Frutta Secca
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vedi: l'elenco dei vari: Semi,
noci
vedi anche:
Germogli +
SUCCHI di FRUTTA e VERDURA
+ DIGESTIONE
+
Mangiare crudo = Crudismo
+ Molecole Buone
= Cibo adatto
Frutta secca tra
alimentazione e
salute: arriva l'ok anche dai
medici di base
della medicina ufficiale.
Molta energia, tanti minerali
e niente
colesterolo:
ecco le principali novità della frutta secca,
che la rendono un alimento naturale davvero
completo il cui consumo può avere sulla nostra
salute importanti effetti positivi a livello di
prevenzione di molte patologie.
L'importanza della frutta secca
nell'alimentazione moderna è stata ribadita in occasione
del Congresso nazionale della Società italiana di
Medicina generale, appena conclusosi a Firenze.
In particolare, il professor Michele Carruba, nel corso
del suo intervento dal titolo "Il ruolo della frutta
secca nell'alimentazione moderna", ha sottolineato
come l'effetto benefico del consumo di frutta secca sul
rischio di malattie cardiovascolari sia stato ampiamente
studiato a livello internazionale.
A questo proposito, l'Adventist Health Study, eseguito
nel 1992 su un campione di 31.208 persone di razza
caucasica Avventista, la cui alimentazione comprendeva
abitualmente frutta secca, ha provato che una maggiore
frequenza del consumo di frutta secca corrispondeva ad
un basso rischio di malattie cardiovascolari.
Si osservò inoltre, dopo un monitoraggio di 6 mesi, come
coloro che avevano consumato frutta secca 5 o più volte
a settimana in maniera regolare presentavano un rischio
minore di attacco miocardiaco non fatale (51 % in meno
rispetto ai non consumatori) ed un minor rischio di
malattia cardiovascolare mortale (48 % in meno rispetto
ai non consumatori).
Più recentemente, come ha tenuto a
sottolineare il professor Carruba, anche l'Harvard Nurse's Health Study (1998) ha esaminato la relazione
tra il consumo di frutta secca ed il rischio di malattie
coronariche, durante un periodo di 14 anni, su un
campione di oltre 86.000 infermiere tra i 34 e i 59 anni
di età.
E' stato osservato che le donne che consumavano cinque o
più porzioni di frutta secca a settimana (una porzione =
28gr) presentavano un rischio minore di malattie
coronariche rispetto alle donne che non mangiavano
frutta secca o che ne assumevano meno di una porzione al
mese.
Anche lo studio eseguito da Lavedrine in Francia su 793
uomini e donne tra i 18 e i 65 anni di età ha dimostrato
la connessione tra il consumo di frutta secca - in
questo caso noci - e vari fattori di rischio
cardiovascolare. Tanto che si scoprì che gli individui
che consumavano regolarmente noci mostravano più alte
concentrazioni di colesterolo "buono" HDL.
Il dottor Luigi Canciani, responsabile
del settore prevenzione della Società italiana di
Medicina generale, nel suo intervento "Frutta secca e
antiossidanti: quale ruolo nella prevenzione
?", ha
ribadito che consumare una porzione di frutta secca
(30-35 grammi), come noci, nocciole o mandorle per
almeno 5 volte a settimana (ad esempio a 3 o 4 noci, o a
2 albicocche e 1 prugna morbida essicata la mattina a
colazione), può far diminuire il rischio di problemi
cardiaci del 35-53%. E questo grazie agli acidi grassi
Omega 3 che si trovano comunemente nel pesce azzurro, ma
anche nella frutta secca (in particolare le noci) e che
sono i principali responsabili dell'abbassamento del
tasso di colesterolo totale e di quello LDL (il
cosidetto colesterolo cattivo).
Altri preziosi alleati della salute del cuore sono, poi,
le fibre, alcune vitamine come l'acido folico e la
vitamina E, il potassio e i fitosteroli, tutte sostanze
di cui la frutta secca è particolarmente ricca.
Il dottor Canciani ha inoltre
sottolineato come la frutta secca giochi un ruolo
importante nella prevenzione del diabete
cardiovascolare. Studi recenti hanno dimostrato come le
donne che hanno consumato frutta secca almeno 5 volte
alla settimana, presentano un minor rischio di diabete
di tipo 2 rispetto a quelle che mai, o solo
occasionalmente, ne consumano. Il consumo regolare di
frutta secca è, dunque, associato a un certo grado di
protezione da questa patologia.
26-12-2006 - Fonte:
nucisitalia.it
Commento NdR:
FRUTTA SECCA
Dose consigliata di
frutta fresca, per l'implementazione di
minerai e grassi "buoni", specie
noci,
mandorle dolci,
nocciole, (meglio evitare le
arachidi, che sono un
legume ed anche perche' sono molto
inquinate dai
prodotti chimici utilizzati in
agricoltura),
utilizzate al massimo 60 gr al giorno ripartito nella
giornata; molto utili nel
dimagrimento
e per tutte le eta', per la
circolazione sanguigna e per il
cuore; per
il
colesterolo e' d'obbligo l'utilizzo di 2
noci brasiliane al giorno.
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Una dieta
che contempli l'assunzione regolare di una modesta
quantità di noci, noccioline, mandorle e altra frutta
oleosa sarebbe in grado di abbassare fino al 20 per
cento dei tassi di mortalità per qualsiasi causa -
20 Nov. 2013
L'affermazione viene da un ampio studio di coorte
realizzato da ricercatori del Dana-Farber Cancer
Institute a Brigham della Harvard School of Public
Health, e pubblicato sul
“New England Journal of Medicine”, che porta una
notevole messe di dati a sostegno della sua
verosimiglianza.
Diversi studi precedenti avevano trovato un'associazione
tra l'aumento del consumo di noci, arachidi, mandorle e
simili e un minor rischio di malattie cardiache, diabete
di tipo 2, cancro del colon, calcoli biliari e
diverticolite. Questi effetti erano stati messi in
relazione a una riduzione dei livelli di colesterolo,
stress ossidativo, infiammazione, adiposità e sviluppo
di insulino-resistenza.
Alcuni studi avevano anche collegato l'aumentato del
consumo di quegli alimenti a una mortalità totale più
bassa in popolazioni specifiche, ma nessuno aveva
esaminato in dettaglio la correlazione fra i vari
livelli di consumo e gli effetti sulla mortalità totale
in una popolazione di grandi dimensioni.
La nuova ricerca ha invece sfruttato i dati raccolti in
due tra i più ampi e importanti studi osservazionali di
lungo periodo: il Nurses' Health Study (relativo a
76.464 donne, seguite tra il 1980 e il 2010) e lo Health
Professionals' Follow-up Study (42.498 uomini, seguiti
dal 1986 al 2010).
Usando sofisticati metodi di analisi statistica i
ricercatori hanno sottratto dai risultati l'effetto di
altri fattori che potevano influire in modo positivo
sulla mortalità, in modo da stimare il beneficio netto
apportato dalla dieta a base di noci e simili. “Da tutte
queste analisi risulta che quanto più i soggetti
mangiavano noci, arachidi eccetera, tanto minore era la
probabilità che morissero nel periodo di follow-up di 30
anni”, ha spiegato Ying Bao,, primo autore del rapporto.
In particolare, assumendo come unità di misura del
consumo la quantità di prodotto dei pacchetti di
noccioline reperibili nei distributori automatici (circa
30 grammi) è risultato che chi ne aveva consumato
regolarmente una dose una volta alla settimana aveva una
riduzione della mortalità dell'11 per cento, che saliva
al 13 per cento per un consumo da due a quattro volte la
settimana, al 15 per cento per cinque o sei volte, fino
al 20 per cento nel caso di un'assunzione quotidiana.
Lo studio non ha individuato specifici effetti per
specifici tipi di frutti: la riduzione della mortalità è
apparsa simile per arachidi, noci, nocciole, mandorle,
noci del Brasile, anacardi, noci macadamia, noci pecan,
pistacchi e pinoli.
Tratto da: lescienze.it
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Noci: aiuto per il
Cuore,
pulizia per le arterie
Il noce,
scientificamente noto come
Juglans regia, è una pianta di origine
asiatica, proveniente dalle pendici
dell’Himalaya ed introdotta in Europa già in
tempi remotissimi grazie ai suoi frutti eduli.
L’albero è di aspetto vigoroso, caratterizzato
da tronco solido, alto, diritto, maestoso,
fornito di radice robusta e fittonante.
Il frutto è una drupa composta all’esterno da un
esocarpo detto mallo, carnoso e fibroso, che
maturando annerisce e libera l’endocarpo
legnoso, cioè la noce vera e propria costituita
da due valve contenenti il gheriglio,
gradevolissimo di sapore, poco oleoso e di color
bianco-crema.
Diffusa un po’ in molte plaghe del pianeta, oggi
tale coltura ha assunto in Italia una
connotazione generalmente promiscua cioè da
frutto e da legno ed una certa importanza
economica nell’agricoltura campana. La raccolta
si concentra nei mesi di settembre ed ottobre
riservando rese molto variabili in rapporto alle
condizioni climatiche nelle quali si trovano le
colture. In generale le varietà più coltivate
sono:
Sorrento: la più diffusa in Italia,
caratterizzata da vigore elevato, portamento
assurgente e destinazione duplice, cioè per
frutto e per legno, produce frutti medi di forma
ovale di buona qualità, particolarmente
apprezzati nell’ambito dell’industria dolciaria
e dai consumatori poiché, a differenza di altri
cultivar, il gheriglio può essere estratto
integro.
Franquette: anch’essa di elevato vigore e
coltivata a duplice destinazione, frutto e
legno, produce grossi frutti di forma ovale e di
ottima qualità; predilige le zone fredde e
pertanto è maggiormente diffusa nel Centro-Nord
dell’Italia e nelle zone più fredde del
Meridione.
Hartley: di medio vigore, si adatta belle alle
coltivazioni dal Nord al Sud, destinata
soprattutto alla produzione dei frutti, che si
presentano belli, grossi, di forma subovale e di
buona qualità.
Interessanti sono altresì la
Malizia, che poi è una selezione della varietà Sorrento,
la Feltrino, la Bleggiana, la Cerreto e, non ultima, la
Midland.
La notevole presenza della noce in Campania poi, è
attestata da reperti importanti quanto antichi. Ad
Ercolano infatti, nella Casa d’Argo, risalenti al I
secolo circa d.C., sono stati ritrovati resti
carbonizzati di frutti dalla forma molto simile a quella
delle noci e piante carbonizzate di noci perfettamente
simili alle attuali sono state ritrovate negli scavi di
Pompei ove, nella Villa dei Misteri, sono stati
rinvenuti dipinti in cui sono riprodotte anche le noci.
E, come spesso nell’antichità accadeva per molte altre
cose, anche al noce e quindi alle noci, erano abbinati
significati propiziatori o comunque legati alla sfera
dell’occulto. In epoche molto remote, in luogo del riso
attualmente usato, ai novelli sposi, quale simbolo di
fecondità, venivano lanciate infatti noci beneauguranti;
nella mitologia romana questo frutto era
alternativamente considerato il simbolo degli dei
degl’Inferi o come dono del sommo Giove.
Anche Plinio nella sua Storia Naturale, attribuendo a
questa bellissima pianta un’energia soprannaturale,
divina, magica, prodigiosa, consigliava di non sdraiarsi
all’ombra di un albero di noce perché ciò avrebbe
potuto essere pericoloso.
E del resto nel mito greco si riteneva che la dea lunare
Atermide, signora notturna dei boschi e delle
linfe vegetali, fosse stata trasformata da Dioniso
in un noce carico di frutti. Nel mondo romano la noce
diventò il simbolo di Diana, la dea latina
corrispondente alla greca Atermide e la pianta rivestì
quell’aura di magia e stregoneria insieme che non
l’avrebbe più abbandonata.
Nel mondo cristiano gli
antichi dei pagani assunsero valenze demoniache, Diana
stessa diventò la regina delle streghe, che in suo nome
vennero soprannominate janare, in un termine popolare
derivato dal dotto Dianare. Si diffuse così la credenza
della stregoneria femminile durata purtroppo per tutto
il Medio Evo, fino all’Età Moderna, secondo la quale le
seguaci di Diana in determinate notti si riunivano sotto
il Noce di Benevento per celebrare il loro sabba
infernale in quella che oggi chiameremmo una convention
mondiale della trasgressione e del desiderio: un rave
party ante litteram.
In altra parte del mondo, in Giudea, si riteneva che
alla guida delle donne assatanate fosse Erodiade, la
concubina di Erode, che chiese al re la testa di
Giovanni il Battista per il sabba che avrebbe dovuto
aver luogo la notte stessa della decapitazione: la notte
del solstizio d’estate, durante la quale la terra
trasuda energie e le linfe vitali sprigionano una forza
prodigiosa.
Ancora oggi nella cultura
contadina, in quel quid che la scienza fa fatica a
spiegarsi, si ritiene che quella sia una notte tutta
magica, tutta speciale nella quale si decide se sugli
alberi saranno tutte foglie o tutte noci. Ed ancora oggi
nella notte di San Giovanni si colgono le noci ancor
verdi e cariche di succhi vitali per preparare infusi
dai poteri quasi medicinali, quali appunto l’ottimo
nocino, antichissimo liquore aromatico rinomato per le
sue apprezzate capacità digestive, che trae le sue
origini dalle medesime antiche tradizioni.
Esaurita questa breve quanto
doverosa parentesi dal valore storico-magico, veniamo
ora all'analisi delle qualità nutrizionali della noce. E
per farlo è bene prendere le mosse dalla
Scuola Medica Salernitana, i cui scritti rimangono
importanti dal momento che rappresentano il primo testo
di clinica medica italiana: le noci andavano consumate
con attenzione.
Oggi, a 1200 anni circa da allora, si ha un ribaltamento
della suddetta concezione: le noci, stabilmente inserite
nel contesto di una dieta, determinano una riduzione
delle patologie
cardiovascolari principalmente per la loro azione
anti – aterosclerotica.
Il che è dovuto all’azione combinata delle seguenti
sostanze presenti, peraltro, anche in altri alimenti ed
aventi almeno due effetti complementari che più avanti
descriveremo:
- l’acido grasso insaturo del gruppo degli
Omega 3;
- l’acido linoleico;
- antiossidanti, presenti in numero notevole.
All’uopo è interessante
riportare, almeno per sommi capi, lo studio in parte
finanziato dalla California Walnut Commission, condotto
in Spagna da esperti del Policlinico di Barcellona e
pubblicato negli USA sulla rivista cardiologia
Journal of the American College of Cardiology.
I ricercatori hanno messo a confronto due gruppi di
persone alimentate a regimi alimentari diversi: il primo
in base alla Dieta
Mediterranea Standard:
verdure,
olio extravergine di oliva, amidi; il secondo
alimentato con una dieta nella quale la terza parte
delle calorie fornita da monoinsaturi, e cioè in pratica
dall’olio di oliva, era data da otto noci quotidiane,
del peso complessivo di circa 28 gr.consumate dopo i
pasti.
Vari erano i parametri tenuti in considerazione, fra i
quali figuravano principalmente la colesterolomia e la
funzionalità endoteliale e cioè la capacità del vaso
arterioso di dilatarsi sotto la spinta del flusso
sanguigno.
Al termine dello studio è apparso chiaro che, pur
esercitando la tradizionale Dieta Mediterranea un ruolo
protettivo, l’aggiunta delle noci alla stessa
determinava la differenza accentuando gli effetti cui
sopra si accennava: non solo la riduzione della
colesterolomia ma, grazie all’azione dell’arginina in
grado di prevenire o ridurre l’infiammazione
delle
arterie, il miglioramento della dilatazione delle
stesse dovuto, nello specifico, al miglioramento dell’endotelio
e, non ultimo, l’incremento dei livelli del
gamma-tocoferolo, che è appunto uno degli antiossidanti
apportati dalla noce.
Ed i vantaggi non finiscono
qui! Oltre a sostanze utili come grassi,
proteine e
fibre, ciascun tipo di noci è ricco di un’esclusiva
miscela di
vitamine e sali minerali.
In generale però le noci contengono utili quantità di:
- Vitamina E, potente antiossidante naturale in grado di
neutralizzare i
radicali liberi impedendo loro di attaccare le
cellule sane;
- acido folico, importante nel prevenire elevate
concentrazioni di omocisteina,
aminoacido presente nel
sangue, costituente peraltro un ulteriore fattore di
rischio;
- magnesio, implicato nel
meccanismo di controllo della pressione sanguigna.
Esse contengono poi tutta
una serie di sostanze benefiche quali fitostenoli,
fitoestrogeni, ed altri fitonutrienti, tutti in grado di
contribuire alla
salute cardiaca.
Oltre ai benefici cardiaci
le noci hanno un bassissimo indice glicemico (GI): tale
è il motivo per cui i dietologi ne raccomandano
l’inserimento nelle diete prescritte a pazienti aventi
deficienze di
insulina, cioè ai
diabetici.
Qualche studio, anzi, ha dimostrato che il consumo
frequente di noci è associato ad un minor rischio di
diabete mellito
di tipo 2, meglio conosciuto come il
diabete degli adulti; ed anche in questo caso "si
ritiene" che tale effetto dipenda dall’attività
antinfiammatoria.
Vari studiosi, inoltre,
hanno avanzato l’ipotesi che le noci possano esercitare
effetto di prevenzione contro alcuni tipi di
tumore.
Lo studio noto come
European
Prospective Investigation into Cancer and Nutrition
ha evidenziato che nelle donne, con l’incremento del
consumo di noci e di semi, tende a ridursi il rischio
del tumore al
colon; lo stesso non si è verificato anche per
l’uomo.
Ecco la tabella dei valori
nutrizionali relativa sia alle noci fresche che a quelle
secche, considerata per campione di prodotto di gr.100.
(Fonte:
tabella dei valori nutrizionali).
E dunque ? E' gradevole al
palato e fa bene alla salute concludere il pasto con una
manciata di noci che, con i numerosi
nutrienti in esse contenuti, apportano un buon
quantitativo di
fibra alimentare, proteine vegetali, grassi
polinsaturi, vitamine e sali minerali meritando a buon
diritto un posto di rilievo nella 'campagna salvacuore'.
Il quantitativo giornaliero consigliato si aggira sui 30
grammi circa; il consumo di quantità maggiori è da
evitare, essendo le noci molto energetiche, come del
resto lo è tutta la frutta secca oleosa: nocciole,
pistacchi, mandorle e quant’altro.
Le noci danno il vantaggio di poter essere consumate
tali quali sono, oppure di essere inserite in diversi
pietanze per dare un gusto più ricco e speciale a piatti
già di per sé gustosi, come le insalate di verdura o le
macedonie di frutta, senza voler approfondire il
discorso sul pane alle noci, i biscottini alle noci o
l’ottimo formaggio alle noci.
E' ovvio che, essendo tutto l’argomento inquadrato nelle
linee della Dieta Mediterranea, esso trova la sua
applicazione nei termini della Piramide Alimentare sia
giornaliera che settimanale e pertanto il consumo delle
noci è bene che avvenga sempre in base alla controllo
delle effettive calorie apportate.
Prodigiose dunque le noci per le loro proprietà e
l’azione che esercitano a vantaggio della salute. Virtù
tanto prodigiose che una volta, 'al tempo che Berta
filava' ci si spiegava con la sacralità di Artemide, la
potenza di Diana e la Magia della notte di San Giovanni
mentre oggi, in modo molto più laico, disincantato e
razionale, la moderna scienza della dietetica
attribuisce i benefici delle noci agli effetti
vasodilatatori ed antiarteriosclerotici del taumaturgico
Omega 3.
Tanto premesso, tuttavia, è
bene concludere rifacendoci alle stesse conclusioni a
cui giunge il dott. Ros, coordinatore dello studio, già
all’inizio menzionato, condotto nel Policlinico di
Barcellona: egli, pur evidenziando i benefici effetti
delle noci sull’organismo umano, invita comunque a non
sopravvalutarli: può anche essere una buona norma
integrarle in quantità limitata nei pasti, ma non si può
pensare di consumare ricchi piatti saturi di grassi,
nella convinzione che un pugno di noci possa azzerare
tutti gli effetti negativi dati da un’errata
alimentazione.
Tratto da magazine.paginemediche.it
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Le
Mandorle
La mandorla è il pregiato seme
oleaginoso commestibile del
prunus dulcis, appartenente alla famiglia delle
rosacee, originario dell'Asia centrale e diffuso in
tutti i paesi dal clima temperato dell'Europa del sud.
L'albero, a partire dal XVI secolo, grazie agli
spagnoli, si è espanso anche in America, particolarmente
in California, attualmente leader della produzione
mondiale di mandorle; in Italia viene coltivato
soprattutto in Emilia Romagna, Sicilia e Lazio.
Secondo la tradizione frigia, gli dei evirarono
l'ermafrodita Agdistis, nato dal seme di Zeus dormiente
sul monte Dindimo, dando vita a Cibele, mentre i
genitali maschili, a contatto con la terra, originarono
un mandorlo; in Iran esso è considerato la pianta del
cielo.
Un'antica epopea greca, ripresa nelle Eroidi di Ovidio e
nella Leggenda delle donne virtuose di Chaucer, narra la
tragica vicenda di Fillide, principessa tracia
innamoratasi perdutamente di Demofonte, figlio del re
Teseo, sbarcato nel suo regno per una sosta.
Abbandonata dal prode guerriero, la promessa sposa
s'impiccò e venne tramutata dalla dea Atena in uno
spoglio mandorlo; l'ardimentoso combattente ritornò sul
sepolcro e le sue amare lacrime di pentimento si
trasformarono in una nube di candidi petali che
adornarono splendidamente i rami.
Le mandorle sono un alimento molto ricco di proteine,
digeribile e molto energetico; nella sua composizione
troviamo vitamine del gruppo B, vitamina E, grassi
insaturi, magnesio, ferro, potassio, rame e fosforo.
Nelle mandorle è presente anche una piccola quantità di
laetrile, considerata una sostanza antitumorale. Il
55% per cento della mandorla è costituito da grassi, il
20% da zuccheri, e il restante 25% da proteine.
Alle
mandorle, oltre alle proprietà altamente energetiche,
vengono attribuite proprietà lassative; fin dai tempi
più antichi il latte di mandorle era considerato un
ottimo rimedio rinfrescante dell'intestino e della
vescica; sono indicate in caso di denutrizione, oltre
che altamente nutritivo sono anche un alimento molto
equilibrato, ed il loro utilizzo viene consigliato in
determinati momenti in cui l'organismo ha
particolarmente bisogno di energia: gravidanze,
convalescenze, attività sportiva, superlavoro fisico ed
intellettuale.
Una manciata di mandorle al giorno leva il colesterolo
di torno. Uno studio clinico condotto presso
l'Università di Toronto ha dimostrato che una manciata
di mandorle al giorno è sufficiente a ridurre il livello
di colesterolo "cattivo" anche del 4,4%.
Il calo di colesterolo raggiunge addirittura il 9,4%, se
la dose di mandorle viene raddoppiata.
I risultati della ricerca sembra quindi indicare che le
mandorle riducono i fattori di rischio per i problemi
coronarici in modo dipendente dalla dose. E non
causano problemi di salute, dato che lo studio ha anche
mostrato che l'aumento della dose non è associato a un
aumento di peso.
Inoltre le mandorle sono una buona fonte di proteine
vegetali e presentano una combinazione ideale di grassi
che hanno un effetto positivo sul colesterolo del
sangue. (LeScienze-feb 2003)
Le Mandorle hanno innumerevoli proprietà benefiche per
la salute ed il benessere del corpo.
Non tutti sanno che le mandorle mantengono capelli sani,
pelle elastica, basso livello di
colesterolo.
La mandorla, regina della frutta secca, viene utilizzata
in varie forme: come olio di mandorle o pasta di
mandorle e di seguito vi offriamo una panoramica dei
suoi preziosi benefici:
Le
Mandorle
- contengono grassi monoinsaturi e polinsaturi che
contribuiscono a ridurre il colesterolo cattivo. Possono
quindi essere integrate nella dieta di chi soffre di
colesterolo.
- prevengono la prematura comparsa di rughe, punti neri,
brufoli: un massaggio regolare con olio di mandorle vi
aiuterà ad ottenere una
pelle brillante e
morbida.
- L'Olio di mandorle è usato anche per il trattamento
delle occhiaie e delle "borse" sotto gli
occhi poiché aiuta a rivitalizzare le
cellule e a
migliorare il
flusso sanguigno.
- L'Olio di mandorle è estremamente utile per il
trattamento di tutti i tipi di problemi dei capelli:
caduta dei capelli, forfora e capelli bianchi precoci.
- hanno un altissimo valore nutritivo poiché contengono,
ferro e vitamine e sono quindi un ottimo rimedio per l'anemia.
- sono utili anche nel trattamento dei raffreddori.
- Non tutti sanno che nell'industria farmaceutica l'Olio
di mandorle dolci è usato come un vettore di medicine
iniettabili che si deteriorano nell'acqua.
- sono un must: aiutano a migliorare l'inestetismo delle
smagliature (olio di mandorle) e (come alimento)
aiutano a mantenere alto il livello di zuccheri nel
sangue. I
massaggi
con olio di mandorle aiutano ad alleviare
lo stress.
- hanno anche proprietà antiossidanti e sono quindi
molto benefiche per la salute.
- Ai neonati che hanno intolleranza al lattosio, può
essere data da una miscela di mandorle in polvere con
acqua calda.
- contengono alfa-tocoferolo, che è una fonte importante
di vitamina E, ottima per la salute dei capelli e della
pelle.
- sono in grado di aumentare il
flusso sanguigno verso gli organi vitali e sono
utilizzati anche come afrodisiaco.
- forniscono le sostanze nutritive che aiutano ad
aumentare la densità minerale ossea. Ne beneficiano le
ossa e tutto il sistema scheletrico, per questo sono
indicate nella alimentazione dei bambini, giovani ed
anziani e di tutti coloro che soffrono di
osteoporosi.
- Nell'aromaterapia
l'olio di mandorle dolci è l'olio di base a cui vengono
miscelati gli altri olii essenziali.
- L'Olio di mandorle possiede anche proprietà lassative
e contribuisce a produrre feci morbide ed evitare altri
problemi del sistema
digestivo.
Molto importante anche il ruolo della vitamina E che
svolge un'azione determinante nell'attenuazione del
rischio di attacchi cardiaci; insieme ai grassi insaturi
contribuisce a ridurre la crescita della placca
aterosclerotica nelle arterie.
Le mandorle possono quindi essere considerate un
alimento completo, meno grasse delle noci, ma in
possesso di maggiori proprietà stimolanti e curative.
Oltre alle Noci ed alle Mandorle, vi sono anche i
semi di lino, di
girasole,
pinoli, ecc. che son altrettanti semi che servono al
mantenimento della Perfetta Salute, assieme all'alimentazione
cruda ed
all'assunzione di acqua basica
a pH 7,35 >10.
vedi: Prodotti Naturali
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