Forma liquida bidoni
|
200121 |
Lampade al neon esaurite e lampadine
|
Nell’apposita scatola di cartone in
magazzino. |
150102 |
Cartucce stampanti e toner
|
Nell’apposita scatola di cartone in
magazzino. |
130208 |
Oli da motori esauriti
|
|
060102 |
Rifiuti di soluzioni acquose acide
|
|
160901 |
Permanganati soluzioni acquose
|
|
190905 |
Resine esaurite
|
|
150110 |
Vetro e plastica ed altri materiali
contaminati da sostanze tossiche
|
Bidoni rossi da 20 lt c/coperchio
Gel da elettroforesi contaminati da
sostanze tossiche (es. Bromuro di
Etidio) e di acrilammide
|
|
Soluzioni basiche
|
Contenenti idrossidi di sodio e di
potassio |
180109 |
Farmaci scaduti
|
|
160506 |
Sostanze chimiche di laboratorio
contenenti o costituite da sostanze
pericolose |
|
Protesi dentarie tossiche - 20/04/2011
Allarme del Coordinamento regionale dentisti e
degli odontotecnici del Fvg per la qualità
scadente dei materiali che finiscono nelle
bocche dei cittadini.
Stop alle protesi
straniere.
Con il primo patto sottoscritto fra il
Coordinamento regionale dentisti e gli
odontotecnici del Friuli Venezia Giulia viene
dichiarata guerra alle protesi provenienti
dall'Est e dal Terzo mondo che mettono a
rischio la salute dei cittadini.
L'accordo d'intenti, siglato a Trieste, fra il
Coordinamento - che raggruppa le sigle sindacali
regionali Aio e Andi con la supervisione della
Commissione Albo Odontoiatri regionale
dell'Ordine dei medici - e gli Odontotecnici,
s'inquadra nella missione specifica
dell'istituzione regionale che lancia l'allarme
sull'invasione, spesso incontrollata, di
materiali scadenti e persino tossici che
finiscono nella bocca dei cittadini del Fvg. E'
il primo manifesto questo con cui s'intende
bloccare l'arrivo di manufatti pericolosi, privi
di certificazione e realizzati con materiali di
dubbia provenienza.
Campagna informativa
Il Fvg, seconda regione dopo il Veneto, si è
attrezzata per allestire una vasta campagna
educazionale: Andi, Aio e Cao regionali
rafforzano la loro missione alleandosi con gli
odontotecnici del nostro territorio. Negli studi
odontoiatrici del Fvg sarà presto a disposizione
un vademecum che illustrerà la filiera
produttiva dei manufatti impiantati.
Il patto fra dentisti e odontotecnici inaugura
la filiera certificata e di qualità delle
protesi "made in Fvg" e "made in Italy".
I cittadini devono pretendere tutte le
certificazioni che attestino la filiera
nostrana, o comunque italiana; è una questione
di sani stili di vita e di prevenzione.
L'allarme per protesi
"made in China" e per manufatti con
piombo e altri metalli pesanti ha caratterizzato
recentemente tutta l'Europa, compreso il nostro
paese.Il vero vulnus risiede anche nella
normativa che i dentisti cercano di modificare
in senso garantista verso i cittadini: "La
normativa in vigore NON protegge totalmente il
paziente, dal momento che un prodotto potrebbe
varcare il confine come semilavorato e risultare
poi nel nostro mercato come italiano al 100 per
cento", afferma il Coordinamento.
Tratto da
http://www.ilfriuli.it/if/top-news/56764/
Domanda di un Odontotecnico:
Gli scarti di Cromo-Cobalto utilizzati per le
protesi dentali, provenienti dai laboratori
odontotecnici, che CER hanno..???
Descrizione del cosa sono:
- il rifiuto deriva da fusione
- il materiale classificato rifiuto non viene
riutilizzato per altre fusioni e quindi deriva
da un processo termico, i cui scarti non vengono
riutilizzati: io suggerirei il CER 100903.
- Il processo che genera la materozza è la
fusione dei lingottini di metallo, quello non
riutilizzabile per altre fusioni, viene
scartato.
Sebbene in
letteratura le leghe metalliche con cromo e
cobalto siano responsabili di molte patologie
nell’uomo legate all’assorbimento di questi
metalli, ai fini della classificazione come
rifiuto siano non pericolosi.
Tratto da: sistri.forumattivo.com
Commento NdR: ecco definita la competenza
dei “tecnici” che preparano le linee guida per i
CER:
vedi anche:
Protesi in
zirconia/o, e ceramica,
no grazie, non voglio
morire………
Continua QUI
Studio sperimentale sulla disseminazione nel
corpo di Zirconio e Titanio (effetti)
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
In occasione del Congresso dell’Associazione
internazionale per la ricerca dentale svoltosi a
Varsavia, Polonia nell'Apr. 2009, sono state presentate delle relazioni
riguardanti biomateriali alternativi a quelli
attualmente impiegati in implantologia.
Il gruppo dell’Università di Brescia ha
presentato un lavoro interessante sulla
tossicità
delle leghe al
cromo -
cobalto che sembra sia sovrapponibile a
quelle del titanio.
Si è fatto anche uno studio congiunto della
contaminazione
batterica tra
titanio
e zirconio.....
vedi:
Metalli tossici
a Gaza in
Palestina
http://informazionescorretta.blogspot.com/2009/12/city-di-oggi-dedica-molto-del-suo.html
vedi anche: "Materiali
Tossici"
http://www.materialitossici.org/
vedi:
Ceramica pressata su metallo nobile inertizzato
-
un sistema di lavorazione per
realizzare varie tipologie di protesi e che può
essere anche una opportunità di sviluppo per
l'impresa odontotecnica.
Materiali dentari -
vedi:
Cosa ti hanno
messo in Bocca ? +
Compositi +
Ossido di Zirconio
La direttiva EU
93/42
http://www.odontotecnicanaturale.it/documentazione.asp
- cliccare su direttiva 93 42 CEE, è stata
modificata più volte, prima in 2007/47,
modificata nell'anno
2010/37
Da quell'anno, qualsiasi azienda può
immettere sul mercato qualsiasi cosa con un
semplice dichiarazione, certificato, senza
aver effettuato nessun
tipo di ricerca sulla
biocompatibilità….ed ancora un’altra volta le
lobbies hanno vinto….sulla
"tutela della salute" come
prescrivono le leggi Costituzionionali degli
stati…, (in Italia l'articolo
e' il n. 32) che ormai
sono diventate solo pezzi di carta……con
qualche scarabocchio…
QUALUNQUE LEGA DENTALE E’ un DISPOSITIVO MEDICO,
in OTTEMPERANZA alla DIRETTIVA CE 93/42, da POCO
AGGIORNATA ed ADEGUATA alla 2010/37.
ALLEGATO un TESTO IN PDF DOVE si EVIDENZIANO le
MODIFICHE alla DIRETTIVA.
COME POTETE VEDERE la PAROLA “BIOCOMPATIBILE” od
“ATOSSICO” E’ ASSENTE in TUTTO IL TESTO della
DIRETTIVA.
Le LEGHE PREZIOSE SONO CERTIFICATE CE in
BASE alle NORME (CHE NON SONO DIRETTIVE):
UNI EN
ISO 8891 Leghe Dentali per Fusione con Contenuto
di Metallo Nobile > o = del 25% e < del 75%
UNI EN
29333 Odontoiatria - Materiali da Rivestimento
UNI EN
ISO 10993 (parte 5) Valutazione Biologica dei
Dispositivi Medici - Prove di Citotossicità -
Metodi
in Vitro
UNI EN
ISO 1562 Odontoiatria - Leghe d’Oro per Fusione
UNI EN
ISO 9693 Sistemi per restaurazioni dentali di
metallo-ceramica
UNI EN
7405 Valutazione preclinica di biocompatibilità
dei dispositivi medici utilizzati in
odontoiatria
EN ISO 10271 CORROSION TEST METHODS
ISO 14971 MEDICAL DEVICE APPLICATION OF RISK
MANAGEMENT TO MEDICAL DEVICE + AMEND.
1
UNI EN
ISO 22674 MATERIALI METALLICI per RESTAURAZIONI
FISSE ed AMOVIBILI e le …….
La NORMATIVA EUROPEA VIETA l’UTILIZZO del NICKEL
in QUANTO NOCIVO all’EPIDERMIDE lo STESSO E’
UTILIZZATO e RICHIESTO dai SIGNORI DENTISTI
PERCHE’ SOSTENGONO che in BOCCA NON C’E’
EPIDERMIDE, ma MUCOSA, e la normativa NON PARLA
di MUCOSA.
I TEST FATTI su NICKEL, CROMO COBALTO e ZIRCONIA,
SONO TEST di CITOTOSSICITA’ e NON di
BIOCOMPATIBILITA’ per cui QUESTI PRODOTTI
SUPERANO i TEST e VENGONO UTILIZZATI.
SE FOSSE OBBLIGATORIO EFFETTUARE i TEST di
BIOCOMPATIBILITA’
NESSUNO di QUESTI PRODOTTI POTREBBE
PIU’ ESSERE UTILIZZATO
Lettera inviata dal Perito Odontotecnico
Rosario Muto al Presidente della Repubblica G.
Napolitano
Risposta del Presidente Napolitano
Risposta di R. Muto alla Segreteria Napolitano
Purtroppo, a livello di componentistica, nemmeno
noi (dentisti, odontotecnici e cittadini) siamo
a conoscenza dei cosiddetti "ingredienti"
dei materiali, in quanto le formule sono
segrete e solo i produttori ne sono a
conoscenza.
Nel caso dei materiali dentari e'....il
produttore che "garantisce"
con una autocertificazione, la totale
biocompatibilità e il grado di citotossicità che
"dicono" essere pari a zero.
Conclusione: Il materiale, scrivono i
produttori, è quindi indicato per tutti.
....Ma cosi' ....e',
come chiedere all'oste
se il "suo" vino e'
buono o
meno...!
Se NON esistono e NON vi sono controlli da
parte dello Stato e/o degli Enti preposti,
che DEVONO garantire la salute dei cittadini -
vedi art. 32 della Costituzione -
certezze NON ve ne sono,
infatti anche per le
amalgami dentali fino a qualche anno fa' si
affermava, da parte degli "Enti predisposti al
controllo", che non
erano nocive,
ora al contrario lo si sa eccome, tant'e' che
hanno iniziato a non introdurle piu' nelle
bocche degli umani.
Frase riportata dalla "scheda di
sicurezza" di un materiale dentale, preparata
dal produttore del materiale stesso:
"I dati sono riportati sulla base delle
nostre conoscenze attuali. Non rappresentano
tuttavia alcuna garanzia delle caratteristiche
del prodotto e non motivano alcun rapporto
giuridico contrattuale".
Ecco una risposta di azienda produttrice ad
una nostra richiesta sulla nocivita' o meno dei
loro prodotti:
"Dear Mrs.
all ingredients that are allergologically
relevant are listed in the instructions for use
which you dentist will have for Admira.
Any other material included is not known to
cause allergies. Please understand that we
do not reveal our complete formulations, however
if you have a list allergens you react to, we
will definitely tell you whether they are in or
not. In that case, please send it to me directly.
In Admira the potential allergens are: BIS-GMA,
UDMA, BHT and TEGDMA.
best regards".
Se rispondono in questo modo, significa che gli
permettono di NON rivelare i componenti, ma
come ci si puo' fidare ?
Anche per le amalgami, fino a pochi anni
fa erano considerato sicure ed immesse in bocca
a centinaia di milioni di cittadini ignari,
adesso si sa che sono
altamente tossiche.
Una ricerca de La
Sapienza sui danni dei metalli usati dai
dentisti è stata censurata
da una rivista del settore.
vedi:
TITANIO -
scheda di Sicurezza
+
Schede di sicurezza: tenere presente che
sono preparate dai
produttori dei materiali, senza
NESSUNA verifica
esterna imparziale,
NESSUNO li
controlla se dicono la verita' o meno !,
quindi.....le sorprese
possono essere tantissime....
Strumenti per l'Igiene orale -
Prodotto naturale:
Chiodi di
Garofano
+
DENUNCIA ai NAS
(Italy)
per Tossicita' Prodotti Dentali
Esempio di segnalazione dei danni da materiali
dentali:
Buongiorno,
non so se sia la cosa giusta scrivere a voi
ma non ho trovato altri contatti o altri
modi su internet per contattare qualcuno per
avere informazioni sul problema del
galvanismo orale. Ho letto il vostro
approfondimento cercando qualche articolo di
qualche autore italiano ma non ho trovato
nulla…solo stranieri. Avendo trattato questo
problema del
Galvanismo orale non sapreste darmi
informazioni e contatti di cliniche o
dentisti che CONOSCONO l’esistenza di questo
problema e possano riconoscerlo ?
Vi racconto in breve la mia storia o meglio
quello di mia madre visto che sto scrivendo
per lei…
Ora non so dirvi bene che tipo di
otturazione capsule e materiali lei abbia in
bocca ma dall’ultima volta che è stata dal
suo dentista cioè 4 mesi fa soffre di tutti
quei sintomi descritti nel galvanismo
ovvero…lingua bruciante sapore metallico
palato infiammato scosse in bocca
depressione e ansie varie legate al fatto
che nessuna sta capendo cosa possa avere...è
già stata da 5 specialisti ha tentato ogni
tipo di terapia, si e' addirittura tolta
l'ultima capsula messa 4 mesi fa….ma
nulla nessuno capisce cosa ha e lei
sta veramente male e non sa piu a chi
rivolgersi. Io facendo ricerche su internet
ho scoperto dell’esistenza di questa
patologia e vorrei farla visitare da qualche
medico che conosca questo problema…
Vi ringrazio molto spero di avere una vostra
risposta. Vi lascio la mia mail .....
By Valentina
Lettera inviataci da un Odontotecnico:
Quando non si hanno le dovute conoscenze si tende a dire ed a affermare
cose fuori senso. L'ossigeno crea la vita,
l'ossigeno crea la morte !
La grande preoccupazione di tutti i
produttori e distributori di prodotti
biologici è come allungare la vita dei
prodotti e come rallentare la fermentazione.
La grande preoccupazione dei clinici è come
risolvere i problemi dalle intossicazioni da
metalli protesici e non.
ATTENZIONE: il grande dilemma è: la presenza
del ossigeno !
Tutte le leghe sono tossiche, dal
cromo-cobalto, al nichel-cromo, al titanio,
alle leghe nobili e preziose, leghe binarie,
leghe ternarie e quaternarie, parliamo dei
quattro elementi: oro, platino, palladio e
argento.
Attenzione: l'oro da solo non ossida, il
platino da solo non ossida, mentre l'argento
da solo ossida, il palladio da solo ossida.
Cosa succede praticamente: le leghe
con caratteristiche altamente utili nella
realizzazione di dispositivi protesici sono
le leghe binarie e ternarie ma sono sempre
leghe a base di palladio !
Si si è tanto discriminato il palladio, è
vero, ma le leghe al platino ? al di la
delle loro peculiarità tecniche pratiche,
anche loro sono tossiche, anche loro sono
pericolose e in questo contingente anche il
platino reagisce e rilascia ioni di
platino............
L'unico sistema per
renderle
BioCompatibili è la stabilizzazione per
degassificazione, cioè, eliminare dal
reticolo cristallino dai propri componenti
la presenza dell'atomo di ossigeno.
Cosa questa, possibile solo su leghe nobili,
su leghe non nobili ( cromo-cobalto,
nichel-cromo, titanio), non è possibile
in quanto l'ossigeno è un aggravante
coesivo, queste leghe sono chiamate proprio
leghe a ponte di ossigeno.
Cordialmente Rosario Muto
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Nessuna rivista pubblica i danni dei materiali
dentari
RIVISTE
di
ODONTOIATRIA (le principali):
American Journal of Orthodontics and Dentofacial
Orthopedics: It is the official publication
of the American Association of Orthodontists,
its constituent societies, and the American
Board of Orthodontics.
BMC Oral Health: BMC Oral Health publishes
original research articles in all aspects of the
prevention, diagnosis and management of
disorders of the mouth, teeth and gums, as well
as related molecular genetics, pathophysiology,
and epidemiology.
Brazilian Dental Journal:
The Brazilian Dental Journal On-Line is the
electronic version for the World Wide Web of the
official publication of the Dental Foundation of
Ribeirão Preto.
British Journal of Orthodontics:
The aim of the Journal of Orthodontics is to
publish clinical and research papers of interest
to orthodontists in Britain and throughout the
world, including those involved in teaching and
research.
Caries Research:
The journal publishes epidemiological, clinical
and laboratory studies in dental caries and
related dental diseases.
Clinical Oral Implants Research:
This journal conveys scientific progress in the
field of implant dentistry and its related areas
to clinicians, teachers and researchers
concerned with the application of this
information for the benefit of patients in need
of oral implants
Clinical Oral Investigations:
It is the primary aim of this international
journal to be a multidisciplinary forum for
publications from all fields of oral medicine.
Clinical Orthodontics and
Research: The
objective of the journal is to facilitate
effective communication between the research
community and practicing clinicians.
Community Dentistry and Oral
Epidemiology: The aim
of Community Dentistry and Oral Epidemiology is
to serve as a forum for scientifically based
information in community dentistry, with the
intention of continually expanding the knowledge
base in the field.
Dental Cadmos:
La rivista segue di pari passo l’evoluzione
della scienza odontoiatrica mantenendo una
posizione di leadership nel panorama culturale
odontoiatrico italiano.
Dental Materials:
Official Publication of the Academy of Dental
Materials.
European Journal of Dental
Education: Official
Journal of the Association for Dental Education
in Europe.
European Journal of Oral Sciences:
The European Journal of Oral Sciences publishes
original research papers within clinical
dentistry, on all basic science aspects of
structure, chemistry, developmental biology,
physiology and pathology of relevant tissues, as
well as on microbiology, biomaterials, and the
behavioral sciences as they relate to dentistry.
European Journal of Orthodontics
: The journal provides
a forum for orthodontists in Europe where many
developments are taking place, but also accepts
papers from all parts of the world.
European Journal of Orthodontics:
The European Journal of Orthodontics publishes
scientific papers aimed at all orthodontists.
Giovane Odontoiatria:
Mini tabloid di informazione per gli studenti e
i giovani laureati, con rubriche di interesse
pratico e immediato, testimonianze della
professione, interviste sulle prospettive del
settore, lavori pratici, notizie su università,
legislazione, incontri.
Il Giornale dell'Odontoiatra:
Tabloid di informazione per l'odontoiatra e
l'operatore dentale, con le notizie più fresche,
i fatti più importanti, le opinioni più
autorevoli, attualità scientifiche, novità
merceologiche, corsi e congressi, fisco e
professione, annunci economici.
Italian Dental Economist:
La prima rivista italiana che affronta i
problemi extraclinici dell'odontoiatra e guarda
alla professione in modo globale ed esaustivo:
la gestione dello studio, l'ottimizzazione degli
investimenti sulla professione, l'accreditamento
professionale, le problematiche fiscali, la
formazione del team, l'amministrazione
aziendale.
Italian Oral Surgery:
E' uno strumento quotidiano di lavoro che
approfondisce gli argomenti della ricerca di
avanguardia.
Journal of Clinical
Periodontology: The
aim and scope of this Journal is to convey
scientific progress in periodontology to those
concerned with application of this knowledge for
the benefit of the dental health of the
community.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Materiali dentari:
Leggete QUI le
DOMANDE RIVOLTE
al MINISTERO della SALUTE ed a vari enti
preposti alla "salvaguardia"
della salute dei cittadini:
BIOCOMPATIBILITA' di DISPOSITIVI MEDICI e
DENTALI - NORME UNI
Biological
evaluation of medical and dental devices
UNI EN 30993/1, - 31-05-95 -
Valutazione biologica dei dispositivi
medici. Guida alla selezione delle prove.
(Codice ICS: 11.020 ) UNI EN 30993/3, -
31-05-95 - Valutazione biologica dei
dispositivi medici. Prove di genotossicità,
carcinogenicità e tossicità sulla
riproduzione. (Codice ICS: 11.020 )
UNI EN 30993/4, - 31-05-95 - Valutazione
biologica dei dispositivi medici. Scelta
delle prove relative alla interazione col
sangue. (Codice ICS: 11.020 )
UNI EN 30993/5, - 31-05-95 - Valutazione
biologica dei dispositivi medici. Prove di
citotossicita'. Metodi in vitro (Codice ICS:
11.020 )
UNI EN 30993-6 - 31-05-96 - Valutazione
biologica dei dispositivi medici - Prove
relative agli effetti locali dopo l'impianto
UNI EN ISO 7405:1997 Odontoioatria -
Valutazione preclinica della
biocompatibilità dei dispositivi medici
utilizzati in odontoiatria - Metodi di prova
per materiali dentali
UNI EN ISO 10993-1 - 30/04/1999 -
Valutazione biologica dei dispositivi medici
- Valutazione e prove
UNI EN ISO 10993-2 - 29/02/2000 -
Valutazione biologica dei dispositivi medici
- Requisiti per la protezione degli animali
anestesia
UNI EN ISO 10993-5 - 30/09/2000 -
Valutazione biologica dei dispositivi medici
- Prove per la citotossicita' in vitro
(Codice ICS: 11.100)
UNI EN ISO 10993-7:1995- Valutazione
biologica dei dispositivi medici. Residui
della sterilizzazione mediante ossido di
etilene
UNI EN ISO 10993-9 - 28/02/2001 -
Valutazione biologica dei dispositivi medici
- Struttura per l'identificazione e la
quantificazione della degradazione
potenziale dei prodotti (Codice ICS: 11.100)
UNI EN ISO 10993/10, - 31-12-96 -
Valutazione biologica dei dispositivi
medici. Prove di irritazione e
sensibilizzazione
UNI EN ISO 10993-11:1995 - Valutazione
biologica dei dispositivi medici. Prove di
tossicità sistemica
UNI EN ISO 10993-12 - 30/06/1998 -
Valutazione biologica dei dispositivi medici
- Preparazione dei campioni e dei materiali
di riferimento. (Codice ICS: 11.100)
UNI EN ISO 10993-13 - 31/10/2000 -
Valutazione biologica dei dispositivi medici
- Identificazione e quantificazione di
prodotti di degradazione di dispositivi
medici a base di polimeri (Codice ICS:
11.100)
UNI EN ISO 10993-16 - 30/06/1999 -
Valutazione biologica dei dispositivi medici
- Concezione di studi tossicocinetici per il
prodotto di degradazione e le sostanze
cedibili.
(Codice ICS: 11.020)
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Purtroppo le aziende per tutelare i propri
interessi economici, non solo attaccano la
salute del consumatore e dei lavoratori
odontotecnici ma, sono collusi con le
università e con le
istituzioni sanitarie.
Esempio:
Una Azienda tedesca "la BEGO", pubblicizza e
vende una propria lega in cromo cobalto e nichel
Viron 99, dichiarando che non è tossica e non
allergenica ma, purtroppo contiene la bellezza
di 65% di
nichel.....elemento di grande tossicità
allergenica.
Diversi colleghi sparsi per il mondo mi hanno
chiesto di verificare la tossicità.
http://begousa.com/media/Wiron99_brochure.pdf
By Rosario Muto - Odontotecnico, Perito del
Tribunale di Prato -
rosario.muto@odontotecnicanaturale.it
Le "schede di sicurezza" dei materiali
dentari, sono quasi tutte
FASULLE...
vedi ad esempio:
Bredent (Brealloy 270 -
Bio HPP scheda di
"sicurezza" tratta dal loro sito, che strano a
dirsi da quando abbiamo citato l'azienda nel
nostro sito, e' scomparsa....)
ma cio' vale anche per QUALSIASI altro materiale
e di qualisasi ditta...!
vedi anche:
Schede dei materiali ceramici
tossici
Un
elenco completo di scheda di sicurezza (Material Safety
Data Sheets) è disponibile qui:
http://avogadro.chem.iastate.edu/MSDS/.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Odontotecnici: apertura sportelli informativi al
cittadino.
Post n°482 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da
Odontoblog.it
Prosegue con successo l'iniziativa sportello
informativo a cura del Collegio Italiano
Odontotecnici CIO - Federbiomedica.
L'
Associazione, presieduta dal Collega Alberto Battistelli, aderente a Confesercenti informa il
Comando Generale del Nucleo Carabinieri Salute
(NAS) con una lettere Raccomandata che
pubblichiamo.
Illustrissimo generale Comandante dei
Carabinieri,
con la presente intendiamo informarLa della
nostra iniziativa di informazione al pubblico
riguardo materiali, tecniche e professionalità
sulla fabbricazione di dispositivi medici su
misura, nella fattispecie denominata “Protesi
Dentale” costruita dai laboratori odontotecnici.
Il giorno 13 febbraio 2009, abbiamo portato
direttamente l’informazione presso il Vostro
Comando Generale e siamo stati gentilmente
ricevuti dal Comandante Marco Datti.
L’iniziativa si colloca in una situazione di
vero disastro iniziato da più di 15 anni nelle
aziende odontotecniche Italiane, le quali si
trovano a dover stare sul mercato della protesi
con antiche regolamentazioni (Regio decreto
1928) in concorrenza con soggetti provenienti da
ogni parte del mondo, in forma privata e
industriale, i quali con particolari espedienti
hanno portato via il 50% del lavoro ai
laboratori Italiani senza rispettare gli stessi
obblighi formali e burocratici, es. Legge
Europea 92/43 sui dispositivi medici su misura.
A questo aggiungiamo campagne mediatiche
organizzate ad arte per bloccare il naturale
passaggio dell’odontotecnica Italiana nelle
professioni sanitarie, con un profilo nuovo e
diverso nei contenuti.
Da 10 anni le trattative arrivano al punto
finale e poi vengono bloccate da motivi più
corporativi che di logica legislativa.
Sappiamo bene che questi argomenti sul profilo
non sono di pertinenza dei NAS(i quali si
occupano di far applicare le leggi), ma sono
importanti da conoscere per comprendere lo stato
attuale delle cose e giungere al perché di un
iniziativa come lo sportello.
Vogliamo far capire al pubblico che dietro
lussuose sale d’aspetto può capitare loro di
ricevere protesi comprate in veri e propri
tuguri (come di recente accaduto a Roma), che
conoscere chi fabbricherà le loro protesi è un
motivo di garanzia per i propri investimenti
sulla salute; che ci sono materiali che vengono
messi sul mercato la cui sperimentazione non
viene fatta a monte ma viene lasciata in mano
agli odontotecnici, i quali ricevono l’obbligo
di usarli dalle prescrizioni, ma gli eventuali
fallimenti poi coinvolgono direttamente le loro
aziende e l’ignaro cittadino/paziente.
Abbiamo chiamato questa: “operazione
trasparenza”, perché vogliamo anche far capire
che il caro protesi non è dovuto agli
odontotecnici, che diventano il parafulmine di
ogni scorrettezza altrui.
E’ necessario anche informare la gente sulle
certificazioni che noi emettiamo e che il
cittadino/paziente ha diritto di richiedere al
proprio dentista.
L’odontotecnico Italiano è costretto in certi
casi ad una “illegalità forzata” dovuta agli
accordi che i medici fanno con i pazienti ed al
“ricatto” sull’accompagnamento delle protesi in
studio, che a volte finisce per sconfinare
nell’abusivismo di cui tanto si parla: cogliamo
l’occasione per affermare in modo perentorio che
la nostra associazione è contro e lotterà il
vero abusivismo, cioè quello di chi si
sostituisce realmente al medico(facendo
anestesie, cure, estrazioni, ecc…).
Di contro, insieme a tutte le altre associazioni
della categoria, insisterà nel chiedere
all’infinito un nuovo profilo professionale,
dove sia definitivamente riconosciuto il lavoro
intellettuale dell’odontotecnico e sia
definitivamente legalizzata la sua presenza nel
team odontoiatrico, come professionista
sanitario da aggiungere alle 22 già
regolamentate, per decretare la fine di un
“abusivismo inventato” da leggi obsolete ed
ingiuste.
Vorremmo, dopo 81 anni, riuscire a spaccare in
due il sistema affinché chi collabora da
professionista insieme al medico nel
completamento del processo produttivo di un
dispositivo medico su misura come la protesi,
non sia mai più affiancato a chi ha sempre
sognato di fare il dentista e non ci è riuscito.
Tutto ciò allo scopo di regolamentare ciò che da
anni avviene in Italia e in ogni parte del
mondo, laddove il lavoro di equipe è garanzia
per il cittadino paziente, e perché la lotta
all’abusivismo vero, possa essere combattuta al
nostro interno con decisione, senza che il
professionista odontotecnico serio, rimanga in
“ostaggio” di ambigui personaggi.
La protesi dentaria deve essere gestita da
competenze differenziate a garanzia del
risultato finale.
L’odontotecnico è uno scienziato-artista, non è
un “dentista abortito”, né un “meccanico
dentista” come spesso viene definito.
Siamo a disposizione per un rapporto di
collaborazione che serva a fare chiarezza in un
mondo che nasconde sempre più insidie, nei
confronti del cittadino paziente e dove i mass
media producono troppo spesso una informazione
parziale e distorta.
Siamo inoltre a chiederLe e ad offrirLe proficua
collaborazione per la lotta all’abusivismo
odontotecnico di cui poco si parla, ma che mette
a repentaglio l’esistenza stessa delle nostre
aziende.
RingraziandoLa per la cortese attenzione,
Le porgiamo distinti saluti.
Roma, 17 febbraio 2009
By Alberto Battistelli - Presidente Nazionale
CIO - CONFESERCENTI-FEDERBIOMEDICA
vedi anche:
Unione Odontotecnici Italiani +
Odontotecnici Italiani +
Diatriba fra
ODONTOTECNICI e
DENTISTI +
La verita' sugli Odontoiatri +
Richiesta di Odontotecnico a Autorita' Garante
+
Risposta dell'Autorita' garante +
Protesi dannose
+
BioElettronica
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Nuovi materiali - Nuovi
compositi
Titanio-vetro
- Dic. 2008
I materiali ottenuti superano
quelli ottenuti in precedenza
con le leghe di
zirconio.
Scienziati del California Institute
of Technology (Caltech)
hanno realizzato una gamma di
materiali compositi metallo/vetro a
base di titanio che risultano essere
più leggeri e meno costosi di
qualunque altro tipo di materiali
ottenuti finora, pur mantenendo
caratteristiche desiderabili quali
resistenza e duttilità.
Già all’inizio di quest’anno, lo
stesso gruppo del Caltech aveva
pubblicato un lavoro sulla rivista “Nature”
in cui erano descritte nuove
strategie per ottenere compositi
liquido-metallo. Questa ricerca
diede vita a “leghe dotate di
eccezionali caratteristiche di
resistenza”, come spiegava Douglas
Hofmann, coautore dell’articolo ora
apparso sulla rivista “Proceedings
of the National Academy of Sciences
(PNAS)”.
Tuttavia, in quelle leghe presentate
su “Nature” erano presenti ancora
alcuni difetti: poiché erano state
create per l’utilizzazione
nell’industria aerospaziale,
necessitavano di raggiungere densità
molto basse.
Idealmente, le leghe avrebbero
dovuto avere densità simili a quella
delle leghe del titanio cristallino,
ovvero di 4,5-5 grammi per
centimetro cubo. La lega originale,
costituita prevalentemente da
zirconio, aveva un peso specifico
tra 5,6 e 6,4 grammi per centimetro
cubo.
È così che Hofmann e colleghi - tra
cui William Johnson e Ruben F. -
cominciarono a perfezionare i
componenti dei loro compositi,
arrivando infine a ottenere un
insieme di leghe con un’alta
percentuale di
titanio, che tuttavia
mantenevano le proprietà già
ottenute precedentemente.
“Nonostante il fatto che siano a
base di titanio”, ha concluso
Hofmann, "queste leghe mostrano le
stesse impressionanti
caratteristiche delle
leghe
di zirconio: resistono benissimo
alla trazione e sono ancora più
duttili”.
La diminuzione nel peso specifico ha
avuto anche come effetto una
riduzione di costi, dal momento che
lo zirconio è più caro del titanio.
(fc)
Tratto da:
lescienze.espresso.repubblica.it
vedi:
Biossido di Titanio +
Leghe di Titanio
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Materiali per la Terapia Protesica:
essa e' quella branca dell’odontoiatria che si
occupa di sostituire uno o più denti per
ottenere una corretta funzione ed estetica.
Viene eseguita la terapia protesica nelle sue
varie forme : corona, faccetta, intarsio, ponte,
protesi rimovibile, protesi su impianti.
(Quanto segue e' tratto da un programma di studio -
medicina.unifg.it)
Materiali da impronta:
Scopi e caratteristiche ideali dei materiali da
impronta
Classificazione dei materiali da impronta
Materiali da impronta non elastici (gessi da
impronta, paste termoplastiche, paste all’ossido
di zinco e eugenolo, cera da impronta)
Materiali da impronta elastici idrofili
(poliesteri, idrocolloidi reversibili,
idrocolloidi irreversibili)
Materiali da impronta elastici idrofobi
(polisolfuri, siliconi per condensazione,
siliconi per addizione)
I
materiali gessosi:
Classificazione dei materiali gessosi
Reazione di presa dei gessi
Caratteristiche
Manipolazione
I
materiali da rivestimento:
Classificazione e composizione dei materiali da
rivestimento
Effetti della temperatura sui rivestimenti
Rivestimenti per restauri in sola ceramica
Le
cere:
Classificazione e composizione
Caratteristiche specifiche delle cere dentali
Utilizzo delle cere dentali
I
metalli e le
leghe:
Caratteristiche dei metalli e delle leghe
Struttura cristallina dei metalli
Classificazione delle leghe ( soluzioni solide,
leghe eutettiche, composti metallici)
Diagrammi di fase
Le
leghe nobili per
uso odontoiatrico:
Classificazione
Le leghe da colata
Le leghe da lavorazione meccanica
Saldami e tecniche di saldatura
Le leghe non nobili per uso odontoiatrico:
Classificazione
Le leghe da colata a base di cromo-cobalto e
nichel-cromo
Il titanio da colata, le leghe di titanio, gli
impianti dentari
Le
ceramiche per uso odontoiatrico e i sistemi ceramico-metallici:
Classificazione e composizione
Le ceramiche per restauri senza metallo (facette,
intarsi, corone a giacca)
I denti artificiali in ceramica per protesi
mobile
Il legame ceramico-metallico
Il colore e le caratteristiche ottiche
I
polimeri e le loro
applicazioni proteiche:
Generalità
Classificazione
Caratteristiche ideali e reali delle resine per
protesi
Resine acriliche per placche di base
termoindurenti
Resine acriliche per placche di base
autoindurenti
Resine acriliche per placche di base per altri
sistemi di lavorazione
La ritenzione in protesi mobile totale
Ribasatura delle placche proteiche
I denti in resina per protesi mobile
Resine per corone e ponti
Resine per corone e ponti provvisori
Resine per portaimpronta e basi di registrazione
Materiali per la terapia conservativa e la
terapia endodontica:
Materiali per la protezione pulpo-dentinale:
liner o foderanti cavitari; lacche o vernici;
fondini cavitari e i cementi all’idrossido di
calcio.
I cementi dentari e le loro molteplici
applicazioni: cementi all’ossido
di zinco-eugenolo (ZOE); cementi all’acido
orto-etossibenzoico (EBA); cementi a base di
acido fosforico; cementi al
fosfato di zinco;
cementi al silicato; cementi a base di acidi polialchenoici; cementi policarbossilati.
L’amalgama
d’argento: proprietà fisiche; proprietà
cliniche; indicazioni.
L’oro puro per
otturazioni dentarie dirette: tipi commerciali
di oro puro; manipolazione dell’oro per restauri
diretti; proprietà delle otturazioni in oro.
Resine acriliche
semplici e composite per uso odontoiatrico: fase
di inizio della polimerizzazione delle resine
acriliche; fase di propagazione della catena
delle resine acriliche ; fase di terminazione di
catena delle resine acriliche.
L’ evoluzione delle resine acriliche per
otturazioni estetiche: Le resine composite.
Il riempitivo inorganico dei compositi attuali e
la loro matrice polimerica.
Classificazione dei
compositi: proprietà biologiche, fisiche e
meccaniche.
Materiali ausiliari all’uso dei compositi: le
matrici, i cunei e la diga.
Adesivi di uso odontoiatrico: adesione allo
smalto; adesione micromeccanica alla dentina.
Protocolli per la realizzazione dell’adesione:
mordenzanti; agevolatori di adesione o primer;
adesivi; monocomponenti.
Materiali e
strumenti per la
terapia endodontica: materiali
per il trattamento conservativo della polpa
dentale vitale; strumenti per la preparazione
dei canali radicolari (strumenti in acciaio
inox, strumenti nichel-titanio).
Materiali e strumenti per l’otturazione dei
canali radicolari: coni di guttaperca; coni
d’argento; i cementi canalari e gli strumenti
per il loro posizionamento.
Tecniche di riempimento dei canali radicolari.
Materiali per la
terapia ortodontica:
Parametri distintivi tra occlusione normale,
malocclusione e classificazione delle
malocclusioni;
Materiali utilizzati in Ortopedia-Ortodonzia
mobile: resine acriliche, acciaio;
Materiali utilizzati in Ortodontia fissa: resine
composite; acciaio; Leghe nichel-titanio; leghe
beta-titanio; leghe nichel cromo cobalto;
materiali in lattice; materiali per attacchi
ortodontici estetici (ceramica, fibra di vetro,
policarbonati); strumentario; materiali per
studio e laboratorio.
Materiali per la
terapia chirurgica:
Suture;
Impianti;
Disinfettanti orali (colluttori);
Materiali per chirurgia preprotesica.
Materiali per chirurgia parodontale.
Bibliografia (ridotta) per Materiali Dentari:
1-
M. ANASTASIA, G. CALDERARI, Materiali dentari,
ANTONIO DELFINO EDITORE, Roma 2002.
2-
P.L. NEGRI, S. ERAMO, M. LOTITO, S.E. FACCHINI,
I Materiali dentari nella pratica quotidiana,
USES ed., Torino 1995.
3 -
R.G. CRAIG, Materiali per l’odontoiatria
restaurativa, Ed. MASSON, Milano, 1998.
4 -
Giuliano Anderlini: “Moderni orientamenti per la
restaurazione dentale” volumi 1,2,3,4 Ed.
Martina 2.
5 -
Emanuele Ambu: “Manuale illustrato di endodonzia”
Ed. Masson
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Materiali -
Tratto da: da Denti Tossici 2 – By Lorenzo
Acerra - CAPITOLO 4:
nonsoloamalgama
Abbiamo
detto i difetti dell’amalgama: la sua tossicità
verso l’ambiente, la sua elevata conduttività
elettrica, l’elettrodeposizione dei metalli alla
radice del dente (che pone le basi per la
degenerazione dell’osso), la sua reattività a
fonti di calore nella bocca, l’estetica, la
corrosione (che origina esposizioni
dell’organismo alle basse dosi di mercurio
ingerite con la saliva) e l’evaporazione di
mercurio inorganico (che viene assorbito
attraverso le vie aeree).
Ora chi sono questi
dentisti che sono pronti a essere etichettati
come antiquati perché usano ancora le
otturazioni grigie mentre la gente vuole quelle
estetiche (le otturazioni bianche) ?
Un dentista giovane
che usa solo il composito per otturazioni mi ha
fatto rendere conto che l’abitudine è molto
importante.
Mi dice che se un paziente venisse nello studio
e gli dicesse di fare l’amalgama lui andrebbe un
po’ in panico perché non è abituato mentalmente
agli step preparatori per mettere l’amalgama;
dovrebbe visualizzarli mentalmente sul manuale e
ripassarli e realizzarli con molta lentezza
perché ormai non è proprio abituato.
Sulle
adeguate procedure da seguire per
l’installazione e di
Compositi (vedi
alla voce Materia dentari: i
Compositi):
1. il
composito viene attratto dalla luce; quindi
bisogna polimerizzarlo facendo schizzare la luce
della lampada verso le pareti di adesione. Ci
sono varie tecniche per i “punti di contatto”,
determinanti per la stabilità nel tempo dei
compositi dentali.
2. bisogna prevenire
l’umidità applicando la diga di gomma. Se sono
presenti quantità di acqua infiltratesi a causa
dell’assenza di diga di gomma, la
polimerizzazione darà luogo ad un composito la
cui durata nel tempo è segnata.
Per quanto
straordinario possa sembrare, i dati sui volumi
di vendite commerciali mostrano che il 94% dei
dentisti quasi sempre non usa la diga. “La diga
ti sembra una scocciatura da stare lì a mettere,
ma se uno si abitua è semplice, ci vuole un
attimo”, mi dice un dentista.
3. le lampade di
vecchia generazione servono a poco con i
compositi; hanno ragione i dentisti che dicono
che il composito fatto con una lampada di
vecchia generazione durerà in media solo tre
anni. C’è stata l’era in cui è uscita la lampada
al plasma, alcuni ora usano il laser per far
indurire i compositi, ma la soluzione che io
propongo sono le lampade Modulate, cioè lampade
controllate da un software, a seconda di quello
che devi fare ci sono dei programmi diversi.
Questa nuova generazione di lampade fa davvero
la differenza. Ovviamente vale sempre il
consiglio di controllare periodicamente la
lampada, ci sono dei sensori specifici per
calibrare e tenere sempre calibrata la potenza
di riferimento della lampada.
4. ci sono delle
situazioni in cui più comunemente si possono
lasciare dei punti d’ombra (non raggiunti dalla
lampada e non polimerizzabili); il dentista
accorto imparerà ad evitare di creare lui stesso
manovre che producono punti d’ombra e imparerà a
riconoscere le situazioni inevitabili in cui
l’insidia dei punti d’ombra deve essere
affrontata. In questi casi il dentista accorto
rallenterà e farà piccole stratificazioni (per
evitare una polimerizzazione solo parziale in
corrispondenza dei punti di ombra). A dire il
vero le stratificazioni piccole vale sempre la
pena di farle.
I vantaggi dei
compositi sono: (1) assenza di fenomeni
elettrici; (2) estetica; (3) bassa conduttività
termica, (4) la possibilità che danno di essere
usati come cementi per attaccare materiali di
ogni tipo alla cavità dentale; (5) rispetto a
materiali ritentivi come l’amalgama, con i
compositi si riduce tantissimo la necessità di
sacrificare sostanza dentale per otturare il
dente.
Questi
vantaggi vanno pesati contro gli svantaggi.
Il
livello maggiore di svantaggi viene raggiunto
dalle resine vetro-ionomeriche quando usate come
otturazioni: tendono a screpolarsi e ad
opacizzarsi con il passare del tempo e la loro
resistenza all’abrasione è molto bassa. Anche
dal punto di vista tossicologico il livello
maggiore di svantaggi viene raggiunto dalle
otturazioni vetroionomeriche: possono rilasciare
fluoro, bario, alluminio (e persino arsenico
troviamo nei vetroionomeri) al di sopra delle
concentrazioni di citotossicità. Escluse le
otturazioni vetro-ionomeriche, non ci restano
che i compositi.
STORIA dei
COMPOSITI
Se si
aggiunge quarzo (SiO2) e altri riempitivi
vetro-ceramici ad una matrice organica di resina
di monomero metacrilato otteniamo le prime
resine di uso dentale degli anni 60.
Se consideriamo lo
sviluppo di nuovi monomeri metacrilati (Bis-GMA,
uretano dimetacrilato, polietilenglicole
metacrilato, HEMA, e monomeri con altri gruppi
funzionali attaccati al dimetacrilato), se
consideriamo combinazioni di monomeri
metacrilati per minimizzare le retrazioni, se
mettiamo in conto la silanizzazione del
riempitivo (per un legame migliore con la
matrice), abbiamo i moderni compositi, prodotti
che garantiscono prestazioni come otturazioni
dentali molto soddisfacenti. Addirittura
possiamo dare al riempitivo un range di
dimensioni delle particelle pensato per la
stabilità del prodotto finale.
Nonostante il
rilascio delle componenti dai compositi sia di
molto minore di quello da amalgama, sia meno
insidioso (non evapora nel cervello, non
immobilizza la cellula), sia meno tossico (i
valori soglia di tossicità per il mercurio sono
1000 volte inferiori a quelli del piombo, quindi
il massimo possibile dopo il plutonio su questo
pianeta), i dentisti ogni tanto vorrebbero poter
essere liberi di fare un’odontoiatria
alternativa senza metacrilati (per es. se hanno
qualche paziente sensibile ai metacrilati).
Oggi ciò è possibile
perché esiste una esclusiva matrice
semicristallina bimodale (tecnologia Pex), che
viene utilizzata per impianti biomedicali, e che
ha fatto la sua comparsa come materiale dentale.
I prodotti si chiamano Diamond Crown e Diamond
Lite, sono senza metalli, senza fluoro e.. senza
metacrilati.
Le ceramiche dentali
e l’oro sono alternative “senza metacrilati” per
le otturazioni.
Per esempio al dottor Hal Huggins va molto a
genio l’oro (molto puro e senza palladio).
Oppure il dottor Bernard Montain snobba la
maggior parte dei compositi e preferisce le
ceramiche.
L’oro va bene, specifica Huggins, se è stato
testato e se in bocca non è presente qualche
altra forma di metalli (in quel caso diverrebbe
quasi inevitabile un accoppiamento tra i due
metalli con potenziali diversi, una micropila).
I dentisti olistici
che conosco si appoggiano a tre o quattro marche
di composito, che poi cercano di testare con EAV
o Vega test su ogni paziente per dare ad ognuno
quello cui è più tollerante. I risultati di
tollerabilità delle varie marche di compositi in
effetti sono diversi (i produttori fanno scelte
diverse in quanto a solventi, composizione,
monomeri di base, attivanti, etc.).
Attenzione ai
correttori di tonalità che il paziente o il
dentista scelgono per ottenere un’otturazione
simile al colore del dente. Il dentista
senz’altro preferisce la tonalità più vicina al
colore del dente, io invece ho scelto la
tonalità più trasparente che c’è, per cercare di
evitare le aggiunte di pigmenti metallici
(spesso cadmio).
Io escluderei di
prendere in considerazione per la mia bocca i
compomeri, cioè i materiali in cui un composito
è mischiato con vetroionomero o riempitivo
vetroso che rilascia fluoro.
Da non confondere i
compomeri con gli “ormocer”, es. il Definite e
l’Admira, in cui alla solita matrice organica
resinosa (metacrilati) è stata aggiunta in sua
sostituzione una cospicua quantità di materiale
ceramico inorganico già polimerizzato.
Le resine
policarbossilate (da qualcuno usate anche come
otturazioni dentali) hanno acquistato un valore
come cementi, visto che il gruppo carbossilato
di questi copolimeri dell’acido polimaleico,
poliitaconico pare sia particolarmente delicato
verso la dentina.
Il “policarbonato”
degli intarsi è un materiale composito in cui il
BisGMA è sostituito
conPolyCarbonateDiMethacrylate, con il risultato
di un materiale parzialmente cristallino e molto
biocompatibile. Molti altri materiali compositi
possono essere usati per questa tecnica
“indiretta” di produzione del restauro dentale,
ma ci vuole la volontà, anzi il portafogli del
paziente, visto che se poniamo 1 il costo quando
l’otturazione veniva fatta in modo diretto, ora
il costo diventa 4.
Ceramiche per uso
odontoiatrico, ottenute da feldspato
(K2O(Na2O)-Al2O3-6SiO2), quarzo (SiO2) e caolino
(Al2O3-2SiO2-2H2O), le dividiamo in due gruppi:
1) quelle più silicee, che devono essere
prodotte ad alte temperature (e vanno bene per i
denti anteriori),
2) quelle più alluminose, ottenute a temperature
più basse, e si usano sui denti posteriori
(resistono meglio al carico).
Ceramiche ottenute
da ZrO2 si chiamano “zirconia”: sono un po’ più
costose delle ceramiche silico-alluminose, ma
permettono di fare ponti davvero lunghi e
impianti senza metalli (in alternativa al
titanio). «Soprattutto quando, sottoposto alla
tecnica del Dott. Vols, cioè in un primo momento
frantumato per essere in un secondo momento
ricomposto sotto altissima pressione (= Hipp)
diventa quasi irrompibile anche sotto influsso
di grosse forze» [Herms 2006].
Ovviamente bisogna
che il produttore controlli la provenienza
della zirconia e bisogna che, usando
contatori Geiger, qualcuno controlli che la
radioattivita’
delle polveri sia trascurabile, come è
risultato da studi sulla zirconia della:
z-systems.de
Sul BioCompatibility
Report
Chi
toglie l’amalgama in America sotto la
supervisione dei dentisti di Huggins si basa sul
test di BioCompatibilità della Peak Energy Inc.
per scegliere i materiali da mettere in
sostituzione: al microscopio ottico viene
valutata la reattività della goccia di sangue
verso un centinaio di materiali dentali. Insomma
è simile a citotest che si fa con gli alimenti.
Si può richiedere anche dall’Italia.
Per
informazioni l’email è:
peakenergymail@yahoo.com
I costi, se uno
vuole inviare il proprio campione di sangue
dall'Italia sono:
* 200 Euro per il test (vanno pagati alla
Scientific Health Solutions Inc., Colorado
Springs, fax: 719 572 8081)
* 130 Euro per la spedizione in ghiaccio secco
(converrebbe spedire 2-3 o 4 campioni insieme).
Corriere per la spedizione “24 ore”: FEDEX tel.
800123800
* 21 Euro per il ghiaccio secco (DRYCE ITALIA,
scatola tipo CB16 + 5kg di Ghiaccio secco)
Sulle dentiere
La parte
plastica delle dentiere e dei byte, la
cosiddetta “acetalica”, è ottenuta mediante
stampaggio per iniezione di polimeri di monomero
acetalico, di monomero metacrilato o monomero
vinilico. La parte rosa delle dentiere deve il
suo colore a molecole organiche (polimeri)
chiamati “lacolines”, per dare il colore della
gengiva.
Lo stampaggio e la
polimerizzazione completa assicurano un rilascio
pressoché nullo di monomero. Tanto è vero che
una persona tra le più allergiche ai metacrilati
che ho conosciuto (reagiva ai compositi in modo
netto, evidente) sembrava non reagire al byte in
metacrilato. Ad un certo punto gli viene in
mente di farsi testare il byte all’EAV e risultò
che gli dava fastidio, e infatti scoprì che
stava meglio quando non lo metteva la notte. Ma
avendo bruxismo durante il sonno aveva bisogno
di mettere su il byte di notte. Girammo vari
dentisti che proponevano opzioni anallergiche,
ma alla fine scoprimmo che tutti i byte sono
fatti di metacrilato e chi è allergico che fa ?
Abbiamo trovato un’azienda che fa byte in
poliuretano termoplastico, Durasoft.
La dentiera
completamente in acetalica esiste (anche con
ganci in acetalica invece che in metallo), è
quella che usano le vittime di amalgama. Però il
dentista generalmente propone una dentiera con
una base metallica (per dare una consistenza più
sottile e più affidabile al manufatto):
palladio, cadmio, cromo-cobalto, nichel,
berillio. Chiedete sempre la composizione. Un
giorno potreste risultare sensibilizzati al
nichel o altri metalli, bisogna sapere la
composizione.
I metalli, delle protesi
introdotte nel corpo, sono
tossici quando
trasmigrano per dissoluzione ionica verso il
nostro sistema fisiologico,
ma proprio tutti
indistintamente; nelle leghe il
problema della tossicità è dovuta alla
combinazione, alla presenza atomica
dell'ossigeno che ne scaturisce la reazione di
ossidazione e quindi la dissoluzione, infatti
l'ossigeno come gli altri due elementi: carbonio
e idrogeno, sono i tre elementi altamente
instabili, anche se sono alla base di tutto il
creato, sono loro la causa e la concausa di
tutte le combinazioni e di tutti gli effetti
indesiderati.
Spesso il materiale
“pubblicizzato” come anallergico non è quello
che non contiene nichel, ma che ne contiene non
più del 30% (in alternativa a protesi mobili in
cui la percentuale di nichel arriva fino
all’60%, per cui i fastidi diventano quasi
subito evidenti). Infine qualche dentista che
conosco si vanta (perché nota una grossa
compatibilità) di usare solo l’oro puro come
supporto per la parte plastica della dentiera.
L’unica cosa su cui
vorrei insistere è la chiarezza e il dare sempre
la composizione esatta dei metalli in una
protesi (nonostante le difficoltà da superare
quando uno, per avere informazioni dettagliate,
mette sotto torchio ben bene i fornitori, io le
ho sperimentate). Faccio un esempio (però nel
campo delle protesi fisse): se un dentista nel
consenso informato scrive “protesi in
oro-ceramica” e non vi consegna il bugiardino è
quasi sicuro che il nostro è solo oro al 25-40%,
mescolato ad altri metalli. Per dirlo basta
sapere quali sono i materiali odontoiatrici sul
mercato; inoltre se il dentista stesse usando
l’oro puro, cioè “oro galvanico”, questa scritta
apparirebbe in bella evidenza perché quelli che
lo usano lo fanno con vanto.
Sugli apparecchi
ortodontici fissi
Numerosi
autori hanno riportato attività galvaniche
innescate dalla presenza di apparecchi
ortodontici in bocca. I ferri ortodontici hanno
più o meno questa composizione: cromo fino al
32%, nichel fino al 36%, manganese fino al 10%,
molibdeno fino al 10%, ferro il resto. Una parte
metallica è sempre presente, anche quando alcune
componenti dell’apparecchio ortodontico sono in
ceramica o in fibra.
Sui
Bugiardini
I bugiardini sono i
foglietti di accompagnamento nelle confezioni di
dispositivi medici. Riuscirà il paziente ad
avere la fotocopia dei bugiardini prima che il
lavoro inizi e non dopo, quando l’omeopata gli
dice che quel materiale è problematico ?
Storia vera:
E.S. va
dal dentista e spiega che lei è una paziente con
particolari necessità, è allergica ai metalli,
l’oro giallo a volte può usarlo a volte no, il
nichel e altra ferraglia sono assolutamente da
escludere. Spiega che ha avuto continui problemi
di salute in corrispondenza di precedenti
trattamenti odontoiatrici e che non sta molto
bene al momento. Il dentista la rassicura
dicendo che non c’è nessun problema in quanto
userà materiali che non danno alcun tipo di
problemi. Fiduciosa perché il dentista ha capito
la sua situazione la donna decide di iniziare i
lavori con lui. Il dentista le ha messo tutta
una serie di manufatti e ponti che, a suo dire,
oltre alla ceramica contenevano solo oro e
nessun altro metallo. Sono passati cinque anni,
un omeopata fa notare alla paziente che i
numerosi metalli delle protesi fisse le causano
attività galvanica e fa notare l’intolleranza
verso questi materiali. La donna parla al
dentista della visita dall’omeopata e dopo
notevoli insistenze riesce ad avere le fotocopie
dei materiali usati da questo dentista; con
sorpresa apprende che c’era di tutto.
C’erano basi metalliche per ponti di tre tipi
diversi:
- alluminio (15%), stagno (12%), cromo (1%),
nichel (1%), vanadio, manganese, zinco
- oro (39%), palladio (35%), argento (19.5%),
stagno (5%), platino (1%), iridio (1%), rutenio
(1%), indio (0.5%)
- palladio (25%), argento (70%), rame (1%),
stagno (1%), iridio (1%), indio (2.8%), zinco
(1.4%)
C’era un apparecchio mobile del tipo con:
palladio (63.5%), cromo (28%), molibdeno (6.5%),
manganese (0.6%).
L’esperienza mi fa
dire che quando il dentista afferma che il suo
materiale è “quello buono”, cioè “anallergico”,
il più delle volte intende che ha evitato leghe
molto contaminate con metalli come rame e
nichel, ma ciò non significa che questi siano
assenti del tutto.
Nel foglietto del
consenso informato destinato al paziente c’è il
termine “manufatto in oro-ceramica”, ma viene
usato per qualsiasi cosa, è molto probabile che
il lavoro contenga rame, cadmio, palladio,
cromo, etc. etc. , come infatti questi metalli
altamente allergizzanti sono praticamente sempre
contenuti nelle basi per ponti dentali e nei
perni cosiddetti aurei.
Scelte e paroline
Spero di
portare fuori dall’ombra un aspetto della vita
lavorativa del dentista: “Più preciso e
conservativo e biologico vuoi essere e più
diventa difficile!». Per questo ho sempre
nutrito ammirazione per i dentisti che lavorano
bene. Il pubblico (escludendo a questo punto i
lettori di questo libro) non ha la possibilità e
la forma mentis per capire le scelte e le
sottigliezze, per cui il dentista fa le sue
scelte nel silenzio più assoluto. Lavorare bene
e nel silenzio è più eroico che lavorare bene.
Quando poi questi riesce a rimanere sul mercato
e la gente ha capito tutte le sue attenzioni e
peripezie, allora è un momento di estasi.
Il primo argomento
sono le “monconizzazioni” facili. Dovendo
coprire un dente, il dentista sceglie l’opzione
dell’incapsulamento e che fa ? Si fa mandare dal
laboratorio uno di questi cappucci (capsule) e
lo infila sul dente che precedentemente è stato
preparato (monconizzato). La “preparazione” del
dente per l’incapsulamento è qualcosa di
shockante: al dente viene letteralmente tagliata
la testa fino a giù nella gengiva, si parla di
abbassamento del dente. I denti monconi sono uno
spartiacqua tra il dente otturato ma vivo e il
dente devitalizzato. La distruzione della corona
di dente sanissima è necessaria allo scopo di
avere una struttura portante per la capsula,
bisogna limare il dente fino a giù e fino a
renderne la superficie molto sottile.
Molti sfortunati
portatori di denti monconi sanno benissino
perché questi possono produrre tutta una serie
di visite dal dentista: quando i bordi della
corona sono posizionati sotto gengiva, questa
può gonfiarsi o ritrarsi; così aumenta la
possibilità di infiltrazione del cibo, il
consolidamento della placca, con maggior
pericolo di carie e malattie gengivali.
L’alternativa alla
monconizzazione è la ricostruzione. Il brutto è
che la proposta di monconizzare viene fatta
anche in casi in cui è assolutamente fuori luogo
(su incisivi, canini,..), fa notare un dentista
per niente alternativo del San Raffaele su
Starbene: “Troppe volte denti recuperabili con
eleganti ed efficaci restauri in composito,
notevolmente più economici e che non richiedono
devitalizzazione, vengono invece incapsulati”
scrive Aiello [2001].
La pratica comune
per i denti appena monconizzati è la
devitalizzazione preventiva (come la guerra
preventiva della guerra in Iraq). Riprendiamo
l’intervista ad Aiello: “Devitalizzare sempre e
comunque (un dente moncone) era la prassi di un
tempo, oggi si è scoperto che una volta
devitalizzato il dente si sgretola molto
rapidamente rispetto ad un dente sano, per cui
la vitalità del dente è vista come un patrimonio
da salvaguardare”.
La prima grande e
decisiva differenza tra “capsula su moncone” e
“ricostruzione del dente” è quella relativa alla
realizzazione. E’ richiesta attenzione,
pazienza, e soprattutto è richiesta una marea di
tempo per fare una ricostruzione.
Visto che il dentista facendo la monconizzazione
per la capsula spende 10 volte meno tempo che
non ricostruendolo da come sta, si capisce
perché la riduzione a moncone diventa una tappa
della vita di un dente.
L’altro discorso è
che la ricostruzione per farla bene devi proprio
saperla fare; ci sono tante ricostruzioni in
giro che sono inaccettabili, vedi punti di
contatto anteriori, posteriori, durata,
occlusione, etc. Sono pochi i Michelangelo
dell’odontoiatria. Una ricostruzione ha molto
più senso quando sei uno di quelli bravi, che
fanno lavori di precisione frutto di grande
maestrìa (precisione ed esperienza) e
soprattutto frutto di grande attenzione e
pazienza;
Per cui nella testa
del dentista la spiegazione è anche questa:
visto che il lavoro che farei di ricostruzione
sarebbe insoddisfacente, mentre quando faccio il
moncone viene soddisfacente, la scelta più
ragionevole è il moncone. L’incapsulamento con
monconizzazione è fatta otto milioni di volte in
un anno (dati dichiarati) sull’insieme delle
persone che si recano negli studi odontoiatrici
italiani.
Un caso di
monconizzazione post-apparecchio
Donna
30enne, mi racconta la sua disavventura:
“Durante una visita di controllo annuale dal
dentista mi viene aperta una questione
apparentemente innocua: il 4° inferiore destro..
è leggermente tirato indietro, che ne penso di
farmi aiutare dall’ortodonzista, fare spazio,
tirarlo fuori e riallinearlo ? Io accetto.
Dopo due anni di apparecchio ortodontico, quello
fisso con le molle per ciascun dente, le quali
vengono tirate dall’ortodonzista alle visite
periodiche, il risultato è che l’arcata
superiore tirata era andata verso destra, i due
denti centrali non erano più centrali. Citata in
tribunale, il verdetto era che l’ortodonzista
aveva sbagliato ma non doveva risarcire il
danno.
Ma aggiungiamoci ora
la parte che riguarda il dentista: quando mi è
stato tolto definitivamente l’apparecchio ho
appena fatto in tempo a chiedere
all’ortodonzista “non era meglio il mio dente
rientrato un po’, invece di denti centrali che
centrali non lo sono più ?”, ma vengo mandata al
piano inferiore dal dentista suo collega. I
dentisti super-temibili li riconoscete molto
facilmente: è il dentista che corre sempre da un
paziente ad un altro, entra e esce dalle varie
sale, mantiene continuamente tutti questi
pazienti in attesa mentre fa un pezzettino di
lavoro ad uno, poi ad un altro ed un altro,
prima di tornare da quello precedente a fare un
altro pezzettino di lavoro ? Il dentista in
questione era di questo tipo. “Che casino” pensa
tra sé e se, resosi conto del lavoro schifoso
che è venuto e senza dire niente (“ora si metta
comoda”) inizia a lavoricchiare con
indifferenza, fatta l’anestesia, gli chiedo: “ma
che state facendo”, e lui : “giù, non ti muovere
proprio ora..” ed è così che i miei denti usciti
storti vengono ridotti a moncone!! “.
Qui si chiude la
testimonianza della donna; ora voglio citare una
conversazione con un amico dentista: «Gli
americani appena vedono un dente un po’ storto
lo limano e lo incapsulano.
Nessuno può chiamarlo “errore”, è un “approccio
professionale”». «Una tecnica invasiva ?», dico
io. «Si, ma da annoverare fra le tecniche
gettonate, non tanto in Italia per fortuna, ma è
una “scuola di pensiero”».
Una parolina
sull’ortodonzia
Anche chi
non sarà d’accordo con le righe che seguono
contro l’ortodonzia fissa deve capire che sono
state dette da pazienti con esperienze
super-sfortunate nel tentativo di evitare simili
vicissitudini ad altri. Accogliere i rimbrotti
di chi è amareggiato è la vocazione di questo
manuale. “Ci vuole coraggio nella vita. Il mio,
quello che sento di dover avere ora, è il
coraggio di ripartire da un danno grosso che se
non sarà accettato diventerebbe enorme”, mi ha
scritto una volta una vittima della rimozione
non protetta di amalgama. Credo che poter
divulgare a scopo preventivo le disavventure ne
rende l’accettazione più ragionevole.
Allora ecco la
filippica di una paziente: “L’apparecchio
dell’ortodonzia fissa, quello con le molle per
raddrizzare i denti, ragazzi, non ha proprio
senso. I denti storti sono un effetto dei
rapporti muscolari, del loro funzionamento e del
loro mancato rilassamento. La vera scienza
olistica studia questo e i rapporti con le
asimmetrie craniche. Il paziente olistico avrà
un atteggiamento da “molto scettico” fino a “del
tutto restìo” rispetto al tirare i denti di qua
o di là con molle.
Mentre il dentista
applica l’ortodonzia fissa succedono le seguenti
cose: la vera questione non viene tirata a
galla; il paziente soffre disagi immensi,
masticatori, alle gengive, emotivi, etc.;
l’ortodonzista ha un reddito periodico (ai
controlli); si creano e favoriscono ulteriori
scompensi cranio-sacrali; se tutto va male non
avete garanzie contro l’errore e il risultato
finale. Vedete voi se ha senso!”.
Una parolina sul
palladio
L’unica
cosa che si può dire rapidamente sul palladio è
che io non ne sono un sostenitore e che è tanto
diffuso che alla fine lo usano anche la maggior
parte dei dentisti olistici. Ma non dovrebbero !
L’opzione più olistica sarebbe stata secondo me
di usare solo oro platinato (senza palladio).
Infatti il palladio (ho appena finito di leggere
un documento dell’OMS sul palladio) è cento
volte più preoccupante per tendenza a
sensibilizzare l’organismo e cento volte più
temibile per gli effetti della sensibilizzazione
rispetto al platino.
E’ evidente che, se malauguratamente un’omeopata
in città si mette a testare i metalli di uso
odontoiatrico, il palladio comparirà, seppure a
qualche spanna da nichel e amalgama di mercurio.
Dal punto di vista allergologico chi ha la
diagnosi di allergia al nichel deve essere
ritenuto anche allergico al palladio, per l’alta
percentuale di sensibilizzazione crociata tra i
due [EHC 226 dell’OMS 2002]. Dal punto di vista
dei sovraccarichi dei sistemi di difesa,
Daunderer dice che “i pazienti intossicati da
amalgama non possono tollerare la minima traccia
di palladio”.
Per un approfondimento dei casi
clinici rimando oltre che agli scritti di Daunderer -
http://www.merkabaweb.net/daunderer.doc
- anche a J. Thomsen (“Osservazioni sulla
biocompatibilità”, EAV, Nov. 2001, n.9 p.14-18)
e W. Müller ("Effetti a distanza delle protesi
dentarie contenenti palladio",
Regulationsmedizin 4/1996).
RICORDIAMO
che: I
metalli, delle
protesi introdotte nel corpo, sono tossici
quando trasmigrano per
dissoluzione ionica
verso il nostro sistema
fisiologico,
ma e proprio tutti
indistintamente; nelle leghe il
problema della tossicità è dovuta alla
combinazione, alla presenza atomica
dell'ossigeno che ne scaturisce la reazione di
ossidazione e quindi la dissoluzione, infatti
l'ossigeno come gli altri due elementi: carbonio
e idrogeno, sono i tre elementi altamente
instabili, anche se sono alla base di tutto il
creato, sono loro la causa e la concausa di
tutte le combinazioni e di tutti gli effetti
indesiderati.
Ma come fare e cosa
dire a uno di questi pazienti che ha palladio in
bocca ? Sono in gioco lavori milionari.
Gli omeopati allora propongono una cura
omeopatica per desensibilizzare (nosode
palladio). Solo se non funziona, e stiamo
parlando dei pazienti con sovraccarichi dei
sistemi difensivi e delle persone
sensibilizzate, possono arrivare a proporre
l’allontanamento del manufatto in palladio. A
questo proposito l’individuo indebolito dovrà
evitare anche l’implantologia (soprattutto
metallica), che è un campo di disturbo sempre,
che solo i sani si possono permettere.
Dente
infetto e implantologia post-estrattiva: TESCHIO
NERO, altro che amalgama.
Mi
scrive una paziente che si era raccomandata con
il dentista perché già era messa male: “Alla
prima seduta mi ha tolto due denti che facevano
pus e senza curare nulla mi ha immediatamente
inserito due viti”. Tra le cose che vi possono
fare invecchiare speditamente, questa merita una
menzione in prima fila.
Il mettere perni su
siti in cui è stato appena estratto un dente
infetto è una cosa infernale, ma così tanto che
se esiste l’inferno questa è la procedura numero
uno che sicuramente adottano anche là.
Trafori in
denti sani come appoggio per ponti
?
Facciamo l’esempio che vi manchi un molare, ad
es. il 6° inferiore. Se uno decide che vuole
fare un ponte in ceramica integrale (con o senza
base metallica), “la tecnica” implica una
consistente riduzione con la fresa dei due denti
adiacenti. Questo è un problema se i denti
affianco sono sani.. Preparazione adeguata
(sigh..) significa limare molto il dente.
A ragione il dentista vi dirà: “Allora ! Cosa
vuoi fare, l’implantologia o vuoi smantellare i
due denti affianco ?”.
Mi rendo conto che se uno vuole aggiungere
all’odontoiatria curativa di prima (estrazioni
di radici morte sospette, niente metalli, niente
implantologia, etc..) anche la priorità di non
sacrificare materiale dentale sano, si merita di
essere mandato a quel paese dal dentista perché
tutte le richieste precedenti che avete fatto
sono incompatibili con questa.
Volendo fare un
ponte e mantenendo come priorità quella di non
distruggere gravemente i denti affianco sani, le
opzioni sono i ponti “california” o “maryland”
metallici che richiedono pochissima abrasione
del dente affianco (in particolare i
microintarsi vengono appoggiati nei solchi e
nello spessore dello smalto).
Quali sono i metalli possibili ? Il
nichel-cromo, che ovviamente sarà il primo da
escludere per le elevate potenzialità di
sensibilizzazione. Poi c’è il cromo-cobalto e,
volendo usare un’attenzione in più, si può usare
l’oro galvanico.
A ragione il dentista vi dirà: “Allora !, vuoi
evitare i metalli o vuoi preservare materiale
dentale sano ?”.
A dire il vero se avete vari elementi mancanti
potreste pensare pure ad una bella dentiera
senza metalli ovviamente, ma quanti pazienti
sono disposti a portare una protesi mobile
invece che un lavoro definitivo ?
Un’altra opzione
sono ponti costruiti con manufatti in fibra
ricoperti di resina o di ceramica. Hanno il
vantaggio di non richiedere una grossa
devastazione dei denti sani di appoggio e il
vantaggio che non contengono metalli.
Gli svantaggi: dando
però meno garanzie di resistenza nel tempo, gli
Euro che il paziente paga per questi manufatti
vengono ammortizzati su un periodo decisamente
più corto; alla luce di possibili fratture e
rifacimenti ex-novo questi ponti senza metalli
potrebbero diventare un investimento (in
biocompatibilità massima) costosissimo.
Vediamo meglio di
che si tratta.
Il manufatto ha un’armatura in fibra di vetro
che viene rifinita esteticamente con
rivestimento in resina o ceramica. La fibra
proviene dalla ricerca spaziale ed aeronautica,
e visto il colore accettabile della fibra di
vetro (traslucente) l’industria odontoiatrica se
ne è appropriata. Contrariamente ad un manufatto
in metallo-ceramica, la fibra non è rigida, ma
tende ad assorbire e distribuire il carico
masticatorio lungo la sua struttura, con
caratteristiche gnatologiche assimilabili al
dente naturale. (BellGlass, ArtGlass, Targis,
Vectris, Gradia, etc..).
Una parolina su
carie piccole e scavi inutili
Compare
una piccola carie dentale. Se per abitudine sua
il dentista mette otturazioni che richiedono una
ritenzione meccanica, un puntino nero di carie
si trasforma in un traforo megagalattico nel
dente. Questo vale solo per le carie piccole
quando viene messa amalgama o ceramica (che
necessitano ritenzione meccanica):
“preparandole” all’otturazione, il dentista crea
uno spartiacque nella vita del dente
“dentista-indotto”.
La carie è piccola, per non sacrificare
inutilmente dente sarebbe stato opportuno usare
i compositi.
Questo fenomeno è tutt’ora in corso, me ne sono
capitati due casi nell’ultimo mese. Mi telefona
una madre, mi dice che al figlio di 13 anni per
una piccola cariettina gli è stata messa un’amalgama
(con relativa fossa di ritenzione).
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NORME UE-APME promuove la Salute
Uno degli
obiettivi principali della normazione nel
sistema sanitario è quello di fornire
condizioni sicure e di alta qualità sia per
il paziente che per gli addetti ai servizi
sanitari. Le PMI sono attive in tutto il
settore, spesso con materiale ed
attrezzatura molto sofisticati.
Per promuovere gli interessi delle PMI nel
settore sanitario, NORMAPME partecipa alle
principali attività di normazione con
l’associazione membro FEPPD (“Organizzazione
europea ed internazionale degli
odontotecnici indipendenti e dei proprietari
di laboratori”). Assieme alla nostra
organizzazione sorella UEAPME, gestiamo un
forum sulla salute con una ventina di membri
che s’incontrano diverse volte l’anno per
discutere della situazione e dei necessari
provvedimenti da adottare. Le nostre azioni
si svolgono principalmente su 2 livelli:
- Discutere
con le varie direzioni della Commissione
Europea e con il CEN a livello
strategico sulle questioni fondamentali
che colpiscono le piccole imprese nel
settore:
- Insieme
alla nostra organizzazione sorella
UEAPME, prepariamo prese di
posizione sulle future norme e leggi
correlate a diversi livelli:
-
Presso il nuovo comitato
consultivo CEN per le norme
sanitarie (ABHS) che coordina e
dirige l’attività di normazione
nel settore sanitario.
- Presso il gruppo specifico CEN
per l’eHealth. Siamo membri del
gruppo parti interessate per
l’eHealth gestito dalla DG
Società dell’informazione.
-
Nell’ambito della revisione
della direttiva sui dispositivi
medici con la DG Sanco.
-
Nell’ambito di varie commissioni
tecniche UE che si occupano di
norme e
nuovi mandati
- Al CEN siamo
rappresentati:
-
All’interno del CEN TC 55– materiali
odontotecnici, e inoltre
-
siamo preparati sulle principali
attività di eHealth future nel CEN e
ETSI.
CEN TC
55 - ODONTOIATRIA
Il
settore odontoiatrico in Europa
conta 40.000 laboratori dentistici e
210.000 odontotecnici organizzati in
associazioni professionali in
Europa.
La
federazione europea ed
internazionale degli odontotecnici
(FEPPD), membro di NORMAPME,
rappresenta la maggior parte dei
professionisti di tale settore in
Europa. Gli uffici della federazione
si trovano nell’edificio sede di
UEAPME/NORMAPME, la gestione dei
contatti è quindi facilitata. La
federazione ha inoltre fornito
l’esperto NORMAPME per il
CEN/TC 55, che è al tempo stesso
Presidente della FEPPD e
Vice-presidente di NORMAPME -
Jürgen Schwichtenberg.
NORMAPME
è quindi rappresentata all’interno
del CEN/TC 55, del Comitato
Consultivo per le norme sanitarie
(ABHS) e del gruppo di azione sulla
valutazione dei rischi legati alle
basi per protesi dentarie (CEN/TC
55/WG 8). Il lavoro di questa
commissione tecnica è stato
richiesto per diversi anni e si è
infine realizzato in seguito alla
decisione della plenaria del CEN TC
nel febbraio 2007. Tale attività
includerà inoltre la salute e la
sicurezza sul lavoro.
La ragione che
ha indotto alla creazione di questo
gruppo di azione è stata dettata in
particolare dal riconoscimento dei
rischi per il personale dentistico
legati ai materiali polimerici delle
protesi dentarie, rischi sia per gli
odontotecnici che per i pazienti, a
causa del contenuto di monomero.
L’esperto NORMAPME ha tentato per
anni di mettere in evidenza questi
rischi: con soddisfazione prendiamo
ora atto dell’inizio dei lavori.
Negli
anni passati NORMAPME era già
riuscita a far adottare ad ISO una
decisione sull’uso limitato di
berillio contenente leghe tossiche
per pazienti ed odontotecnici.
NORMAPME
inoltre sostiene le procedure di
buona fabbricazione di dispositivi
medici su misura e favorisce la
legislazione e normazione europea
contro la legislazione e normazione
a livello nazionale. La maggior
parte dei dispositivi su misura sono
fabbricati da micro e piccole
imprese che rappresentano il 2.75%
di tutte le PMI nella prescrizione
di personale qualificato. Ciò
complica la “messa in servizio” e
l’uso da parte dell’ “utilizzatore
finale”.
Altre
questioni da trattare:
- Lista delle cose da fare per
conformarsi ai requisiti della
Direttiva sui dispositivi medici
(MDD)
I
dispositivi medici sono diventati
un’area sempre più importante nella
tutela della salute, in relazione
col loro impatto sulla spesa per
l’assistenza sanitaria. Il settore
comprende circa 800 tipologie di
prodotto, che vanno dalle semplici
fasciature ed occhiali, i
dispositivi impiantabili di
importanza vitale, i macchinari di
controllo e diagnosi delle malattie,
fino ai dispositivi diagnostici più
sofisticati di microchirurgia
invasiva.
Il Forum
sulla Salute di NORMAPME/UEAPME ha
proposto una presa di posizione sui
sistemi di qualità non obbligatori
inclusi nella Direttiva sui
dispositivi medici (MDD).
-
Norme professionali generiche:
perchè delle norme
professionali? C’è bisogno di un
livello comune di competenze ed
esperienze di fabbricazione per
far fronte all’aumentata
mobilità di lavoratori. Ciò
eviterebbe qualsiasi confusione
nei termini generici. Le norme
professionali descrivono le
conoscenze e competenze della
professione. Ciò è utile per
comparare i sistemi
educativi/scolastici, sviluppare
sistemi di formazione
professionale, la formazione
continua, i percorsi di
carriera, ecc. Incoraggerebbe la
mobilità, migliorerebbe il
livello di formazione ed in
seguito influenzerebbe il
mercato del lavoro. Aumenterebbe
inoltre la trasparenza ed il
riconoscimento reciproco della
professione e delle competenze.
Tutto ciò può essere utilizzato
per l’elaborazione di linee
guida e pratiche ottimali ed
avere come risultato una serie
di norme professionali europee
comuni per gli odontotecnici.
Queste dovrebbero essere messe a
disposizione in 7 lingue
(E/F/D/NL/I/RO/SK).
Per
dimostrare i benefici di una
norma professionale e per
facilitare l’armonizzazione
della formazione accademica e
professionale, FEPPD sta
coordinando un progetto tramite
il Leonardo da Vinci (chiamato
DOSAM, su contratto con DELACO),
insieme con altre 11
associazioni partner. Il
progetto prende le norme del
Regno Unito come punto di
partenza. Dopo l’incontro
introduttivo di Amsterdam
(14/01/2006), nell’estate ed
autunno di quell’anno ci furono
delle discussioni per stabilire
fino a che punto il livello
delle norme UK potesse essere
accettato nei vari Stati membri.
Alla fine dell’ottobre 2006 i
risultati nazionali furono
analizzati a livello europeo. Il
primo incontro transnazionale
con tutti i partner del progetto
Leonardo da Vinci si tenne a
Bruxelles il 27-28 ottobre 2006.
Un secondo incontro
transnazionale si tenne sempre a
Bruxelles il 12-13 gennaio 2007.
L’obiettivo specifico del
progetto è favorire lo sviluppo
di norme professionali generiche
ed in particolare promuovere
dappertutto la mobilità degli
odontotecnici.
La
Federazione olandese degli
Odontotecnici ha fatto notare che si
dovrebbero scoraggiare le compagnie
di assicurazione che offrono
incentivi finanziari ai dentisti
perché facciano uso di prodotti
sottocosto e servizi oltreoceano,
soprattutto senza informare di ciò
il paziente e senza il suo consenso. NORMAPME e FEPPD sono d’accordo
sulla necessità di adottare e
mantenere norme rigide all’interno
del settore.
CEN si
interessa della normazione laddove
si tratta di Cad-Cam. NORMAPME sta
seguendo questa questione in quanto
gli odontotecnici lavorano
utilizzando tali sistemi. NORMAPME
richiede precise informazioni e
chiare indicazioni sui rischi per la
salute e l’ambiente derivanti da
componenti quali il nickel e il
monomero.
Il
gruppo di esperti sui dispositivi
medici ha saputo che la Commissione,
DG Imprese- unità F3, ha progettato
un mandato che richiede al Comitato
Scientifico sui rischi per la salute
emergenti e da poco identificati (S
CENIHR), che stabilisce, in base al
COM 2004/206/CE, la potenziale
tossicità per i pazienti e gli
utilizzatori (professionisti del
settore) dell’amalgama dentario e di
materiali di riempimento
alternativi. Si richiederanno
inoltre una valutazione del
contributo dell’amalgama dentale e
delle soluzioni alternative per la
salute dentaria.
Valutazione & azioni future
Nel
giugno 2007 il Consiglio Tecnico del
CEN ha accettato il mandato M/403
nel campo delle tecnologie
dell’informazione e della
comunicazione applicate al settore
dell’eHealth. L’attività è assegnata
alla commissione tecnica CEN/TC 251
Informatica sanitaria, che lavorerà
in stretta cooperazione con gli
organi tecnici del CENELEC ed ETSI
interessati. Per coprire la
posizione di consulente in
dispositivi medici per questo TC, il
centro di gestione CEN ha lanciato
un bando di concorso per tale
carica. Tratto da: normapme.com
Ecco i responsabili di:
FEDERATION OF EUROPEAN DENTAL
LABORATORY OWNERS (FEPPD)
Disagi e
materiali tossici in ambito
professionale Odontoprotesico e di tutti
quelli in ambiti sanitari ove si
utilizzano leghe metalliche (protesi):
vedi:
Dentista e controindicazioni delle
amalgami
+
DENUNCIA ai NAS
(Italy)
per Tossicita' Prodotti Dentali
+
BioElettronica
Come di
consueto, conosciamo il modo di agire e
di "tutelare la salute" del cittadino,
da parte delle istituzioni (vedi qui
sopra come agiscono) che di
fatto NON
ESISTE e dalla parte degli
studi professionali odontoiatrici (Dentisti),
infatti non viene applicato il "consenso
informato" negli studi dentistici.
Per
intervenire
e cercare di promuovere,
modificare le
leggi a monte di un sistema
abbastanza complesso, abbiamo
attivato
un sistema di registrazione cronistorico
delle persone sofferenti.
Inviaci quindi, la tua storia,
la tua cronistoria dettagliata;
eventuali immagini, possono servire a
verbalizzare, sostenere una campagna per
il diritto alla tutela della salute in
ambito odontoiatrico e in tutte quelle
applicazioni sanitarie.
SCRIVERE ed INVIARE a:
info@mednat.org
Consigli per avere il
minor danno dai materiali dentari:
Per i Ponti:e/o ricostruzioni di denti:
Utilizzare, lega nobile AUREA 500
millesimi (oro, palladio, argento) senza rame e
ferro. Rifiutare altre soluzioni.
Ricordarsi
per le protesi che:
L'associazione atomica di più elementi
ed i comportamenti vari, la dissoluzione
degli elementi metallici sotto forma di
ossidi, avviene prepotentemente per
l'instabilità dovuta alla presenza e
reazione con l'ossigeno, questo è valido
in qualsiasi forma di materia (in tutte
le applicazioni sanitarie, oggettistiche
etc.), mentre nelle leghe nobili ( leghe
con percentuali diverse di: oro,
palladio, argento, senza rame e ferro),
possiamo eliminare l'ossigeno,
rendendole stabili attraverso il
protocollo qui sotto indicato, nelle
leghe vili, ove il legame atomico è
basato proprio sulla presenza
dell'ossigeno (titanio,
cromo-cobalto,
zirconia)
non è possibile eliminarlo.
In tutto e soprattutto nelle
informazioni, vogliamo dare anche una
Alternativa al Consumatore, non si puo'
fare solo critica, secondo la Comunità
Europea la bilancia deve essere in
equilibrio, loro sanno che esistono dei
problemi, come anche dei compromessi, ma
come si fa a vivere senza le protesi ?
Nelle
informazioni qui riportate vogliamo dare
anche una alternativa al Consumatore, per
non fare solo della critica.
Per
precisione, i vari enti statali e non + i
vari ordini i quali tutti quanti sono
preposti alla "tutela della salute"
sanno
benissimo che vi sono vari ed importanti
problemi connessi ai materiali dentari,
....anche la Comunità Europea (ENEA) e l'OMS sanno
che esistono questi problemi......ma pare
che TUTTI
facciano finta di niente....dietro ci sono
gli interessi delle industrie produttrici
le quali si "autocertificano" ...e
NESSUNO
le controlla !
ATTENZIONE:
Tutte le leghe metalliche: al
titanio e al cromocobalto (acciaio)
dette vili, e tutte quelle nobili e
preziose a base di oro, platino,
palladio e argento, a causa degli
ossidi possono essere tossiche, e
dare effetto elettrochimico e tra di
loro con conseguenti mutamenti,
problemi patologici locali e
generali.
Inertizzare il
tutto
con il
protocollo di
inertizzazione
cinetica
TTSVGEL, si assicura una
eliminazione totale degli ossidi,
si previene qualsiasi forma di
attività elettrogalvanica
e qualsiasi problematica patologica, si
assicura una alta bioqualità
dell'oggetto o della protesi dentale
in questione, l'importante è
utilizzare leghe nobili senza
ferro, rame, cobalto berilio e
cadmio.
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La PRESSO FUSIONE (Denti
senza metalli solo Ceramica)
La tecnologia
odontoiatrica in questi ultimi tempi
ci ha regalato un nuovo strumento
per le otturazioni i restauri e
le protesi:
La presso fusione; E' questa una
tecnica rivoluzionaria che ci
permette di realizzare protesi
intarsi e otturazioni interamente in
ceramica in un sol blocco e senza
uso di metalli di supporto.
La caratteristica peculiare di
questo tipo di ceramica sta nel
fatto che a differenza di quella di
vecchio tipo che aveva bisogno di un
supporto metallico per non
fratturarsi ed era realizzata
apponendo diversi strati uno
sull'altro con cotture intermedie,
una presso fusione è ottenuta
fondendo un blocco di compatto di
ceramica e iniettando la massa
fluidificata nella forma voluta.
ll vantaggio di questa tecnica è
nella eccezionale resistenza alla
frattura che la ceramica presso
fusa ha, permettendo l' abolizione
delle strutture metalliche che come
sappiamo, possono dare problemi di
intolleranze o di vera allergia alle
leghe impiegate come supporto.
Se poi vogliamo parlare di estetica
allora il vantaggio è abissale
perché mentre una protesi normale,
avendo il supporto metallico non può
far passare la luce e in certi casi
il dente lo si vede scuro, la
ceramica integrale presso fusa ha
una trasparenza simile a quella dei
denti naturali con tutti i vantaggi
immaginabili. Inoltre non avendo
bordini metallici vicino alla
gengiva anche se nel tempo
quest'ultima si ritira non ci
saranno antiestetici bordini scuri a
guastare l' estetica di una protesi
anche ben fatta.
Si ottiene, la trasparenza alla
luce della ceramica presso fusa e la
totale assenza di bordini.
Dott. Zeno Pagliai - Roma - Tratto
da: romadentisti.com
Commento NdR. le ceramiche totali
sono molto più belle dal lato
estetico, ma è pur sempre un
materiale solubile come un neo
silicato o altri simili. Comunque
per la cementazione di questi
materiali (dispositivi dentali
estetici): neosilicati, disilicati e
zirconia, si usano metodiche,
prodotti mordenzanti e cementi
altamente tossici: vedi
Ivoclar Vivadent - Variolink
Ultra
http://www.ivoclarvivadent.it/content/products/detail.aspx?id=prd_t1_1486087378&product=Variolink+Ultra
Scheda tecnica:
Un comune dispositivo in lega nobile
e ceramica bioinertizzata (con
TTSVGEL),
può essere tranquillamente cementato
con un cemento di gran lunga
biocompatibile (ossido di calcio),
un prodotto più naturale di questo
non esiste.
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Demagogia,
ipocrisia o tirare l’acqua ai mulini
dei propri rappresentati,
(aziende) ?
Il Certificato ?
Punto e a capo, “l’ennesima
sconfitta a discapito del comparto
odontotecnico e della salute del
Consumatore”
A breve uno stupido qualsiasi…………..
A leggere questa considerazione
dell’avv. Silvia Stefanelli, c’è da
rimanere esterefatti, è vero quello
che dice o è l’ennesima burla per il
settore odontotecnico e a danno per
la salute del povero Paziente ?
Credo che le dichiarazioni fatte
siano al quanto burlesche,
incompetenti !
Dire che un manufatto personalizzato
sia un semilavorato è pura
fantasia….!
Un dispositivo industriale, quasi
quasi... e anche lì c’è da
discutere, visto che un attacco di
precisione, denti di fila in un
certo qual modo è definito
dispositivo e deve essere
certificato etc.
Una cappetta, un ponte, uno
scheletrito è prescritto come
dispositivo medico, che si prenda
l’impronta i materiale classico o in
digitale, è pur sempre
personalizzato !
Le aziende in tutti i modi si stanno
distruggendo da sole, solo che visto
la cecità del settore si stanno
trascinando dentro la catastrofe
anche l’odontotecnico e soprattutto
la salute del Paziente Consumatore.
Invito tutti a una riflessione e a
una presa di posizione contro una
demenza del genere.
By Rosario
Muto
ODONTOTECNICA -
http://www.ildentale.it/notizia.aspx?id=1264
Controlli verso i centri di
produzione Cad-Cam. E’ necessaria la
dichiarazione di conformità per
cappette e travate ? - Gio. 18 Nov
2010
Per l’avv. Stefanelli non sempre
Secondo voci di cui non siamo
riusciti a trovare conferme
ufficiali- NAS, soprattutto nel
veneto, stanno effettuando controlli verso i
fabbricanti di dispositivi medici su
misura per verificare la corretta
applicazione della Direttiva 2007/47
(la nuova 93/42).
Ma i controlli non si sono
concentrati solo verso i laboratori
odontotecnici iscritti al registro
dei fabbricanti presso il
Ministero
della Salute (che NON controlla
NULLA...) ma hanno interessato
anche i “centri di produzione”
Cad-Cam considerando cappette e
travate dispositivi finiti e non dei
semilavorati, con la conseguente
richiesta da
parte dei NAS di verificare le
dichiarazioni di conformità dei
dispositivi realizzati.
Ma il produttore, spesso aziende del
settore dentale che non hanno le
caratteristiche per iscriversi al
registro dei fabbricanti, non
possono emettere la dichiarazione di
conformità e quindi rischiano
pesanti sanzioni.
“Secondo la Direttiva – ci dice
l’avv. Silvia Stefanelli esperto di
diritto sanitario – con il termine
“su misura”
si intende un dispositivo fabbricato
appositamente per un determinato
paziente, sulla base della
prescrizione scritta da un medico o
di altro operatore debitamente
qualificato. Prodotti finiti che
vengono realizzati dal fabbricate
iscritto all’apposito registro
presso il Ministero della Salute”.
“Come per la protesi scheletrata-
continua l’avv. Stefanelli – o le
lavorazioni che spesso i laboratori
odontotecnici demandano ad altri
laboratori, i dispositivi realizzati
attraverso tecnologia Cad-Cam dai
centri di produzione sono
considerarsi semilavorati e non
dispositivi medici su misura. Quindi
non necessitano di dichiarazione di
conformità”.
Come per gli altri semilavorati,
consiglia l’esperto, il laboratorio
che demanda la produzione di parte
del
dispositivo medico è opportuno( ma
non obbligatorio) che abbia un
contratto di fornitura con la
struttura
alla quale demanda la lavorazione
mentre è indispensabile che
quest’ultimo gli fornisca le
caratteristiche del materiale
utilizzato e la certificazione che
questo e marcato CE; informazioni da
inserire nel fascicolo tecnico del
dispositivo.
- vedi:
BioElettronica
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